06/03/2013, 17:47
mik.300 ha scritto:superza ha scritto:mik.300 ha scritto:
no ragazzi,
se i giornalisti riportano correttamente,
grillo proprio non ce la fa..
http://www.corriere.it/politica/13_marz ... 6ac0.shtml
Grillo: «Il prossimo premier sarà Passera»
Il ministro: «Io premier? Non una parola»
«Destra e sinistra erano già alleati prima con Monti - ha detto Beppe Grillo -. Lo saranno ancora con un altro presidente del Consiglio: Corrado Passera». «Non vogliono fare veramente una nuova legge elettorale. Sono già d'accordo per mettersi assieme e governare facendo passare il Movimento 5 stelle come irresponsabile. Ma noi saremmo irresponsabili se ci alleassimo con loro», dice Grillo.
li sta praticamente
SUPPLICANDO di fare
un governo tecnico..
"per pietà, mettetevi d'accordo..!"
ovviamente sarebbe un suicidio per pd..
meglio il voto..
Sono d'accordo per che noi sarebbe un suicidio perchè sarebbe il continuo delle politiche di Monti, ma non riesco a capire dove leggi in questa dichiarazione che li sta supplicando di farlo.
Dice che i partiti sono già d'accordo da tempo e che è tutta una manfrina,
Poi si può essere d'accordo o meno con questo punto di vista.
Secondo me è corretta, sono mesi che lo dico, poi chiaro ognuno ha la sua opinione.
Saluti
perchè continua a ripeterlo..
a focus germania,
qui..
ecc.
mi sembra chiaro..:
-o non ce la fa..
-o è in malafede..
-o tutt'e due..
c spera nel governissimo..
anche se bersani/vendola in tutti i modi
vogliono evitarlo..
sono passato per caso sul profilo twitter di grillo
-> è un insulto continuo a vendola..
una persona che tutto sommato
non si merita questo..
se questo è il nuovo..
che avanza..
06/03/2013, 18:07
06/03/2013, 18:22
Blissenobiarella ha scritto:
Una rete libera difficilmente potrebbe diventare uno strumento utile all'ascesa di un dittatore
Blissenobiarella ha scritto:
Quando invece un potere si accentra nelle mani di pochi, comincia ad essere pericoloso...può diventare strumento di persuasione, di ricatto, di scambio, assume un valore e diventa vendibile al miglior offerente.
06/03/2013, 18:44
Blissenobiarella ha scritto:
Siamo già alle comiche.
"pdl e pdmenoelle hanno più punti programmatici in comune tra loro:
1) entrambi vogliono la TAV
2) entrambi sono per il MES
3) entrambi per il Fiscal Compact
4) entrambi per il pareggio di bilancio
5) entrambi per le "missioni di pace"
6) entrambi per l'acquisto degli F-35
7) entrambi per lo smantellamento dell'art.18entrambi per la perdita della sovranità monetaria
9) entrambi per il finanziamento della scuola privata
10) entrambi per i rimborsi elettorali
Quanti punti programmatici comuni ho trovato così su due piedi??? DIECI. Ne hanno più loro che quello che afferma Bersani con il M5S (lui dice. Non per niente hanno governato per un anno e più insieme" ernesto
http://www.beppegrillo.it/2013/03/punti_programma.html
Ernesto (non Grillo) elenca i punti programmatici comuni del PUDE per rispondere a coloro che spingono per un alleanza M5S-PD sostenendo che i loro programmi sono simili e un accordo provvisorio si può fare. Ma partendo da questa premessa, è vero che anche PD e PDL hanno punti programmatici condivisi in abbondanza, quindi l'alleanza se la possono fare anche loro...
Sotto inteso non espresso: se le cose stanno così, perchè gli irresponsabili che non vogliono l'alleanza sono solo quelli del M5S?
In questo caso ( titolo di repubblica a parte) non c'è nemmeno margine per il dubbio. Quindi quale sarebbe la notizia?
L'M5s continua a sostenere quello che ha sempre sostenuto e a ribadire fino alla noia che non vuole fare alleanze. Nulla di nuovo. Per sapere cosa succederà ci tocca aspettare che Napolitano avanzi delle proposte e faccia la sua opera di mediazione.
Storia che i giornalisti fraintendono???
"Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate?" (Mar 8:18)
06/03/2013, 19:35
break ha scritto:
E non solo, chiunque si sveglia al mattino con le balle girate può scrivere un articolo, anzi creare un sito web, con lo scopo di creare una notizia, o anche una tendenza, che di fatto è il frutto di una mente alterata.
Movimento 5 Stelle ad esempio. Ha creato una tendenza e ha raccolto talmente tanti consensi da "vincere" le elezioni.
Ora, nessuno sa, per quanto tutti in cuor nostro speriamo che sia una vera svolta al marcio che c'è nella politica, se questa tendenza comporterà un miglioramento o un peggioramento.
Io personalmente sono totalmente contro ogni forma di controllo sulla libera espressione e sulla condivisione delle idee, della propria arte, conoscenza eccetera, ma rifletto sul fatto che non tutte le persone sono intellettualmente e moralmente oneste e questo non lo puoi negare.
Il M5S non ha creato un precedente, è già successo negli USA, ma fa riflettere e anche molto anche semplicemente sul fatto che come lo ha realizzato Casaleggio e Grillo, nessuno può negare che lo potrebbe realizzare anche Pinco Pallino, magari con finalità del tutto simili alla mente deviata di un dittatore come Hitler, oppure per uscire dalla politica la nascita di una nuova Setta a livello mondiale.
Quindi credo che un controllo sia necessario, brutto a dirsi ma noi tutti esseri umani, generalizzando ovviamente, non siamo in grado di gestire ma abbiamo bisogno di essere gestiti, o quanto meno di avere una guida. E questo è terribilmente pericoloso, soprattutto oggi con un livello di informazione pressochè totale.
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06/03/2013, 19:59
break ha scritto:Blissenobiarella ha scritto:
Una rete libera difficilmente potrebbe diventare uno strumento utile all'ascesa di un dittatore
Beh a giudicare dall'ascesa di Beppe Grillo credo sia il caso di eliminare il "difficilmente".
Ok, era una battuta, ma ti invito a rifletterci su.
Blissenobiarella ha scritto:
Quando invece un potere si accentra nelle mani di pochi, comincia ad essere pericoloso...può diventare strumento di persuasione, di ricatto, di scambio, assume un valore e diventa vendibile al miglior offerente.
Prendi ad esempio Facebook. Milioni di utenti che offrono la propria manovalanza gratis e che arricchiscono a dismisura una delle più ricche aziende al mondo. E tutto questo senza guadagnare un solo centesimo ma con in cambio una grande illusione, l'idea di far parte di una tendenza.
Mi rifiuto di pensare categoricamente che tutti gli utenti Facebook, ovvero la manovalanza, siano degli imbecilli, qualcuno certamente, ma pensare che quasi 1 miliardo di utenti, di cui circa 500.000 realmente attivi, siano tali è impossibile. Moltissimi di questi utenti sono coscienti del fatto che impegnano il proprio tempo su Internet cliccando su "Mi piace" o condividendo e diventando amici di decine di utenti di cui manco sanno chi sono realmente.
Questo non è un condizionamento di dimensioni gigantesche? Non è la stessa rete ad aver premiato un evento che, se potessi tornare indietro di 20 anni, ipotizzare uno scenario simile mi risponderesti di farmi curare e di smetterla di dire fesserie?
Beppe Grillo è sempre stato contro ogni forma di automazione, peggio che peggio l'era dell'informatizzazione. Ma un bel giorno il signor Casaleggio gli ha spiegato alcuni aspetti chiave, pochi elementi ma che gli hanno aperto un mondo.
Beppe Grillo ha sempre fatto molta tendenza, soprattutto quando è stato cacciato dalla RAI ai tempi dei monologhi contro Craxi e lo scandalo che ne è derivato. Niente più TV ma una presenza sempre più intensa sul Web.
Dal punto di vista di Casaleggio non era necessario essere dei geni per ipotizzare l'ascesa in politica, in quanto Casaleggio è sempre stato un genio, aveva già intuito il potenziale. Difatti quando Beppe Grillo ha apertola sua prima versione di Blog era una struttura letteralmente assente da qualsiasi tipo di messaggio pubblicitario. Oggi?
