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29/05/2013, 14:12

Ronin77 ha scritto:

Altra chicca...

Quindi siamo in piena crisi e le aziende riducoo i costi al minimo.

Si parla di aumentare l'occupazione e diminuire il precariato.

STAFFETTA CON ANZIANI

Tra le ipotesi al vaglio c'è anche la staffetta generazionale: ad esempio l'assunzione di due giovani con contratto a termine a fronte di incentivi al pensionamento graduale di un anziano, che prosegue con part time misto a pensione (ma con contributi pieni compensati dallo Stato). Ipotesi costosa, come sottolineato dallo stesso ministro



Un panda è pienamente consapevole che una azienda che mette un anziano part time per assumere due giovani aumenta i costi

Sempre il panda di prima capisce che questa norma vorrebbe incentivare l'uscita di un lavoratore fisso con due precari.

mah,
la sostituzione di un posto fisso
con due precari

non mi sembra una cosa lungimirante,
atta a diminuire la disoccupazione..

a quel punto..
tanto vale aspettare il pensionamento..
non è che ai precari 12 mesi di lavoro
in più o in meno(a part time si capisce)
cambi molto la vita..

29/05/2013, 14:48

Ronin77 ha scritto:

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=QSl7EUGbj7Y[/BBvideo]

Questo video ci da alcuni dati ed alla fine c'è una frase che sottolinea che non è durante una crisi che si può combattere il precariato.

Vero,però non scordiamoci che il precariato è stato benedetto dal governo Berlusconi in un momento dove la crisi era ancora lontana.Questo è stato l'inizio della crisi per i lavoratori.


In Italia la crisi dell'occupazione risale al 1992-93. Ora é esplosa perché coinvolge tutte le fasce d'età e tutti i settori.

Sono almeno vent'anni che le medio-grandi aziende non assumono personale a tempo indeterminato.

In questi vent'anni non ho ancora visto proposte serie per cercare di creare lavoro stabile.

E non ho ancora conosciuto una sola persona che sia stata assunta per coprire il posto di un anziano che va in pensione, soprattutto nelle grandi aziende dove il blocco del turn over é una realtà ormai già radicata e considerata normale.

Si cerca solo di conservare uno statu quo per chi il lavoro ce l'ha già, ma idee nuove non se ne sono viste e non se ne vedranno per chissà quanti anni... [8]

La maggior parte dei posti di lavoro non stanno in piedi grazie al libero mercato ma solo grazie alle tutele preesistenti.

Quali cambiamenti state aspettando ? [:)]

29/05/2013, 18:35

BOBBY ha scritto:

Ronin77 ha scritto:

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=QSl7EUGbj7Y[/BBvideo]

Questo video ci da alcuni dati ed alla fine c'è una frase che sottolinea che non è durante una crisi che si può combattere il precariato.

Vero,però non scordiamoci che il precariato è stato benedetto dal governo Berlusconi in un momento dove la crisi era ancora lontana.Questo è stato l'inizio della crisi per i lavoratori.


In Italia la crisi dell'occupazione risale al 1992-93. Ora é esplosa perché coinvolge tutte le fasce d'età e tutti i settori.

Sono almeno vent'anni che le medio-grandi aziende non assumono personale a tempo indeterminato.

In questi vent'anni non ho ancora visto proposte serie per cercare di creare lavoro stabile.

E non ho ancora conosciuto una sola persona che sia stata assunta per coprire il posto di un anziano che va in pensione, soprattutto nelle grandi aziende dove il blocco del turn over é una realtà ormai già radicata e considerata normale.

Si cerca solo di conservare uno statu quo per chi il lavoro ce l'ha già, ma idee nuove non se ne sono viste e non se ne vedranno per chissà quanti anni... [8]

La maggior parte dei posti di lavoro non stanno in piedi grazie al libero mercato ma solo grazie alle tutele preesistenti.

Quali cambiamenti state aspettando ? [:)]


Ho poco tempo per rispondere a tutti i tuoi punti ma voglio farlo appena ho un attimo di calma...

L'unica cosa mi piacerebbe sapere dove vivi tu,perchè io sono nato e cresciuto in emilia e ti assicuro che le assunzione a tempo indeterminato hanno iiziato a calare dopo la legge biagi del 2003 per terminare quasi totalmente dopo la prima crisi del 2008.

Qui fino ad una decina di anni fa se cambiavi lavoro passavi da un tempo indeterminato ad un'altro...magari col primo anno di prova col 6+5.

Nella azienda dove lavoro attualmente siamo stati assunti in 25 nell'anno 2007.

Da dopo 2008 ad aggi l'azienda avrà assunto al massimo 5 persone fisse.

29/05/2013, 21:38

@ Ronin77

Io abito a Torino.

