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Atlanticus81 ha scritto:

Anche questo fa parte della questione del "Livello della qualità dell'informazione" a mio parere...

Neoliberisti: bugiardi e falliti, ma ancora guru sui media

Michael Joffe, professore di economia all’Imperial College di Londra, ha scatenato una polemica sui media britannici, imbarazzando molti suoi colleghi con una domanda formulata nel corso di una conferenza organizzata dal Tesoro sul tema dell’insegnamento dell’economia in tempi di crisi: perché, si è chiesto Joffe, tanti professori continuano a insegnare teorie che la realtà sta smentendo? A un collega ha chiesto: perché hai inserito nel tuo ultimo libro di testo una teoria palesemente falsificata? Risposta: l’ho fatto perché l’editore se l’aspettava. Nel frattempo, segnala Carlo Formenti, qualcosa si muove: l’Istituto per il rinnovamento del pensiero economico (Inet), presieduto da un altro docente di economia della Oxford University, Eric Beinhocker, si è fatto promotore di una campagna per rompere l’egemonia del pensiero mainstream (rigorosamente liberista) nelle università. Obiettivo: restituire serietà scientifica all’economia, tornando a dare spazio alle teorie di Keynes e Marx – che spiegano la crisi attuale assai meglio di altre.

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Queste posizioni, come riferisce il “Guardian”, sono state accolte con simpatia dagli studenti di alcune facoltà di economia che contestano i loro Nigel Lawson, ministro thatcherianodocenti con le stesse motivazioni. «Sarebbe auspicabile che qualcosa di analogo succedesse finalmente anche in Italia», scrive Formenti su “Micromega”, ma sa che un ravvedimento è improbabile: «Non perché da noi manchino professori di economia che esprimono posizioni radicalmente critiche nei confronti delle teorie mainstream, ma perché la totale convergenza ideologica fra destra, centro e sinistra che si è determinata nel nostro paese, che vede l’intera classe dirigente schierata a difesa dei dogmi liberisti, si rispecchia in un sistema dei media che si è trasformato in un vero e proprio ufficio di Formentipropaganda di quegli stessi dogmi, negando ogni spazio a posizioni alternative».

I vari Alesina e Giavazzi – ironicamente battezzati “Bocconi Boys” dall’americano Paul Krugman, Premio Nobel per l’economia, «impazzano quotidianamente sulle pagine del “Corriere della Sera”, mentre i loro omologhi occupano militarmente quelle di quasi tutti gli altri quotidiani oltre agli spazi dei telegiornali». Sono gli eredi dei “Chicago Boys”, la scuola ultra-liberista alla radice dell’attuale sfacelo: hanno sbagliato tutte le previsioni, ma nessuno lo ammette. «Si crea così una situazione che la studiosa tedesca di comunicazione Noelle Neumann definiva “spirale del silenzio”, situazione che si determina quando un’opinione fortemente sostenuta dai media e dal potere politico diventa talmente maggioritaria da “zittire” ogni opinione contraria», aggiunge Formenti. Così, in attesa che si aprano spiragli per rompere l’assedio, «siamo costretti a subirci lezioni come quelle del “naziliberista” Lord Nigel Lawson – ex ministro del governo Thatcher – il quale, intervistato da Danilo Taino (“Corriere della Sera”), ci spiega che in Italia le cose vanno male perché da noi lo Stato pesa ancora troppo (!?) e che la salvezza potrà venire solo se e quando anche noi potremo usufruire a nostra volta di un “Momento Thatcher”».

http://www.libreidee.org/2013/11/neolib ... sui-media/



Nelle facoltà di economia ci si ostina a raccontare la favoletta del miracolo neoliberista, certo, è disinformazione, ma a mio avviso è anche un chiaro segnale dell'ingerenza elitaria, la quale ha il potere di indirizzare gli studi scientifici dove essa ha il piacere che vadano, come d'altra parte succede anche nel campo della medicina.[8]



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shighella ha scritto:

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Atlanticus81 ha scritto:

Anche questo fa parte della questione del "Livello della qualità dell'informazione" a mio parere...

