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MessaggioInviato: 13/06/2012, 13:17 
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Sirius ha scritto:

Quel che non capisco è che cosa aspetti ancora il Mondo, a ribellarsi a questa terza guerra mondiale finanziaria. Le banche devono morire tutte!


in effetti qualke tempo fa girava un articolo in cui teorizzava ke la terza guerra mondiale sarebbe stata finanziaria.......[;)]


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MessaggioInviato: 13/06/2012, 13:25 
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http://www.wallstreetitalia.com/article ... -anno.aspx

Scontano l'esposizione ai Btp, al rialzo dei tassi e al peso del debito sovrano del paese, che Deutsche Bank definisce una "minaccia potenzialmente letale". Valori di mercato a prezzi infimi. CHART Ftse Italia Banche: negli ultimi 12 mesi -56,28%.

Banche italiane in pericolo, il loro valore di mercato non smette di crollare dagli inizi dell'anno. Motivo: i sell off continui che colpiscono il settore, esposto al mercato dei titoli di stato italiani, dunque al problema debito Italia. Dagli inizi del 2012 i numeri sulla performance dei titoli bancari scambiati sul Ftse Mib sono da vero bollettino di guerra.

D'altronde dopo la Spagna crescono i timori sul futuro dell'Italia. Gli analisti di Citi descrivono la gravità della situazione italiana senza usare mezzi termini, parlando di "posizione fiscale insostenibile" e di una situazione che "potrebbe diventare velocemente critica, visto che il paese è altamente vulnerabile al rischio che la crisi persista o si intensifichi". Per Citi, "l'Italia probabilmente dovrà chiedere aiuti esterni".

Severo anche il giudizio di Thomas Mayer, esperto di Deutsche Bank, che avverte che, nel caso in cui l'Italia continuerà a far fronte a problemi di finanziamento sui mercati (e questo sta già accadendo, visto che i costi per rifinanziare il debito sono in forte crescita), allora l'Unione europea potrebbe trovarsi di fronte a una minaccia potenzialmente letale".

Ecco dunque la situazione del settore bancario descritta chiaramente dai numeri, che non lasciano spazio ad altre interpretazioni. In generale, l'indice settoriale Ftse Italia Banche ha perso negli ultimi 12 mesi -56,28%, scendendo nell'ultimo mese di quasi -10%.

Banco Popolare - Nell'ultimo mese le quotazioni hanno fatto -8,75%, perdendo in un anno -42,57%.

MPS - Nell'ultimo anno valore più che dimezzato, con perdite -69,80%. Ultimo mese: -19,67%.

Banca Popolare di Milano - Calo -6,54% in un mese, in un anno -37,80%.

Intesa SanPaolo - In un anno le quotazioni hanno perso -42,48%; nell'ultimo mese flessione -5,41%. Ultimi sei mesi: -15,79%.

Unicredit - Tonfo del titolo, in un anno -75,19%. In un mese -13,87%, negli ultimi sei mesi -51,20%.

Ubi Banca - Titolo -45% a un passo, -23,39% in 6 mesi, -5,68% a 1 mese.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 13/06/2012, 13:38 
Insomma, fanno in un modo....e sbagliano.
Questa o quell'altra riforma....e sbagliano comunque.
Atti e riforme per riparare questo o quello....ed alla fine si sbaglia comunque.
Parli di crisi manovrata e NWO....e ti ridono in faccia.

Secondo me nella mente umana c'è qualcosa di sbagliato.

In ogni caso nessuno sa trovare soluzioni.
Tra chi segue il denaro e chi la fede in questo o quel politico, c'è da sbellicarsi dal ridere....per non piangere.



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MessaggioInviato: 13/06/2012, 16:04 
48 miliardi per le Banche

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Tratto da: Informare per Resistere
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1xgL7tDXS

Marco Cedolin

Il governo italiano, quello che quasi mensilmente aumenta le accise sulla benzina e sulle sigarette, quello che ha introdotto l’IMU, che in due riprese ha portato l’iva fino al 23%, che ha soppresso in ottica futura il diritto alla pensione, che sta smantellando il servizio sanitario nazionale, che non pagherà più le case dei disgraziati colpiti dalle calamità naturali, che ad ogni piè sospinto elimina servizi, spesso essenziali, mentre al contempo domanda sacrifici ad un popolo che di fronte al “mostro” di Equitalia troppo spesso sacrifica anche la vita , nel corso del 2012 destinerà alle banche oltre 48 miliardi di euro, estorti in varia misura agli italiani…..

Il tutto nell’ambito di quella porcilaia di malaffare europeo, impropriamente chiamata “Fondo salva stati”, nonostante gli stati (intesi come emanazione dei cittadini) ben lungi dal venire salvati, siano in realtà i soggetti deputati a venire sacrificati sull’altare del sistema bancario che con bulimia crescente sta continuando a fagocitare qualsiasi risorsa esistente.

