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MessaggioInviato: 28/09/2013, 18:38 
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Dichiarazione di Bruno Tabacci, in seguito alla notizia delle dimissioni dei ministri Pdl: “mi cadono le braccia. Mi sembra una cosa patetica. Non si sa più come reagire. Si dimettano. Per l’esponente di Centro Democratico la soluzione sta nella formazione di “un altro governo per fare la legge elettorale e la Legge di Stabilità, senza la quale l’Italia va in bancarotta”.


Ecco te pareva TERRORISMO economico della bancarotta per imporci un governo TECNICO.... l [:(!] [:(!] [:(!]


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AgenteSegreto000 ha scritto:

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greenwarrior ha scritto:

E per piazzare un uomo della trilaterale sullo scranno...... [xx(]


Già oppure uno del Bilderberg o ex Goldman Sachs... anche se LETTA è gia uomo Bilderberg [:D] però ce ne son tanti fantocci simili...


napolitano e draghi si saranno parlati a margine del ricordo di spaventa,e con ogni probabilta'avranno gia' deciso chi piazzare alla tolda di comando,magari visco,cosi' pure le braghe consegneremo alla bce............................. [:(!]

........................................................................................................

Lo spettro downgrade. E come se non bastasse anche le mosse delle agenzie di rating potrebbero contribuire a minare la credibilità del Paese sui mercati. Dopo che nei giorni scorsi si era parlato di un possibile declassamento di Fitch per questo fine settimana, in mattinata si sono rincorse voci di un downgrade di Moody's. "No comment", ovviamente, dall'agenzia di rating. Anche perché qualsiasi decisione non potrebbe essere annunciata che a mercati chiusi. Proprio mentre il presidente del consiglio sarà a colloquio con il capo di Stato.

http://www.huffingtonpost.it/2013/09/27 ... 02882.html


Ultima modifica di ubatuba il 28/09/2013, 18:48, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 29/09/2013, 10:54 
CRISI DI GOVERNO: CROLLA IL CAPOLAVORO DEL PEGGIORISTA. E ORA ?
Postato il Domenica, 29 settembre @ 08:07:23 CEST di davide

DI PINO CABRAS
megachip.globalist.it

La crisi di governo si incrocia da subito con una profonda crisi istituzionale. Beppe Grillo sta già chiedendo perfino le dimissioni di Giorgio Napolitano. Quando il PD e il PDL rielessero il Peggiorista del Quirinale, parlammo di « Vilipendio al Popolo Italiano».

Ci risultava ben chiaro che Napolitano Due avrebbe dato vita a un governo peggiore di quello - già disastroso - di Rigor Montis (il minor economista della nostra epoca, che Napolitano Uno aveva fatto senatore a vita per poi indirizzarlo a Palazzo Chigi). Peccavamo però di ottimismo. Nemmeno certi governi balneari di Giovanni Leone o di Amintore Fanfani al suo crepuscolo avevano congelato in modo tanto miserabile la funzione di governo quanto il governo di Enrico Letta, ora al capolinea.




Perciò la crisi rivela bene quanto siano cadute in basso le cupole delle "larghe intese". Al minimo di azione di governo (un minimo sotto zero), è corrisposto il massimo di fuga in avanti per stravolgere l'assetto della Repubblica. Nonostante la paralisi lettiana, gli "strateghi" del PD e del PDL, rifugiati sotto le vecchie ali del Peggiorista, pensavano infatti di cambiare metà della Costituzione, cioè distruggerla, proprio come piace a JP Morgan. Hanno preso il piede di porco (anzi, un piede di porcellum) e hanno iniziato a scardinare l'articolo 138, cioè la saracinesca che protegge la Carta dalle manomissioni improvvisate. Tra le cose buone della crisi c'è questa: forse il processo di revisione che insidia la Costituzione si interrompe. Magari l'assalto alla saracinesca muore lì, e quei "saggi" che fanno da palo potranno allegramente trovarsi una diversa collocazione per il piede di porco. Qualche suggerimento in proposito glielo possiamo comunque dare, il 12 ottobre.