Neoliberisti: bugiardi e falliti, ma ancora guru sui media

Michael Joffe, professore di economia all’Imperial College di Londra, ha scatenato una polemica sui media britannici, imbarazzando molti suoi colleghi con una domanda formulata nel corso di una conferenza organizzata dal Tesoro sul tema dell’insegnamento dell’economia in tempi di crisi: perché, si è chiesto Joffe, tanti professori continuano a insegnare teorie che la realtà sta smentendo? A un collega ha chiesto: perché hai inserito nel tuo ultimo libro di testo una teoria palesemente falsificata? Risposta: l’ho fatto perché l’editore se l’aspettava. Nel frattempo, segnala Carlo Formenti, qualcosa si muove: l’Istituto per il rinnovamento del pensiero economico (Inet), presieduto da un altro docente di economia della Oxford University, Eric Beinhocker, si è fatto promotore di una campagna per rompere l’egemonia del pensiero mainstream (rigorosamente liberista) nelle università. Obiettivo: restituire serietà scientifica all’economia, tornando a dare spazio alle teorie di Keynes e Marx – che spiegano la crisi attuale assai meglio di altre.

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Queste posizioni, come riferisce il “Guardian”, sono state accolte con simpatia dagli studenti di alcune facoltà di economia che contestano i loro Nigel Lawson, ministro thatcherianodocenti con le stesse motivazioni. «Sarebbe auspicabile che qualcosa di analogo succedesse finalmente anche in Italia», scrive Formenti su “Micromega”, ma sa che un ravvedimento è improbabile: «Non perché da noi manchino professori di economia che esprimono posizioni radicalmente critiche nei confronti delle teorie mainstream, ma perché la totale convergenza ideologica fra destra, centro e sinistra che si è determinata nel nostro paese, che vede l’intera classe dirigente schierata a difesa dei dogmi liberisti, si rispecchia in un sistema dei media che si è trasformato in un vero e proprio ufficio di Formentipropaganda di quegli stessi dogmi, negando ogni spazio a posizioni alternative».

I vari Alesina e Giavazzi – ironicamente battezzati “Bocconi Boys” dall’americano Paul Krugman, Premio Nobel per l’economia, «impazzano quotidianamente sulle pagine del “Corriere della Sera”, mentre i loro omologhi occupano militarmente quelle di quasi tutti gli altri quotidiani oltre agli spazi dei telegiornali». Sono gli eredi dei “Chicago Boys”, la scuola ultra-liberista alla radice dell’attuale sfacelo: hanno sbagliato tutte le previsioni, ma nessuno lo ammette. «Si crea così una situazione che la studiosa tedesca di comunicazione Noelle Neumann definiva “spirale del silenzio”, situazione che si determina quando un’opinione fortemente sostenuta dai media e dal potere politico diventa talmente maggioritaria da “zittire” ogni opinione contraria», aggiunge Formenti. Così, in attesa che si aprano spiragli per rompere l’assedio, «siamo costretti a subirci lezioni come quelle del “naziliberista” Lord Nigel Lawson – ex ministro del governo Thatcher – il quale, intervistato da Danilo Taino (“Corriere della Sera”), ci spiega che in Italia le cose vanno male perché da noi lo Stato pesa ancora troppo (!?) e che la salvezza potrà venire solo se e quando anche noi potremo usufruire a nostra volta di un “Momento Thatcher”».

http://www.libreidee.org/2013/11/neolib ... sui-media/



Nelle facoltà di economia ci si ostina a raccontare la favoletta del miracolo neoliberista, certo, è disinformazione, ma a mio avviso è anche un chiaro segnale dell'ingerenza elitaria, la quale ha il potere di indirizzare gli studi scientifici dove essa ha il piacere che vadano, come d'altra parte succede anche nel campo della medicina. [8]




Io ho fatto proprio la Bocconi... ma siccome ho sempre avuto il tarlo del "dubbio" non ne sono uscito istituzionalizzato anzi... ho avuto la fortuna e l'opportunità di confrontarmi con testi di economisti 'controcorrente' e anche con qualche prof. potendo approfondire nel dettaglio anche le posizioni keynesiane oltre che quelle liberiste, diverse, e tengo a precisarlo, dal NEO-liberismo il quale ne è una esaltazione aberrante. Questo perché spesso mi si accusa di essere marxista... nulla di più lontano dalla realtà.