L’intera congrega di usurai, briganti e assassini senza scrupoli che gestisce la finanza globale, continua senza alcuna vergogna a menare per il naso il cittadino, sostenendo con l’aiuto dei media la necessità di rastrellare risorse, per sostenere gli stati in difficoltà. Aiuti alla Grecia, aiuti all’Irlanda, aiuti alla Spagna, urlano gli strilloni dei media mainstream, veicolando nell’immaginario collettivo la sensazione che la pioggia di miliardi sia destinata a sostenere l’economia (e di riflesso i cittadini) dei paesi strozzati dalla crisi.

Niente di più falso, i miliardi sono destinati quasi esclusivamente a sostenere le banche private dei singoli paesei, mentre i cittadini che non vedranno un quattrino, saranno chiamati ad ulteriori sacrifici, per fare fronte ad un debito pubblico che ricorda sempre più da vicino il supplizio di Tantalo.

Drammatico, vero? Ma ancora più drammatico risulta il convincimento, espresso dai media e dall’olimpo di Bruxelles, in virtù del quale con tutta probabilità i 48 miliardi non saranno sufficienti, le banche hanno fame e bisogna fare di più.


Marco Cedolin



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MessaggioInviato: 13/06/2012, 16:14 
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Thethirdeye ha scritto:


48 miliardi per le Banche

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Tratto da: Informare per Resistere
http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1xgL7tDXS

Marco Cedolin

Il governo italiano, quello che quasi mensilmente aumenta le accise sulla benzina e sulle sigarette, quello che ha introdotto l’IMU, che in due riprese ha portato l’iva fino al 23%, che ha soppresso in ottica futura il diritto alla pensione, che sta smantellando il servizio sanitario nazionale, che non pagherà più le case dei disgraziati colpiti dalle calamità naturali, che ad ogni piè sospinto elimina servizi, spesso essenziali, mentre al contempo domanda sacrifici ad un popolo che di fronte al “mostro” di Equitalia troppo spesso sacrifica anche la vita , nel corso del 2012 destinerà alle banche oltre 48 miliardi di euro, estorti in varia misura agli italiani…..

Il tutto nell’ambito di quella porcilaia di malaffare europeo, impropriamente chiamata “Fondo salva stati”, nonostante gli stati (intesi come emanazione dei cittadini) ben lungi dal venire salvati, siano in realtà i soggetti deputati a venire sacrificati sull’altare del sistema bancario che con bulimia crescente sta continuando a fagocitare qualsiasi risorsa esistente.

L’intera congrega di usurai, briganti e assassini senza scrupoli che gestisce la finanza globale, continua senza alcuna vergogna a menare per il naso il cittadino, sostenendo con l’aiuto dei media la necessità di rastrellare risorse, per sostenere gli stati in difficoltà. Aiuti alla Grecia, aiuti all’Irlanda, aiuti alla Spagna, urlano gli strilloni dei media mainstream, veicolando nell’immaginario collettivo la sensazione che la pioggia di miliardi sia destinata a sostenere l’economia (e di riflesso i cittadini) dei paesi strozzati dalla crisi.

Niente di più falso, i miliardi sono destinati quasi esclusivamente a sostenere le banche private dei singoli paesei, mentre i cittadini che non vedranno un quattrino, saranno chiamati ad ulteriori sacrifici, per fare fronte ad un debito pubblico che ricorda sempre più da vicino il supplizio di Tantalo.

Drammatico, vero? Ma ancora più drammatico risulta il convincimento, espresso dai media e dall’olimpo di Bruxelles, in virtù del quale con tutta probabilità i 48 miliardi non saranno sufficienti, le banche hanno fame e bisogna fare di più.


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il bello è che elargiscono
senza condizioni !!

chessò
-cambio della governance..
-divieto di fare determinati investimenti. speculativi,
-condotte prudenziali,
ecc. ecc


invece gli stati..
a stecchetto..
mah..

è questa la cosa assurda..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 13/06/2012, 18:12 
Meccanismo Europeo di Stabilità: solo uno dei capitoli del Golpe, nulla di nuovo.di Paolo Barnard

Cosa è: MES, Meccanismo Europeo di Stabilità, cioè un fondo europeo di liquidità per soccorrere quegli Stati dell’Eurozona che (a causa dell’Eurozona, nda) sono alla bancarotta.

Chi l’ha firmato: Belgio, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Olanda, Austria, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Finlandia.

Quando: 02-02-2012 a Bruxelles. (il gov. Berlusconi l’aveva approvato in Consiglio Europeo già nel marzo 2011)

Cosa dice il Meccanismo Europeo di Stabilità.