Non lo sto criticando perchè monetizza, ma per riallacciarmi al discorso che hai fatto, ci si lascia condizionare soprattutto inconsapevolmente da chi conosce le tecniche giuste, perché tutti sono in grado di aprirsi un Blog, ma davvero pochi conoscono gli aspetti come l'indicizzazione, la diffusione, le tecniche di comunicazione, i linguaggi di programmazione, eccetera. Internet premia questi ultimi.
06/03/2013, 20:08
06/03/2013, 20:10
Wolframio ha scritto:
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06/03/2013, 20:33
Quindi credo che un controllo sia necessario, brutto a dirsi ma noi tutti esseri umani, generalizzando ovviamente, non siamo in grado di gestire ma abbiamo bisogno di essere gestiti, o quanto meno di avere una guida.
06/03/2013, 21:00
Ufologo 555 ha scritto:
ANARCHIA E S**GA AL POTERE. I GRILLINI
Prendi uno che sì è no ha uno stipendio medio di 1000 euro al mese, mandalo in parlamento dove ne prenderà 5000 e vediamo se non obbedisce ai dettami del leader anarchico. La verità è che tutti gli elettori di Grillo sognano – chi più chi meno – di poter diventare essi stessi deputati o senatori. Sono iconoclasti innamorati delle loro icone. Le distruggono perché non possono averle hic et nunc. E’ in fondo il paradigma dell’anarchismo, teoria da frustrati con poche idee ma tutte rigorosamente confuse.
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di Francesco Colafemmina
In origine fu V per Vendetta. Ricordate quello strano film ambientato in una Londra neo-fascista dove islamici e omosessuali vengono messi al bando. Dove la politica dominante, guidata da neri crociati, si fonda sul false flag, sul terrorismo quale mezzo di controllo sociale, e naturalmente sulla corruzione. In questa realtà interviene un umile eroe senza volto, il cui segno, una V inserita in un cerchio, diventa sempre più simbolo di redenzione popolare dalla “corruzione” dilagante nella pseudo-democrazia britannica.
Ebbene, V per Vendetta ha quasi tutto in comune con il moVimento 5 stelle. Il film fu prodotto dalla Anarchos Production, più che una casa cinematografica, una sorta di programma fantapolitico. E quel famoso logo è entrato nel movimento di Grillo a partire dal V-day del 2007. Lì la V stava per “*********” e non per Vendetta (quasi per omaggiate il futuro destino pecoreccio del movimento) ma il significato era identico. Basta capovolgere la A inserita nel cerchio, simbolo dell’anarchismo, per capire il significato di quella V tuttora fondamentale nell’immagine del grillismo. Alla V si univa anche il numero 5, ricordo del 5 novembre 1605, data della congiura delle polveri ordita dal simpatico Guy Fawkes, cospiratore cattolico che intendeva far saltare in aria il Parlamento assieme al Re. Guy Fawkes, la cui maschera era indossata dal protagonista del film, è tornato naturalmente in auge grazie ad Anonymous o agli indignados: tutti hanno calzato quella maschera pur ignorandone la storia.
Insomma non si tratta di “gombloddismo” di quart’ordine, bensì della reale portata di quel fantasioso personaggio. V for Vendetta fu infatti creato nel 1982 dall’occultista, mago e anarchico scrittore di fumetti Alan Moore. Anarchico? Ma cos’è l’anarchia? ”La gente pensa che sia una pessima idea perché in un mondo anarchico la gang più grossa è quella che comanda”. Così Moore che in realtà sostiene un anarchismo organizzato in modo tale da poter combattere questo disordine capitalistico dove la gang più grossa arraffa tutto per sé.
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Il pensiero di Grillo è analogo. Il MoVimento non si richiama ufficialmente all’anarchismo. Piuttosto ama soffocare l’anarchismo in una ricerca di facciata della democrazia diretta. Ne parlavo una volta con un tecnico informatico – guardacaso l’intero establishment del MoVimento è fatto di tecnici informatici, non hacker, ma per lo più s****toni di provincia. Lui mi portava come esempio di democrazia diretta quello ateniese… Lo bloccai subito. Un tecnico informatico che mi parla di Pericle – per dire – già mi sembrava una eccessiva anomalia. E volli per un attimo educarlo in merito.
