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MessaggioInviato: 12/07/2012, 22:37 
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iLGambero ha scritto:

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rmnd ha scritto:
Ma perchè non ti documenti tu invece di interpretare in modo errato i valori dell'OCSE.
La spesa pubblica è superiore a 13mila euro /procapite (oltre 800 miliardi di euro, metà del PIL prodotto)

Ma guarda che io non interpreto proprio un bel nulla, io riporto i DATI e i FATTI.
Quelli che ho evidenziato sono i settori della spesa pubblica oggetto dei tagli e delle BALLE riportate dai giornali (pubblica amministrazione, sanità, educazione e tutele - B1GVO_Q: Public admin.; compulsory s.s.; education; human health (ISIC rev4))

http://stats.oecd.org/Index.aspx
Buon divertimento.

Lo sanno anche i sassi che lo stato sociale in Italia è al di sotto rispetto a molti altri paesi... forse su Libero, Il Foglio o il Giornale queste cose non si sanno.

Smentiscimi se riesci sul fatto che i dati che ho riportato che riguardano le voci citate (che sono quelle in gioco, sulle quali si sta tagliando) non sono veritieri.
Sei tu che stai sparando cifre che non hanno alcun senso prese in quel modo e lo fai per ragioni ideologiche e strumentali.


Inutile postare un link dinamico, perchè ti riporta sempre alla home page

Sei tu che inserisci dati non pertinenti.
Oppure saprai spiegarmi la differenza tra queste due voci estrapolate dalla tua tabella di riferimento:

B1GVO_Q: Public admin.; compulsory s.s.; education; human health (ISIC rev4)

D1VO_Q: Public admin.; compulsory s.s.; education; human health (ISIC rev4)

e perchè hai scelto la B1GVO_Q invece della D1VO_Q o perchè non tutte e due?


Voglio restare nel tuo sito ocse, visto che non ti fidi nè dei giornali nè dell'istat nè dei documenti delle province o del governo.

http://www.oecd-ilibrary.org/economics/country-statistical-profile-italy_20752288-table-ita

vedrai che il PIL in dollari americani nel 2010 è pari a 1 908.6 miliardi

In quest'altro documento
http://www.oecd.org/dataoecd/59/34/48215146.pdf

puoi leggere nell'incipit:
Expenditures hovered around 48% of GDP from 2001-2008, jumping above 50% in 2009 due to the crisis and fiscal stimulus measures.



allora 2009 , 2010, 2011 poco importa , importa leggere che la spesa pubblica ha superato il 50% del PIL.
Sarai d'accordo che che il PIL italiano di questi anni, miliardo più miliardo meno è sui 1600 miliardi di euro (come riporta in dollari lo stesso sito dell'ocse)?

quindi la spesa pubblica è superiore agli 800 miliardi di euro


Ultima modifica di rmnd il 12/07/2012, 22:38, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 12/07/2012, 22:58 
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sezione 9 ha scritto:

Atlanticus, con pazienza cerco di spiegarti che uno stato di agitazione continua non puoi mantenerlo a lungo. Oltre al costo per il sindacato (avete idea di cosa costa un pullman? E in una corriera ci stanno una cinquantina di persone, pensate quante corriere si devono noleggiare per portare milioni di persone a Roma) c'è il costo per la persona. Sapete bene tutti quanto costa al dipendente rinunciare ad una giornata di lavoro, e in tempi di crisi sono tanti quelli che ti dicono che non se lo possono permettere.


Fidati che se c'era Silvio i soldi per organizzare mega manifestazioni in quel di Roma li trovavano subito...
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MessaggioInviato: 12/07/2012, 23:21 
Cita:
rmnd ha scritto:
In quest'altro documento
http://www.oecd.org/dataoecd/59/34/48215146.pdf
puoi leggere nell'incipit:
Expenditures hovered around 48% of GDP from 2001-2008, jumping above 50% in 2009 due to the crisis and fiscal stimulus measures.

E allora?
Ma va bene, ti faccio contento, prendiamo pure i dati della spesa pubblica complessivi.

Guarda un po' che c'è qui

http://www.oecd-ilibrary.org/economics/ ... d_20752288

Danimarca 2010 - 58.2%
Francia 2010 - 56.2%
Finlandia 2010 - 55.1%
Svezia 2010 - 53.1%
Belgio 2010 - 53.1%
Austria 2010 - 53.0%
Olanda 2010 - 51.2%
UK 2010 - 51.0%
Italia 2010 - 50.6%
Norvegia - 46.0%


Altro esempio disaggregato
Spesa pubblica sanitaria
Danimarca - 9.8%
Olanda - 9.5%
Francia - 9.2%
Germania - 8.9%
Austria - 8.6%
UK - 8.2%
Belgio - 8.2%
Svezia - 8.2%
Norvegia - 8.1%
Italia - 7.4%
Finlandia - 6.7%

Devo continuare?

