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Dopo lo scandalo in diretta tivù a Piazza Pulita non c'è pace per Giovanni Favia. La resa dei conti con il grande capo, Beppe Grillo è vicina. Intanto anzichè affilare le armi per l'incontro che molto probabilmente si terrà a Roma nella settimana del 17 settembre, Favia tesse una tela di relazioni sempre più fitte. «Intorno a me sta nascendo una corrente, me lo chiedono migliaia di persone», ha commentato.
TUTTI CON FAVIA. Il 14 settembre la sua prima riapparizione pubblica a Galliera, paesino tra Bologna e Ferrara, è stata solo l'inizio. Secondo quanto riporta il quotidiano la Repubblica, sono molte le dimostrazioni di solidarietà che in questi giorni stanno giungendo all'enfant prodige del Movimento 5 Stelle. I contatti della sua pagina Facebook sono passati da 10 a 14 mila nel giro di una settimana.
Ma le manifestazioni di stima non arrivano solo attraverso i sociale network. Sono messaggi pubblici e privati come: «Hai passato il Rubicone, adesso marcia su Roma».
Favia: «In Emilia la buona parte è con me, e la metà è pronta a uscire allo scoperto»
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Nel Movimento 5 stelle non sono solo i grillini di Galliera ad aver accolto Favia riconfermando l'invito a un'iniziativa sulle biomasse (in calendario da tempo), anche a Parma, il primo cittadino Federico Pizzarotti sembra voler ricucire lo strappo e invita ridimensionare la polemica contro Favia: «Questo clima è eccessivo, sicuramente non fa bene a nessuno. I toni sono troppo elevati. Tutti. Bisognerebbe capire chi li sta fomentando», è il commento del sindaco emiliano che riporta la giornalista di Repubblica.
FAVIA SCALDA I MOTORI. Secondo quanto riferisce il quotidiano non sono però solo segnali solidarietà, ma delle vere e proprie adesioni per inziare una secessione.
«In Emilia», avrebbe confidato Favia ai suoi, «la buona parte è con me, e la metà è pronta a uscire allo scoperto, sono io che li sto tenendo tutti fermi».
Insomma se tutti aspettano una imminente discesa in campo, c'è già chi è disposto a scendere in trincea. La corrente di Favia esiste, assicurano. Il consigliere regionale deve solo riconoscerla ufficialmente, darle un volto, un nome. Basterebbe contare tutti quelli che all'indomani del comunicato della sfiducia di Grillo («Io non caccio nessuno, ma Giovanni Favia non ha più la mia fiducia»), hanno commentato a favore del consigliere reietto. Che secondo alcuni del suo entourage è ormai vicino all'addio: «Giovanni ha deciso di abbandonare i nani e le ballerine, di lasciare i cortigiani di Grillo al loro destino, e di giocarsi la partita più importante».
NON SI TORNA INDIETRO. In pochi credono che si possa tornare indietro. «Quelli sono così: appena alzi la testa e dici che non sei d'accordo ti fanno fuori», spiegano i più vicini al ribelle.
Ma anche chi non è del Movimento sembra guardare con interesse le prossime mosse di Favia. Non si parla ancora di corteggiamenti veri e propri, ma di ammiccamenti in previsione di una eventuale candidatura per il 2013. Per ora solo il Pdl non sembra interessato a inglobare il grillino ribelle, vittima di minacce di morte: «Chi si mette in un movimento di squadristi non può venirsi a lamentare delle cattive compagnie».
Sabato, 15 Settembre 2012
http://www.lettera43.it/politica/m5s-fa ... 564627.htm..il movimento e'jai primi vagiti,e gia' si parla di scissione,evidentemente il profumo della poltrona emana i primi problemi,con la conseguenza di perdere credibilita'in quell'elettorato che sperava di avere trovato una nuova identita'