La democrazia diretta ateniese si basava anzitutto su quella che noi chiameremmo “discriminazione sociale”. Niente donne, niente meteci, niente figli di meteci, niente schiavi. Eh già, c’erano pure gli schiavi! In più era una democrazia diretta formalmente. La maggior parte dei cittadini tuttavia si dedicava agli affari propri (mandare avanti la bottega, curare l’uliveto, potare i vigneti, contrattare i viaggi delle navi mercantili, etc. etc.). Solo pochi ricchi latifondisti potevano dedicarsi notte e giorno alla “politica”. E gli altri cittadini li rispettavano perché sapevano che l’aristocrazia sapeva ben amministrare (Solone – un aristocratico – era stato in grado di risollevare anche le sorti dei derelitti, abolendo quella che nel medioevo tornerà sotto forma di “servitù della gleba”).
Quando arrivò invece il demagogo Pericle e introdusse lo stipendio (certo minimo) per i funzionari pubblici eletti (ad esempio i giudici) ciò modificò la struttura della democrazia ateniese. Se prima si dava ascolto all’aristocratico illuminato e sapiente, ora si trattava di guidare folle di banderuole che erano state caricate di una responsabilità inusitata ma che non sapevano mai che pesci pigliare perché tutto sommato di amministrazione della cosa pubblica non capivano un tubo. E nacquero i demagoghi. E l’oratoria si fece politica perché chi meglio parlava, o chi convinceva di più, avrebbe poi ottenuto provvisori successi politici.
Questo non certo per negare la bellezza della democrazia, ma per mettere in discussione l’idiozia della “democrazia diretta”. Un autentico falso storico.
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Tuttavia ciò che il MoVimento di Grillo vuole attuare è in verità un governo anarchico. Spiace che non voglia chiamarlo con il suo vero nome.
Scopo dell’anarchismo non è infatti la conquista del potere, ma la sua distruzione. Sostituire il “potere” con il mutuo contratto fra individui che non delegano nulla, che aderiscono piuttosto a delle idee di cambiamento e possono diventare protagonisti del cambiamento.
Si dirà: “ma Grillo è un dittatore!”. No, il suo sistema-movimento è organizzato secondo i dettami dell’anarchismo. Non vi è un Capo-padrone, ma un leader, un portavoce, un catalizzatore del sogno/sentimento diffuso che gli aderenti al movimento possono cambiare, modificare, aggiornare in maniera condivisa. La massima benthamiana “everyone counts for one” è d’altro canto una chiara indicazione di come in Grillo convivano due anime: quella anarchica e quella libertaria/utilitaristica. I diritti del singolo non possono essere pretermessi, ma vanno esaltati fino a fare di ciascuno il governante di sé. An-archia, senza un comando. Ognuno comanda se stesso e non ha un capo.
Questo nella teoria… Nella pratica invece questo anarchismo socialistizzante ma con qualche tocco di sano utilitarismo rischia di trasformarsi nella conclamata decadenza della cultura occidentale, in una oclocrazia terminale e confusa. Anzi è già – con ogni certezza – il regno delle capre, nel senso sgarbiano del termine. Antipolitico, ma anche anticulturale, il movimento grillino è il luogo in cui pascolano miti greggi di italiani portatori di una subcultura sovversiva, quella del web.
Quando Grillo e Casaleggio lanciarono i meetup avevano ben chiaro in testa che per creare un movimento anarchico serve radunare gruppi che non solo siano privi di un reale potere (anche culturale), ma che abbiano la presunzione di ottenerlo così su due piedi, senza mediazione culturale o politica. Il cittadino deve “rivendicare” i propri diritti ma avere anche una dose di superbia, di presunzione in più per abbattere il sistema ordinato (sebbene spesso malfunzionante) nel quale dovrebbe esercitare i suddetti diritti. E i due fondatori del movimento capirono che solo il web avrebbe potuto offrirgli questo genere di adepti.