Cita:
rmnd ha scritto:
allora 2009 , 2010, 2011 poco importa , importa leggere che la spesa pubblica ha superato il 50% del PIL.
Sarai d'accordo che che il PIL italiano di questi anni, miliardo più miliardo meno è sui 1600 miliardi di euro (come riporta in dollari lo stesso sito dell'ocse)?
quindi la spesa pubblica è superiore agli 800 miliardi di euro

E quindi?
Sempre meno di tutti gli altri.
E allora?
Perché noi dobbiamo tagliare e loro col piffero che tagliano?

Ecco ti ho fatto anche il calcolo

Spesa pubblica complessiva in dollari PPPs pro capite
Tra parentesi metto il valore in miliardi di dollari PPPs per i paesi maggiori

Norvegia - 26058
Danimarca - 23015
Olanda - 21748
Austria - 21077
Svezia - 20716
Finlandia - 20201
Belgio - 19878
Francia - 19015 (1233)
UK - 18317 (1139)
Germania - 17543 (1434)
Italia - 15971 (965)

Che mi dici ora?
Ma saranno collioni norvegesi, danesi, olandesi, austriaci, svedesi, finlandesi, belgi, francesi, inglesi e tedeschi?
O forse pensi che i norvegesi con 26058 US$PPPs procapite di spesa pubblica complessiva stiano così male e non vedano l'ora di smantellare il loro stato sociale o smantellare la pubblica amministrazione?

Non pensi che forse sia un problema di "qualità" (efficienza) e non di "quantità"?


Ultima modifica di iLGambero il 13/07/2012, 00:11, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 13/07/2012, 00:53 
Non mi devi fare contento, la spesa pubblica è quella complessiva e non perchè lo decido io o perchè tu mi fai contento.
Siamo pur sempre in uno stato unitario e centralizzato (anzi centralista) purtroppo.

Non puoi sommare mele e pere. I paesi scandinavi sono una cosa , l'Italia un'altra. Il PIL procapite norvegese è circa il doppio di quello Italiano e il ritorno in servizi e welfare norvegese è anni luce avanti rispetto al nostro.

Col nostro debito pubblico non possiamo permetterci una spesa pubblica simile.
Gli altri possono fare investimenti con la loro spesa pubblica, noi no. Noi la spesa pubblica la utilizziamo principalmente per pagare gli stipendi pubblici e mantenere enti pubblici spesso inutili e autoreferenziali e moltiplicatori di poltrone. Quando non sono inutili, sono i soldi pubblici spesi male; vedi la disparità dei costi della sanità regione per regione.
Gli altri inoltre hanno un ritorno in termini di servizi e di welfare , noi no o comunque in misura molto minima rispetto al costo di questi.

Noi abbiamo tassazione e spesa pubblica da paese scandinavo ma con servizi da repubblica delle banane. Quindi ciò significa che la nostra spesa pubblica è eccessiva e non giustificabile. Per il ritorno in servizi e welfare dovremmo avere una spesa pubblica nettamente inferiore.

Quindi a differenza dei paesi scandinavi una buona parte della nostra spesa pubblica può e deve essere tagliata perchè serve solo x coprire gli sprechi e mantenere parassiti


Ultima modifica di rmnd il 13/07/2012, 01:02, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 13/07/2012, 01:36 
IL PRIMATO MORALE DELLE BOMBE SULL'ASSISTENZA SANITARIA
Postato il Mercoledì, 11 luglio @ 21:46:24 CDT di davide

Italia FONTE: COMIDAD

Il governo Monti è costretto a trovare alla svelta un centinaio di miliardi per pagare al Pentagono la fornitura di caccia F-35 e di droni. La dipendenza dagli armamenti statunitensi inoltre crescerà nei prossimi anni, perché quei velivoli da combattimento sono stati concepiti per impiegare solo munizionamento "Made in USA", come risulta dalle informazioni de "Il Sole-24ore". [1]