Il PD ha già messo in fuga due terzi dei suoi iscritti, eppure i suoi dirigenti non se ne curano. Anche se sapevano che il Caimandrillo era vicino a subire inevitabili condanne nei suoi processi, lo hanno abbracciato, con una pulsione conservatrice che si è rivelata una pulsione suicida. Me lo ricordo bene il TG3 del 20 aprile 2013, quando Giorgio Napolitano era stato appena rieletto. Si vedeva il Caimandrillo felice. Più che rettile, era erettile. Ma non era l'unico. Enrico Letta parlava con un'insolita spavalderia, e dichiarava che per il PD era il «momento di ricostruire», mentre commentava sui dissensi con un «faremo pulizia», cioè epurazioni. Letta era ormai il premier in pectore, e pensava di durare, di poter sopportare qualsiasi prezzo. Calcolo infondato.


Molti critici insistono dicendo: "hanno sbagliato tutto". Ma questi non sono soltanto sbagli di calcolo e di prospettiva. Il fatto è che PD e PDL sono i prodotti finali della cosiddetta Seconda Repubblica, un composto bipartitico instabile e degenerato, che ammette una competizione per contendere le cariche, ma che in realtà non affronta mai l'ingombro delinquenziale dei ricatti e degli scambi. La Seconda Repubblica è nata infatti ammazzando Falcone e Borsellino, e ha vegetato nascondendone con ogni mezzo il perché. Sotto la copertura della trattativa tra lo "Stato profondo" e la mafia, tante altre negoziazioni hanno trasformato le classi dirigenti italiane in un ceto affaristico-politico criminale fra i più avidi e parassitari del pianeta: un sistema senza progetto, se non quello di arraffare, e durare fra le zuffe. Il garante costituzionale di tutta questa poltiglia non può più tenerla insieme. Ci vorrebbe un progetto, ma Napolitano non ha altro progetto che conservarla. Solo che ormai questa poltiglia è polvere da sparo.


C'era un'altra cosa che teneva insieme gli ingredienti dell'ultimo esperimento del dott. Napolitanstein: era la situazione internazionale, cioè quel che i giornaloni italiani trascurano sempre di considerare. Fino alle elezioni tedesche del 22 settembre occorreva un po' di formaldeide che imbalsamasse l'Italia e lo spread senza far scatenare prima di allora una crisi incontrollabile. E fino a pochi giorni fa la i comandanti atlantici della Portaerei Italia non gradivano spistolini fra i suoi ufficiali perché c'era una guerra da fare subito, quella alla Siria. Prima della guerra del Kossovo, intorno al governo erano riusciti a mettere insieme perfino Cossiga e Cossutta, e prima dell'aggressione alla Libia avevano beneficiato dell'improvviso rientro di quasi tutti i fuoriusciti dalla maggioranza di Berlusconi. Quel minimo di stabilità atlantista serviva anche stavolta, ma poi l'attacco aereo USA alla Siria ha avuto lo stop che sappiamo. Sono cambiati gli equilibri, dopo che son cambiati i papi, e i BRICS. Nella Portaerei Italia si può riprendere a disfare i governi.

Grillo chiede le dimissioni del Peggiorista, ma chiede anche le elezioni politiche subito. Istituzionalmente, però, non può funzionare così. Se le dimissioni ci fossero, il collegio dei grandi elettori richiederebbe i suoi tempi per ricostituirsi, e poi per eleggere - con altri tempi imprevedibili - il nuovo Presidente della Repubblica. E anche se il nuovo inquilino del Quirinale decidesse di sciogliere le Camere, il processo appena descritto non sarebbe da "elezioni subito".
I padroni dello spread nel frattempo ci tratterebero da puntaspilli.
Il fondatore del Movimento Cinque Stelle coglie tuttavia il fatto che quella di adesso non è una crisi di governo come le tante altre fin qui conosciute. La crisi politica si salda con la crisi economica e sociale più vasta, e segna un punto di non ritorno per la Seconda Repubblica. «Rien ne va plus», avverte Grillo.


Il blocco raccolto da Napolitano per salvare il ceto politico-affaristico è dunque crollato. Potrebbe ricostruirsi solo snaturando più a fondo i riferimenti costituzionali e i valori delle sue componenti. È un'opera superiore alle forze dell'anziano protettore, ma non a quelle di esponenti più giovani e spregiudicati di quel ceto. Renzi è il punto di convergenza naturale, ma non gli sarà facile fare il Tony Blair di un paese in bancarotta.