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L’esercito dei bimbominkia e dei bamboccioni
Il web infatti per la tipica discrasia fra fini e mezzi è per molti non semplicemente un mezzo potente ma un autentico fine. E’ un’armatura adamantina in grado di proteggere la fragilità dell’ignoranza, una spada più diretta e grosseur, ma anche più efficace della cultura. Chi la detiene, chi conosce le chiavi di decrittazione del web, è come se possedesse Excalibur. E’ soprattutto un mezzo più “democratico” della tv. Perché se al telegiornale dici pistolinate non torni più in video, se invece le scrivi sul tuo blog diventi più famoso di Carlo Rubbia e quindi anche più saggio di lui. Grillo col suo blog ha dato l’esempio. Non è importante chi egli sia, quale cultura abbia, quale capacità imprenditoriale o amministrativa. E’ importante che abbia séguito. Che sia famoso. La fama è strumento di autorevolezza sul web. Così il movimento ha radunato le copiose vittime dell’impotenza culturale informatica. Periti informatici ne hanno costituito la spina dorsale. Poi sono arrivati i laureati a costituirne il volto o forse il belletto elettorale (giacché il programma del movimento prevede l’abolizione del valore legale delle lauree). E da un esercito di capre il movimento si è presto trasformato in quello dei sacerdoti del “voglio anche se non posso”, paradigma non solo proprio della società dei consumi contemporanea, ma massimamente dell’italiano medio.
Prendi uno che sì è no ha uno stipendio medio di 1000 euro al mese, mandalo in parlamento dove ne prenderà 5000 e vediamo se non obbedisce ai dettami del leader anarchico. La verità è che tutti gli elettori di Grillo sognano – chi più chi meno – di poter diventare essi stessi deputati o senatori. Sono iconoclasti innamorati delle loro icone. Le distruggono perché non possono averle hic et nunc. E’ in fondo il paradigma dell’anarchismo, teoria da frustrati con poche idee ma tutte rigorosamente confuse.
A questo punto non vale la pena aggiungere altro. Il film V per Vendetta terminava con una gloriosa esplosione del parlamento col sottofondo dell’Ouverture 1812 di Tchaikovsky. Personalmente non avrei alcuna obiezione rispetto a questo finale. Aspetterei soltanto che il parlamento si riempia di soli grillini, magari dopo un’ulteriore tornata elettorale. Avremmo ottenuto così da un lato la purificazione della politica tradizionale e dall’altro l’ordalia solenne del grillismo che, bruciando, non farebbe altro che attestare la propria natura di mistica menzogna.
http://www.papalepapale.com/develop/ana ... ditoriale/
06/03/2013, 21:13
mik.300 ha scritto:
bliss,
il 90% del pd
non vuole il governissimo
(a parte renzi e pochi altri infiltrati)
è chiaro no ?
vuol dire che,
mancando un appoggio di grillo,
appena possibile, si andrà al voto,
possibilmente con nuova legge elettorale..
anche perchè 5 anni così
sono onestamente impossibili..
ergo prima si (ri)vota,
meglio è..
ma il problema è bersani?
se un governo tecnico
propone gli stessi punti
secondo me i grillini lo votano..
è solo un pregiudizio sulla persona
06/03/2013, 21:55
Blissenobiarella ha scritto:
Ma certo...in questo momento alleanze di qualsivoglia tipo sono sconvenienti per tutte le parti.
E in ogni caso la palla è in mano a Napolitano( che pare abbia già espresso un veto contro politiche di rientro dall'austerity e antieuropeiste).
Blissenobiarella ha scritto:
I grillini hanno già detto no alla fiducia al governo tecnico.
Ci tocca aspettare, ma tanto fretta non ce ne è.
06/03/2013, 21:57
Blissenobiarella ha scritto:
Siamo già alle comiche.
"pdl e pdmenoelle hanno più punti programmatici in comune tra loro:
1) entrambi vogliono la TAV
2) entrambi sono per il MES
3) entrambi per il Fiscal Compact
4) entrambi per il pareggio di bilancio
5) entrambi per le "missioni di pace"
6) entrambi per l'acquisto degli F-35
7) entrambi per lo smantellamento dell'art.18entrambi per la perdita della sovranità monetaria
9) entrambi per il finanziamento della scuola privata
10) entrambi per i rimborsi elettorali
06/03/2013, 22:00
06/03/2013, 22:00
Aztlan ha scritto:
la vera differenza è tra chi dice NO a questa UE della finanza diretta da Berlino
e chi invece la serve, come i partiti tradizionali.