Grazie all'attuale ministro della Difesa, il funzionario della NATO Giampaolo Di Paola, la lobby delle bombe ha riportato un successo di rilievo agli inizi di questo mese di luglio, quando per la prima volta l'aviazione italiana ha avuto l'onore di partecipare ai bombardamenti in Afghanistan. La notizia ormai era attesa, e l'unica sorpresa è consistita nel fatto che nessun nostro aereo sia cascato. [2]

Quando il quotidiano confindustriale pubblica di queste notizie non riceve mai l'onore di rilanci da altri media; quando invece butta lì cifre senza pezze d'appoggio, come i "24mila statali in esubero", allora la conquista delle prime pagine è assicurata. Gli esuberi o gli sprechi per siringhe o lenzuola costituiscono più di un alibi per attuare tagli, diventano per i media l'occasione per una rigenerazione morale della nazione. Con meno siringhe e più bombe l'amministrazione diventa "virtuosa". Il sedicente Occidente deve infatti la sua superiorità morale esclusivamente al suo potenziale di bombardamento, che nell'800 si esprimeva con la Politica delle Cannoniere, ed oggi con i bombardamenti aerei. Il Bombing Business è uno dei moventi-interessi principali della cosiddetta politica estera degli Stati Uniti e dei suoi "alleati", cioè vassalli.

Per attuare gli agognati tagli alla Pubblica Amministrazione, ribattezzati col pomposo nome di "spending review", il tecnico Mario Monti ha dovuto chiamare il "super-tecnico" Enrico Bondi, il quale deve la sua mirabolante carriera ad Enrico Cuccia, colui che fu il monarca assoluto di Mediobanca. Bondi è stato per anni l'uomo di fiducia di Mediobanca, inviato a "risanare aziende in crisi", o almeno questa era la versione ufficiale. Oggi Bondi dovrebbe invece risanare la Pubblica Amministrazione per conto di Monti. Strano però che Bondi non abbia fatto presente al suo nuovo datore di lavoro quanto fu pubblicato dal Centro Studi di Mediobanca nel 2010, e cioè che, nel decennio 1998-2008, la bistrattata Pubblica Amministrazione italiana ha prodotto più valore aggiunto dell'industria. Anche questa notizia era stata diffusa da "Il Sole-24 ore". In pratica i tagli di Bondi vanno a colpire proprio quel PIL e quella produttività a cui, nei proclami, tanto si dice di puntare. [3]

Quanto a progettualità il governo Monti dimostra quotidianamente il suo vuoto pneumatico, si tratta solo di eseguire giorno per giorno le direttive del Pentagono, della NATO, del Fondo Monetario Internazionale e dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO). Le continue provocazioni mediatiche dei ministri di Monti servono proprio per fornire ai media gli "assist" per finti dibattiti utili a mascherare questo vuoto e questa mera funzione servile. Come già il governo del Buffone di Arcore, anche il governo di Monti si configura come un'agenzia di intossicazione mediatica, con funzioni di depistaggio: i veri moventi ed i veri mandanti di certe operazioni devono essere occultati o, almeno, lasciati in ombra.

La classe "dirigente" di un Paese colonizzato deve spendere la gran parte del suo tempo e delle sue forze per coprire le magagne dei propri padroni. Ciò non riguarda solo gli affari, ma anche le operazioni di guerra psicologica, come gli attentati "false flag" compiuti dagli psywarrior del Pentagono e della NATO. Uno dei sequestrati di Stato nell'ambito della cosiddetta "Operazione Ardire", Giuseppe Lo Turco, dal carcere di Marassi ha fatto pervenire un suo comunicato, con data 2 luglio, in cui afferma tra l'altro: «...vanno aumentando i tentativi di costruire teoremi accusatori sui cosiddetti "reati associativi", si pensi ai recenti casi italiani o esteri ... pretesti per usare leggi ad hoc ed imprigionare anarchici e anarchiche che spesso neanche si conoscono tra di loro.» [4]

In effetti è proprio così, poiché la propaganda ufficiale, attraverso le sue fiabesche narrazioni poliziesco-giudiziario-mediatiche, cerca di far passare la cospirazione criminale, il "reato associativo", come una caratteristica esclusiva degli oppressi. La stessa propaganda ufficiale ci assicura infatti che i potenti non hanno bisogno di fare attentati e cospirazioni perché sono già potenti; è un luogo comune reazionario che fa il paio con quello che dice che i ricchi non avrebbero bisogno di rubare perché sono già ricchi. In realtà, visto che la ricchezza si basa sul furto continuato ai danni dei poveri, allo stesso modo anche il potere deve la propria riproduzione alla destabilizzazione, suscitando cioè un clima di emergenza permanente quanto artificioso, e costantemente deviato su falsi obiettivi. Il potere misura sé stesso sulla base della possibilità di violare le proprie stesse regole; ogni potere è abuso di potere.