Beppe Grillo ora non può ripetere la stessa identica campagna che pure ha portato grandi numeri al M5S.

A suo tempo chiese consigli e da qui ne partì uno:


Diventa cruciale, nel brevissimo tempo che rimane da qui alle elezioni, presentare liste migliori di quelle varate con la consultazione infra-partitica delle «parlamentarie». Non c'è tempo per fare una grande selezione di massa. C'è tempo invece per guardarsi intorno fra «rappresentanti di tante liste civiche, movimenti di gente perbene. Ragazzi, professori, esperti» (riuso le parole di Beppe). I Cinquestelle li conoscono già: «I No-Tav, quelli dell'acqua pubblica, dei beni comuni, gli altri referendari.» Scelga Grillo alcune decine di «saggi» indipendenti da presentare in vista delle elezioni in aggiunta al quadro delle liste attuali: alcuni da candidare come parlamentari, altri come possibili ministri, altri come autorevoli garanti. L'esposizione di Grillo sarebbe calibrata e cesserebbe di essere una sovraesposizione. La presenza di parlamentari indipendenti e non trasformisti sarebbe il seme di una nuova democrazia. Diventerebbe il punto di confluenza di una forza popolare in grado di dirigere e riformare profondamente la Repubblica. Troverebbe un'Italia disposta a una reale alternativa. Darebbe una prospettiva a milioni di elettori altrimenti portati ad astenersi.


Grillo scelse diversamente. Il M5S ottenne un risultato impressionante, ma certo non lo proiettava in una dimensione pronta al governo. Ultimamente invece il problema del governo possibile Grillo se lo pone, eccome. Dopo il governo fantasma di Letta, Beppe Grillo può delineare un governo ombra: troverebbe poi la luce alle elezioni.


Pino Cabras
Fonte: http://megachip.globalist.it
Link: http://megachip.globalist.it/Detail_New ... sta-E-ora-
29.09.2013


http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=12383

...ma chi ha brigato x la rielezione del presidente della repubblica,non deve lagnarsi del corso imposto,magari si doveva essere + previdenti prima con qualkuno magari di filosofia diversa.....[;)]


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Se non è di sinistra o cato-comunista, niente da fare ....[^]



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MessaggioInviato: 29/09/2013, 16:17 
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ubatuba ha scritto:

CRISI DI GOVERNO: CROLLA IL CAPOLAVORO DEL PEGGIORISTA. E ORA ?
Postato il Domenica, 29 settembre @ 08:07:23 CEST di davide

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La crisi di governo si incrocia da subito con una profonda crisi istituzionale. Beppe Grillo sta già chiedendo perfino le dimissioni di Giorgio Napolitano. Quando il PD e il PDL rielessero il Peggiorista del Quirinale, parlammo di « Vilipendio al Popolo Italiano».

Ci risultava ben chiaro che Napolitano Due avrebbe dato vita a un governo peggiore di quello - già disastroso - di Rigor Montis (il minor economista della nostra epoca, che Napolitano Uno aveva fatto senatore a vita per poi indirizzarlo a Palazzo Chigi). Peccavamo però di ottimismo. Nemmeno certi governi balneari di Giovanni Leone o di Amintore Fanfani al suo crepuscolo avevano congelato in modo tanto miserabile la funzione di governo quanto il governo di Enrico Letta, ora al capolinea.

Perciò la crisi rivela bene quanto siano cadute in basso le cupole delle "larghe intese". Al minimo di azione di governo (un minimo sotto zero), è corrisposto il massimo di fuga in avanti per stravolgere l'assetto della Repubblica. Nonostante la paralisi lettiana, gli "strateghi" del PD e del PDL, rifugiati sotto le vecchie ali del Peggiorista, pensavano infatti di cambiare metà della Costituzione, cioè distruggerla, proprio come piace a JP Morgan. Hanno preso il piede di porco (anzi, un piede di porcellum) e hanno iniziato a scardinare l'articolo 138, cioè la saracinesca che protegge la Carta dalle manomissioni improvvisate. Tra le cose buone della crisi c'è questa: forse il processo di revisione che insidia la Costituzione si interrompe. Magari l'assalto alla saracinesca muore lì, e quei "saggi" che fanno da palo potranno allegramente trovarsi una diversa collocazione per il piede di porco. Qualche suggerimento in proposito glielo possiamo comunque dare, il 12 ottobre.