Ma per chi non distingue la differenza tra liberismo e NEO-liberismo è facile cadere nella trappola della strumentalizzazione dei termini promossa dal sistema mediatico...

Certo, quelle erano mosche bianche, nella palude del pensiero unico dominante che vi si respirava. Ma, ancora una volta, ciò dimostra che il tutto dipende in primo luogo da noi stessi!

Probabilmente gli istituzionalizzati sono riusciti a fare carriera, mentre io rimango qui a barcamenarmi tra mutuo e bollette senza arrivare mai a fine mese...

Dipende da noi... Da quanto ci facciamo manipolare facilmente o, al contrario, di quanto realmente vogliamo capire... e per capire bisogna DUBITARE!

CREDERE vs CONOSCERE

... Il solito discorso... di uno gnostico come me!

[:I]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 04/02/2014, 14:37, modificato 1 volta in totale.


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Atlanticus81 ha scritto:

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shighella ha scritto:

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Atlanticus81 ha scritto:

Anche questo fa parte della questione del "Livello della qualità dell'informazione" a mio parere...

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Michael Joffe, professore di economia all’Imperial College di Londra, ha scatenato una polemica sui media britannici, imbarazzando molti suoi colleghi con una domanda formulata nel corso di una conferenza organizzata dal Tesoro sul tema dell’insegnamento dell’economia in tempi di crisi: perché, si è chiesto Joffe, tanti professori continuano a insegnare teorie che la realtà sta smentendo? A un collega ha chiesto: perché hai inserito nel tuo ultimo libro di testo una teoria palesemente falsificata? Risposta: l’ho fatto perché l’editore se l’aspettava. Nel frattempo, segnala Carlo Formenti, qualcosa si muove: l’Istituto per il rinnovamento del pensiero economico (Inet), presieduto da un altro docente di economia della Oxford University, Eric Beinhocker, si è fatto promotore di una campagna per rompere l’egemonia del pensiero mainstream (rigorosamente liberista) nelle università. Obiettivo: restituire serietà scientifica all’economia, tornando a dare spazio alle teorie di Keynes e Marx – che spiegano la crisi attuale assai meglio di altre.

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Queste posizioni, come riferisce il “Guardian”, sono state accolte con simpatia dagli studenti di alcune facoltà di economia che contestano i loro Nigel Lawson, ministro thatcherianodocenti con le stesse motivazioni. «Sarebbe auspicabile che qualcosa di analogo succedesse finalmente anche in Italia», scrive Formenti su “Micromega”, ma sa che un ravvedimento è improbabile: «Non perché da noi manchino professori di economia che esprimono posizioni radicalmente critiche nei confronti delle teorie mainstream, ma perché la totale convergenza ideologica fra destra, centro e sinistra che si è determinata nel nostro paese, che vede l’intera classe dirigente schierata a difesa dei dogmi liberisti, si rispecchia in un sistema dei media che si è trasformato in un vero e proprio ufficio di Formentipropaganda di quegli stessi dogmi, negando ogni spazio a posizioni alternative».

I vari Alesina e Giavazzi – ironicamente battezzati “Bocconi Boys” dall’americano Paul Krugman, Premio Nobel per l’economia, «impazzano quotidianamente sulle pagine del “Corriere della Sera”, mentre i loro omologhi occupano militarmente quelle di quasi tutti gli altri quotidiani oltre agli spazi dei telegiornali». Sono gli eredi dei “Chicago Boys”, la scuola ultra-liberista alla radice dell’attuale sfacelo: hanno sbagliato tutte le previsioni, ma nessuno lo ammette. «Si crea così una situazione che la studiosa tedesca di comunicazione Noelle Neumann definiva “spirale del silenzio”, situazione che si determina quando un’opinione fortemente sostenuta dai media e dal potere politico diventa talmente maggioritaria da “zittire” ogni opinione contraria», aggiunge Formenti. Così, in attesa che si aprano spiragli per rompere l’assedio, «siamo costretti a subirci lezioni come quelle del “naziliberista” Lord Nigel Lawson – ex ministro del governo Thatcher – il quale, intervistato da Danilo Taino (“Corriere della Sera”), ci spiega che in Italia le cose vanno male perché da noi lo Stato pesa ancora troppo (!?) e che la salvezza potrà venire solo se e quando anche noi potremo usufruire a nostra volta di un “Momento Thatcher”».