L'errore sta nel cercare la cospirazione criminale in gruppi che fanno parte del folklore delle pubbliche relazioni, come il Bilderberg, il Bruegel o la Trilateral; quando invece, ad esempio, il "reato associativo" è insito negli stessi Trattati Internazionali. Soltanto in pura malafede si può affermare che organizzazioni internazionali come la NATO o il WTO possano reggersi rispettando non solo la "democrazia" o lo "Stato di Diritto", ma persino un minimo di legalità dei rispettivi Paesi. La stessa sopravvivenza di queste organizzazioni internazionali presuppone infatti che l'opposizione interna rimanga un'eventualità del tutto formale e astratta, e che non si eserciti mai in concreto. Se dei parlamentari, dei sindacalisti o dei popoli si rifiutano di ratificare certe decisioni, allora andranno ricondotti all'ovile o con la corruzione, o con la frode o con l'intimidazione.

Altrimenti perché i potenti manterrebbero degli apparati militari appositamente adibiti ad attuare queste "psychological operation", come l'USACAPOC Army? [5]

Una notizia curiosa di domenica scorsa riguarda l'incendio avvenuto al centro della polizia scientifica di Roma che avrebbe distrutto parte delle prove inerenti all'attentato di Brindisi. Meno male che a Brindisi c'è già la confessione del "colpevole". L'incendio non sarebbe per niente doloso, anzi la colpa viene attribuita tutta all'anticiclone Caronte, che però non ha ancora confessato. A garantircelo è stata la stessa polizia scientifica che ha fatto le indagini sulle proprie stesse magagne, cioè il depistaggio sul depistaggio. [6]

Fonte: http://www.comidad.org
Link: http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=497
12.07.2012

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=10560

a queste notizie fino a qualke tempo fa,i pacifisti con arcobaleno e progresssisti si sarebbero riversati in piazza x osteggiare tali oscenita',ma ora al comando del nuovo ducetto chinano il capo ed obbediscono,con la conseguenza che mentre si taglia senza sosta sul sociale,certe spese,direi superflue,x un simille aereo prosceguono,mentre la notizia viene celata [:189] [:196] [:185]


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MessaggioInviato: 13/07/2012, 11:37 
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rmnd ha scritto:

Non mi devi fare contento, la spesa pubblica è quella complessiva e non perchè lo decido io o perchè tu mi fai contento.
Siamo pur sempre in uno stato unitario e centralizzato (anzi centralista) purtroppo.

Credevo di avere spiegato il perché. Si taglia SOLO su certi compartimenti della spesa pubblica, mentre non si taglia o si taglia pressoché nulla su altri, per questo è importante vedere il PESO dei vari segmenti della spesa pubblica.

Cita:
rmnd ha scritto: Non puoi sommare mele e pere. I paesi scandinavi sono una cosa , l'Italia un'altra. Il PIL procapite norvegese è circa il doppio di quello Italiano e il ritorno in servizi e welfare norvegese è anni luce avanti rispetto al nostro.

Ma hai letto quello che ho scritto? Hai notato che l'Italia è in fondo alla lista? Sia in termini relativi (spesa procapite - e guarda che l'ho messa perché sei stato tu a parlare di spesa procapite in rapporto al pil) che assoluti?

Cita:
rmnd ha scritto: Col nostro debito pubblico non possiamo permetterci una spesa pubblica simile.
Gli altri possono fare investimenti con la loro spesa pubblica, noi no. Noi la spesa pubblica la utilizziamo principalmente per pagare gli stipendi pubblici e mantenere enti pubblici spesso inutili e autoreferenziali e moltiplicatori di poltrone. Quando non sono inutili, sono i soldi pubblici spesi male; vedi la disparità dei costi della sanità regione per regione.

I dati dimostrano che dando in gestione la sanità alle regioni sono aumentati i costi notevolmente, e questo non soltanto al sud, ma anche al nord e nella regione modello (per chi ci crede) Lombardia... e infatti abbiamo avuto e avremo sempre più tanti bei San Raffaele con il botto.
Quindi capirai che il problema non è lo Stato ma la qualità della gestione della cosa pubblica, al sud come al nord. E guardacaso il problema principale è dato spesso dai partiti, che trattano codesta gestione come "cosa loro".

