12/08/2013, 16:08
Atlanticus81 ha scritto:
Avete voglia di aiutarmi a tirare le fila di questa mini ricerca sui "Rossi"?
Atlantidei... Elohim... Neanderthal...
Coloro che invece sarebbero più strettamente imparentati con gli Atlantidei, a tal punto da esserne i diretti discendenti, sarebbero invece i Baschi, i Berberi del Marocco, i Tuareg, l’estinto popolo dei Guanci delle isole Canarie, (gli unici discendenti “puri”, che conservarono le originarie caratteristiche cromagnoidi, a sentire gli antropologi) gli antichi Libici (che gli Egiziani descrivevano come bianchi, dai capelli rossi e dagli occhi azzurri) e la misteriosa civiltà della perduta città di Tartesso in Spagna, che, da quel che si ricava dal mito di Platone, avrebbe dovuto essere addirittura uno dei dieci regni dell’impero di Atlantide.
Fonte:http://zaro41.wordpress.com/2010/04/13/alla-ricerca-di-atlantide-2/
I baschi sono unici per purezza di sangue: tra loro si riscontrano i livelli più elevati nel mondo di sangue Rh 0-negativo e i più bassi di tipo B.
Ora, ciò che Cayce aveva suggerito è che alcune delle persone che erano scampate al disastro di Atlantide, erano fuggite verso ovest dove si erano stabilite e erano divenute gli Irochesi. Altri erano fuggiti verso est, fino alla penisola iberica poi i Pirenei (baschi), e la costa occidentale del Nord Africa, poi i monti Atlas (berberi). Inutile dire che, per quanto riguarda i berberi, troviamo ancora un altro gruppo che contiene la più alta frequenza di aplogruppo X nel mondo.E ‘una coincidenza che questi popoli diversi in comune un lignaggio mtDNA molto raro?
Fonte:http://zaro41.wordpress.com/2011/01/22/atlantide-il-sangue-il-dna-e-ancora-cayce-3/
Negli ultimi anni la ricerca genetica ha prodotto risultati inaspettati, che hanno aperto le porte a molti misteri storici inaspettati. I risultati a sorpresa hanno anche provocato polemiche non volute. L’analisi genetica è iniziata per tentare di vedere ciò che i geni umani possono rivelare della nostra storia complessa, misteriosa e spesso controversa. Ad esempio, gli antropologi e gli storici hanno a lungo pensato che l’America sia stata popolata da popolazioni asiatiche, che hanno attraversato un ponte di terra che collegava l’Asia e il Nord America durante l’ultima era glaciale, circa 12.000 anni fa. Una teoria nota come Bering Strait Crossing theory (la teoria dello Stretto di Bering).
Le analisi genetiche su campioni di DNA dei nativi americani iniziarono nel 1980. Tuttavia, gli sforzi in questa ricerca ebbero una forte accelerazione nel 1990, a causa del rapido progresso tecnologico in campo genetico. In effetti, i primi risultati confermano la teoria generalmente accettata, che mostra un chiaro legame tra i nativi americani e i campioni di DNA raccolti da popolazioni autoctone nella Siberia-Asia. Tuttavia, studi ulteriori hanno rivelato che il modello migratorio era stato più complesso di quello che l’antropologo aveva immaginato all’inizio.
Cosa sono i mitocondri e che ruolo giocano in questa ricerca
Wikipedia: In genetica si definisce aplogruppo un insieme di aplotipi tra loro differenti, tutti però originati dallo stesso aplotipo ancestrale. Per questo, per quanto differenti, tutti gli aplotipi di un aplogruppo presentano mutazioni presenti nella forma ancestrale, più ulteriori polimorfismi che invece li rendono specifici e differenti tra di loro.
Nel campo della genetica umana, gli aplogruppi del DNA mitocondriale sono raggruppamenti di mutazioni (aplotipi) definiti dalle differenze tra un totale di 16569 paia di basi nel DNA del mitocondrio umano e questi gruppi rappresentano geneticamente l’eredità per relazione di parentela matrilineare di tutte le popolazioni umane, le loro origini ed i processi migratori.