http://www.libreidee.org/2013/11/neolib ... sui-media/



Nelle facoltà di economia ci si ostina a raccontare la favoletta del miracolo neoliberista, certo, è disinformazione, ma a mio avviso è anche un chiaro segnale dell'ingerenza elitaria, la quale ha il potere di indirizzare gli studi scientifici dove essa ha il piacere che vadano, come d'altra parte succede anche nel campo della medicina. [8]




Io ho fatto proprio la Bocconi... ma siccome ho sempre avuto il tarlo del "dubbio" non ne sono uscito istituzionalizzato anzi... ho avuto la fortuna e l'opportunità di confrontarmi con testi di economisti 'controcorrente' e anche con qualche prof. potendo approfondire nel dettaglio anche le posizioni keynesiane oltre che quelle liberiste, diverse, e tengo a precisarlo, dal NEO-liberismo il quale ne è una esaltazione aberrante. Questo perché spesso mi si accusa di essere marxista... nulla di più lontano dalla realtà.

Ma per chi non distingue la differenza tra liberismo e NEO-liberismo è facile cadere nella trappola della strumentalizzazione dei termini promossa dal sistema mediatico...

Certo, quelle erano mosche bianche, nella palude del pensiero unico dominante che vi si respirava. Ma, ancora una volta, ciò dimostra che il tutto dipende in primo luogo da noi stessi!

Probabilmente gli istituzionalizzati sono riusciti a fare carriera, mentre io rimango qui a barcamenarmi tra mutuo e bollette senza arrivare mai a fine mese...

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CREDERE vs CONOSCERE

... Il solito discorso... di uno gnostico come me!

[:I]




Purtroppo la maggioranza, non è come te.
La maggioranza preferisce vivere con tutti gli agi e comfort che il "sistema abbindolatore" gli offre e.. compra casa in contanti! [:I] [:o)]
Mi viene in mente "La Fattoria degli Animali" di Orwell [:p]



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MessaggioInviato: 04/02/2014, 15:25 
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shighella ha scritto:

Nelle facoltà di economia ci si ostina a raccontare la favoletta del miracolo neoliberista, certo, è disinformazione, ma a mio avviso è anche un chiaro segnale dell'ingerenza elitaria, la quale ha il potere di indirizzare gli studi scientifici dove essa ha il piacere che vadano, come d'altra parte succede anche nel campo della medicina. [8]



Economia, Medicina... certo..... [:)]

Posso aggiungere anche Archeologia, Egittologia, Tecnologia (Free Energy) e Alimentazione? [:I]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 05/02/2014, 01:25 
ma se ho amici economisti che pur studiando i derivati ed avendo sostenuto esami specifici non sanno cosa sono i loro professori giudicavano i lavori dalla BELLEZZA ESTETICA delle tesine e dalla bellezza dei grafici fatti in "R", spesso nemmeno i loro professori sapevano speigargli il perchè di alcuni algoritmi, li prnedevano per buoni e basta perchè COSI' è.

Mi viene in mente un esempio fatto dal grande nando ioppolo.

Io vendo centrali nucleari, arriva il cliente e mi chiede se tale centrale nucleare funziona: io gli rispondo di si che è un prodotto garantito che è una bomba. Il cliente compra la centrale nucleare e siamo tutti felici.