Ora dici invece comunque che il problema è il debito pubblico... ah già... peccato che fino a 2 anni fa non fosse un problema.
Il problema è l'indebitamento estero, privato e pubblico, quello è l'unico vero e grande problema. E questi "tecnici" fanno di tutto per aumentarlo e non diminuirlo... vanno in giro a "cercare finanziamenti esteri" = debito estero, anziché fare qualcosa per fare ripartire l'economia qui in Italia.

Cita:
rmnd ha scritto: Quindi a differenza dei paesi scandinavi una buona parte della nostra spesa pubblica può e deve essere tagliata perchè serve solo x coprire gli sprechi e mantenere parassiti

Eh certo... già spendiamo in proporzione meno di Francia e Germania e UK, e ora dobbiamo anche tagliare di più... così avremo una PA amministrazione completamente ingolfata e non funzionante... sei un genio!

IL PROBLEMA è farla FUNZIONARE BENE, non tagliarla!! Ti ho dimostrato che NON E' VERO che la nostra PA costa di più rispetto ad altri paesi.

Le cose in Italia non funzionano per i parassiti, ma non sono quelli che credi tu, i parassiti sono le varie cricche che fanno profitti con i soldi pubblici... quelli che bloccano servizi pubblici per lucrarci loro facendosi girare incarichi esterni che invece potrebbero essere tranquillamente gestiti internamente... sono gli appalti truccati... sono le mazzette date dagli imprenditori per chiudere un occhio o velocizzare una pratica.
Quando ci sono i corrotti, ci sono SEMPRE i corruttori.

Non saranno quelle centinaia di impiegati pubblici assenteisti il problema di questo paese... e su quelli è giusto intervenire comunque.

Alcuni servizi pubblici non funzionano perché ci sono forti interessi privati (politici) a non farli funzionare - vedi sanità ad esempio.


Ultima modifica di iLGambero il 13/07/2012, 11:40, modificato 1 volta in totale.

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rmnd ha scritto:

Non mi devi fare contento, la spesa pubblica è quella complessiva e non perchè lo decido io o perchè tu mi fai contento.
Siamo pur sempre in uno stato unitario e centralizzato (anzi centralista) purtroppo.

Non puoi sommare mele e pere. I paesi scandinavi sono una cosa , l'Italia un'altra. Il PIL procapite norvegese è circa il doppio di quello Italiano e il ritorno in servizi e welfare norvegese è anni luce avanti rispetto al nostro.

Col nostro debito pubblico non possiamo permetterci una spesa pubblica simile.
Gli altri possono fare investimenti con la loro spesa pubblica, noi no. Noi la spesa pubblica la utilizziamo principalmente per pagare gli stipendi pubblici e mantenere enti pubblici spesso inutili e autoreferenziali e moltiplicatori di poltrone. Quando non sono inutili, sono i soldi pubblici spesi male; vedi la disparità dei costi della sanità regione per regione.
Gli altri inoltre hanno un ritorno in termini di servizi e di welfare , noi no o comunque in misura molto minima rispetto al costo di questi.

Noi abbiamo tassazione e spesa pubblica da paese scandinavo ma con servizi da repubblica delle banane. Quindi ciò significa che la nostra spesa pubblica è eccessiva e non giustificabile. Per il ritorno in servizi e welfare dovremmo avere una spesa pubblica nettamente inferiore.

Quindi a differenza dei paesi scandinavi una buona parte della nostra spesa pubblica può e deve essere tagliata perchè serve solo x coprire gli sprechi e mantenere parassiti



Tu vivi in una Bolla! [:D]
Tu non tieni conto del numero di abitanti di ogni singola nazione:
escludendo Francia, Spagna e Germania. [^]

NORVEGIA 4.953.000
OLANDA (Paesi Bassi) 16.847.007
DANIMARCA 5.975.791
FINLANDIA 5.386.878
AUSTRIA 8.404.252
BELGIO 10.988.201

totale 52.954729

Ancora meno della sola Italia.


Ultima modifica di bleffort il 13/07/2012, 12:24, modificato 1 volta in totale.