Lo studio degli aplogruppi ha fornito risultati particolarmente significativi: le migrazioni dell’uomo parlano di un’origine nel Africa orientale e in base all’assunto che un individuo erediti i mitocondri solo dalla propria madre, implica che tutti gli esseri umani abbiano una linea di discendenza femminile che deriva da una donna che i ricercatori hanno soprannominato Eva mitocondriale, circa 190.000 anni fa.
Il DNA di Atlantide
(Circa quest’ultima teoria, c’è da dire che oggi non tutti gli antropologi concordino al 100%).
Prima di procedere dobbiamo brevemente chiarire che cosa è il mtDNA. Ci sono due tipi di materiale genetico utilizzato per le analisi: il DNA cellulare e il mtDNA o DNA mitocondriale. Quest’ultimo si trova nei mitocondri umani che sono degli organelli che si trovano al di fuori del nucleo delle cellule ed è trasmesso solo attraverso la via matrilineare, cioè a partire dalle madri. Quindi mtDNA è l’acronimo di DNA materno. Questo tipo è più semplice del DNA cellulare e si evolve più velocemente, quindi è usato per distinguere i gruppi umani che si sono evoluti in zone geografiche distinte.
Ritorniamo al tema iniziale. I primi risultati avevano mostrato che le tribù native americane erano composte daquattro aplogruppi mtDNA distinti: A, B, C e D che rappresentano quattro diversi lignaggi per via materna. Queste quattro linee sono presenti in tutto il Nord, Centro e Sud America. Tuttavia, solo tre di essi, i lignaggi A, C e D sono stati scoperti nelle popolazioni siberiano-asiatico. L’aplogruppo B era riconducibile a gruppi di popolazione aborigena nel Sudest asiatico, Cina, Giappone, Melanesia e Polinesia.
In termini storici, ciò significa che i campioni del DNA mitocondriale parlano di un modello di migrazione molto più eterogeneo e complesso e che comprende popolazioni arrivate in America per via mare. ThorHeyerdahl aveva ipotizzato che questo fosse possibile, grazie alla sua Kon Tiki di giunchi con il quale aveva attraversato l’Oceano Pacifico salpando dal Perù.
Il fatto è che i dati genetici dimostrano che gli eventi migratori abbiano avuto luogo molto prima di quanto si pensasse.
Una migrazione di oltre 20.000 anni fa
Gli antropologi, archeologi e storici hanno iniziato ad ipotizzare che le migrazioni abbiano avuto luogo almeno 20.000 anni fa con una prima ondata di migrazione compresa addirittura tra i 38.000 e i 50.000 anni fa. Questa scoperta ha fatto sollevare le sopracciglia a molti antropologi della comunità ortodossa. Tuttavia, negli ultimi anni il test del radiocarbonio di materiali provenienti dal Sud America, in California e negli Stati Uniti del sud-ovest ha confermato queste date.
I ricercatori genetici stabilito che il 96% dei Nativi Americani cade in uno dei quattro aplogruppi A e D, ma mentre questi tipi di mtDNA sono stati trovati anche in Asia, essi non sono presenti in Europa o in Africa. Questo indica anche che l’Asia era la regione più ancestrale della tribù di nativi americani.
Poi nel 1997 un altro lignaggio è stato scoperto, che i genetisti chiamato X. Questa scoperta ha acceso una tempesta di polemiche che ancora non si è placata. L’aplogruppo X ha bisogno di un’attenta e profonda analisi storica, perché questo gruppo può anche contenere una delle chiavi più importanti per svelare i segreti del nostro passato collettivo.
