Cita:
mik.300 ha scritto: ragazzi,
firmiamo in massa..
Mai, dal dopoguerra a oggi, il Parlamento italiano è stato così profondamente rinnovato dal voto popolare. Per la prima volta i giovani e le donne sono parte cospicua delle due Camere. Per la prima volta ci sono i numeri per dare corpo a un cambiamento sempre invocato, mai realizzato. Sarebbe grave e triste che questa occasione venisse tradita, soprattutto in presenza di una crisi economica e sociale gravissima.
Noi chiediamo, nel nome della volontà popolare sortita dal voto del 24-25 febbraio, che questa speranza di cambiamento non venga travolta da interessi di partito, calcoli di vertice, chiusure settarie, diffidenze, personalismi. Lo chiediamo gentilmente, ma ad alta voce, senza avere alcun titolo istituzionale o politico per farlo, ma nella coscienza di interpretare il pensiero e le aspettative di una maggioranza vera, reale di italiani. Questa maggioranza, fatta di cittadine e cittadini elettori che vogliono voltare pagina dopo vent'anni di scandali, di malapolitica, di sperperi, di prepotenze, di illegalità, di discredito dell'Italia nel mondo, chiede ai suoi rappresentanti eletti in Parlamento, ai loro leader e ai loro portavoce, di impegnarsi fino allo stremo per riuscire a dare una fisionomia politica, dunque un governo di alto profilo, alle speranze di cambiament
http://temi.repubblica.it/repubblica-ap ... ef=HRER1-1http://temi.repubblica.it/repubblica-ap ... ef=HRER1-1 Mi permetto di darti un suggerimento, lascia perdere. Perchè beccharsi un vaffa gratuito ..
senti cosa risponde e non a torto (sono anni che da destra si denunciano questi cialtroni stucchevoli, intellettuali del nulla). Ora che sono diventati tutti grillini, cambiando casacca, anche quelli di sinistra se ne accorgono. Meglio tardi che mai :
http://www.beppegrillo.it/2013/03/la_funzione_deg.html Cita:
Intellettuale: "Persona fornita di una buona cultura o cultore di studi per lo più riconducibili a un moderno valore umanistico" (dal Dizionario della lingua italiana Devoto-Oli). La funzione principale degli intellettuali è quella di lanciare appelli. L'appello e l'intellettuale sono imprescindibili. Cosa sarebbe infatti un appello senza una lista di intellettuali che fanno a gara per essere primi firmatari?
"Gli intellettuali sono razionali
lucidi, imparziali, sempre concettuali
sono esistenziali, molto sostanziali
sovrastrutturali e decisionali." (*)
L'intellettuale italiano è in prevalenza di sinistra, dotato di buoni sentimenti e con una lungimiranza politica postdatata.
"Gli intellettuali fanno riflessioni
considerazioni piene di allusioni
allitterazioni, psicoconnessioni
elucubrazioni, autodecisioni." (*)
L'intellettuale non è mai sfiorato dal dubbio, sorretto com'è da un intelletto fuori misura per i comuni mortali. Se si schiera lo fa per motivi etici, morali, umanistici su indicazione del partito. Quando il pdmenoelle chiama, l'intellettuale risponde. Sempre! In fila per sei con il resto di due.
(*) Gli intellettuali -- Giorgio Gaber
Mik.300, ti suggerirei di adottare la linea di Ferrara. Poi vedi tu.