Uno straoridinario ed esemplare intervento, in questo senso,
è quello di Landini a Ballarò....... [:246]

mercoledì 11 settembre 2013

Maurizio Landini: "Si gioca con la tenuta democratica del paese"

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=KVKDApdxSyk[/BBvideo]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 29/09/2013, 22:14 
Enrico Letta Ammette la Verità sulla Sovranità Monetaria

[BBvideo]IRJDY-819b8&feature=youtube_gdata_player[/BBvideo]
servetti dell' ideologia 'più mercato, meno stato', fanno carriera perchè sanno bene ciò che fanno:
tagli allo stato sociale riducendo la spesa pubblica, trasferimento del potere a livello sovranazionale.
Ecco un'altra prova (sembra risalga al 2011 questa dichiarazione di Enrico Letta)



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MessaggioInviato: 30/09/2013, 10:30 
Letta non ha rispettato i patti per cui ha avuto l'appoggio del PDL: abolire l'IMU e bloccare l'IVA!



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diciamoci la verita' questo era un governo che si potrebbe definire di tardo impero,sapevano gia' in partenza che sarebbe durato poco,il classico governo balneare di stampo dc,ed in effetti chi ne era il presidente del consiglio letta(ex dc)......diciamo un governo decisamente di basso profilo........ [:(!] [:(!]


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MessaggioInviato: 30/09/2013, 10:55 
che duri poco e che si torni a votare presto non ne sarei proprio certo.
Prima si facciano queste caz.. di riforme costituzionali, o non avremo mai esecutivi stabili ma solo infinite crisi di governo.



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 30/09/2013, 11:07 
Se non volessero queste crisi di governo ci sarebbero altre persone al Parlamento ...[8)] (E' che la gente non sa più chi votare; è un Paese di magnaccia)



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MessaggioInviato: 30/09/2013, 11:43 
Cita:
rmnd ha scritto:

che duri poco e che si torni a votare presto non ne sarei proprio certo.
Prima si facciano queste caz.. di riforme costituzionali, o non avremo mai esecutivi stabili ma solo infinite crisi di governo.




vuoi fare le riforme ma in che modo,cercando la maggoranza articolo x articolo?andremmo alle calende greche,forse,dal mio punto di vst, meglio andare al voto,sperando che ne possa uscire una maggioranza.poi magari fare le riforme,sempre che si desiderino,se ben ricordo sono state fatte verie commissioni x le riforme costituzionali,ma risultati zero,quindi penso che non si vogliono fare x non perdere tutti i priviligi fin qui messi in cantiere.....[:(!]


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MessaggioInviato: 01/10/2013, 13:03 
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Ministri Pdl pronti a votare la fiducia a Letta. Alfano prova l'ultima mediazione con Berlusconi

Ministri Pdl pronti a votare la fiducia a Letta. Alfano prova l'ultima mediazione con Berlusconi
I ministri dimissionari del Pdl sono pronti a confermare la fiducia a Letta. A comunicarlo a Silvio Berlusconi sarà probabilmente proprio Angelino Alfano che in questi minuti è tornato a Palazzo Grazioli dopo l'incontro infruttuoso della notte scorsa. Il segretario e vicepremier vuole tentare un'ultima mediazione con il Cavaliere, davanti al quale a questo punto si spalanca l'ipotesi concreta di una scissione. Il segretario del Pdl e vicepremier, nonostante il silenzio mantenuto prima e dopo l'assemblea di ieri pomeriggio,, ha detto chiaro e tondo al Cavaliere che la crisi in questo momento sarebbe una scelta incomprensibile e "devastante". Se davvero nelle prossime ore si sancirà la rottura, bisognerà capire quanti parlamentari e in particolare quanti senatori saranno disposti a seguire la pattuglia dei ministri dissidenti. I pontieri sono al lavoro. Molti chiedono garanzie sulla durata della legislatura, il timore è che una volta superata questa fase si vada a votare in primavera. Un'ipotesi che potrebbe lasciare in mezzo al guado quanti in queste ore sono pronti a lasciare Berlusconi.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=Ab0OUdhI