E' esattamente da venti anni che la FIAT e tutto l'indotto non fanno assunzioni numericamente significative. Da quel periodo la stragrande maggioranza delle persone non sanno come sia fatto un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Tutte le persone che conosco che hanno cercato di entrare nel mondo del lavoro a partire dal lontano 1992 hanno avuto grossi problemi, in primis diplomati e laureati. Una lieve ripresa dell'occupazione ci fu nella seconda metà degli anni novanta sicuramente non dovuta alle grandi aziende che hanno personale in esubero assunto negli anni '80 non ancora smaltito ai giorni nostri.[8)]

Io ho lavorato sempre a partita iva e a provvigioni. Praticamente non cosa sia uno stipendio fisso. Sono nato cresciuto e vissuto nella flessibilità e, ti dirò, è stata una fortuna perché quando ti abitui sei pronto a vivere qualunque situazione e non ti spaventa più nulla. In più sono riuscito a cambiare lavoro non so quante volte anche se ormai sono nella stessa azienda da nove anni (faccio il rappresentante) e cerco anche collaborazioni nuove che solo il lavoro a partita iva ti può permettere (basta che vendi, non contano le raccomandazioni come nei posti fissi...).

Forse la realtà dell'Emilia è diversa perché dove proliferano le piccole medie imprese le opportunità di nuovi posti di lavoro sono molto più concrete e la mentalità che si respira è molto diversa da qui dove la passata generazione ha lavorato sempre e solo nella grande azienda dall'adolescenza fino alla pensione. E pochissimi sono usciti da questo schema.[:D]

Qui a Torino, attualmente, chi lavora in FIAT si è abituato stare in cassa integrazione quasi costantemente e tutte le aziende collegate sono messe anche peggio. Le fabbriche dell'indotto rischiano di chiudere una dietro l'altra. Per le nuove generazioni la possibilità di trovare impiego nell'industria dell'auto è praticamente nulla. Da vent'anni ho solo e sempre sentito parlare di esuberi, esuberi, esuberi.

Per uscire da questa situazione terribile occorre un cambio di mentalità che la stragrande maggioranza non è assolutamente preparata a fare. Basta leggere qualunque intervento a caso di questo topic per capire che siamo lontani anni luce da una possibile uscita del tunnel.

Per vincere il precariato l'unica proposta che si riesce a fare è sempre la stessa. Costringiamo gli imprenditori ad assumerli TUTTI a tempo indeterminato!

Mizzica come siamo messi male...[:(]

29/05/2013, 21:41

BOBBY ha scritto:

Si cerca solo di conservare uno statu quo per chi il lavoro ce l'ha già,
ma idee nuove non se ne sono viste e non se ne vedranno per chissà quanti anni... [8]

Quali cambiamenti state aspettando ? [:)]

Stiamo aspettando di scendere al più presto
da quella "giostra criminale" chiamata Europa..... [:o)]

29/05/2013, 22:19

Thethirdeye ha scritto:

BOBBY ha scritto:

Si cerca solo di conservare uno statu quo per chi il lavoro ce l'ha già,
ma idee nuove non se ne sono viste e non se ne vedranno per chissà quanti anni... [8]

Quali cambiamenti state aspettando ? [:)]

Stiamo aspettando di scendere al più presto
da quella "giostra criminale" chiamata Europa..... [:o)]


E prima lo faremo meglio sarà per tutti.

02/06/2013, 21:49

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=iUtz3ZcDAwk[/BBvideo]

02/06/2013, 22:02

E' esattamente da venti anni che la FIAT e tutto l'indotto non fanno assunzioni numericamente significative. Da quel periodo la stragrande maggioranza delle persone non sanno come sia fatto un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Tutte le persone che conosco che hanno cercato di entrare nel mondo del lavoro a partire dal lontano 1992 hanno avuto grossi problemi, in primis diplomati e laureati. Una lieve ripresa dell'occupazione ci fu nella seconda metà degli anni novanta sicuramente non dovuta alle grandi aziende che hanno personale in esubero assunto negli anni '80 non ancora smaltito ai giorni nostri.


LA fiat ha iniziato lo smantellamento del lavoro nel settore auto,non è un ottio esempio.

Ti assicuro che in questo ultimo anno il 50% del nostro fatturato c'è lo ha fatto fare la fiat e ti assicuro che non è per nulla in crisi.

Forse l'azienda che è costata di più agli italiani,che ha ottenuto più che potava dallo stato per investire all'estero...