Il problema è che nè io che l'ho venduta nè chi l'ha comprata ha davvero coscienza di come funzioni e di cosa faccia realmente, solo chi mi ha dato mandato di vendere SA IN REALTA' cosa è davvero.

Così sono i derivati -_-



Ho dovuto spiegare io (povero ingegnere alle prese con numeri e formule concrete) a lui (economista programmatore in R e conoscitore delle dinamiche aleatorie del mercato) cosa fossero effettivamente e che ripercussioni avessero NEL MONDO REALE alcuni tipi di questi derivati-_-

Se anche solo il 10% degli economisti hanno avuto un background simile non mi stupisce l'attuale situazione.


Ultima modifica di MaxpoweR il 05/02/2014, 01:30, modificato 1 volta in totale.


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MaxpoweR ha scritto:

ma se ho amici economisti che pur studiando i derivati ed avendo sostenuto esami specifici non sanno cosa sono i loro professori giudicavano i lavori dalla BELLEZZA ESTETICA delle tesine e dalla bellezza dei grafici fatti in "R", spesso nemmeno i loro professori sapevano speigargli il perchè di alcuni algoritmi, li prnedevano per buoni e basta perchè COSI' è.

Mi viene in mente un esempio fatto dal grande nando ioppolo.

Io vendo centrali nucleari, arriva il cliente e mi chiede se tale centrale nucleare funziona: io gli rispondo di si che è un prodotto garantito che è una bomba. Il cliente compra la centrale nucleare e siamo tutti felici.

Il problema è che nè io che l'ho venduta nè chi l'ha comprata ha davvero coscienza di come funzioni e di cosa faccia realmente, solo chi mi ha dato mandato di vendere SA IN REALTA' cosa è davvero.

Così sono i derivati -_-



Ho dovuto spiegare io (povero ingegnere alle prese con numeri e formule concrete) a lui (economista programmatore in R e conoscitore delle dinamiche aleatorie del mercato) cosa fossero effettivamente e che ripercussioni avessero NEL MONDO REALE alcuni tipi di questi derivati-_-

Se anche solo il 10% degli economisti hanno avuto un background simile non mi stupisce l'attuale situazione.


..peggio di quanto pensassi [xx(]..'namo bene! [V]



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shighella ha scritto:

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MaxpoweR ha scritto:

ma se ho amici economisti che pur studiando i derivati ed avendo sostenuto esami specifici non sanno cosa sono i loro professori giudicavano i lavori dalla BELLEZZA ESTETICA delle tesine e dalla bellezza dei grafici fatti in "R", spesso nemmeno i loro professori sapevano speigargli il perchè di alcuni algoritmi, li prnedevano per buoni e basta perchè COSI' è.

Mi viene in mente un esempio fatto dal grande nando ioppolo.

Io vendo centrali nucleari, arriva il cliente e mi chiede se tale centrale nucleare funziona: io gli rispondo di si che è un prodotto garantito che è una bomba. Il cliente compra la centrale nucleare e siamo tutti felici.

Il problema è che nè io che l'ho venduta nè chi l'ha comprata ha davvero coscienza di come funzioni e di cosa faccia realmente, solo chi mi ha dato mandato di vendere SA IN REALTA' cosa è davvero.

Così sono i derivati -_-



Ho dovuto spiegare io (povero ingegnere alle prese con numeri e formule concrete) a lui (economista programmatore in R e conoscitore delle dinamiche aleatorie del mercato) cosa fossero effettivamente e che ripercussioni avessero NEL MONDO REALE alcuni tipi di questi derivati-_-

Se anche solo il 10% degli economisti hanno avuto un background simile non mi stupisce l'attuale situazione.


..peggio di quanto pensassi [xx(]..'namo bene! [V]


E' proprio per questo che bisogna informarsi!

CREDERE sufficiente non è... CONOSCERE, l'uomo, bisogna!



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Domanda... in quale sistema politico le forze di opposizione vengono definite senza troppi giri di parole 'nemici del paese'?

[:D]



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Due pesi... due misure...

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Atlanticus81 ha scritto:

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Domanda... in quale sistema politico le forze di opposizione vengono definite senza troppi giri di parole 'nemici del paese'?

