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Il bailout invisibile. Ecco perchè gli Stati Uniti
crescono e l'Europa no


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Debiti enormi su entrambe le sponde dell'Atlantico. Ma la verità è che non esiste decadenza del potere economico e finanziario dell'America. Gli Usa hanno ripreso a crescere, consumare e creare posti di lavoro, mentre l'economia in Europa soffre, non c'è lavoro e i cittadini europei sono strangolati di tasse. I grafici che spiegano tutto. E soprattutto perchè la speculazione non attacca gli Stati Uniti.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... pa-no.aspx

New York - La domanda, ovviamente, è di quelle che economisti e cittadini comuni si sono posti centinaia di volte. Com'è possibile che l'economia degli Stati Uniti continui a resistere alle varie crisi che l'hanno travolta nel corso dei decenni, a fronte di una Europa che sa solo arrancare? Come è soprattutto possibile, se si considera che i debiti sono un grande problema per entrambe le sponde dell'Atlantico?

Gli ultimi numeri provenienti dal fronte macro parlano chiaro: negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori viaggia ai massimo in quasi cinque anni, il Pil Usa (l'ultimo dato è quello reso noto ieri) non è ancora vicino al potenziale ma fa impallidire i dati europei. Le varie banche d'affari prevedono poi che, nel caso in cui il Congresso e il presidente Barack Obama riusciranno a evitare il precipizio fiscale, la congiuntura americana crescerà a passo spedito. C'è anche qualcuno che azzarda, per i prossimi anni, un balzo del Pil superiore a +4%.

Insomma, altro che decadenza del potere economico e finanziario degli Stati Uniti. Loro ce la fanno. L'Europa no. Perchè? Beh, è tutta una questione di attitudine, come accade nella vita ordinaria delle persone. Loro, gli americani, non affrontano i problemi rendendoli più complicati, non entrano in percorsi labirintici di misure di austerity da cui è difficile uscire.

Loro, in poche parole, non si fanno del male. Tutt'altro, a dispetto di chi li mette in guardia - e in realtà non sono pochi, continuano testardamente a mantenere le proprie politiche monetarie e fiscali piuttosto espansive. Il risultato dunque è che, più o meno, riescono a sfidare le crisi.

I critici sentenziano: queste politiche economiche non funzioneranno nel lungo termine, anzi, presto per l'America arriverà un conto salato da pagare, sotto forma di aumento del deficit e del debito (che già si sta verificando da anni). Eppure i mercati questo scenario non sembrano scontarlo affatto, visto che i tassi sui titoli di stato Usa rimangono incredibilmente bassi.

Sono i mercati a sbagliare? La risposta è no, stando almeno al grafico allegato, formulato dal team della divisione di ricerca sul reddito fisso di Deutsche Bank, e che ha il titolo "A Journey into the Unknown", ovvero un Viaggio verso l'Ignoto.

Il grafico mostra il cambiamento nei debiti complessivi - e per complessivi si intende non sono quelli governativi, ma anche finanziari, aziendali e delle famiglie - in relazione al Pil a partire dal 2007, facendo un paragone anche rispetto al 2010 e ai massimi precedentemente testati. A essere presi in esame sono i paesi avanzati. Quanto appare prima di tutto è che mentre la maggior parte dei paesi ha assistito a un aumento dei debiti in toto, gli Stati Uniti visto il rapporto debito/pil stabilizzarsi.

Non solo: il governo americano, nell'accollarsi quantità sostanziali di debito, ha permesso ai consumatori e alle aziende di ridurlo.

Il secondo grafico spiega cosa è esattamente accaduto: di fatto, il settore privato americano ha assistito a un rapido deleveraging dal 2008 a partire dal 2008, il che significa che ha fatto passi avanti notevoli in quei processi di disinvestimento volti a ridurre la leva finanziaria, ergo i debiti.

E tutto questo è avvenuto mentre invece l'Europa ha insistito sull'efficacia delle misure di austerity, sulla necessità di ingoiare una pillola amara, sulla solita solfa del fare sacrifici in attesa di tempi migliori. Certo, la crescita degli Stati Uniti è ancora anemica. E prima poi il paese dovrà pagare il prezzo dei prestiti che si sta accollando.

Ma intanto, i mercati non si stanno accanendo contro l'America. E almeno ora il motivo lo conosciamo. E non è un motivo di poco conto, visto che sono stati proprio l'accanimento dei mercati e i movimenti speculativi a gettare l'Europa nel caos totale. Peccato che i governi abbiano poi pensato a metterla ancora più in ginocchio.

