Secondo me è un discorso antropocentrico cercare di immaginarsi una ipotetica civiltà aliena, perchè inevitabilmente ci si farà influenzare dal proprio backgruond culturale.
A mio avviso è molto più semplice e corretto cercare di analizzare il nostro sviluppo futuro il quale è comunque in parte derivante dalle leggi biologiche ed evolutive.
Altro non si può fare, e chiunque faccia una qualche ipotesi non può non essere tacciato di antropocentrismo, se non fosse così vorrebbe dire che tal soggetto è un alieno visto che non conosciamo altre forme di vita, nè evolute nè evolventi al di fuori della nostra biosfera.
Noi siamo uan specie sociale atipica perchè uniamo i pregi del "branco" e della comunità centralizzata ai pregi dell'individualismo. non siamo formiche anche se ci comportiamo come tali e non siamo dei lupi solitari anche se ognuno di noi è unico e quindi solo. Se ciò che l'archeologia ci dice è vero (almeno per quel che riguarda la nostra storia recente -6k A.C. +2,013 D.C.) siamo passati da piccoli gruppi sparsi e con pochi contatti tra di loro alla rete globale in cui siamo tutti connessi. I dispositivi che ci consentono la connessione diventano sempre più piccoli ed integrati: cellulare, smartwatch google glass e presi saranno integrati nel nostro tessuto biologico. Quanto tempo ci vorrà, una volta carpiti i segreti dell'IO e di come questo venga generato nel cervello (o molto più verosimilmente di come questo venga CAPTATO e decodificato dal cervello) prima che si decida di abbandonare i limiti posti dalla biologia? Io penso che sarà un passo inevitabile. Siamo troppi, occupiamo troppo spazio, se fossimo entità digitali senzienti occuperemmo lo spazio di una stanza o di una città e potremmo essere milairdi e milairdi tutti connessi con una capacità di calcolo infinita. Tutte le intelligenze del monto interconnesse istantaneamente ogni microsecondo col pianeta stesso una sorta di PANDORA DI AVATAR. Se si parladi 10\50\100mila anni in avanti io non vedo onestamente altre vie di sviluppo se non integrazione a tutti i livelli con l'ecosistema.
Non la vedo nè come una ipotesi ottimistica nè pessimistica, anche questa nuova situazione avrà i suoi indubbi svantaggi. Ho questa idea e me la tengo così com'è senza darne giudizi morali o etici

Però in natura ci sono modelli simili che funzionano bene senza l'indubbia superiorità dell'intelletto umano, figuriamoci se a delle termiti dessimo la nostra intelligenza...
Partendo da questo presupposto mi chiedo se ci fosse già una qualche specie che ha raggiunto questo tipo di integrazione?
Più di tanto io non riesco ad immaginare già questa mi sembra una cosa "aliena", su quali basi dovrei e potrei fare ipotesi senza essere tacciato di antropocentrismo? E chi ha tali basi? A mio avviso nessuno

Tutte le specie tendono all'estinzione così come una persona in vita tende alla morte, fa parte della nostra natura biologica intendere il tempo come un vettore dotato di direzione verso ed intensità ma abbiamo l'indubbio vantaggio di poter essere padroni del nostro destino come singoli e ancor di più come specie. Quindi quando sento che siamo sull'orlo dell'estinzione sono d'accordassimo ma non ne farei un dramma o assocerei a questa constatazione una accezione negativa, è così perchè siamo così

Se fossimo delle meduse o dei granchi sarebbe la stessa cosa con lo svantaggio di non avere i vantaggi di essere umani e quindi di controllare quanto abbiamo intorno consapevolmente.