http://www.ilfoglio.it/soloqui/17180 Cita:
Rispettare i grillini? Up to a point
[color=blue]Gli alieni si mostrano, con danni. Bersani li vuole con passione
In democrazia bisogna rispettare tutti, d’accordo, si dice così. Anche un movimento nato dal fortunato ********* di un attore comico annoiato? Anche una masnada di parvenu organizzati da un couturier del web che teorizza idee da setta new age sul futuro del pianeta Gaia? Bisogna trattare con i guanti una classe dirigente come quella che si lascia ammirare nei video delle prime assemblee di deputati e senatori a cinque stelle? Se uno dice, “faccio il sommelier, dunque vorrei occuparmi di agricoltura” e un altro vuole andare in Senato in bicicletta, salvo accertare dove sia il Senato su Google, mentre un terzo si qualifica come “vegano”, bè, allora con questi qui bisogna come si insinua fare i conti? Magari occorre corteggiarli per portarli nella maggioranza di governo? Bisogna chiedergli una mano per vedere come ristrutturare la casa, dice Bersani. Siccome ho perso, aggiunge, ora vi faccio l’esperimento del governo di minoranza con la Casaleggio Associati, vediamo se si possono fare il reddito di cittadinanza, il referendum sull’euro, la pensione a sessant’anni, la bassa velocità e altre bellurie. E i giovani turchi bersaniani, che volevano riportare l’Italia alla cultura dei partiti, che desideravano sbarazzarsi definitivamente di ogni equivoco ambiguo sul primato della società civile, che si sono battuti per un’idea alta e colta della politica, o almeno così dicevano, ora dovrebbero mettersi all’inseguimento dei grillini, disposti in circolo e pronti a occupare la politica con i loro pregiudizi demenziali, e formare un governo da loro dipendente? In più: Grillo non sa che farsene di questa disponibilità, vuole qualcosa che non conosce nemmeno lui, il cambiamento del mondo, qualcosa di totalizzante, di indivisibile, e lo vuole a colpi d’ariete, non come effetto di un compromesso politico, per cui manda affanculo tutti quelli che gli propongono mestamente, con torbida e torpida stupidità, la loro mano tesa. E’ davvero una situazione inedita nella storia delle democrazie: un partito che si vuole erede della Costituzione e dell’esperienza istituzionale maggiore della Repubblica, il Pd, fa la corte a un esercito di mediocri eletti per sberleffo e irritazione alle Camere da un paese assolutamente irresponsabile, e da questo assembramento si fa sputare in faccia dalla mattina alla sera.
Questo giornale teorizza da mesi che l’unica via d’uscita dalla crisi nata con la caduta di Berlusconi e il varo del governo Monti è la responsabilità nazionale, l’unità nazionale. Ma non insistiamo più di tanto. Le condizioni per questo esito non sono state create, al contrario. Berlusconi ha svoltato a scopo di lucro elettorale e, da dicembre scorso fino al voto di fine febbraio, ha fatto il masaniello. Bersani ha cercato anche lui una sua strada populista molle, nel segno sempre del lucro elettorale puro e semplice, senza strategia politica, all’inseguimento di un mitico rinascere della sinistra sulle ceneri della tecnocrazia bancaria e senza cuore. Il risultato è che a questo gioco delle tre carte “carta perde e carta perde”, l’unico cui è andata l’acqua per l’orto è il partito del *********, l’armata degli impresentabili con la fedina penale pulita. E adesso si assiste a questo paradosso. Invece di mettersi d’accordo, di stipulare un compromesso, invece di governare la legislatura, scegliersi un presidente di comune accordo, cercare di svuotare il vaso della buffoneria protestataria, i due maggiori partiti perdenti si destinano a ulteriori sicure sconfitte vietandosi di parlare l’uno con l’altro, per decisione della leadership pusilla del Pd, che ha paura della base virulenta, incazzata, educata a perdere la ragione e le elezioni con impressionante regolarità.
Il presidente che indica il pericolo del velleitarismo e richiama alle leggi della politica viene praticamente messo sotto processo. La sfida bersaniana cosiddetta sarebbe: o Grillo in maggioranza o morte. In nome della responsabilità verso il paese, verso l’Europa, verso l’economia reale e il lavoro. Questi sono capaci di offrire le loro attenzioni adescatrici anche a chi le respinge con scontrosa riluttanza, si mettono sul mercato dell’amore anche con chi li odia.
© - FOGLIO QUOTIDIANO[/color]