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MessaggioInviato: 02/10/2013, 10:31 
Aumento Iva, Vivoli (Confesercenti): «Si rischia il doppio danno: sui consumi e sul gettito fiscale»

Il vicepresidente di Confesercenti: «Se i consumi si deprimono anche lo Stato incasserà meno. Agire su sprechi e spese improduttive della pubblica amministrazione»


Allarme stabilità anche per i conti dell’erario. Ora che è scattato l’aumento dell’Iva dal 21 al 22 per cento, non c’è solo il rischio che i consumi si deprimano. Proprio per effetto della contrazione dei consumi, potrebbero ridursi anche gli introiti fiscali dello Stato. A lanciare l’allarme è Massimo Vivoli, vicepresidente nazionale di Confesercenti. Secondo Vivoli, invece che aumentare le tasse, il governo dovrebbe, piuttosto, saper guardare oltre la crisi e adottare politiche per la crescita. Un altro intervento caldeggiato dalla Confesercenti è la revisione della spesa pubblica attraverso il taglio netto delle voci di spesa improduttive. Che in Italia non mancano.

L’aumento dell’Iva deprimerà i consumi?
Certamente. Avevamo già previsto un calo di 2 punti percentuali per la fine dell’anno, ma ora è addirittura possibile che si contraggano ulteriormente. Scacciando sempre più in là quel barlume di ripresa che pure si era intravisto.

Chi paga il prezzo maggiore del rincaro?
Le famiglie e le imprese sono le categorie più colpite dall’aggravarsi della pressione fiscale. Già molte volte abbiamo denunciato l’inasprirsi del prelievo ai loro danni. Ma ormai la situazione è divenuta insostenibile. C’è il rischio di ulteriori chiusure di imprese e di un aumento dei disoccupati.

Quali sono i settori più colpiti?
Abbigliamento e calzature subiranno colpi quasi mortali. Ma anche i trasporti, per effetto dell’aumento del prezzo della benzina, e quindi il settore alimentare (come la birra) su cui il carico fiscale è già notevolmente asfissiante.

Se il governo non riesce a trovare i soldi per l’Iva, come può reperire risorse per abbattere il cuneo fiscale?
Difficile dirlo. Certo è che la riduzione del cuneo fiscale si allontana. Quello che il governo non riesce a capire, però, è che è urgente invertire la tendenza. Se, infatti, i consumi si contraggono, anche il gettito Iva diminuisce. Con l’effetto di un doppio danno per la popolazione.

Come si può invertire la tendenza se di risorse non ce n’è?
Servirebbero politiche per riprendere i consumi. Noi continuiamo a ripeterlo. Mentre se si chiude il rubinetto quando di acqua ce n’è già poca, poi ne passa ancora meno. E se davvero c’è bisogno di soldi, si inizino a tagliare sprechi e spese improduttive della pubblica amministrazione.

Per esempio?
Abbiamo il doppio dei dipendenti pubblici di Francia e Germania: si possono ridurre. Le province poi sono una fonte enorme di eccessiva burocrazia e costi: meglio tagliarle. E si risparmi accorpando anche i piccoli comuni. Per non parlare poi degli sprechi della sanità. Insomma, gli ambiti in cui intervenire non sembrano mancare.


http://www.tempi.it/aumento-iva-vivoli- ... to-fiscale

ma e' mai possibile che sti signori non riescano a capire che nuove tasse hanno l'effetto contrario al dovuto,e continuino sulla solita strada,mentre un taglio alle spese inutili sarebbe una manna dal cielo,ma prob questo andrebbe ad incidere sui loro privilegi,o sulle loro clientele,sarebbe veramente il caso di azzerare tutto il consesso politico che attualmente ci conduce al baratro.......[:(!]


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MessaggioInviato: 02/10/2013, 11:50 
"Formigoni annuncia nuovo Gruppo "I Popolari" con 25 ex Pdl e 10 Gal" da la repubblica.it


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Berlusconi stavolta si è tirato la zappa sui piedi da solo. Questa cosa rischia di essere la sua Caporetto, soprattutto perchè per la prima volta in assoluto da quando è sceso in politica la sua leadership sembra essere stata messa in discussione anche da membri importanti del suo partito.

[8)]



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