[:D]


Dai ... comunisti! (che ci sono da sempre ...)! [;)]
Cambiano nome ma la capoccia è sempre la stessa! (Qui, dove abito li evito sempre perché nonci si può ragionare .. In altri posti, chiedetelo ad ubatuba, è lo stesso!)



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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..ma i nomi sono cambiati x convenienza,oramai manco gli iscritti conoscono l'identita'del partito???pci-pds-ds.ulivo(senza olive)-pd....e suppongo non sia ancora finito.........con renzi tutto e' possibile:::::::::::::::::::....[;)]


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Un interessante strumento per misurare i trend di vendita dei principali quotidiani nazionali.

http://www.humanhighway.it/page/diffusi ... diani.html



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Me lo aspettavo già da tempo ...[8D]


Paragone contro il Corriere della Sera: "Ecco perché mi fa la guerra"

Aldo Grasso chiede a Cairo di sopprimere il programma. Risponde il conduttore: chi mette in discussione l'euro e critica il Colle è scomodo



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Se Beppe Grillo, col suo modo di fare mai vellutato, punta l’indice contro i giornalisti, si scatena l’iradiddio. Se invece lo fa Aldo Grasso, è lecito. Perché è un critico televisivo. È capitato al sottoscritto. Ieri, lo storico osservatore della tv italiana nonché ex indimenticabile direttore di RadioRai in quota Spirito Santo, ha di fatto invitato l’editore di La7 (quindi il mio editore) a sbarazzarsi al più presto di me. Testualmente: «Quando seguo La Gabbia penso a Urbano Cairo. In otto anni di presidenza del Toro (Grasso è tifoso granata. Ma di questo, io che sono un tifosaccio juventino, non ho mai fatto una colpa né a Cairo né a mia moglie, quindi nemmeno all’Aldone, nda) ha capito che per vincere qualcosa bisogna aspirare al meglio: tenersi i giocatori di talento, cercarne altri di classe, crescere giovani coltivando il loro estro». Siccome, pur avendo io grande estro non sono più un giovane, deduco che Grasso non stesse parlando di me come talento da tenere. E se uno non va tenuto, va cacciato. Andrei venduto perché varrei meno di D’Ambrosio, un giocatore passato dal Torino all’Inter per una cifra di tutto rispetto. Vabbé, deliri calciofili a parte, Grasso si crede talmente Aldissimo da infilare il naso in casa d’altri: Cairo, molla Paragone. Scaricalo, «è un populista».

Ecco lo spirito liberale del Corriere, giornale che un tempo difendeva lo spirito voltairiano per cui «Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu possa esprimerla». Che Grasso voglia, debba o possa dare la vita per difendere il mio diritto di parola francamente sembra eccessivo anche a me che ho un ego assai ingombrante; diciamo che basterebbe cambiare canale e Voltaire sarebbe salvo comunque. E sarebbe salvo pure se il tuttologo si limitasse a una durissima critica del programma: in fondo lo pagano da anni per fare solo questo. Il fatto è che oltre alla critica, Grasso ci aggiunge l’edittino di via Solferino: Paragone non va tenuto, caro Cairo, Paragone va cacciato e La Gabbia va chiusa. Capito? Se un grillino brucia il libro di Augias, il club Amici degli Amici richiama pericoli e tentazioni naziste. Se invece Aldo Grasso invita un editore a chiudere un programma e cacciare un giornalista, nulla di grave. Quello si può fare.

Purtroppo per lui, Cairo è un imprenditore che guarda al sodo e il sodo - cioè lo share della Gabbia - centra perfettamente l’obiettivo dell’editore e il target commerciale della rete. È stato lo stesso a Cairo a dirlo nel bilancio di fine anno. Ecco perché l’invito a chiudere la mia trasmissione puzza di manganello e olio di ricino (che goduria poter parlare come gli amici di Augias o come la Boldrini!). La verità è che all’amico Fritz e all’allegra brigata del Corriere non va giù che stiano aumentando i megafoni del dissenso. Non va giù che la «pancia del Paese» abbia di nuovo voce. Non va giù se qualcuno osserva senza pregiudizio il movimento 5 stelle così come un tempo incuriosiva la Lega. Lo ha detto bene Enrico Mentana l’altro giorno: è una battaglia tra due posizioni culturali, quella snob salottiera e sinistrorsa da una parte e quella più movimentista e moderna dei grillini. Cos’è che non va bene a Grasso e ai Corrieristi (Battista e Polito in testa)?

