03/02/2014, 14:39
CRASH3 ha scritto:
In riferimento a Kiev
Molto interessante il video mandato in onda da lucignolo ieri sera, vi consiglio di guardarlo
http://www.video.mediaset.it/video/luci ... berta.html
08/02/2014, 11:26
dimostrazioni antigovernative incentrate sulla disoccupazione e la corruzione
Bosnia, 200 feriti nelle proteste antigoverno. Migliaia in strada
Attaccati e incendiati i palazzi governativi di Tuzla, Sarajevo e Zenica
http://www.corriere.it/esteri/14_febbra ... 9c92.shtml
08/02/2014, 12:39
21/02/2014, 18:17
07/03/2014, 01:25
Crisi, gli 007: "Rischio che disagio si traduca in proteste eclatanti"
Roma - (Adnkronos/Ign) - Nella relazione al Parlamento sulla politica dell'informazione per la sicurezza, curata dal Dis , si segnalano i rischi legati alla crisi economica. E sui No Tav: "Pericolo di 'salti qualità' legato ad anarco-insurrezionalisti". "Estremismo 'homegrown' principale insidia per Italia, 'mujahidin' di nuova generazione si allevano su web"
Roma, 6 mar. (Adnkronos/Ign) - Proteste per la crisi economica, No Tav e islam radicale. Sono questi i fronti su cui si concentra l'intelligence nella Relazione al Parlamento sulla politica dell'informazione per la sicurezza, curata dal Dis e relativa al 2013.
Il perdurare della crisi economica, si legge nel documento, ''profila sul versante occupazionale una possibile intensificazione delle proteste nei contesti aziendali più esposti, nonchè a livello territoriale e settoriale, con possibili azioni di contestazione, anche eclatanti, intese ad ottenere la massima risonanza mediatica e ad innescare processi di solidarietà trasversale''. L'acuirsi del disagio, rilevano i Servizi di sicurezza, ''potrebbe tradursi in iniziative di protesta anche estemporanee nei confronti di rappresentanti politici, sindacali e delle istituzioni''. Per altro verso, si segnala, ''potrebbero maturare forme di insofferenza" verso gli immigrati, "nel segno di una percepita 'concorrenzialità''.
I servizi di sicurezza puntano i riflettori poi contro le frange più oltranziste della lotta alla Tav, segnalando come anche fra "la componente popolare del movimento, che intende condurre una 'resistenza' pacifica alla grande opera", "si sono talora registrate posizioni di acquiescenza ad episodi di sabotaggio''. Il ''rischio di 'salti di qualità' nella lotta all'Alta Velocità'', si legge nella Relazione, ''resta collegato soprattutto ad interventi di matrice anarco-insurrezionalista''. Di rilievo, a questo riguardo, ''l'attivismo di componenti 'movimentiste' della galassia insurrezionale, per le quali la tematica valsusina rappresenta uno dei terreni su cui si può tradurre efficacemente in prassi la lotta contro lo Stato''.
Resta poi, il pericolo di attentati di matrice islamica. ''L'eventualità di un'estemporanea attivazione di 'self starter' resta, al momento, la principale insidia per il nostro Paese'' si avverte nel documento. A differenza di quanto verificatosi tra la fine degli anni '90 e la metà degli anni 2.000, quando il supporto alla jihad riguardava soprattutto elementi interni o vicini "a formazioni terroristiche stanziate all'estero e dediti in suolo italiano ad attività logistiche, non risultano emergere sino ad ora conferme circa la presenza o attività sul territorio nazionale di persone/cellule organiche alle organizzazioni qaidiste sopra citate''. ''Appare in crescita, invece -segnalano i nostri 007 nel documento, che analizza tutti i possibili profili di minaccia- il numero di soggetti che si automotivano e autoreclutano alla causa attraverso le frequentazioni di siti" estremisti'. E' cosi' che per ''i 'mujahidin' di nuova generazione, sia originari di Paesi islamici, nati o trapiantati in Italia, sia convertiti, l'adesione a gruppi di discussione su internet, dove contribuiscono alla divulgazione dell'ideologia estremista (anche traducendo in lingua nazionale testi dottrinali e messaggi di leader qaidisti), rappresenta spesso il primo passo dell'impegno militante''.
Secondo l'intelligence italiana, "i processi di radicalizzazione che si alimentano soprattutto con la serrata propaganda qaidista circolante in rete e rivolta ai musulmani in Occidente'' delineano ''il rischio, anche per il territorio nazionale, di cruente ed estemporanee concretizzazioni del cosiddetto jihad individuale''. Nel contempo, è l'analisi dei nostri 007 in un documento approfondito e circostanziato che prende in esame i vari profili di minaccia, i fermenti jihadisti in Nord Africa, ''non permettono di escludere, in prospettiva, pericolose proiezioni della minaccia, mentre il teatro siriano, meta di aspiranti mujhaidin provenienti dall'Europa, si attesta quale potenziale centro di irradiazione per il fenomeno del 'reducismo', un jihad 'di ritorno' che veda il ridispiegamento di combattenti in Paesi occidentali per l'attuazione di progetti ostili o l'innesto di filiere radicali''.