Per contattare l'autore di questo articolo: lauranaka@wallstreetitalia.com



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Rivoluzione non autorizzata

Come cambierà il mondo - Dai crack finanziari pilotati alla ribellione islandese

il nuovo libro di Marco Pizzuti

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http://www.edizionilpuntodincontro.it/l ... -2488.html

Contenuti del libro:
Rivoluzione non autorizzata

Quando la gente non riesce più ad arrivare alla fine del mese, comincia a porsi delle domande e a ridestarsi dai potenti strumenti di distrazione di massa di cui è vittima (la macchina mediatica dello spettacolo, dell'intrattenimento e della disinformazione). Per tale ragione, economisti, politici, capi di stato e persino il Vaticano stanno premendo l'acceleratore sulla presunta "necessità" di realizzare un Nuovo Ordine Mondiale. Il loro sostegno al progetto di globalizzazione lo dichiarano ormai apertamente nelle interviste, nei talk-show e nei discorsi pubblici, invocandolo come unica soluzione possibile alla crisi.
L'élite finanziaria vuole agire in fretta e senza ostacoli. Per evitare che la crisi le sfugga di mano usa i mass media, la borsa, le agenzie di rating e i partiti. La popolazione viene terrorizzata quotidianamente con notizie negative sullo spread e sul rischio di bancarotta dello Stato e viene costretta ad accettare qualsiasi condizione imposta da "governi tecnici".

Nel frattempo, nessuno spiega la verità sull'origine della crisi: i popoli non hanno mai governato realmente, la loro volontà è stata sempre aggirata, la democrazia rappresentativa è un inganno e il debito pubblico è una colossale truffa nei confronti dei cittadini. Marco Pizzuti elenca una mole impressionante di prove oggettive in grado di demolire ogni dubbio sui veri scopi perseguiti dall'attuale classe politica di tutto il mondo (da Obama a Monti, da Papademos a Draghi ecc.), su quelli dei loro mandanti (l'élite finanziaria) e su cosa accadrà nel prossimo futuro se non facciamo qualcosa per evitarlo.





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L'84% delle transazioni finanziarie avviene tramite tecnologie altamente
sofisticate accessibili soprattutto a trader privilegiati. I computer possono
bullarsi degli operatori tradizionali, lanciare rally e farli evaporare e...


http://www.wallstreetitalia.com/article ... ldman.aspx



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Regno Unito, la piaga
dei bambini senza tetto


Un servizio choc della Bbc mostra
una realtà diffusa in tutta la Gran Bretagna: circa 100 mila ragazzini
vivono senza documenti, costretti
all’elemosina o alla prostituzione
carla reschia

Ragazzi invisibili. E non è una magia di Harry Potter. I media britannici scoprono grazie a un bel servizio della Bbc il destino degli adolescenti senza patria, ignoti all’anagrafe ma notissimi a chi li sfrutta sessualmente e non, in cambio di un pasto o di un tetto provvisorio. Il problema, una vera emergenza ignorata, è più diffuso e grave a Londra ma comune a tutto il Regno Unito, da Birmingham, a Leeds, Coventry, Nottingham, Newcastle, Liverpool, Oxford e Cardiff. Di ragazzi così solo nella capitale ce ne sono a centinaia secondo gli operatori dei servizi sociali e la loro situazione è apparentemente senza vie d’uscita. Alcuni sono entrati nel Paese privi di documenti, quindi impossibilitati, in teoria tanto a restare come a tornare al luogo d’origine; o in visita ai parenti con un visto turistico poi scaduto; altri benché entrati legalmente in Gran Bretagna non sono mai stati registrati. E questo significa nessun diritto all’istruzione, nessun diritto ai servizi sociali. Altri, cacciati da casa dai genitori, si trovano in un limbo giuridico: per accedere all’assistenza dovrebbero avere l’autorizzazione dei congiunti o dei tutori che li hanno disconosciuti e abbandonati. E che a loro volta possono tenersi nascosti pr paura di essere espulsi.



E’ il caso di Tony, 17 anni, di origine ugandese, uno dei seicento minori lasciati a se stessi che hanno chiesto aiuto a Jennifer Blake, responsabile del Peckham Project Safe ’n’ Sound. Tony, dopo che il padre l’ha mandato via, due anni fa, ha dormito sugli autobus: è magro, febbricitante per le infreddature mai curate e cerca di rimediare i pasti senza rubare per evitare l’ultimo gradino della sua discesa sociale e finire in galera. Ma questo non è bastato a legalizzarlo: “Mi dicevano che avevano bisogno una lettera di mio padre, per provare la mia identità. Ma lui non mi vuole più vedere, come facevo a chiedergliela?” L’associazione è riuscita infine a legalizzarlo, ma Tony resta un homeless, senza una casa dove trovare rifugio. E lui è quasi adulto, almeno da un punto di vista legale, ma nella stessa situazione ci sono anche quattordicenni, poco più che bambini, condannati al furto o alla prostituzione.



E persone come la giovane libica che nel 2009 la madre, preoccupata per la situazione politica che di lì a un paio di anni sarebbe precipitata, aveva affidato ad amici perché vivesse al sicuro nel Regno Unito. Tutori del tutto inaffidabili che dopo pochi mesi se ne sono disinteressati: ora la giovane, appena diciassettenne, vive per strada e si prostituisce per poche sterline o anche solo per un pasto o un letto. “Penso spesso al suicidio”, ha confidato ai volontari che stanno cercando di aiutarla.