Prima cosa, che tutti gli aderenti devono obbedire ai precedenti capitoli della sottrazione della sovranità nazionale e monetaria, come i Trattati UE, il Patto di Stabilità, Il European Semester, il Preventing Macro Economic Imbalances, l’Europact, il Fiscal Compact ecc. di cui ho già scritto.

Gli stati che vogliono ottenere un soccorso dal MES devono aver firmato il Fiscal Compact entro il 1 marzo 2013 (leggete cosa ho scritto del Compact, nda).

Il MES collabora col Fondo Monetario (FMI) sia come consulenze che come approvvigionamento di denaro. Gli stati che vogliono ottenere un soccorso dal MES devono anche notificare il FMI della loro richiesta.

Il MES è finanziato da quote versate dagli Stati membri secondo una percentuale ad hoc per ogni Stato. Ogni Stato versa una cifra e riceve azioni in cambio. L’Italia dovrà versare in scaglioni una percentuale del 17,9% del totale, cioè 125,3 miliardi di Euro, sul totale di 700 miliardi di Euro.

Il MES può anche raccogliere fondi emettendo titoli propri, o con accordi con istituti finanziari o con altri soggetti, ovvero prendendo prestiti dai mercati di capitali privati.

Il MES sancisce che da ora in poi tutti i titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona saranno forniti di Collective Action Clauses (CACs). Sono quelle regole che, in caso di ristrutturazione del debito di uno Stato (lo Stato non può pagare appieno), permettono a una maggioranza di creditori (che hanno comprato i titoli di quello Stato) di accettare perdite in una certa percentuale e di costringere però i creditori che non sono d’accordo ad accettarle.

I crediti concessi a un Paese membro dal MES hanno la priorità su altri crediti che quel Paese debba ripagare, ma non su quelli del FMI.

I lavori del MES, della sua Assemblea dei Governatori, dell’Assemblea dei Direttori, e del Direttore Esecutivo sono aperti ad osservatori della BCE, del FMI, dell’Eurogruppo, ma non al Parlamento Europeo (che è l’unico eletto dai cittadini, nda). Nessuna inclusione formale per sindacati e gruppi di società civile. Potrebbero essere invitati ma a discrezione del MES.

Gli Stati versano una quota a questo fondo, e in caso di guai finanziari sono responsabili solo per la percentuale versata, e non oltre.

(La parte peggiore del MES è questa che segue, anche se riflette ciò che è già sancito dal Fiscal Compact e da altri Trattati precedenti, nda): lo Stato che chiede soccorso finanziario deve scrivere, in accordo con la Commissione Europea, col FMI e con la BCE, un Memorandum dove si vincola a obbedire a tutto ciò che il MES e FMI gli imporranno, a tutti i Trattati, a tutte le condizioni del prestito, persino a critiche e suggerimenti dei sopraccitati (senza fiatare, cioè perde anche l’ultimo grammo di sovranità nazionale e politica, ma, ripeto, questo è già in altri capitoli del Golpe Finanziario, nda).

Il MES può prestare a uno Stato anche per ricapitalizzare le banche (di fatto fallite, nda) di quello Stato.

Il MES può comprare i titoli di Stato del Paese in difficoltà direttamente all’emissione (mercato primario). O sul mercato secondario (titoli già emessi).

Il MES tenterà di far fruttare il gruzzolo raccolto con le quote degli aderenti per ripagare i suoi costi vivi.

Se i fondi del MES saranno superiori ai bisogni di liquidità d’emergenza del momento, e se non ci saranno creditori del MES da ripagare, il MES potrà ridistribuire il surplus agli Stati aderenti.

Se il MES ha perdite, esse saranno coperte in prima istanza col fondo di riserva; poi col capitale versato dagli Stati membri; infine chiedendo agli Stati un nuovo esborso.

I conti dei MES saranno controllati da revisori dei conti interni ed esterni, con pieni poteri di controllo e accesso. Gli esterni dovranno essere del tutto estranei agli ambienti del MES, e non dovranno rispondere a nessuno se non a se stessi.

Il MES gode di immunità totali: le sue proprietà, fondi, beni liquidi e illiquidi, dovunque si trovino, e posseduti da chiunque, sono immuni da qualsiasi intervento giudiziario, da perquisizioni, da sequestri, da espropri, da parte di governi, giudici, amministratori, o parlamenti, a meno che il MES stesso non lo permetta. Sono immuni anche da restrizioni, moratorie, regolamenti e controlli. Il MES non dovrà chiedere autorizzazioni o licenze ai governi membri per funzionare come istituto finanziario e creditizio a fronte delle loro leggi nazionali. Limitatamente agli atti compiuti come responsabili del MES, godranno di immunità legale tutti i suoi dirigenti, e anche altro suo personale, e il MES godrà di inviolabilità dei suoi documenti. Tali immunità possono essere revocate solo dall’Assemblea dei Governatori o dal Direttore Esecutivo.

