30/10/2013, 13:48
Ilva: chiusa inchiesta, indagato Vendola
Avrebbe tentato di 'far fuori' il dg di Arpa Puglia
30 ottobre, 12:58
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Ilva: chiusa inchiesta, indagato Vendola
C'è anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, tra gli indagati dell'inchiesta per disastro ambientale a carico dell'Ilva. Secondo quanto indicato negli atti dell'accusa nei mesi scorsi Vendola avrebbe tentato di ''far fuori'' il dg di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, figura 'sgradita' all'azienda.
I militari della Guardia di Finanza di Taranto hanno iniziato a notificare in Puglia e in altre zone d'Italia l'avviso di chiusura delle indagini preliminari ad oltre 50 indagati dell'inchiesta per disastro ambientale a carico dell'Ilva.
Il provvedimento, che riguarda dirigenti, funzionari e politici, è stato firmato dal procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, dal procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e dai sostituti procuratori Mariano Buccoliero, Giovanna Cannarile, Remo Epifani e Raffaele Graziano. Quest'ultimo è titolare di due fascicoli d'inchiesta relativi ad incidenti mortali verificatisi all'Ilva di Taranto, fascicoli che sono stati inglobati nell'inchiesta-madre oggi chiusa. I reati contestati agli indagati vanno dall'associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale all'avvelenamento di sostanze alimentari, all'emissione di sostanze inquinanti con violazione delle normative a tutela dell'ambiente.
In questo, che è "il momento di più grande turbamento, continuo a dare una straordinaria importanza all'inchiesta sull'Ilva" commenta Vendola. "La mia amministrazione ha provato a scoperchiare le pentole e a vedere dove nessuno aveva visto prima".
Intanto oggi quindici operai dell'Ilva questa mattina sono stati portati in infermeria dopo aver avvertito sintomi di intossicazione per aver inalato fumi che si sono sprigionati dalla Siviera di emergenza della Colata a caldo dell'Acciaieria 1, probabilmente a causa di un incendio. Lo rende noto il coordinatore provinciale di Taranto dell'Usb (Unione sindacale di base) Francesco Rizzo.
Il rappresentante dell'Usb ha giudicato ''grave l'atteggiamento di alcuni responsabili di reparto che hanno chiesto ai lavoratori di continuare a lavorare nonostante l'accaduto e senza aver effettuato le opportune verifiche''. In questo momento, ha precisato Rizzo, gli operai si trovano nell'infermeria dello stabilimento Ilva ''e siamo in attesa di conoscere le condizioni e lo stato di salute dei compagni di lavoro. Come Usb abbiamo richiesto l'intervento urgente degli ispettori dello Spesal e della Asl di Taranto al fine di accertare le reali cause dell'incidente ed eventuali responsabilità''.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 42928.html
18/11/2013, 20:00
18/11/2013, 20:02
18/11/2013, 20:03
Ufologo 555 ha scritto:
Visto che brava persona? Ma i compagnucci non erano quelli che difendevano i lavoratori?
18/11/2013, 20:06
20/11/2013, 00:32
23/12/2013, 00:19
23/12/2013, 09:12
Wolframio ha scritto:
ILVA, LA TELEFONATA IGNOBILE DI VENDOLA: RISATE PER LE DOMANDE SUI TUMORI
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=eAMgpUudYs4[/BBvideo]
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ILVA
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=VENDOLA
Nel luglio del 2010 il padrone di Sel viene intercettato dalla Guardia di Finanza mentre conversa con Girolamo Archinà, l'addetto stampa della famiglia Riva. "Dica che non mi sono defilato". E dà della 'faccia da provocatore' a chi chiedeva spiegazioni sui morti.
E’ il 19 novembre 2009. La conferenza stampa di presentazione del “Rapporto ambiente e sicurezza” dell’Ilva è appena terminata. Luigi Abbate, giornalista dell’emittente tarantina Blustar Tv, si avvicina a Emilio Riva, ex patron dell’acciaio e gli chiede: “La realtà non è così rosea visti i tanti morti per tumore…”. Riva bofonchia: “Ve li siete inventati”, mentre il suo addetto alle relazioni istituzionali Girolamo Archinà, che strappa letteralmente il microfono dalle mani del giornalista. Nel luglio del 2010 anche Nichi Vendola vede il filmato. In quei giorni l’azienda era tornata sulle pagine dei giornali a causa della diffusione dei dati dell’Arpa sui livelli allarmanti di benzo(a)pirene a Taranto. Il video della conferenza stampa sarà al centro di una telefonata tra il governatore della Puglia e Archinà, considerato dai magistrati la “longa manus” dei Riva.
Nell’intercettazione, il governatore di Puglia ride di gusto dicendo ad Archinà di aver apprezzato “lo scatto felino”. Confessa di essersi divertito insieme al suo capo di gabinetto. Definisce una “scena fantastica” l’immagine di Archinà che impedisce al giornalista di intervistare Emilio Riva. Il leader di Sel, ridendo, rivolge anche i suoi “complimenti” ad Archinà. Non solo. Riferendosi al giornalista lo definisce una “faccia di provocatore”. Vendola, che afferma di aver fatto davvero le battaglie a difesa della vita e della salute, suggerisce di “stringere i denti” di fronte a questi improvvisatori “senza arte né parte”. E aggiunge: “Dite a Riva che il presidente non si è defilato”.
Attualmente Nichi Vendola è tra i 53 indagati dell’inchiesta “Ambiente svenduto”. Per la procura di Taranto, che ha coordinato l’attività investigativa della Guardia di finanza, presidente della Puglia ha fatto pressioni sul direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, perché ammorbidisse il suo atteggiamento nei confronti dell’Ilva. Concussione. Girolamo Archinà, invece, è finito in carcere il 27 novembre 2012. Associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. Sono le ipotesi di reato da cui dovrà difendersi l’ex pr dell’Ilva insieme a Emilio, Fabio e Nicola Riva, all’ex direttore della fabbrica Luigi Capogrosso. Ma non è tutto. Archinà, infatti, è accusato anche di corruzione in atti giudiziari per aver versato una tangente di diecimila euro a Lorenzo Liberti, ex consulente della procura, incaricato di svolgere una perizia sulle emissioni nocive dello stabilimento siderurgico. Nel corso dell’inchiesta è anche emerso come molti cronisti locali e alcune testate fossero di fatto a libro paga di Archinà. Soldi per nascondere lo scandalo inquinamento e, soprattutto, per non fare domande.
Post scriptum
La mia solidarietà al giornalista Luigi Abbate. Vendola si dimetta: è il minimo per non arrecare più danno alla Puglia, anche dopo lo scandalo del suo amico don Verzé e dell'ospedale San Raffaele del Mediterraneo da realizzare con denaro pubblico. Rammenta?
Gianni Lannes
[align=right]Source: Su La Testa!: ILVA, LA TELEFON...SATE PER LE DOMANDE SUI TUMORI [/align]
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