Gli 007 italiani invitano poi a mantenere alta l'attenzione verso i soldati italiani impegnati all'estero. In Afghanistan, in particolare, dove lo scenario continua ad essere caratterizzato ''da elevata instabilità''. Ma anche in Libano, dove il conflitto siriano ''ha intensificato le endemiche frizioni connesse al ruolo di sostegno fornito dal movimento Hezbollah a Damasco, contribuendo ad enfatizzare il senso di appartenenza settaria, soprattutto tra le frange giovanili''. Per quanto riguarda invece l'area posta sotto il controllo dell'Italian Joint task Force Lebanon, ''si è evidenziato lo sforzo condiviso da diverse componenti della realta' libanese per garantire la protezione degli assetti Unifil schierati sul terreno''. In tale contesto, rimarcano gli 007, ''pur in assenza di specifici indicatori di allarme, permane il rischio di attentati terroristici contro il contingente internazionale''.
L'intelligence segnala inoltre ''il forte interesse della criminalità organizzata ad infiltrare il settore del gioco lecito. In particolare le informazioni raccolte dall'Aisi hanno dimostrato l'operatività di ramificate organizzazioni in grado di inserirsi nell'intera filiera del gioco e delle scommesse, favorendo l'accesso al settore da parte di soggetti controindicati, l'alterazione fraudolenta dei sistemi elettronici, nonchè l'utilizzo di strutture ed expertise per la gestione di paralleli circuiti delle scommesse clandestine'', si legge nella Relazione degli 007 al Parlamento.
''Con riferimento a Cosa Nostra catanese e palermitana, è emersa una fitta rete di relazioni comprendente tra l'altro: noleggiatori di slot-machine in contatti con sodalizi mafiosi, fideiussioni prestate da soggetti in stretti rapporti con esponenti della criminalità organizzata, compartecipazioni societarie riferibili a pluripregiudicati in rapporto con famiglie mafiose, cessioni di attività nei confornti di esponenti di primo piano della Sacra Corona Unita brindisina. La solidità degli assetti criminali nel settore del gioco è emersa, del resto -si legge nel documento- anche con riguardo alla realtà pugliese. Vi sono state, in proposito, evidenze attestanti l'investimento di capitali illeciti, frutto di attività estorsive e narcotraffico, nelle attività di produzione, vendita e noleggio delle slot-machine, nonchè nella gestione di sale da gioco e scommesse on-line''.
Speciale attenzione per il 'cyber-crime' e lo spionaggio digitale contro settori strategici del nostro Paese. La ''sofisticazione degli attacchi informatici'' sta ''crescendo ad un ritmo tale da pregiudicare seriamente, in caso di un attacco rilevante, la stessa stabilità e sicurezza del Paese'' sottolineano i Servizi. ''Uno dei principali motivi di allerta -condiviso nell'ambito istituzionale nonché in sede di cooperazione internazionale- rimanda alla matrice cibernetica -scrive infatti l'Intelligence- che si pone in termini di crescente pericolosità, sia per la continua evoluzione delle tecniche d'attacco sia per la sua stessa trasversalità quanto ad attori e finalità ostili''.
L'intelligence segnala anche il fenomeno dagli 'hacktivisti' italiani di Anonymous, che hanno lanciato online un attacco contro siti web governativi ed istituzionali in concomitanza con la manifestazione romana di ottobre per il diritto alla casa e contro la crisi. Un fenomeno che ''ha registrato, nel periodo novembre-dicembre 2013, un'evoluzione relativamente a: motivazione: dalla lotta per la libertà di informazione sulla rete ad offensive di più marcata ispirazione antagonista (ad es. le campagne a sostegno dei movimenti NO TAV e NO MUOS), concretizzata anche attraverso l'indirizzo delle attività ostili verso temi e personaggi di primo piano della politica e delle istituzioni italiane (operazione ''OpItaly''); incremento del potenziale offensivo: da attacchi di tipo DDoS e Web-Defacement si è passati al SQL Injection (immissione di codici in grado di estrapolare informazioni da un data base) nonché -rilevano i Servizi di sicurezza- all'impiego di worm e a tecniche di spear-phishing, finalizzate alla sottrazione di dati sensibili per la loro successiva pubblicazione on-line (cd. dataleak)''.
Gli 007 sottolineano infine i pericoli legati al calcio e agli stadi. La destra radicale, avverte la relazione del Dis, dimostra un interesse ''costante'' per le ''tifoserie politicizzate'', considerate ''un target particolarmente remunerativo per le attività di propaganda e proselitismo''.
07/03/2014, 02:31
06/04/2014, 14:34
27/05/2014, 17:31
18/06/2014, 20:02
29/09/2014, 17:30
Cina: Pechino, Usa e stranieri non interferiscano a Hong Kong
(AGI) - Hong Kong, 29 set. - La Cina intima agli Stati Uniti e alle altre nazioni stranieri, inclusa l'ex potenza coloniale britannica, di non interferire negli affari interni di Hong Kong, perche' si tratta di una questione cinese.