Non va che qualcuno abbia intuito la pericolosità dell’austerity prima degli altri, non va che l’euro sia messo fortemente in discussione. E soprattutto non va che in televisione, in prima serata, un pessimo personaggio (il sottoscritto) «dia i voti alla Boldrini e a Napolitano»! Ecco qual è il punto: l’attacco al Palazzo più intoccabile. L’attacco a Re Giorgio. Guai a chi tocca il Capo dello Stato, guai a chi mette in discussione il suo profilo. Pigi Battista è incaricato di bastonare il Fatto Quotidiano; Aldo Grasso La Gabbia. Così, ad minchiam, come avrebbe detto il professor Scoglio. «Quando vedo La Gabbia sto male», scrive il mai rimpianto ex direttore di RadioRai in quota Spirito Santo, «perché mi dispiace non poco vedere a quali bassezze linguistiche può arrivare un programma quando si dà sfogo alla famosa pancia del Paese». Tu guarda, povero Aldone: lo infastidisce la pancia del Paese, gli muovono disturbo le storie dei lavoratori licenziati, gli dà noia l’incazzatura dei piccoli imprenditori alle prese con uno Stato sleale e folle. Ci sono imprenditori e lavoratori che arrivano a togliersi la vita, ci sono file lunghissime alle mense dei poveri, ci sono presidi senza sosta davanti a fabbriche, e Aldo Grasso è talmente imbalsamato da credere che sia una trasmissione televisiva ispirata ai peggiori bar di Caracas (meglio che al mortorio di via Solferino….) a creare scompiglio. Insomma, sarebbe la tv a generare la crisi sociale in corso.

Povero Aldo, c’è da capirlo: passare tutto il giorno davanti alla tv non aiuta. Però, va ammesso, fa bene al portafogli. Il suo.

di Gianluigi Paragone

http://www.liberoquotidiano.it/news...guerra-.html



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Siamo alla vergogna più becera...

Poveri grillini, presi in giro anche da Paperino - Scie chimiche: il fumetto della Walt Disney ride sulle tesi complottiste

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Tra le numerose teorie del complotto riscuote un discreto seguito quella delle "scie chimiche", in base alla quale alcune strisce di condensazione visibili nell'atmosfera terrestre sarebbero composte da agenti biologici o chimici, spruzzati in volo attraverso apparecchiature ad hoc montate sui velivoli.


Alla base di tutto ci sarebbe un complotto globale. Ma per quale scopo? Non si sa di preciso, circolano diverse ipotesi: esperimenti militari, attacchi terroristici, misteriose operazioni di grossi gruppi privati, condizionamento psicologico mediante agenti psicoattivi, o addirittura il tentativo di frenare l'esplosione demografica mondiale.

A partire dagli anni Novanta su queste misteriose scie se ne sono dette di ogni tipo. E le toorie si sono diffuse in tutto il mondo, grazie a Internet. Lo scorso 21 dicembre a Modena c'è stata la prima "Manifestazione nazionale contro le scie chimiche". Numerose le sigle di associazioni impegnate in prima fila: Riprendiamoci il pianeta, Resistenza umana, Bene comune, Movimento valori e rinnovamento e la Draco edizioni, specializzata in libri esoterismo, yoga e chiaroveggenza. Le tesi sulle misteriose scie chimiche sono state rilanciate anche da diversi attivisti del Movimento 5 Stelle, come abbiamo già raccontato quando circolarono i primi profili sui candidati (alcuni poi eletti in parlamento) del Movimento 5 Stelle.