Le rilevazioni ufficiali dell’Oxford University Centre on Migration Policy indicano in Londra e Birmingham i centri più coinvolti dal fenomeno, denunciando 53 giovanissimi emigranti irregolari provenienti da una costellazione di Paesi “difficili”o semplicemente caratterizzati da enormi divari sociali:Afghanistan, Brasile, Cina, Giamaica, Nigeria, Iran, Iraq e il Kurdistan turco. Ma secondo stime indipendenti i minori che vivono nel Regno Unito e in particolare a Londra da clandestini totali sarebbero addirittura 120 mila; molto di più quelli genericamente irregolari. Il numero vero, in ogni caso, è difficile da stabilire proprio per la mancanza di documenti e registrazioni, un rebus a cui le associazioni di assistenza e volontariato cercano di porre rimedio come possono. Talvolta, anche smascherando i maneggi delle autorità locali che tendono a rendersi irresponsabili nei confronti di questi minori classificandoli come maggiorenni, per eludere il loro diritto a essere aiutati e assistiti. Un sos destinato, forse, a cadere nel vuoto. Perché sul sito della Bbc parecchi commenti sono duri: “Non dovrebbero stare qui. E’ un mondo crudele e la Gran Bretagna non può farsene carico. Se i buonisti sono così preoccupati dovrebbero aiutarli a proprie spese.

http://www.lastampa.it/2012/11/07/ester ... agina.html




L’Inghilterra taglia i sussidi abitativi, aumentano i senzatetto e si muore dormendo

La sesta potenza economica al mondo, la Gran Bretagna, ha sempre più scenari da crisi sociale, dettati dalle nuove politiche di austerità del Governo Conservatore guidato da David Cameron e diretto al Tesoro da George Osborne. I tagli al welfare vogliono dire perdita quotidiana di vivibilità. Volendo stringere con la lente d’ingrandimento su uno dei tragici cambiamenti di queste nuove politiche, qui in UK dove William Beveridge fece nascere lo Stato sociale, arriviamo ad imbatterci con la revoca negli ultimi due anni di seimilaenovecento abitazioni popolari, il che vuol dire aumento vertiginoso di senzatetto, costretti a dormire nelle strade, poco accoglienti per l’ingestibile freddo, della Gran Bretagna. Perdere la casa è costato caro ad una ragazza di ventuno anni. Ad Exter il forte vento ha tirato giù un albero, cascato sulla tenda dove la donna stava passando la notte: morta sul colpo. Assieme a lei c’erano altre due persone, che però hanno rimediato solo qualche ferita. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, acclamati come eroi. Questi però anziché godere dei complimenti, hanno ribattuto che è solo il loro lavoro, reso sicuramente difficile dal nuovo piano di austerity:<<Fateci lavorare, ma non tagliate i fondi che ci servono per questo tipo di assistenza>>.

Le intenzioni del Governo Cameron sono quelle di tagliare ancor di più i sussidi per l’alloggio alle persone che sono sotto la soglia dei venticinque anni. Inoltre con i nuovi provvedimenti le assicurazioni hanno tolto molte polizze sulle abitazioni della classe media. Queste famiglie hanno perso i contratti assicurativi se non sono stati in grado di accaparrarsi premi più alti ed in un periodo di forti alluvioni come questo non è per niente rassicurante.

http://firstlinepress.org/linghilterra- ... -dormendo/





«Non sappiamo come andare avanti»: il caso degli Smith e di altre 10 milioni di famiglie in Inghilterra

Una ricerca dell’associazione inglese Which? mostra che negli ultimi sei mesi più di dieci milioni di famiglie hanno fatto fatica a sbarcare il lunario, oltre due milioni non hanno pagato la rata del mutuo, più di un milione ha fatto pagamenti allo scoperto.

«Ci vorrà più tempo del previsto per sistemare i conti inglesi e uscire dalla crisi». Lo ha detto alla Bbc il ministro delle Finanze inglesi George Osborne, che si era prefissato come obiettivo di cominciare ad abbassare il debito pubblico del paese a partire dal 2015. Che l’Inghilterra sia in forte difficoltà per la crisi economica lo dice anche un dato di economia reale: più di dieci milioni di famiglie non riescono a sbarcare il lunario.

MILIONI NON RIPIANANO I DEBITI. Lo rivela un’indagine dell’associazione di consumatori inglesi Which?, secondo cui un terzo delle famiglie inglesi negli ultimi sei mesi non è riuscito a risparmiare. Peggio ancora, 2,3 milioni di famiglie non hanno ripianato i debiti contratti o pagato la rata del mutuo, mentre 1,5 milioni di famiglie hanno fatto pagamenti allo scoperto. Le difficoltà delle famiglie inglesi non fermeranno però le misure di austerità del governo inglese, che mercoledì prossimo annuncerà un nuovo piano di tagli delle spese e aumento delle tasse.