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bleffort ha scritto:




Tu vivi in una Bolla! [:D]


parla quello che vive nella regione più sprecona e parassitaria del pianeta

Cita:
[color=blue]La Sicilia? Una regione da tagliare”
13/07/2012
http://www.liberoquotidiano.it/news/Editoriali/1056692/Sicilia----una-Regione-da-tagliare.html

Ma mentre si discute di come e dove usare le forbici, di quali ospedali chiudere e di chi mandare a casa o in pensione, sempre dalla Sicilia arriva un’inchiesta sul numero di forestali della regione. A pubblicarla è il settimanale Panorama, che ha spedito un proprio inviato, Antonio Rossitto, a spasso per i boschi siculi, scoprendo che in totale fanno 28 mila 542 persone, per un costo annuo di poco meno di 700 milioni. A Godrano, paesino di mille abitanti in provincia di Palermo, gli uomini che si occupano della tutela della natura sono 190, più di quelli impiegati in tutto il Molise, dove però i cittadini non sono mille ma 160 mila e di ettari a bosco ce ne sono ottanta volte più che a Godrano. Un caso limite? Non pare. A Sortino, Siracusa, paese di 9 mila abitanti scarsi, i forestali sono 437, poco meno di quelli dell’intera Lombardia, che di abitanti ne ha 9 milioni 837 mila e di foreste non due ettari e mezzo, ma 660 mila. I raffronti potrebbero continuare con Pioppo, Palermo, duemilatrecento abitanti e 383 forestali, tanti quanti quelli del Piemonte. O con Marineo, sempre in provincia di Palermo, che ne ha più dell’Umbria. Ma i dati aggiungerebbero poco o nulla all’evidente sproporzione fra il numero di addetti di altre regioni e quello della Sicilia, le cui guardie campestri, da sole, coprono il numero di impiegati pubblici che il governo si è impegnato a ridurre con la spending review.
E chiosa:
Non vorrei però a questo punto che i siculi guardiani della natura pensassero che ce l’ho con loro e dunque sarà il caso di segnalare che nell’isola l’esercito di braccianti e amministrativi che vigila su piante e arbusti non è l’eccezione ma la regola. Non c’è settore pubblico, comunale, provinciale o regionale che sia, che non strabordi di dipendenti pubblici. A Palermo sono 25 mila gli stipendiati dal comune, diecimila in più di quelli pagati a Milano, città che però ha il doppio di abitanti e, presumibilmente, di strade e case. Nella Regione guidata da Lombardo, il numero degli impiegati è un altro dei misteri siciliani: c’è chi scrive 16, chi 18, chi 25 mila. Sta di fatto che in Lombardia i dipendenti occupati nel nuovo Pirellone sono poco più di tre mila. Nell’isola abbondano anche gli addetti alle ambulanze: per 250 automezzi di pronto soccorso, gli autisti sono più di tremila. E come per i forestali, anche questo elenco potrebbe continuare, ma aggiungerebbe poco al fatto che la Regione e gli enti locali della Trinacria sono un enorme stipendificio. Un’isola dove la pubblica amministrazione è una fabbrica di posti di lavoro, indipendentemente dall’utilità e persino dall’esisten – za di quei posti. Qui sono stati creati i camminatori, gente inquadrata a stipendio fisso per portare una carta da un ufficio all’altro. Qui hanno potuto fare straordinari anche a luglio ed agosto gli spalatori della neve.[/color]



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Cita:
rmnd ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:




Tu vivi in una Bolla! [:D]


parla quello che vive nella regione più sprecona e parassitaria del pianeta

Cita:
[color=blue]La Sicilia? Una regione da tagliare”
13/07/2012
http://www.liberoquotidiano.it/news/Editoriali/1056692/Sicilia----una-Regione-da-tagliare.html