Le dispute fra Stati membri, o fra loro e il MES, in merito al MES sono giudicate dall’Assemblea dei Direttori, dall’Assemblea dei Governatori, e se lo/gli Stato/i giudicato/i non accetta/accettano la sentenza, la decisione finale è delle Corte Europea di Giustizia, cui ogni Stato deve sottomettersi per vincolo di legge europea.

(I parlamenti nazionali degli Stati membri del MES non sono neppure menzionati nel Tratto che stabilisce il MES, nda).

Commento di Barnard:

Il MES è solo un addentellato di una struttura illegittima, golpista e distruttiva delle nostre democrazie ed economie che è ben più ampia. Come tale non merita la sproporzionata attenzione che qualcuno sta sollecitando, e che nasconde il contesto che l’ha prodotto, cioè la vera bestia nera da combattere. Purtroppo qualche attivista con poca visione d’insieme, e con forse un desiderio di emergere, sta facendo molto chiasso sul MES brandendo aspetti di esso che sono peraltro neppure i peggiori. Come per esempio il capitolo sulle sue immunità. Certo, è vero che sono soldi degli Stati che saranno gestiti da una elite di intoccabili, ma per prima cosa questo non è nulla di nuovo: sono stati gestiti così immensi fondi della Banca Mondiale, del Fondo Monetario, della UE dalla sua nascita, per cui non comprendo perché solo ora si gridi allo scandalo. In secondo luogo, per certi aspetti l’immunità di questo tipo di fondi sovranazionali è persino giustificata: l’intenzione in linea puramente giuridica è di evitare che agenti locali o persino individui (non sempre in buona fede) possano bloccare il funzionamento del fondo per vie legali con fini politici o di speculazione che possono essere perniciosi. Infine, ripeto, non è l’immunità in sé l’oggetto dello scandalo, ma i Trattati che sono venuti prima del MES, e che sono assai maggiori di esso.

Ritengo che la pietra nera di tutta sta storia sia la solita: il sistema Euro. Infatti, a ben guardare, il MES funziona così: gli Stati membri devono contribuire una montagna di Euro al MES. Ok. Da dove li perndono? Li prendono dove prendono tutti gli Euro, e cioè dai mercati di capitali privati indebitandosi, e dalla tassazione di cittadini e aziende. Ma i mercati dei capitali da chi ricevono gli Euro? Dal sistema delle Banche Centrali (BC) dell’Eurozona. Quindi ecco il giro: dalle BC ai mercati di capitali, dai mercati di capitali ai Ministeri del Tesoro dei Paesi membri del MES; dai Ministeri del Tesoro al MES sotto forma delle quote da contribuire; dal MES quei soldi partono in due direzioni: A) nelle casse del Paese da salvare e che è indebitato coi mercati dei capitali o con le Banche Centrali dell’Eurozona, e che li ripagherà; B) oppure nelle casse dei medesimi mercati di capitali o delle Banche Centrali dell’Eurozona sotto forma di investimenti in titoli o assets finanziari da parte del MES. Ora si noti:

tutto parte dalle Banche Centrali dell’Eurozona, passa per i mercati dei capitali privati e ritorna nelle Banche Centrali dell’Eurozona e nei mercati dei capitali privati, avendo però prima indebitato ulteriormente gli Stati della zona Euro e tassato a sangue i cittadini e le aziende. Come si è già detto, uno o più di quegli Stati userà quel credito/debito per onorare i titoli detenuti dalle Banche Centrali dell’Eurozona e dai mercati di capitali privati. Cioè:

le Banche Centrali dell’Eurozona e i mercati dei capitali privati si sono inventati un sistema per inventarsi soldi con cui pagarsi i crediti scoperti scaricando però l’onere di quel trucco sui debiti pubblici degli Stati membri dell’Eurozona e su cittadini e aziende. (questo vale identico anche nel caso di fondi MES usati per ricapitalizzare le banche) Non solo, nel frattempo i mercati di capitali ci guadagnano anche gli interessi sugli Euro prestati. In ultimo, lo Stato da salvare col MES avrà prima sborsato la sua quota di partecipazione al MES, che sono soldi su cui già paga interessi ai mercati privati, poi quei suoi soldi gli torneranno indietro col prestito d’emergenza del MES gravati da altro strozzinaggio di tassi e da condizionalità che gli distruggeranno la democrazia e l'economia per altri 50 anni.


Cioè, tutto quanto sopra è, come scrissi mesi fa:

un manicomio criminale a piede libero. Cioè l’Eurozona. Di cui il MES è solo l’ultima follia, nulla di più.


http://blog.libero.it/terrapagana/11381055.html


Ultima modifica di ubatuba il 13/06/2012, 18:13, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 13/06/2012, 21:52 
Per salvare la Spagna, indebitano l'Italia!