Io ho lavorato sempre a partita iva e a provvigioni. Praticamente non cosa sia uno stipendio fisso. Sono nato cresciuto e vissuto nella flessibilità e, ti dirò, è stata una fortuna perché quando ti abitui sei pronto a vivere qualunque situazione e non ti spaventa più nulla. In più sono riuscito a cambiare lavoro non so quante volte anche se ormai sono nella stessa azienda da nove anni (faccio il rappresentante) e cerco anche collaborazioni nuove che solo il lavoro a partita iva ti può permettere (basta che vendi, non contano le raccomandazioni come nei posti fissi...).
Em anche io ho fatto il rappresentate per molti anni,so cosa vuole dire,ma non puoi paragonarlo al lavoro da dipendete.

Tu come rappresentante ti organizzi il lavoro e se vendi poco quel mese puoi incrementare cercando nuovi clienti.Ma se lavori per una azienda che gioca sulla produzione come fiat,che per esempio ti fa stare a casa il mercoledi,il giovedi e il venerdi ma ti fa lavorare il sabato e la domenica capisci che non è la stessa cosa.

Se l'azienda decide di farti fare 20 ore a settimana un dipendente non può andare ad incrementare il suo guadagno e dopo come fa con le spese?

Bobby non è la stessa cosa,io lo so perchè ho provato entrambi,nonha senso fare un paragone,scusami ma è da ignorante.

Per vincere il precariato l'unica proposta che si riesce a fare è sempre la stessa. Costringiamo gli imprenditori ad assumerli TUTTI a tempo indeterminato!


Ma guarda che l'imprenditore non ci perde mai perchè se gli cala il lavoro ricorre alla cassa e guadagna ancora di più. [;)]

Bobby sai no che senza un lavoro sicuro le banche non danno i soldi alla genteper comprare le case e la nostra edilizia muore?

Io il lavoro fisso lo renderei più flessibile nel senso che si possa avere la possibillità di licenziare un fannullone.

Scusa ho scritto velocemente perchè sto tenendo mio figlio.

02/06/2013, 23:23

Una società che fa convivere in modo aberrante posti fissi creati 20 / 30 anni fa con posti precari riservati solo a giovani disperati o ad "anziani" che cercano di rientrare dopo essere stati licenziati è una società profondamente malata. [}:)]

Il posto fisso è una invenzione della politica di chiara impronta vetero-marxista. Non è legato a criteri meritocratici, non segue nessuna dinamica reale di mercato, non ha nessun aggancio con l'economia reale. E' un concetto nato nell'ottocento che ci trasciniamo fino ad oggi. [;)]

Certo, senza posto fisso le banche non ti danno il mutuo. Perché le banche sanno benissimo che in Italia il mercato del lavoro non esiste. E' lo stato che ha stabilito chi deve avere un reddito garantito e chi no. Chi lo ha sempre avuto continua ad averlo. Tutti gli altri sono figli di nessuno e quindi... si attaccano al tram! [:(]

Se si potesse licenziare senza alcuna regola, in modo selvaggio e disumano, almeno il 50% dei posti fissi attualmente in piedi sparirebbe in un nanosecondo. Il lavoro sta in piedi grazie alla rigidità dei contratti di lavoro che rende praticamente impossibile il licenziamento al di fuori di crisi profonde e di fallimenti.

Mi rendo conto che uscire da certi schemi mentali è praticamente impossibile. Siamo stati educati fin dalla tenera età a pensare che il lavoro è un diritto che lo stato deve garantire. Mi spiace ma questa è una sciocchezza magistrale. Perché, scandalosamente, nella realtà attuale dei fatti, vale solo per alcuni soggetti ed è palesemente inapplicabile per tutti gli altri. [8)]

I posti di lavoro, purtroppo, non si possono creare per decreto. Ma chi lo afferma viene immediatamente linciato dalla folla. [:(!]

Prima della flessibilità sul lavoro ci vorrebbe la flessibilità mentale.

Lavorare per obiettivi, guadagnare in base ai risultati, spostare l'attenzione dalla produzione alla commercializzazione e ai servizi, aiutare concretamente le PMI e smettere di sussidiare le grandi aziende, detassare il lavoro autonome e la microimpresa, favorire la multi-committenza (ossia lavorare contemporaneamente per più aziende)...

Ha ragione la CGIL a dire che ci vorranno 63 anni per tornare ai livelli pre-crisi. Ma per cambiare una certa mentalità che la CGIL ha contribuito a creare ce ne vorranno... molti di più! [^]
Ultima modifica di BOBBY il 02/06/2013, 23:33, modificato 1 volta in totale.

02/06/2013, 23:48

BOBBY ha scritto:
Ha ragione la CGIL a dire che ci vorranno 63 anni per tornare ai livelli pre-crisi.


Sì vabbè.... ma ci vogliono 63 anni SE rimaniamo in Europa.... [;)]
E non è un particolare da poco conto........
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