TANTI COME I CONIUGI SMITH. Tra le famiglie che non riescono più a far fronte ai costi e ai debiti c’è quella degli Smith. James ha 36 anni e lavora al Comune di Leicester, Mary Adams ne ha 35 e fa un part-time all’Holiday Inn. «Tra prestiti e interessi dovuti – spiega James al The Independent – spendiamo circa 600 sterline al mese, lo stesso paghiamo mensilmente per le spese dei nostri figli, di tre e sette anni. Così riuscivamo a sopravvivere, ma da quando mi hanno abbassato lo stipendio di 200 sterline non sappiamo come andare avanti». James e Mary Adams sono andati a chiedere aiuto all’associazione “Cristiani contro la povertà”, che aiuta le famiglie a gestire i debiti e a ripagarli. «Ci stanno aiutando, così almeno la pressione diminuisce ma non avendo risparmi da parte su cui fare affidamento, siamo in forte difficoltà».

http://www.tempi.it/non-sappiamo-come-a ... nghilterra


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MessaggioInviato: 09/12/2012, 21:27 
LA GRANDE TRUFFA: FATELA CONOSCERE A TUTTI

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Fonte: http://www.frontediliberazionedaibanchi ... 89846.html

Con questi appunti, che non vogliono essere un articolo, si cerca di ricapitolare, per titoli, la truffa che stanno attuando sulla nostra pelle. Si ha solamente l’ambizione di semplificare delle linee guida per la necessaria opera di divulgazione giornaliera su come questi criminali ci stanno massacrando economicamente, e non solo. L’ euro non è una moneta sovrana. La moneta è estranea alla nazione, è una valuta estera. Gli Stati non hanno sovranità su questa moneta ma sono costretti a chiederla in prestito alla BCE che detta le sue condizioni.
Se la valuta che si usa nella nazione è presa a debito da altri non è moneta sovrana e la nazione potrebbe fallire proprio perché la moneta è di altri, che possono darla o non darla
Se una moneta è presa a debito si debbono pagare gli interessi ed il denaro che viene usato a questo scopo viene a mancare per gli investimenti ed i servizi:
1) BCE autorizza l’emissione di moneta, che rimane di sua proprietà, e la presta agli Stati
2) Gli Stati, a causa degli interessi composti, non riescono più a pagare
3) La BCE chiede misure fiscali, di politica del lavoro e le privatizzazioni per essere sicura di incassare gli interessi
4) Lo Stato inasprisce la pressione fiscale, creando recessione, e vende i beni nazionali svuotando la Nazione degli stessi beni necessari alla produzione o alla qualità della vita
5) Per mantenere questo sistema usuraio la BCE usa ogni arma a sua disposizione per bloccare l’emissione di moneta direttamente da parte degli Stati ( trattati di Maastricht e Lisbona ). In particolare il Trattato di Lisbona esautora gli Stati della propria sovranità in quanto è stato introdotto come Nuova Costituzione Europea che ha la precedenza rispetto a qualsiasi altra Costituzione Nazionale
La situazione greca è emblematica: le banche centrali si prendono tutto per il guadagno di pochi: i porti, la terra, il turismo.
L’economia greca è controllata e animata da un ente di controllo, la famigerata troika, nominata dai tecnocrati. Per aver accettato questo stato di cose i politici greci dovrebbero essere incriminati pe tradimento verso lo Stato ed il popolo greco
La sola cosa che i tecnocrati hanno in mente è PRIVATIZZARE lo Stato. Lo Stato costretto a recuperare soldi prendendoli in prestito è completamente in balia dei mercati dei bond
Il sistema europeo esiste per distruggere per sempre la gente e creare un nuovo tipo di europa che sia disposta ad accettare povertà, sacrifici, basso tenore di vita, salari equiparati a quelli cinesi.
Non ci debbono essere più Stati sovrani. Nel nuovo ordine il potere deve essere trasferito ad una classe capitalista di tecnocrati. Un tecnocrate è qualcuno messo dai banchieri per sospendere la democrazia ( vedi Irlanda o Monti )
L’unione europea non è una democrazia ma una oligarchia di banchieri
L’Argentina è crollata perché ha legato la propria moneta al dollaro ( moneta soggetta a rivalutazione e pertanto facendo perdere competitività al Peso ) praticamente era in una situazione simile alla nostra rispetto all’euro
Truman, nel 1927, disse che bisognava creare l’Europa come Nuovo Ordine, e pertanto fu il precursore della moneta unica europea
I capitalisti non sono più interessati all’economia produttiva e reale. Si sono trasformati in percettori di rendite finanziarie. Il capitalismo produttivo è morto
L’euro può sopravvivere solo se l’Italia decide di rimanerci
Gli interessi che questi criminali ci chiedono sono composti ( D= C ( 1+r ) n ) e questo sistema costringe gli Stati al fallimento. Facciamo un esempio: se si emettono Bond per 1.000.000 a 10 anni al 6% di interesse alla fine dei 10 anni lo Stato deve restituire 1.000.000 + 794.847 = 1.794.847 di cui 794.847 sono gli interessi maturati
La moneta presa a debito dalle banche porterà al fallimento perché i debiti non potranno mai essere pagati, debbono essere pagati solamente gli interessi verso i ricchi
Per fare soldi, la finanza, deve far contrarre dei debiti alla popolazione, attraverso gli Stati ( il 99% finanzia l’ 1%)
Gli interessi tolgono denaro agli investimenti ed all’occupazione. Guardate in quale “ florida “ situazione ci ha portato Monti ed i suoi complici parlamentari
Le sole che possono evitare il fallimento sono le banche che possono usufruire dei prestiti, a tasso agevolato, da parte della BCE
1) La BCE presta soldi alle banche all’ 1%
2) Le banche li prestano alle aziende ed ai privati ad un tasso variabile dal 6 al 10%
3) Oltre a questo con la riserva frazionaria creano denaro dal nulla, virtuale, esistente solo nelle tabelle dei computer
4) Chi paga ? Pagano i cittadini con le tasse e l’austerità