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=SkMD15zKFKw[/BBvideo]

Nigel Farage è intervenuto oggi 13-06-2012 a Strasburgo, al Parlamento Europeo, per commentare il prestito di 100 miliardi al sistema bancario spagnolo. Il pacchetto prevede che l'Italia contribuisca al 20% e che il prestito venga erogato al 3%. Ma l'Italia, per trovare i soldi da conferire, deve indebitarsi sul mercato al 7%: un vero e proprio colpo di genio, non c'è che dire. Questa la trascrizione dell'intervento di Farage.

Questo accordo non migliora le cose: le peggiora. Cento miliardi di euro sono stati accordati al sistema bancario spagnolo, e il 20% di quei soldi deve venire dall'Italia. L'accordo prevede che gli italiani debbano prestare soldi alle banche spagnole al 3 per cento, ma per trovare quei soldi, devono indebitarsi sui mercati al 7 per cento. E' veramente geniale, non trovate? Veramente brillante!

Insomma, quello che stiamo facendo con questo accordo è che stiamo accompagnando paesi come l'Italia all'esigenza di salvarsi da soli. In aggiunta, ricarichiamo con un ulteriore 10 per cento il debito pubblico spagnolo e vi dico una cosa, che ogni analista bancario vi direbbe: cento miliardi non risolvono il problema bancario della Spagna: dovrebbero essere oltre quattrocento! E con la Grecia che barcolla in bilico sull'orlo dell'uscita dall'Euro, il vero elefante nella stanza è che quando la Grecia se ne va, la BCE, la Banca Centrale Europea, falisce. Andata!

Ha 444 miliardi di euro di esposizione verso i paese salvati e per sistemare la situazione dovreste chiedere immediata liquidità all'Irlanda, alla Spagna, al Portogallo, alla Grecia e all'Italia. Non ce la potete fare, no! E' un fallimento totale ed assoluto. Questa nave, l'Euro Titanic, ha impattato contro l'iceberg ed è triste ma, semplicemente, non ci sono abbastanza scialuppe di salvataggio.



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MessaggioInviato: 14/06/2012, 09:31 
INIZIATE A PREGARE

Fonte: http://www.luogocomune.net/site/modules ... oryid=4018

Ancora pochi giorni di attesa per conoscere il verdetto degli ellenici, euro si o euro no, che per noi significherà euro salvezza o euro disastro. A quel punto infatti se la Grecia esigerà per pretesa politica di voler abbandonare la moneta unica, accollandosi tutti i rischi che questo comporterà per la propria economia, si produrrà un pericoloso precedente, a cui nel breve futuro altri paesi vorranno fare riferimento.

La maggior parte degli italiani, complice forse i campionati di calcio europei e gli scandali del campionato italiano, non ha minimamente idea dei rischi che potrebbe vivere se le autorità sovranazionali (BCE, FMI ed Eurogruppo) non si inventeranno velocemente una exit strategy credibile. Perchè è di questo che il mondo si interroga: l'immobilismo politico europeo, quasi a voler aspettare di vedere il crash per poi intervenire all'ultimo minuto.

Questo inizio settimana si è parlato di un Big Plan per salvare l'Europa: Draghi & Company ci stanno lavorando. Dovremmo essere ottimisti per una volta tanto, tuttavia siamo arrivati a questo punto perchè sino ad oggi di decisioni forti e autoritarie non se ne sono mai viste.

Solo nella giornata di ieri ho ricevuto qualche centinaia di email di risparmiatori in preda ad una crisi di nervi ...

... dopo quanto è stato fatto trapelare sulle misure di possibile contenimento post elezioni greche: si va dal contigentamento dei conti correnti (come in Argentina nel 2001) sino al bando del trattato di Shenghen. Nonostante questo, ci sono ancora italiani che alle 18:30 corrono a casa per non perdersi l'Olanda che gioca con la Germania agli Europei.

Mi viene da sorridere in questo momento perchè se la situazione sfuggisse di mano vedremo (forse) la finale di una competizione sportiva per l'assegnazione di un titolo europeo quando di Europa potrebbe veramente rimanere poca cosa (e questo nel giro di qualche settimana). Affannarsi adesso a cercare di aprire il conto in Svizzera o di investire sull'oro in pochi giorni non ha proprio senso: pensate che proprio il metallo giallo si sta muovendo in controtendenza con la percezione del rischio, in quanto si teme che possa essere espropriato o congelato quello detenuto dai privati per investimenti personali.

