IL DEBUNKER
(Uno stralcio)
Per definizione, il debunker è una persona che si dedica sistematicamente a smontare qualunque teoria, ipotesi o forma di pensiero che vada contro la cultura imperante, contro il governo, contro le istituzioni, contro il modo di pensare corrente, contro il quieto vivere, insomma contro lo status quo in generale.
Il debunker “non ama le rivoluzioni”, sta bene nel suo brodo, e va in grande agitazione appena sente che c’è in giro qualcuno che rischia di obbligarlo a cambiare il confortevole arredamento del suo cervello.
Il debunker infatti assomiglia molto a quelle famigliole piccolo-borghesi che ci hanno messo più di un anno, dopo litigate furibonde, per decidere se il televisore al plasma andasse di fianco al caminetto, sotto la finestra, oppure fra la poltrona bella e il divanone a 3 posti. Una volta presa quella decisione, che li ha portati più di una volta sull’orlo del divorzio, non ne vogliono più sapere di spostarlo, nemmeno se viene la piena che si porta via il divano, la poltrona e pure la parete che c’è dietro. Moriranno in piedi, se devono morire, ma con il televisore al suo posto.
In realtà quella che abbiamo descritto è la classica “persona perbene”, quella che ha trovato il suo posticino nella società, e a questo punto è interessata solamente a mantenerlo. Non a caso costoro si chiamano anche “conservatori” (* vedi nota a fine articolo), nel senso che gli sta bene quello che hanno, e cercano in tutti i modi di conservarlo. (Dal che si deduce che il “progressista” sia invece uno che ha troppo poco, e che spera nel “progresso” – cioè in un domani migliore – per vedersi assegnare qualcosa anche lui).
E’ così il debunker prende la sua valigina con gli attrezzi del mestiere, e parte lancia in resta per difendere lo status quo, e insieme a quello il suo villino giallo-diarrea.
E per difendere questi privilegi, ottenuti col sudore della fronte, è disposto persino a rendersi ridicolo davanti al mondo, poichè molto spesso si ritrova a dover negare l’innegabile e a sostenere l’insostenibile.
Non domandatevi quindi se è scemo o se ci fa, quando lo sentite dire che “è più facile guidare un Boeing che non un aereo da turismo”: non è nè l’uno n’è l’altro. E’ semplicemente costretto a dirlo, nell’ambito di quella discussione, altrimenti gli tocca riconoscere il complotto. Ecco perchè il debunker è bravissimo, prima di tutto, a sviare la discussione dall’argomento principale: per quanto disposto a tutto, un minimo di dignità ce l’ha anche lui, per cui appena può si porta lontano dalle acque più pericolose.
Se però ha di fronte uno che bene o male riesce a tenerlo in angolo, si butta in un corpo a corpo furibondo nel quale bisogna aspettarsi di tutto. Per quanto abbiano un arsenale dialettico limitato, i debunkers hanno una tenacia portentosa, e sono dotati di una stupefacente capacità di rigenerarsi dal nulla, rendendo ogni sfida prima di tutto una sfida sulla lunga distanza.
Il debunker non muore mai, per definizione. Esce a fare un giro in Internet, prende botte da tutte le parti, poi rientra fischiettando a casa sua, si fa una bella doccia, e scende in tavernetta per annunciare sorridente ai suoi amici: “Debunkato tutto”.
Un po’ monaco tibetano è un po’ camaleonte abruzzese, il debunker usa la forza dialettica dell’avversario e si adatta al suo ambiente mentale fino a sembrare di appartenervi lui stesso. In realtà ti restituisce solo il codice originario, debitamente corrotto e modificato a proprio uso e consumo.
Se tu dici, ad esempio, “Signore e signori, oggi vi dimostro che non siamo andati sulla luna”, lui al massimo toglie il “non”, e poi va in giro a farsi bello con il resto della frase: “Ho dimostrato che siamo andati sulla Luna! Ho dimostrato che siamo andati sulla Luna!” (Per sapere con certezza se abbiamo davanti un debunker, basta chiedergli di iniziare lui una discussione qualunque. Se tacerà confuso, avremo la prova irrefutabile che egli vive solo cibandosi dei pensieri altrui).
Occhio naturalmente al contropiede, perchè capita spesso di buttarsi all’attacco con tale furia accecante (specialità del debunker è proprio quella di farti perdere prima o poi la pazienza) da ritovarsi ogni tanto a dire una stupidaggine, che il debunker ti fa subito pagare a carissimo prezzo: ti infilza sotto lo sguardo attonito dei tuoi tifosi,...
AUTOTITOLATURA DELL'IGNORANTE - Altro paravento di cui il debunker ama spesso farsi scudo è il cosiddetto “metodo scientifico”, che solo lui sembra possedere, che solo lui sembra saper maneggiare, e che secondo lui lo distingue nettamente da tutti gli altri cialtroni che popolano la rete. Questo avviene anche, paradossalmente, quando il debunker sia il primo a non aver conseguito una sola laurea, e possa vantare al massimo un misero diploma di doganiere.
Proprio per questa sua insicurezza, il debunker ama ammantarsi di appellativi autoqualificanti, come ad esempio “cacciatore di bufale”, che serve anche ad allontanare eventuali sospetti di “bufalare” lui stesso il suo pubblico. Significativo in questo senso il caso del CICAP, che si è autoeletto addirittura a “verificatore delle affermazioni paranorali”, quando sono loro i primi a rifilare spiegazioni “paranormali” agli affezionati frequentatori.
CONCLUSIONE
Il percorso del debunker a difesa dello status quo è una specie di vortice, che inizia con spire ampie e maestose, eleganti e apparentemente disinteressate, per stringersi sempre di più in un gorgo scuro di aggressioni e scorrettezze, che aumentano di ferocia man mano che ci si avvicina al centro della spirale.
E' solo negli ultimi momenti che ci si gioca il tutto per tutto. Tutto quello che è avvenuto prima è stata solo una estenuante guerra di nervi, tesa a logorare l'avversario in vista dello scontro finale.
Chi ha avuto la forza di resistere fino a quel punto si trova ad un passo da una meritata vittoria contro l’impero della menzogna, ma chiunque decida di affrontare questo tipo di avventura deve prima accertarsi di essersi preparato al meglio per riuscire ad arrivare fino in fondo. Cedere in qualunque momento prima della fine significherà semplicemente aver sprecato tutte le energie per nulla.
Questo manuale può solo dare un piccolo aiuto in quella direzione, ma il resto deve mettercelo tutto chi voglia impegnarsi in questo genere di battaglia, con lo scopo ben preciso di ripulire al meglio la rete da questi professionisti della disinformazione.
Massimo Mazzucco
http://www.nibiru2012.it/forum/misteri/ ... 025.0.html