Ora però a prendere in giro i complottisti delle "scie" ci si mette anche Paperino e i suoi amici pennuti. Come riporta l'Huffington Post il fumetto con Paperino prende in giro le tesi complottiste. Uno dei personaggi del fumetto parla di misteriose "api telecomandate inviate dai servizi segreti per intontirci con del miele radioattivo". Un papero risponde: "Questa sembra una bufala perfino a me che credo a tutto". Ma l'altro ribatte a muso duro: "Il fatto stesso che tu creda che sia una bufala dimostra che è vera! Anche tu sei stato condizionato".

Chissà cosa dirà ora Grillo. Non penserà mica che ci sia un complotto contro di lui nato nientepopodimeno che a Paperopoli?

http://www.ilgiornale.it/news/interni/p ... 90349.html

Punto primo... se scrivono su Topolino queste cose è perché non sanno più cosa fare per cercare di rimettere il coperchio al vaso di Pandora

Punto secondo... ditemi cosa c'entra il M5S in questa storia e se non è un attacco da parte de "Il Giornale" strumentale e pretestuoso che, per le modalità in cui è scritto, credo (e voglio sperare) non ha paragone in nessun paese occidentale. Ma neanche negli stati fantoccio del sudamerica degli anni e nelle repubbliche centrafricane degli anni '70 la stampa di regime si inventava storielle simili

Punto terzo... risparmiate gli alberi! Non stampate giornali così, abbiamo bisogno di salvaguardare gli alberi!



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Chissà cosa dirà ora Grillo. Non penserà mica che ci sia un complotto contro di lui nato nientepopodimeno che a Paperopoli?


Ecco cosa dice: [:p]

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Chi ha portato le scie chimiche in Parlamento? Il PD!


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Matteo Renzi, il leader telecomandato, continua ripetere a pappagallo le storielle che gli suggeriscono i suoi ignoranti mentalisti che nulla sanno né del PD né (tantomeno) del MoVimento 5 Stelle.
Da tempo il suo team cerca di inculcare negli italiani la convinzione che il M5S sarebbe una forza politica di cacciatori di farfalle, che crede alle favole e alle scie chimiche. Controlla, Matteo, i discorsi che ti scrivono: perché potrebbero ritorcertisi contro.

Ad esempio: sapete qual è il partito che ha portato all'attenzione del Parlamento il pressante problema delle scie chimiche, appunto? Proprio il PD. Con tanto di serissime interrogazioni parlamentari, in cui si sollecitava il governo a guardare all'insù e a porre rimedio.

E mica una sola volta: le scie chimiche stanno talmente a cuore al partito di Renzi che di interrogazioni ne sono state fatte ben sei (6). La prima nel 2003, ad opera di tal Italo Sandi (il partitun si chiamava ancora DS) che evidentemente deluso dal risultato è passato poi armi e bagagli all'UDC; sempre nel 2003, Piero Ruzzante (oggi al Consiglio Regionale Veneto per il PD) è tornato alla carica con le scie nel cielo; nel 2006 è stata la volta di Gianni Nieddu, questore del Senato, che fu poi silurato dal suo stesso partito perché aveva cercato di tagliare i costi del Parlamento.
Occuparsi di scie chimiche va bene, nel PD, ma guai a toccare i costi della politica.

Il più attivo, per finire, Sandro Brandolini, con due interrogazioni nel 2008 e una nel 2009. Deluso forse dal fatto che il governo ha prestato poca attenzione alle scie, si è ritirato alla fine dello scorso anno. Lasciando il posto al suo pupillo e degno erede, quel Lattuca che si distingue un giorno sì e l'altro pure per aggressioni ed intemperanze. Saranno le scie chimiche che gli danno alla testa.

Così come danno alla testa ai mentalisti che scrivono i discorsi di Renzi. Ragazzi, che ne dite lì al PD di preparare un'altra interrogazione parlamentare sulle scie nel cielo? In fin dei conti, siete diventati degli esperti. Il Paese conta su di voi... come sempre.

[align=right]Source: Chi ha portato le scie chimich...mento? Il PD! - Parlamento M5S [/align]



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