Come dice il titolo, iniziate a pregare. Pregate che i greci non siano così scellerati da segare le gambe della sedia in cui sono adesso seduti, pregate che i mercati azionari ai valori attuali stiano già scontando il worst case scenario, pregate che la Merkel rinsavisca nel sonno delle prossime notti, pregate che Draghi dimostri di essere a tutto il mondo veramente Super Mario, pregate che le banche italiane in caso di addio ellenico all'euro non siano commissariate, pregate che le autorità di controllo e vigilanza dei mercati impongano la chiusura delle negoziazioni per ragioni di sicurezza nazionale (come fecero gli USA con l'attacco del 9/11), pregate che il FMI presti a dismisura quello che serva per sostenere paesi deboli come Spagna e Italia, pregate che la Cina si faccia avanti per sorreggere le quotazioni dei titoli di stato europei, pregate che qualcuno non si inventi un prelievo straordinario sui depositi a vista per drenare risorse finanziarie da devolvere al sistema bancario europeo, infine pregate che la vostra vita non finisca come quella di J.J. Braddock come raccontata nella prima parte del film Cinderella Man.

Si parla tanto della fine del mondo nel 2012 causa simbiosi con il calendario maya, non so se ci sarà a fine anno la fine del genere umano, di certo se il clima in Europa non muta velocemente rischiamo di vedere la fine dell'Europa e dell'Euro. Cerchiamo di essere pragmatici: nessuno auspica la fine della moneta unica, non conviene a nessuno e pochissimi avrebbero da guadagnarci in misura sostanziale. Questo è l'unico dato di fatto a cui ci possiamo aggrappare come fosse un maniglione antipanico. Tuttavia dobbiamo anche notare come nessuno si stia autorevolmente impegnando per uscire da questa situazione paradossale di limbo finanziario in cui siamo catapultati. Forse nessuno si impegna a cercare una soluzione definitiva, perchè purtroppo non esiste la exit strategy o la medicina amara da prendere.

Ci sono solo dei calmanti come gli stability bond o del cortisone come la politica di austerity. Sarà proprio per questo che dobbiamo effettivamente pregare.


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Marziano
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Wolframio ha scritto:

Per salvare la Spagna, indebitano l'Italia!

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=SkMD15zKFKw[/BBvideo]

Nigel Farage è intervenuto oggi 13-06-2012 a Strasburgo, al Parlamento Europeo, per commentare il prestito di 100 miliardi al sistema bancario spagnolo. Il pacchetto prevede che l'Italia contribuisca al 20% e che il prestito venga erogato al 3%. Ma l'Italia, per trovare i soldi da conferire, deve indebitarsi sul mercato al 7%: un vero e proprio colpo di genio, non c'è che dire. Questa la trascrizione dell'intervento di Farage.

Questo accordo non migliora le cose: le peggiora. Cento miliardi di euro sono stati accordati al sistema bancario spagnolo, e il 20% di quei soldi deve venire dall'Italia. L'accordo prevede che gli italiani debbano prestare soldi alle banche spagnole al 3 per cento, ma per trovare quei soldi, devono indebitarsi sui mercati al 7 per cento. E' veramente geniale, non trovate? Veramente brillante!

Insomma, quello che stiamo facendo con questo accordo è che stiamo accompagnando paesi come l'Italia all'esigenza di salvarsi da soli. In aggiunta, ricarichiamo con un ulteriore 10 per cento il debito pubblico spagnolo e vi dico una cosa, che ogni analista bancario vi direbbe: cento miliardi non risolvono il problema bancario della Spagna: dovrebbero essere oltre quattrocento! E con la Grecia che barcolla in bilico sull'orlo dell'uscita dall'Euro, il vero elefante nella stanza è che quando la Grecia se ne va, la BCE, la Banca Centrale Europea, falisce. Andata!

Ha 444 miliardi di euro di esposizione verso i paese salvati e per sistemare la situazione dovreste chiedere immediata liquidità all'Irlanda, alla Spagna, al Portogallo, alla Grecia e all'Italia. Non ce la potete fare, no! E' un fallimento totale ed assoluto. Questa nave, l'Euro Titanic, ha impattato contro l'iceberg ed è triste ma, semplicemente, non ci sono abbastanza scialuppe di salvataggio.


Strano che non li abbiano chiesti anche alla Grecia [:o)]


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MessaggioInviato: 14/06/2012, 10:36 
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Wolframio ha scritto:

Per salvare la Spagna, indebitano l'Italia!

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=SkMD15zKFKw[/BBvideo]

Nigel Farage è intervenuto oggi 13-06-2012 a Strasburgo, al Parlamento Europeo, per commentare il prestito di 100 miliardi al sistema bancario spagnolo. Il pacchetto prevede che l'Italia contribuisca al 20% e che il prestito venga erogato al 3%. Ma l'Italia, per trovare i soldi da conferire, deve indebitarsi sul mercato al 7%: un vero e proprio colpo di genio, non c'è che dire. Questa la trascrizione dell'intervento di Farage.