"Hong Kong e' cinese. E' una regione cinese ad amministrazione speciale e gli affari di Hong Kong sono esclusivamente affari interni cinesi", ha dichiarato Hua Chunyng, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino. Lo riferisce il prestigioso quotidiano locale 'South China Morning Post'.
29/09/2014, 20:53
29/09/2014, 22:28
30/09/2014, 13:07
Wolframio ha scritto:Lo spettro di piazza Tienanmen
A Hong Kong si continua a protestare in massa - Pechino: "non immischiarti, occidente"
NEW YORK - Per Pechino è la sfida più grande da affrontare dai tumulti di piazza Tienanmen, quelli in cui nel 1989 migliaia di cinesi scesero in piazza per chiedere più libertà. A 25 anni di distanza a Hong Kong si combatte un'altra battaglia per la democrazia, con migliaia di persone che continuano a riversarsi in strada nonostante l'intervento della polizia e le violenze della notte precedente. E la speranza è che la protesta non finisca ancora una volta soffocata nel sangue.
Il timore c'è. Le immagini dell'enorme folla che invade la metropoli cinese degli affari fanno il giro del mondo. Oramai è chiaro che non si tratta più di una protesta studentesca, ma di una mobilitazione di massa che fa della sua arma principale la disobbedienza civile. La richiesta è che Pechino mantenga le promesse su una piena democrazia e un voto libero e che modifichi i meccanismi elettorali in vista delle elezioni del governatore di Hong Kong programmate nel 2017.
E le reazioni, soprattutto da parte del mondo occidentale, non si fanno attendere. "Gli Stati Uniti sostengono le aspirazioni della popolazione di Hong Kong e seguono da molto vicino gli sviluppi della situazione", afferma Josh Earnest, portavoce del presidente Barack Obama. Lanciando poi un appello alle autorità di Pechino: "Mostrate moderazione". E sul sito della Casa Bianca spunta una petizione rivolta al presidente perché faccia il massimo delle pressioni sulla Cina perché mantenga la promessa di elezioni democratiche nell'ex colonia democratica. E perché si eviti un secondo massacro proprio dopo quello di Tienanmen. Già quasi 200'000 le firme.
A Pechino non gradiscono, e il ministero degli Esteri invia un chiaro messaggio a Washington: "non vi immischiate" negli affari di Hong Kong, perché le proteste sono una questione interna. Niente ingerenze, dunque. Un monito rivolto anche ad altri Paesi che si sono schierati apertamente dalla parte dei manifestanti. Insomma - secondo molti osservatori - dopo il restaurato clima da 'guerra fredda' con Mosca, ora il rischio è che la crisi di Hong Kong possa vanificare anche i pochi passi in avanti compiuti da Barack Obama e Xi Jin Ping per aprire una nuova era nelle relazioni tra Usa e Cina.
Intanto la preoccupazione principale delle autorità di Pechino è quella che la protesta possa dilagare nel resto del Paese. Per questo la censura è entrata pesantemente in azione, soprattutto sul web e sui social media, come Twitter e Facebook. E anche Instagram è stata bloccata, per impedire ai manifestanti di diffondere le immagini degli scontri e, come scrive qualcuno, il 'contagio' e il 'virus della democrazia'.
29.09.2014 - 21:09
[align=right]Source: CdT.ch - Mondo - Lo spettro di piazza Tienanmen [/align]
30/09/2014, 13:25
30/09/2014, 15:53
Wolframio ha scritto:
sabato 5 aprile 2014
Trilussa aveva ragione
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=HJmSdsimVWk[/BBvideo]
Qualcuno dice che siamo "cospirazionisti", che abbiamo la "paranoia" per le cospirazioni, eppure Trilussa, questo poeta caustico e senza peli sulla lingua, già 100 anni fa denunciava molte delle cose che vengono esposte su questo ed altri blog di controinformazione. In effetti leggendo i versi della sua poesia "ninna nanna de la guerra" (musicata da Claudio Baglioni con qualche leggero adattamento del testo originale) egli da segno di conoscere bene il mondo dei potenti e dei politicanti che poi nelle sue poesie metteva alla berlina.
La poesia è del 1914, quando i venti di guerra incombevano sull'Europa che precipitava verso la devastazione della prima guerra mondiale.
Da notare che Trilussa (nome d'arte di Carlo Alberto Salustri) fu insignito il 1° dicembre 1950 della nomina di senatore a vita, ma reagì dicendo agli amici “Hanno trovato la maniera di seppellirmi prima del tempo”. Morì appena 20 giorni dopo.
Qui sotto i versi più significativi della poesia "ninna nanna de la guerra"; in grassetto ho evidenziato quelle frasi che più di altre esprimono la stessa idea dell'autore di questo blog riguardo alla guerra ed ai potenti, "amici e parenti" che prima fanno scannar ei propri sudditi e poi fanno la pace tra sorrisi e strette di mano, non prima di avere fatto guadagnare il complesso militare-industriale (e le banche che prestano denaro per finanziare i conflitti).
Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili
de li popoli civiliNinna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone
[align=right]Source: la scienza marcia e la menzogn...lobale: Trilussa aveva ragione [/align]