COME SI COPRE IL DEBITO PUBBLICO ORA
1) si aumenta la pressione fiscale
2) così facendo si crea recessione
3) con la recessione aumenta la disoccupazione e la sotto occupazione
4) con la disoccupazione viene a mancare il reddito e aumenta la richiesta di welfare
5) si crea disoccupazione pura: la gente rimane in attesa di lavoro e non fa nulla
6) in questa maniera, coprendo il deficit con repressione fiscale, il sistema è gestito male ed implode
Con l’euro:
1) ci tengono in pugno
2) non si può intervenire su politiche per creare posti di lavoro
3) non si possono fare investimenti perché il Patto di Stabilità non ce lo consente
Se questo è il mondo che sognate continuate pure a comportarvi come sempre: continuate a pagare ed a votare per i soliti partiti, se questo non è il vostro mondo astenetevi dalle votazioni ed organizzatevi territorialmente nei luoghi dove vivete.

Claudio Marconi



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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 57546.html

SCHULZ, BERLUSCONI MINACCIA STABILITA' ITALIA E UE "Berlusconi è il contrario della stabilita" ed il suo ritorno può essere una minaccia per l'Italia e per l'Europa "che hanno bisogno di stabilità". Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, in un'intervista all'ANSA alla vigilia della consegna del Premio Nobel per la pace all'Unione europea a Oslo


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MessaggioInviato: 09/12/2012, 23:35 
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Sirius ha scritto:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 57546.html

SCHULZ, BERLUSCONI MINACCIA STABILITA' ITALIA E UE "Berlusconi è il contrario della stabilita" ed il suo ritorno può essere una minaccia per l'Italia e per l'Europa "che hanno bisogno di stabilità". Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, in un'intervista all'ANSA alla vigilia della consegna del Premio Nobel per la pace all'Unione europea a Oslo

A quanto pare Berlusconi è una minaccia per tutti.[:D]


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MessaggioInviato: 13/12/2012, 16:02 
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http://www.wallstreetitalia.com/article ... omist.aspx



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http://www.wallstreetitalia.com/article ... iarci.aspx

New York - Ci troviamo di fronte a un paradosso. L'Europa sta salvando le grandi banche, le principali responsabili della crisi in cui il mondo versa ora. Le speculazioni sugli strumenti derivati hanno visto le big della finanza grandi protagoniste della crisi subprime.

In Inghilterra e Spagna pero' vediamo una nazionalizzazione delle banche. Gli stati si sono indebitati per dare soldi freschi alle banche, nello stesso momento in cui le autorita' europee hanno imposto di stringere la cinghia dell'austerita'.

La denuncia e' di Mario Pianta, professore di Politica economica all'Università di Urbino ed ex fellow alla Columbia University di New York.

Con l'intesa stretta per muovere l'Europa verso un'unione bancaria sempre piu' compatta, in caso di insolvenza e difficolta' a reperire finanziamenti gli istituti di credito potranno essere ricapitalizzati direttametne sotto la responsabilita' di Draghi e la supervisione della Bce da lui governata. L'istituto di Francoforte avra' cosi' il controllo sulle 150-200 principali banche dell'Eurozona.

E' un passo che semplifica alcuni aspetti del sistema bancario. Ma che non fa nulla per risolvere il nocciolo del problema. Ovvero il fatto che manca una strategia complessiva e univoca per ridimensionare il mondo della finanza. Cosi' si rischia di far scoppiare un'altra crisi e mandare in fumo tutti i sacrifici dei cittadini dei paesi piu' poveri dell'area euro.

L'obbrobrio del Fiscal Compact

E intanto paesi come l'Italia sono di fatto commissaraiti. Vengono costretti non solo ad avere un pareggio di bilancio - il semplice fatto di metterlo in costituzione e' stato definito un obbrorbio giuridico e nonsense economico da Pianta, interpellato da RaiNews24 - ma anche "a rimborsare in 20 anni, un ventesimo dell'eccesso di debito rispetto al 60% di PIl".

Si tratta di ben 45 miliardi di euro l'anno che vanno tolti alla spesa pubblica e che vengono destinati alla finanza. Cio' "condanna l'Europa a una logica di austerita'" all'infinito.

