Non è un caso, la missione è coperta dal massimo riserbo...
Riporto l' articolo completo per semplicità di consultazione per gli utenti:
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Pentagono: lo shuttle supersegreto torna a terra dopo 469 giorni.
Era stato lanciato il 5 marzo 2011, l'obiettivo era verificare la capacità di durata nello spazio.
L' X-37B non ha astronauti a bordo.
Nel segreto più assoluto è atterrato sulla pista della base spaziale militare di Vandenberg in California 
dove nulla appare perché tutto è nascosto sottoterra: silos missilistici, centri di controllo, hangar. 
Così si è concluso il secondo volo da record dello shuttle del Pentagono 
distinto, ovviamente, soltanto con delle sigle: X-37B-OTV-2 (da Orbital Test Vehicle). 
A bordo non ha astronauti e questo dimostra il suo livello tecnologico 
perché è in grado di gestire autonomamente tutte le fasi critiche della missione, rientro e atterraggio compresi. 
«È il più nuovo e più avanzato veicolo spaziale in grado di andare e tornare dall’orbita», ha sottolineato un comunicato dell’ Usaf, l’aviazione militare, che governa l’operazione.
RECORD - L’ X-37B è rimasto lassù 468 giorni, 13 ore e due minuti dopo essere stato lanciato il 5 marzo 2011 
con un razzo vettore Atlas-5 da Cape Canaveral. 
Un vero record che era anche uno degli obiettivi della spedizione: verificare la capacità di durata nello spazio sottoponendo i vari componenti ai rigori del cosmo. 
Questa era il secondo volo dello shuttle militare costruito in due esemplari: il primo esemplare effettuava una missione di 224 giorni nel 2010. 
Che cosa abbia fatto in tutto questo tempo in orbita è un segreto. 
I portavoce del Pentagono si limitano a dire che doveva solo sperimentare e collaudare le nuove tecnologie con cui è realizzato. 
Ha però una stiva con un portellone che si apre e dal quale esce un grande pannello solarecon celle di nuova generazione che gli consentono di rimanere a lungo in orbita.
SEGRETO - Lo shuttle della Nasa, infatti, utilizzava celle a combustibile con idrogeno e ossigeno ma non poteva rimanere oltre i 18 giorni. 
Nella stiva, inoltre, il veicolo-spia trasportava anche apparecchiature di osservazione e sensori vari di natura però non precisata. 
E questi li ha sicuramente utilizzati in alcune manovre che compiva con una cadenza di due-tre giorni 
non solo abbassando e alzando l’orbita iniziale di 331 chilometri ma cambiando pure l’inclinazione del piano orbitale da 42,8 gradi a 41,9 gradi. 
Tutto ciò aveva fatto circolare la voce, ovviamente smentita dai portavoce dell’Usaf, 
che in gennaio l’X-37B si fosse avvicinato alla nuova ministazione spaziale cinese Tiangong-1 
sulla quale sabato è arrivata la prima taikonauta cinese Liu Yang. 
Le orbite dei due veicoli sono su piani diversi e quindi l’unico momento in cui sui possono avvicinare è quando si incrociano. 
Perché ciò accada occorre un sincronismo dei tempi e operazioni indubbiamente complicate, che però non si possono escludere a priori.
LO SHUTTLE NASA - L’ X-37B è più piccolo (dieci metri di lunghezza) dello shuttle della Nasa ormai in pensione, 
ma circolano progetti che prevedono una versione più grande in grado di ospitare a bordo sei astronauti. 
Gli aspetti più nuovi del veicolo rispetto alle navette civili riguardano il sistema di protezione termica ceramico più efficace, caratteristiche aerodinamiche superiori e soprattutto un sistema di autoguida e orientamento eccezionalmente evoluto. 
Entro la fine dell’anno partirà per la sua seconda missione l’Otv-1 che ha volato nel 2010. 
Nulla si sa sui suoi obiettivi se non quello di dimostrare la capacità di andare più volte nello spazio.
Giovanni Caprara 18 giugno 2012 | 19:00...E possiamo stare certi che 
non sprecheranno l' occasione di utilizzarlo per un' altra ricognizione.
Soprattutto 
considerati i costi di ogni lancio con vettore missilistico, è logico che vogliano sfruttare ognuno di quelli di prova piuttosto che doverne fare altri a parte.
Del resto, che la Cina da tempo abbia compiuto azioni di spionaggio informatico a danno degli Stati Uniti non è una novità.