Questo accordo non migliora le cose: le peggiora. Cento miliardi di euro sono stati accordati al sistema bancario spagnolo, e il 20% di quei soldi deve venire dall'Italia. L'accordo prevede che gli italiani debbano prestare soldi alle banche spagnole al 3 per cento, ma per trovare quei soldi, devono indebitarsi sui mercati al 7 per cento. E' veramente geniale, non trovate? Veramente brillante!

Insomma, quello che stiamo facendo con questo accordo è che stiamo accompagnando paesi come l'Italia all'esigenza di salvarsi da soli. In aggiunta, ricarichiamo con un ulteriore 10 per cento il debito pubblico spagnolo e vi dico una cosa, che ogni analista bancario vi direbbe: cento miliardi non risolvono il problema bancario della Spagna: dovrebbero essere oltre quattrocento! E con la Grecia che barcolla in bilico sull'orlo dell'uscita dall'Euro, il vero elefante nella stanza è che quando la Grecia se ne va, la BCE, la Banca Centrale Europea, falisce. Andata!

Ha 444 miliardi di euro di esposizione verso i paese salvati e per sistemare la situazione dovreste chiedere immediata liquidità all'Irlanda, alla Spagna, al Portogallo, alla Grecia e all'Italia. Non ce la potete fare, no! E' un fallimento totale ed assoluto. Questa nave, l'Euro Titanic, ha impattato contro l'iceberg ed è triste ma, semplicemente, non ci sono abbastanza scialuppe di salvataggio.


ma i mille miliardi all'1%
chela bce ha concesso alle banche
x 3 anni
chi li paga ?
il sistema bancario stesso (creando moneta-QE)
o gli stati?

non si può applicare
lo stesso principio agli stati?
mah..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 14/06/2012, 11:50 
Cita:
Sheenky ha scritto:
La maggior parte degli italiani, complice forse i campionati di calcio europei e gli scandali del campionato italiano, non ha minimamente idea dei rischi che potrebbe vivere se le autorità sovranazionali (BCE, FMI ed Eurogruppo) non si inventeranno velocemente una exit strategy credibile. Perchè è di questo che il mondo si interroga: l'immobilismo politico europeo, quasi a voler aspettare di vedere il crash per poi intervenire all'ultimo minuto.


Il voler attendere l'ultimo minuto, equivale a dire
"questa è la soluzione... ma non pensateci troppo" [;)]



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 14/06/2012, 12:18 
Dai ragazzi, vi porto un po' di "allegria". Pronti a impugnare i forconi e/o qualsiasi altro mezzo vogliate impugnare?

Stop ai bancomat di tutta Europa e persino controlli speciali alle frontiere, se la Grecia dovesse “ripudiare” il debito e uscire dall’euro: le autorità centrali di Bruxelles pensano a una procedura d’emergenza di fronte a un possibile “worst case scenario”. «Non succede, ma se succede sono pronti», scrive “La Stampa”.

In realtà, l’Unione Europea è convinta che esista una via d’uscita – e cioè l’ammorbidimento della stretta creditizia su Atene – ma intanto non può fare a meno di ragionare sull’ipotesi dell’uscita traumatica della Grecia da un’Eurozona sempre più traballante: cento miliardi per tamponare l’emorragia delle banche spagnole e «tre mesi di tempo» per interventi risolutivi salva-euro, come ha confermato alla “Cnn” la direttrice del Fmi, Christine Lagarde, facendo eco al super-finanziere George Soros.

Il “pericolo” si chiama Atene: la paura degli eurocrati è che la Grecia possa cambiare la propria leadership politica, rompere i patti e dire addio a Bruxelles. «Fra le misure allo studio – scrive Marco Zatterin sul quotidiano torinese – anche la limitazione d’imperio dei prelievi ai bancomat, la reimposizione dei controlli di frontiera e un ritorno alla piena e stretta vigilanza sui movimenti di capitale all’interno dell’Eurozona. Tutto per evitare contagio, panico e ulteriore crisi». Il timore è nelle urne dei greci: se la coalizione della sinistra radicale, “Syriza”, dovesse affermarsi alle elezioni del 17 giugno, esiste una possibilità (remota) che il nuovo governo faccia saltare il tavolo. Alexis Tsipras, il capo del raggruppamento, l’ha minacciato con decisione sino a qualche settimana fa, anche se ora «la sua retorica s’è fatta più conciliante».