In Italia gli investimenti privati languono, la domanda non c'e'. "Se anche la spesa pubblica e' carente, allora ci attende un 2013 di grave crisi economica che ricalchera' la fine degli anni 30", avverte Pianta.

Di seguito l'opinione dell'utente nukios sull'Italia commissariata.

La situazione creatasi ieri lascia molto perplessi e per diversi motivi.

Innanzitutto, non ricordo una campagna elettorale impostata dall'Europa nei confronti di un Paese membro: non so se esagero io, oppure se quasi tutta la stampa italiana è narcotizzata, ma di fatto siamo commissariati. Altrimenti, come si potrebbe definire una simile ingerenza nell'attività politica, anzi, nella attività somma di una democrazia, che sono le elezioni? Basterebbe questo, senza scendere nel merito dell'euro, spread, Germania per dire basta: una riflessioneè necessaria, altrimenti ad ogni elezione dobbiamo aspettare il placet dell'Europa?

L'altra cosa, altrettanto grave, sta nel fatto, a mio parere, che l'Europa ha di fatto legittimato un potenziale candidato (Monti appunto) e ha, altrettanto di fatto, delegittimato il potenziale vincitore (cioè Bersani)...del Berlusca, non vale nemmeno il tampo di parlare.. ora, almeno Bersani dovrebbe fare il diavolo a quattro; dovrebbe insorgere e con lui tutto il popolo del centro sinistra. Invece, mi pare che non stia succedendo nulla. Perchè questo?

Ho la sensazione che in Europa si stia giocando sporco contro l'Italia; o meglio, ho la sensazione che il gioco sporco, iniziato oltre un anno fa, stia raggiungendo il suo apice, con la volontà di mantenere lo status quo proprio con la conferma di Monti.

In tutti questi giochetti la volontà del popolo italiano non viene nemmeno considerata; e, ripeto, nessuno che insorga, che dica all'Europa di pensare ai fatti propri; alla Germania di non rompere le scatole; ai francesi di guardare in casa propria perchè prossimamente saranno loro i malati d'Europa; alla Spagna che lasci perdere la paura del contagio, perchè è come un bue che dà del cornuto all'asino; ai Paesei del nord europa che hanno un PIL pari a quello di un nostro distretto aziendale di stare tranquilli.

La cosa triste è che tutto questo deriva dalla latitanza della politica; un Paese senza buona politica è un Paese debole e senza prospettiva... uno stato commissariato, appunto.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 14/12/2012, 15:32 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

...

[i]La situazione creatasi ieri lascia molto perplessi e per diversi motivi.

Innanzitutto, non ricordo una campagna elettorale impostata dall'Europa nei confronti di un Paese membro: non so se esagero io, oppure se quasi tutta la stampa italiana è narcotizzata, ma di fatto siamo commissariati. Altrimenti, come si potrebbe definire una simile ingerenza nell'attività politica, anzi, nella attività somma di una democrazia, che sono le elezioni? Basterebbe questo, senza scendere nel merito dell'euro, spread, Germania per dire basta: una riflessioneè necessaria, altrimenti ad ogni elezione dobbiamo aspettare il placet dell'Europa?

...



Ci stavo appunto riflettendo ieri... io credo che si debba ridefinire il concetto di "Stato membro". L'Italia non è uno "Stato membro", è una colonia.

Questa Europa ha troppo potere: è la cosa comica è che siamo stati noi stessi a fornirle tutto questo potere.

E'come aver dato coltelli e pistole al rapinatore che ci voleva scippare la borsa per poi lamentarci del fatto che siamo stati derubati.

Da una parte abbiamo politici collusi con questo sistema, poichè da questo deriva la loro permanenza nei palazzi con tutti i benefici e privilegi conseguenti.

Dall'altra tanti italiani che non hanno capito ancora nulla e continuano a fidarsi di personaggi come Bersani o [xx(]Berlusconi.

Per fortuna molti aprono gli occhi... ma saranno abbastanza a Febbraio?!

Rimane un fatto, che ho già postato da qualche altra parte. La prossima chiamata alle urne avrà una importanza fondamentale, sia per l'Italia che per l'Europa intera.

Tocca a noi... e forse non avremo altre occasioni...



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ieri sera ho visto uno stralcio
sul caso sindona a rai3..

"faccendiere, sottraeva i soldi
ai correntisti x speculazioni finanziarie,
ecc"
dicevano gli autorevoli
commentatori televisivi..

bè..
oggi è legale !
è esattamente quello
che oggi fanno le banche..

sindona era troppo avanti..
fosse successo oggi..
sarebbero arrivati contributi statali
a salvarlo.
.
e non avrebbe fatto un giorno di gabbio..

anche la p2 (bildeberg)
oggi è legale..


Ultima modifica di mik.300 il 15/12/2012, 09:34, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 15/12/2012, 11:22 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

...

[i]La situazione creatasi ieri lascia molto perplessi e per diversi motivi.

