Cina frena proteste popolari contro Giappone
PECHINO (Reuters) - Le autorità cinesi hanno soffocato oggi le proteste anti-giapponesi dopo giorni di dimostrazioni di rabbia sulla contesa territoriale che oppone Pechino e Tokyo sul possesso di un arcipelago, che hanno provocato la chiusura di imprese giapponesi in Cina.
Le relazioni tra le due maggiori economie cinesi sono state messe a dura prova dalle tensioni, raggiungendo il punto più basso da decenni ieri, nell'anniversario dell'occupazione giapponese della Cina nel 1931.
Per quattro giorni le maggiori città cinesi sono state teatro di manifestazioni di protesta, e navi cinesi e giapponesi sono state impegnate in manovre di disturbo attorno alle isole del Mare della Cina orientale che il Giappone chiama Senkaku e la Cina Diaoyu.
"Sembra che le proteste davanti alla nostra ambasciata siano finite", ha detto l'ambasciata giapponese a Pechino in una email ai propri cittadini.
All'esterno della missione, in precedenza, la polizia aveva allontanato un singolo manifestante che gridava contro il Giappone.
Le imprese giapponesi hanno chiuso centinaia di negozi e fabbriche in Cina, in alcuni caso rimandando in Giappone i dipendenti, per paura che le proteste degenerassero. L'ambasciata giapponese a Pechino è stata assediata da manifestanti che hanno lanciato bottigliette d'acqua, intonando slogan.
Per impedire il ripetersi di proteste di questo genere, la polizia ha schierato attorno all'ambasciata numerosi agenti in assetto anti-sommossa, ed è stata chiusa la vicina stazione della metro.
Il portavoce del ministero cinese del Commercio, Shen Danyang, ha detto che la contesa tra i due paesi asiatici avrà conseguenze sugli scambi e sullo sviluppo economico, affermando che "il Giappone deve assumersi la completa responsabilità di ciò".
Gli scambi tra la Cina, che è la seconda economia mondiale, e il Giappone, la terza, equivalgono a circa 345 miliardi di dollari.
http://it.reuters.com/article/topNews/i ... 0U20120919