Ma mentre si discute di come e dove usare le forbici, di quali ospedali chiudere e di chi mandare a casa o in pensione, sempre dalla Sicilia arriva un’inchiesta sul numero di forestali della regione. A pubblicarla è il settimanale Panorama, che ha spedito un proprio inviato, Antonio Rossitto, a spasso per i boschi siculi, scoprendo che in totale fanno 28 mila 542 persone, per un costo annuo di poco meno di 700 milioni. A Godrano, paesino di mille abitanti in provincia di Palermo, gli uomini che si occupano della tutela della natura sono 190, più di quelli impiegati in tutto il Molise, dove però i cittadini non sono mille ma 160 mila e di ettari a bosco ce ne sono ottanta volte più che a Godrano. Un caso limite? Non pare. A Sortino, Siracusa, paese di 9 mila abitanti scarsi, i forestali sono 437, poco meno di quelli dell’intera Lombardia, che di abitanti ne ha 9 milioni 837 mila e di foreste non due ettari e mezzo, ma 660 mila. I raffronti potrebbero continuare con Pioppo, Palermo, duemilatrecento abitanti e 383 forestali, tanti quanti quelli del Piemonte. O con Marineo, sempre in provincia di Palermo, che ne ha più dell’Umbria. Ma i dati aggiungerebbero poco o nulla all’evidente sproporzione fra il numero di addetti di altre regioni e quello della Sicilia, le cui guardie campestri, da sole, coprono il numero di impiegati pubblici che il governo si è impegnato a ridurre con la spending review.
E chiosa:
Non vorrei però a questo punto che i siculi guardiani della natura pensassero che ce l’ho con loro e dunque sarà il caso di segnalare che nell’isola l’esercito di braccianti e amministrativi che vigila su piante e arbusti non è l’eccezione ma la regola. Non c’è settore pubblico, comunale, provinciale o regionale che sia, che non strabordi di dipendenti pubblici. A Palermo sono 25 mila gli stipendiati dal comune, diecimila in più di quelli pagati a Milano, città che però ha il doppio di abitanti e, presumibilmente, di strade e case. Nella Regione guidata da Lombardo, il numero degli impiegati è un altro dei misteri siciliani: c’è chi scrive 16, chi 18, chi 25 mila. Sta di fatto che in Lombardia i dipendenti occupati nel nuovo Pirellone sono poco più di tre mila. Nell’isola abbondano anche gli addetti alle ambulanze: per 250 automezzi di pronto soccorso, gli autisti sono più di tremila. E come per i forestali, anche questo elenco potrebbe continuare, ma aggiungerebbe poco al fatto che la Regione e gli enti locali della Trinacria sono un enorme stipendificio. Un’isola dove la pubblica amministrazione è una fabbrica di posti di lavoro, indipendentemente dall’utilità e persino dall’esisten – za di quei posti. Qui sono stati creati i camminatori, gente inquadrata a stipendio fisso per portare una carta da un ufficio all’altro. Qui hanno potuto fare straordinari anche a luglio ed agosto gli spalatori della neve.[/color]


Straquoto quello che ha detto il Gambero!. [;)]
Quello che hai detto per la Sicilia lo sò,ed è da sistemare questa faccenda,però tu tenti sempre di divagare. [:D]


Ultima modifica di bleffort il 13/07/2012, 12:44, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
bleffort ha scritto:

Quello che hai detto per la Sicilia lo sò,ed è da sistemare questa faccenda,però tu tenti sempre di divagare.[:D]


e questa gente non frega solo me, ma frega soprattutto te che vivi in quella realtà ipotecando anche il futuro dei tuoi figli.



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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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iLGambero ha scritto:
IL PROBLEMA è farla FUNZIONARE BENE, non tagliarla!! Ti ho dimostrato che NON E' VERO che la nostra PA costa di più rispetto ad altri paesi.

Le cose in Italia non funzionano per i parassiti, ma non sono quelli che credi tu, i parassiti sono le varie cricche che fanno profitti con i soldi pubblici... quelli che bloccano servizi pubblici per lucrarci loro facendosi girare incarichi esterni che invece potrebbero essere tranquillamente gestiti internamente... sono gli appalti truccati... sono le mazzette date dagli imprenditori per chiudere un occhio o velocizzare una pratica.
Quando ci sono i corrotti, ci sono SEMPRE i corruttori.

Non saranno quelle centinaia di impiegati pubblici assenteisti il problema di questo paese... e su quelli è giusto intervenire comunque.


Tanto è vero che la corruzione in ItaGlia, ci costa 60 miliardi l'anno... [8)]

In ogni caso, come dice Vendola (e questa volta ha ragione), qui non si stanno tagliando gli sprechi.... ma i servizi essenziali ai cittadini. Servizi che tra l'altro vengono pagati profumatamente.....



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Per chi vuole capire, dal minuto 11:00



e poi


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Atlanticus

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Roma, 16 giugno 2012, piazza del popolo (che tu avrai riconosciuto, perchè sembri proprio, ma proprio-proprio, uno che le manifestazioni non le perde mai...)

Tu, che dici che la CGIL non osa toccare Monti, c'eri vero? Su, non peggiorare la tua situazione...

Rmnd, io resto fermo a quanto disse Monti all'insediamento: rigore ed equità.

E' equo tagliare posti letto? Secondo me no, perchè se contemporaneamente non mi vai a toccare (e in maniera pesante) chi della sanità pubblica non importa nulla perchè tanto "va in Svizzera", alla fine il "taglio dello spreco" (e da quando i posti letto sono "spreco"? Che unifichino le USL, per esempio, in modo da tagliare i dirigenti) si ripercuote solo su chi la clinica privata non se la può permettere.