Innanzitutto, non ricordo una campagna elettorale impostata dall'Europa nei confronti di un Paese membro: non so se esagero io, oppure se quasi tutta la stampa italiana è narcotizzata, ma di fatto siamo commissariati. Altrimenti, come si potrebbe definire una simile ingerenza nell'attività politica, anzi, nella attività somma di una democrazia, che sono le elezioni? Basterebbe questo, senza scendere nel merito dell'euro, spread, Germania per dire basta: una riflessioneè necessaria, altrimenti ad ogni elezione dobbiamo aspettare il placet dell'Europa?

...



Ci stavo appunto riflettendo ieri... io credo che si debba ridefinire il concetto di "Stato membro". L'Italia non è uno "Stato membro", è una colonia.

Questa Europa ha troppo potere: è la cosa comica è che siamo stati noi stessi a fornirle tutto questo potere.

E'come aver dato coltelli e pistole al rapinatore che ci voleva scippare la borsa per poi lamentarci del fatto che siamo stati derubati.

Da una parte abbiamo politici collusi con questo sistema, poichè da questo deriva la loro permanenza nei palazzi con tutti i benefici e privilegi conseguenti.

Dall'altra tanti italiani che non hanno capito ancora nulla e continuano a fidarsi di personaggi come Bersani o [xx(]Berlusconi.

Per fortuna molti aprono gli occhi... ma saranno abbastanza a Febbraio?!

Rimane un fatto, che ho già postato da qualche altra parte. La prossima chiamata alle urne avrà una importanza fondamentale, sia per l'Italia che per l'Europa intera.

Tocca a noi... e forse non avremo altre occasioni...



Sottoscrivo.....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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LA GRECIA SULL’ORLO DELLA GUERRA CIVILE

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DI WOLF RICHER
testosteronepit.com

http://www.altrainformazione.it/wp/2012 ... ra-civile/

“Mi chiedo quanto ancora potrà sopportare questa società prima di esplodere” ha detto Georg Pieper, uno psicoterapista tedesco specializzato nella cura dei disordini post-traumatici a seguito di catastrofi, grandi incidenti (incluso quello tremendo verificatosi in Germania), atti di violenza, sequestri di persona; questa volta, però, parlava della Grecia.
Aveva trascorso diversi giorni ad Atene, dando gratis dei corsi in terapie post-traumatiche a psicologi, psichiatri e medici, essendo questo un paese in profonda crisi. Era accompagnato da Melanie Mühl, giornalista del quotidiano Frankfurter Allgemeine. E nel suo rapporto (1), la Muhl denuncia il modo in cui la crisi greca è stata descritta ai “consumatori di notizie” in Germania.

Non era che “una lontana minaccia che si profilava all’orizzonte”, definita in termini poco comprensibili, come stretta bancaria, taglio di spese, buchi di miliardi di euro, cattiva gestione, Troike, rifinanziamento di debiti…"Invece di riuscire a comprendere qual è il contesto generale, non vediamo altro che la faccia scura di Angela Merkel che sbuca dalle limousine nere a Berlino, Bruxelles ed altre città, avanti e indietro tra un summit e l’altro, dove si sta elaborando, pezzo dopo pezzo, la grande “manovra di salvataggio” della Grecia e dell’Europa”". (Si legga anche: La Maledizione dell’Euro Irreversibile”). (2)

Ma quello che succede veramente in Grecia viene completamente taciuto dai media. Pieper definisce questo fenomeno “Una gigantesca opera di repressione”.
E quindi riportano le notizie che non possono essere rivelate camuffandole con acronimi e gerghi finanziario incomprensibili all’uomo comune.

Ci sono state donne in gravidanza che andavano da un ospedale all’altro, pregando di poter partorire lì, senza assistenza sanitaria e denaro, e nessuno che le aiutata. C’è stata gente, prima appartenuta alla classe media, che ora frugava tra i resti delle bancarelle della frutta e verdura a fine giornata. Ho visto queste attività persino a Parigi; se la Muhl ci facesse più caso, potrebbe vederle anche in Germania. Non succede solo in Grecia, dove la gente, distrutta per la disoccupazione e il taglio dei salari, tenta l’impossibile per sbarcare il lunario e mettere in tavola del cibo ogni giorno. E le maggiori aziende produttrici di beni di largo consumo stanno già reagendo: “L’impoverimento dell’Europa”. (3)

Spezza il cuore, la piaga della crisi in Grecia. C’era un anziano, che aveva lavorato per 40 anni, che si ritrovava con la pensione dimezzata e non poteva permettersi di comprare le medicine per il cuore. Per andare in ospedale doveva portarsi le proprie lenzuole e il proprio cibo. Poiché la società di pulizie se n’era andata perché non veniva più pagata da tempo, i bagni venivano puliti a turno dai medici e dagli infermieri. In ospedale scarseggiavano i medicinali e altri presidi come i guanti da chirurgo ed i cateteri. E la percentuale dei suicidi è raddoppiata nel corso degli ultimi tre anni – due terzi di questi sono uomini.