Circa il 4 per cento dei nativi americani, dall’Alaska alla punta del Sud America, non rientrano in uno dei quattro principali aplogruppi. Gli scienziati presumevano che questi lignaggi di minoranza provenissero da interazioni con i gruppi europei e africani fin dai tempi di Colombo. Questo si è rivelato essere vero per circa 1,5% di nativi americani, però il 2,5% sono risultati appartenere alla stirpe X. Una volta che questo gruppo di mtDNA è stato identificato come un tipo distinto genetico, la gara era quella di verificare il loro luogo di origine.
E qui è dove il mistero diventa davvero complicato e interessante. Nonostante il fatto che i precedenti dati genetici avevano costretto l’ortodossia a fare alcuni cambiamenti nella loro teoria della migrazione e nella sua cronologia, il suo paradigma di base era stato grosso modo confermato. Ma la scoperta dell’aplogruppo X ha cambiato questa situazione in modo drammatico. Si sapeva che esisteva in Europa in circa il 5% della popolazione e che era sconosciuto in Asia e in Africa. Il lignaggio X è stato accertato essere arrivato in America da circa 38.000 a 10.000 anni fa.
Che cosa può significare?
Fonte:http://zaro41.wordpress.com/2011/01/16/atlantide-arrivano-le-prove-genetiche-1/
12/08/2013, 18:51
E qui è dove il mistero diventa davvero complicato e interessante. Nonostante il fatto che i precedenti dati genetici avevano costretto l’ortodossia a fare alcuni cambiamenti nella loro teoria della migrazione e nella sua cronologia, il suo paradigma di base era stato grosso modo confermato. Ma la scoperta dell’aplogruppo X ha cambiato questa situazione in modo drammatico. Si sapeva che esisteva in Europa in circa il 5% della popolazione e che era sconosciuto in Asia e in Africa. Il lignaggio X è stato accertato essere arrivato in America da circa 38.000 a 10.000 anni fa.
Che cosa può significare?
12/08/2013, 19:15
12/08/2013, 19:25
12/08/2013, 19:44
Atlanticus81 ha scritto:
Fantastico! Grazie!
Dopo le rivelazioni della Blavatsky nella Dottrina Segreta e le scoperte fatte dal Generale Prjevalsky nell’Oasi di Cherchen, negli anni fra le due guerre mondiali, il Sinkiang e in particolare la regione del Lop Nor furono oggetto delle ricerche dell'esploratore Sven Hedin. Queste ricerche erano finanziate da un’associazione tedesca, la Società Ahnenerbe, “Eredità degli antenati”, che era un’emanazione del Terzo Reich e, almeno nelle intenzioni delle autorità nazionalsocialiste, aveva lo scopo di localizzare la patria primordiale della razza ariana
12/08/2013, 20:48
Che pentola che ha scoperto Mauro
12/08/2013, 20:52
14/08/2013, 16:29
16/08/2013, 23:20
17/08/2013, 08:46
Atlanticus81 ha scritto:
Secondo gli scienziati questo sistema di gallerie dovrebbe arrivare addirittura in Cina ed in Tibet, proprio come affermò Ossendowski: infatti da quel che dicono i monaci tibetani è qui che si troverebbe la capitale di Agharti, e i condotti si collegherebbero al palazzo del Dalai Lama a Lhasa.
Purtroppo nonostante i ritrovamenti di queste grotte in tutto il mondo non si è potuto procedere oltre a causa di imponenti crolli che ne hanno ostacolato per sempre l'ingresso a causa delle loro ciclopiche dimensioni; altre volte sono stati occultati deliberatamente gli ingressi dai saggi che conoscono l'ubicazione delle entrate, o altre ancora si dice che gli stessi abitanti del sottosuolo avrebbero mascherato gli accessi. E purtroppo fino ad oggi nessuno ancora è riuscito a vederle.
Tutta questa vicenda ci fa comprendere come oggi conosciamo pochissimo dei territori dell'Asia e delle leggende che parlano di popolazioni evolute di pelle bianca e immense e colossali gallerie lunghe migliaia di chilometri. Una specie di metropolitana mondiale che forse rappresenta l'essenza stessa del regno di Agharti e di quello, in superficie, della mitica Mu.
