Quindi vuoi che ritorniamo a discutere del ruolo di Grillo. Ok, pensavo di essere stato costruttivo, ma vedo che il dialogo fa paura e si vuole solo l'elogio e la conferma della linea ortodossa.
Lasciamo stare Grillo, va bene? Parliamo di Marte.
Su Marte non esistono i partiti e c'è la democrazia diretta. A capo di questa sorta di supercooperativa, o comunità di marziani, c'è un re, che non si candida, non viene votato, non ha alcuna legittimazione elettorale ma dice agli altri cosa fare e cosa dire. Chi non è d'accordo con lui, fuori, a vivere nelle Valles Marineris.
Secondo te è giusto il sistema marziano?
E torno a Grillo: Grillo per statuto ricopre un ruolo politico all'interno del movimento, visto che è il proprietario e gestore del simbolo elettorale. Grillo dice chi può e chi non può candidarsi. Grillo sceglie dunque chi sono i candidati del M5S e chi può fare politica sotto il simbolo del M5S. In tutti i sistemi democratici un ruolo (di rilievo, caspita!) politico deve essere sempre avere una legittimazione "democratica". Grillo non ha questa legittimazione, quindi il M5S non è un partito democratico.
In più, come ha detto Mister Casaleggio, Grillo è solo una delle due parti che controllano il M5S. E sappiamo che la Casaleggio ha un ruolo importante pure lei nel dettare la linea del partito e perfino la scelta dei candidati. Gli assessori a Parma non sono stati scelti dal "popolo", e lo sai bene anche tu. Per cui, il M5S ha un doppio problema: è controllato da un proprietario senza alcuna legittimazione democratica e da un'azienda privata che, come tale, persegue scopi privati e fini di lucro propri.
Basterebbe poco per risolvere il problema. Io non penso che Grillo debba per forza candidarsi. Può fare benissimo il "presidente onorario", ma deve essere delegato e legittimato da qualcuno. Grillo ricopre un ruolo di partito quindi deve essere il partito a delegarlo, a dargli i poteri che ha. Fate un congresso (coi metodi che volete, per carità), e votate i dirigenti. Anche i portavoce hanno un potere e un ruolo politico: se anche Grillo fosse solo il "megafono" dovrebbe essere legittimato.
E legittimato significa soprattutto "controllato". Un politico viene votato e quindi sottoposto a limiti e controlli politico-elettorali. Se il politico sbaglia, non lo voto più e lo cambio. Questa è l'idea del M5S, no? I politici sono tutti da cambiare. Ma Grillo, senza alcuna legittimazione, non avendo ricevuto alcuna delega, non può essere cambiato. E', a tutti gli effetti, al di sopra di qualunque controllo e di qualunque legge interna.
E secondo me (e qui non è più teoria generale del diritto che qualunque scolaretto potrebbe confermare, ma opinione personale opinabile) Grillo non ha alcuna intenzione di democratizzare il partito. Lui comanda e vuole mantenere il potere, ecco perchè tutto continua a ruotare attorno a Grillo e al suo blog. Non esiste al mondo un partito (forse in Africa!) che si identifica in tutto e per tutto (perfino nella propaganda e nella comunicazione esterna) col capo. Fare un congresso significa aprire alla discussione interna, significa avere una linea di Grillo e idee diverse. Ed è questo che vuole: Grillo vuole far credere alla gente che possa determinare la linea del movimento, quando in realtà semplicemente discute della linea del capo.
A me è sembrato che la dichiarazione sulle coppie di fatto è stata una cosa importante. Grillo, con la sua uscita, ha detto che il M5S vuole i matrimoni civili, o come vogliamo chiamarli. Non discuto sull'idea, discuto però sul COME l'idea è nata, per farti capire la mia critica.
Tu mi dici che il M5S è (o cerca di essere, insomma) a democrazia "diretta": la gente del movimento discute e "fa" la linea del partito. Se ciò fosse vero, ci deve essere stata una grande discussione sul tema delle coppie di fatto prima delle dichiarazioni di Grillo, no? Grillo è portavoce, quindi porta le idee della gente elaborate dalla gente.
Ma sai che non è stato così: Grillo dice "si alle coppie di fatto" e la gente discute. Poi dice "no a Di Pietro" e la gente discute. Grillo ha dettato, autonomamente e senza alcuna decisione collegiale, la linea del partito su temi "etici" e sulle alleanze. Nel M5S quindi è Grillo, non legittimato da nessuno, a decidere la linea del partito, e la gente non decide nulla, semplicemente si adegua. E' questa la democrazia per te?
E' questo il problema, il "come", non "se" si candida al Parlamento.
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