Tu dici, in sostanza, che l'Italia ha vissuto oltre le sue possibilità per troppo tempo e ora si deve tirare la cinghia. Io contesto totalmente questa impostazione. Mi hanno insegnato che un debito ha sempre un creditore: e dietro il debito pubblico ci sono tanti italiani che guadagnano cifre colossali anche solo di interessi, interessi pagati dalla gente "comune" che il lusso non lo ha mai visto (nè lo vedrà mai). Per cui, semmai, ci sono alcuni italiani che hanno vissuto oltre le possibilità del Paese e sulle spalle della gente comune.

Ma se anche fosse vero, i sacrifici vanno equamente distribuiti (questo era il programma di Monti, non di Stalin): ma io questa equità non l'ho ancora vista. So che c'è un limite oltre il quale toccare i grandi patrimoni è un male, per cui non voglio fare l'estremista. Ma è davvero stato fatto tutto il possibile per evitare di colpire chi non può sfuggire ai tagli e alle tasse? Caspita, fosse stato per Monti i capitali scudati non sarebbero manco stati toccati: e quanti miliardi si potrebbero fare anche solo su questo?

Scusa, ma il Governo non ha fatto NULLA per garantire che il peso della crisi non finisse tutto su pensionati, dipendenti e giovani (di famiglia povera: quelli di famiglia ricca e famosa li promuove al ministero). Ti faccio un altro esempio: con la spending review vogliono imporre il trasferimento obbligato agli insegnanti in esubero, con l'obbligo di insegnare anche materie per cui non sono abilitati. E contemporaneamente, continuano a dire che serve abolire il valore legale del titolo di studio e che serve più competitività e selezione tra gli studenti.

Non ho passato anni in Sinistra Giovanile (nè tengo contatti con la RDS) per nulla: sviliscono in maniera totalmente gratuita l'istruzione pubblica, per premiare chi potrà permettersi l'istruzione privata di alto livello. E guarda che se non avessero spulciato bene il provvedimento, avremmo rischiato di avere 200 milioni di euro spostati dalla scuola pubblica a quella privata. Chi paga per la crisi, dunque? E chi viene avvantaggiato, non dalla crisi, ma dalle politiche attuate "per non scontentare il socio di maggioranza"?


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MessaggioInviato: 13/07/2012, 18:25 
Sezione9... hai letto che cosa ha dichiarato oggi il vice del PD Letta (il compare di Monti)?

Cita:
“Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo“. Parola del vicesegretario del Partito democratico Enrico Letta, messa nera su bianco in una intervista al Corriere della Sera di oggi. Il numero due del Pd traccia la rotta verso le elezioni della prossima primavera. Dove la parola d’ordine sembra essere “non prenderle”, che siano gli elettori, il Movimento 5 stelle, l’Europa o i mercati a darle. Guai a pensare che i voti del Pdl possano per sbaglio finire al Pd, Letta guarda solo ad arginare Grillo, con “un’alleanza guidata dal segretario Bersani, con ai lati Casini e Vendola“.
E forse al vicesegretario non vengono in mente gli elettori imbufaliti che minacciano di occupare le sedi del partito in caso di alleanza con l’Udc: l’obiettivo dichiarato è un “governo politico competente che sia in continuità con Monti, come contenuti e come uomini”. Dopo Monti ancora Monti? Qualcosa di molto simile, in ogni caso, perché l’emergenza economica non finirà presto e nessun partito, oggi, ha forze sufficienti per cavarsela da solo. E forse nemmeno l’intenzione di accollarsi il peso di scelte lacrime e sangue davanti all’elettorato. Per questo Letta pensa ad uno spazio politico molto allargato in cui, dopo le tensioni delle scorse settimane, solo l’Idv di Di Pietro non troverebbe spazio ma in cui Casini sarebbe accolto a braccia aperte. Del resto, nella stessa ottica di continuità con l’attuale linea di governo, Letta guarda con molta preoccupazione al ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Un nome capace di agitare da solo lo scacchiere politico (ed economico), che Letta paragona a uno di quei pugili suonati “che si fanno convincere a patetici ritorni sul ring”.


Houston abbiamo un problema!


Aggiungo



A forza di gridare "al fascista! al fascista!" ora con i fascisti il PD ci va a braccetto.


Ultima modifica di iLGambero il 13/07/2012, 18:29, modificato 1 volta in totale.

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.....diciamo compari di merenda............................................. [;)] [;)] [;)]


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