17/08/2013, 12:20
Angel_ ha scritto:Atlanticus81 ha scritto:
Secondo gli scienziati questo sistema di gallerie dovrebbe arrivare addirittura in Cina ed in Tibet, proprio come affermò Ossendowski: infatti da quel che dicono i monaci tibetani è qui che si troverebbe la capitale di Agharti, e i condotti si collegherebbero al palazzo del Dalai Lama a Lhasa.
Purtroppo nonostante i ritrovamenti di queste grotte in tutto il mondo non si è potuto procedere oltre a causa di imponenti crolli che ne hanno ostacolato per sempre l'ingresso a causa delle loro ciclopiche dimensioni; altre volte sono stati occultati deliberatamente gli ingressi dai saggi che conoscono l'ubicazione delle entrate, o altre ancora si dice che gli stessi abitanti del sottosuolo avrebbero mascherato gli accessi. E purtroppo fino ad oggi nessuno ancora è riuscito a vederle.
Tutta questa vicenda ci fa comprendere come oggi conosciamo pochissimo dei territori dell'Asia e delle leggende che parlano di popolazioni evolute di pelle bianca e immense e colossali gallerie lunghe migliaia di chilometri. Una specie di metropolitana mondiale che forse rappresenta l'essenza stessa del regno di Agharti e di quello, in superficie, della mitica Mu.
Molto interessante...aggiungo che i cinesi hanno cercato in tutti i modi di trovare quelle entrate senza riuscirvi...questo è il vero motivo dell'invasione cinese del Tibet, carpirne i segreti!
17/08/2013, 16:34
17/08/2013, 23:49
Atlanticus81 ha scritto:
Credo che questo possa aiutare nel tentativo che stiamo facendo di tirare le fila nella speranza di riuscire a individuare chi siano e che aspetto avessero questi "Antichi Dei" tra Elohim, Nephilim, Vigilanti, RH-, Aplogrupo X e "Rossi" (o Rutili)
Gli Dei del Mare di Gobi
Il ritrovamento in Asia di mummie dalla pelle bianca e di gallerie sotterranee lunghe centinaia di chilometri, potrebbe confermare l'esistenza in passato di una civiltà progredita: la mitica Mu delle leggende polinesiane?
Il deserto di Gobi è la seconda area più arida del pianeta, dopo il Sahara. Il più grande deserto asiatico si estende tra i territori di Cina e Mongolia, occupando un'area vasta come l'Europa Occidentale. Un vero mare di sabbia… Peccato che leggende antichissime e ritrovamenti fossili ci raccontino una storia diversa da quella che compare sui manuali di archeologia.
Sì, perché il Gobi in realtà migliaia e migliaia di anni fa era un mare, anzi un oceano interno più vasto del Mediterraneo......
In effetti fino a pochi secoli fa, come dimostrano le foto del satellite Landsat, esistevano pozze d'acqua e fiumi, un ecosistema umido ricco di fauna anche gigantesca che prosperava grazie alle notevoli riserve idriche che ora sono sotterranee oppure prosciugate.
Tutta questa magica ma anche mistica terra abbonda di narrazioni, come quella del leggendario generale e guerriero Ban Chao che "poteva camminare nel cielo e scatenare fulmini verdi" e che è sepolto, "accanto all'Uomo di Giada", nel deserto del Takla Makan, uno dei deserti più misteriosi e pieni di insidie al mondo dove gli abitanti del luogo raccontano che dimorino i "demoni del cielo". Questo antico popolo avrebbe in seguito viaggiato e istruito il resto del mondo erigendo villaggi e città in Europa e in tutto il mondo. Non c'era quindi ragione di stabilirsi nel bel mezzo di un deserto tra i più inospitali del pianeta; il ritrovamento poi delle gallerie e dei resti di città antichissime avvalorano le ipotesi che qui un tempo lontano il clima e il territorio erano totalmente diversi da come appaiono oggi.
18/08/2013, 00:29