Resta però la richiesta di “ammorbidimento” delle misure imposte da Bruxelles in cambio del “salvataggio” miliardario di un paese traviato dall’élite finanziaria mondiale – Goldman Sachs in primis – che incoraggiò Atene a indebitarsi fino al collo per sostenere i costi delle Olimpiadi 2004. L’Europa che ieri si guardò bene dal vigilare, oggi pretende la linea dura a tutti i costi e nega che sul “rigore” si possa trattare. Se quello greco è un caso-limite, il problema investe tutta l’Europa del Sud: la rigidità del sistema-euro frena le esportazioni e produce recessione, mentre le politiche di austerity promosse da Bruxelles, col loro crescente aggravio fiscale, non fanno che peggiorare la spirale della deflazione. Di qui le “scommesse” sulla durata dell’euro, così come attualmente impostato: con gli Stati ridotti all’impotenza finanziaria, mortificati nella capacità di spesa sociale (a scapito dei cittadini) e costretti a ricorrere ai mercati privati di capitali per prendere in prestito la moneta, a caro prezzo.

Se la situazione è più che mai instabile, e a Bruxelles c’è chi punta su uno “sconto” per la Grecia paragonabile all’anno in più concesso per il risanamento della Spagna, al tempo stesso l’Unione Europea lavora al piano-B, come rivela l’agenzia “Reuters”: il programma d’emergenza è sviluppato in seno al comitato di lavoro dell’Eurogruppo, compagine formata dalle seconde linee politiche dei ministeri delle finanze. Le opzioni sono state già discusse nel dettaglio: secondo il ministro dell’economia belga, Steven Vanackere, «fa parte del compito dei governi quello di essere pronti per ogni evenienza». Ed ecco lo schema: se la Grecia dovesse uscire dall’Eurozona, la Bce si troverebbe immediatamente costretta a interrompere i finanziamenti sul mercato della liquidità. Nel giro di una notte il sistema bancario fallirebbe, e con esso le imprese. Conseguenza scontata: la corsa dei correntisti alle filiali per recuperare il proprio denaro, spiega sempre Zatterin sulla “Stampa”.

E’ per questo, continua il giornale, che si è pensato di intervenire sulla liquidità disponibile agli sportelli automatici e sulla circolazione dei capitali, cosa che potrebbe essere estesa anche alle persone, dunque con vincoli per i patti di Schengen. Obiettivo: «Rendere impossibile un “impazzimento” dei denari e una diffusione rapida del malessere oltre il confine greco». Persino la Svizzera si è detta pronta ad introdurre nuove misure di controllo sui capitali. «Le fonti – aggiunge Zatterin – sottolineano che si tratta di opzioni teoriche per le quali non è nemmeno chiaro se esista la base legale». Problema numero uno: «L’Unione monetaria è un matrimonio che non prevede divorzio. Da questo deriva che se la Grecia, o un altro paese, pensassero di lasciare il club, la procedura andrebbe inventata». Il panico è davvero dietro l’angolo.

Fonte: http://www.libreidee.org
Link:http://www.libreidee.org/2012/06/panico-se-salta-atene-chiudono-i-bancomat-in-tutta-europa/
Trattoda:http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=10430


Ultima modifica di Sirius il 14/06/2012, 12:19, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/06/2012, 12:26 
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Sirius ha scritto:

Dai ragazzi, vi porto un po' di "allegria". Pronti a impugnare i forconi e/o qualsiasi altro mezzo vogliate impugnare?

Stop ai bancomat di tutta Europa e persino controlli speciali alle frontiere, se la Grecia dovesse “ripudiare” il debito e uscire dall’euro: le autorità centrali di Bruxelles pensano a una procedura d’emergenza di fronte a un possibile “worst case scenario”. «Non succede, ma se succede sono pronti», scrive “La Stampa”.



Bene bene..... [:D]

E questa non è una forma di DITTATURA?

A tutti quelli che danno del complottista a destra e a manca, gli si stannno drizzando orecchie e capelli?

Questi RICATTANO TUTTA EUROPA se solo qualcuno si azzarda a contestare o a solo proporre l'uscita dall'EURO.

Avete capito ora perchè volevano far SPARIRE I contanti? [}:)]
Avete capito con che razza di criminali mafiosi abbiamo a che fare?

Questi non sono stati ELETTI da nessuno...
ficcatevelo in testa una volta per tutte.... [xx(]



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:

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Sirius ha scritto:

Dai ragazzi, vi porto un po' di "allegria". Pronti a impugnare i forconi e/o qualsiasi altro mezzo vogliate impugnare?

Stop ai bancomat di tutta Europa e persino controlli speciali alle frontiere, se la Grecia dovesse “ripudiare” il debito e uscire dall’euro: le autorità centrali di Bruxelles pensano a una procedura d’emergenza di fronte a un possibile “worst case scenario”. «Non succede, ma se succede sono pronti», scrive “La Stampa”.


....

Questi non sono stati ELETTI da nessuno...
ficcatevelo in testa una volta per tutte....[xx(]


Il problema è che pure quelli che avevamo eletto negli ultimi 20 anni hanno contribuito a tutto ciò, tranne rare eccezioni.


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rabbrividisco. Ci manca solo la legge marziale, e poi siamo a posto.


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