“Trauma Collettivo” è quello che Pieper vede in questa società a cui è stata strappata la terra da sotto i piedi. “I maschi in particolare sono i più colpiti dalla crisi” ha detto Pieper, poiché i loro salari sono stati decimati, o hanno perso completamente l’impiego.
Guardano con profondo odio al sistema politico ultra-corrotto e ad un governo clepto-cratico che ha fatto così tanti danni al paese; e sono furiosi per le politiche internazionali di “salvataggio” che beneficiano solo le banche che le mettono in atto, non certo la gente.
Questi uomini poi portano la loro rabbia nelle case, nelle loro famiglie, ed i loro figli portano poi questa rabbia in strada. Da qui il crescente numero di atti di violenza di gang di strada che attaccano le minoranze. “L’istinto di sopravvivenza negli umani è forte” – dice Pieper – “e quindi gli umani sono capaci di superare difficoltà anche gravissime. Ma per farlo, hanno bisogno di una società giusta che funzioni con reali strutture e “reti” di sicurezza. Ma in Grecia la società è stata per anni svuotata e depauperata fino al punto dell’attuale crollo definitivo”.

“In una situazione così drammatica come la vediamo in Grecia, l’essere umano diventa una sorta di predatore a cui interessa solo se stesso e la propria sopravvivenza” spiega Pieper. “Il puro bisogno lo spinge a gesti irrazionali e, nei casi più estremi, al crimine.” “In una società che ha raggiunto questo stadio, la solidarietà viene completamente sostituita dall’egoismo”.

Pieper si chiede, quindi: “Quanto ancora potrà resistere una società in queste condizioni prima di esplodere?” La Grecia è sull’orlo della guerra civile, sembra soltanto una questione di tempo prima che la disperazione generale della gente si trasformi in violenza collettiva e si propaghi in tutto il paese. Tutto questo è il prodotto finale delle politiche europee di “aiuto”.

Mentre l’Eurozona tenta ogni mezzo per rimanere in superficie mentre la valanga della crisi del debito travolge la Grecia ed gli altri paesi periferici, e mentre l’Europa cerca di restare in piedi legandosi con il nastro da pacchi, uno contro l’altro, continuando a sfornare norme emanate da eurocrati trans-nazionali non-eletti, la Svezia ci ripensa: non c’era mai stata prima così tanto avversione per l’Euro. Si legga: “ Record di ostilità della Svezia per l’Euro.” (4)


Wolf Richter
Fonte: http://www.zerohedge.com
Link: http://www.zerohedge.com/contributed/20 ... -civil-war

Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63

NOTE
1) http://www.faz.net/aktuell/feuilleton/d ... 92352.html
2) http://www.testosteronepit.com/home/201 ... -euro.html
3) http://www.testosteronepit.com/home/201 ... urope.html
4) http://www.testosteronepit.com/home/201 ... ecord.html



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Senza vergogna: Ue ha regalato a banche 13% del Pil


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http://www.wallstreetitalia.com/article ... l-pil.aspx

Ben 1.600 miliardi di euro andati a rimpinguare le casse degli istituti di credito. La fetta della torta più grande è andata a Regno Unito, Irlanda e Germania. La grande beffa: i finanziamenti all'economia reale? In un anno -50%.

Roma - Briciole all'economia reale - e i risultati si vedono, visto la recessione che sta colpendo l'Europa e la disoccupazione che dilaga -; e tanti soldoni invece a loro, i banchieri, i privilegiati del sistema Europa. Grazie Europa, grazie Draghi.

Arrivano i numeri degli aiuti di questi ultimi tre anni, dall'ottobre del 2008 al dicembre del 2011, che fanno accapponare la pelle e spiegano da soli, senza nessun commento, tutta la rabbia dei cittadini. In questi anni i finanziamenti alle banche sono ammontati a 1.600 miliardi, ovvero al 13% del Pil dell'Unione Europea, stando ai numeri della Commissione europea.

La fetta più grande degli aiuti è andata ai sistemi bancari di tre paesi, che insieme hanno divorato "quasi il 60% delle risorse complessive: Regno Unito (19%), Irlanda (16%) e Germania (16%)", scrive la Commissione Ue.

Sul totale degli aiuti pubblici, 1.100 miliardi (9,3% del Pil della Ue) sono stati forniti per garantire la liquidità, 442 miliardi (3,5% del Pil della Ue) per migliorare la solvibilità degli istituti di credito. Circa il 67% del totale degli aiuti è rappresentato da garanzie statali per consentire agli istituti di credito di raccogliere denaro sui mercati dei capitali non garantiti (bond, repo, interbancario).

In questo contesto, di per sè dominato dallo strapotere delle lobby, sono invece scesi i finanziamenti all'economia reale, appena 4,8 miliardi nel 2011, un calo del 50% rispetto al 2010. Un declino provocato "sia da un calo della domanda da parte delle imprese e sia dai vincoli di bilancio pubblico che gravano sugli stati dell'Unione".



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