Cita:
shighella ha scritto: ..1000 euri escluso furto e incendio!
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Non so perché pago questa somma, ma tanto è!.. Forse a Roma i parametri sono più alti, non so se le tariffe sono nazionali..ne sapete qualcosa?
![Palla Otto [8]](./images/smilies/UF/icon_smile_8ball.gif)
Nel Sud Italia l'assicurazione tende a costare molto di più:
Una differenza enorme quella della RC auto se si viaggia da Nord a Sud. Un gap che arriva addirittura a 8-9 mila euro. La forbice tra le tariffe dell'assicurazione, dunque, si allarga sempre di più a discapito degli automobilisti del Meridione. Ma i più svantaggiati di tutti sono i neopatentati. A rivelare i dati è uno studio di Cittadinanzattiva condotto in tutta Italia. Ma leggiamo i risultati per capirne di più. Un automobilista di 40 anni che risiede ad Aosta paga di assicurazione auto, in media, 335 euro. Una persona della stessa età, che invece "sfortunatamente" è napoletano, spende più di 1.700 euro.
In generale, comunque, la media di premio assicurativo pagato dagli italiani adulti a dicembre 2012 è stato di 661 euro. A testimoniare ancora di più lo svantaggio, per quel che riguarda l'RC auto, per chi abita nel Sud, ci sono altri dat interessanti: se prendiamo in considerazione la macro area del Nord, gli automobilisti spendono in media 547 euro, contro i 712 del centro e i 776 del Meridione. Ma chi davvero ci rimette, in questa "forbice assicurativa" sono i giovani che hanno appena preso la patente. Per i diciottenni, secondo i dati, la media nazionale schizza a 2.800 euro. E le differenze tra Nord e Sud diventano da capogiro. Un 18enne di Aosta, tornando ad esempi pratici, paga circa 1.100 euro. Lo stesso ragazzo, se vivesse a Salerno pagherebbe di Rc auto ben 9.000 euro. Un'enormità. Cittadinanzattiva ha anche analizzato quali sono le città meno care: le 10 più economiche si trovano in Piemonte e Val d'Aosta, mentre le tariffe più alte dell'assicurazione auto sono concentrate in Calabria, Puglia e Campania.
http://www.chiarezza.it/news/aumenta-la-differenza-sullrc-tra-nord-e-sudInoltre abbiamo le tariffe tra le più alte d'Europa, anche se ciò è in parte giustificato dal più elevato numero di incidenti
Cita:
L'ennesima conferma - dopo la denuncia di Quattroruote nel giugno del 2011 - arriva dall'Antitrust. Le polizze Rc auto in Italia sono in media più elevate e crescono più velocemente rispetto a quelle dei principali Paesi europei. Considerando, infatti, il livello dei premi in cinque paesi (Italia, Francia, Germania, Olanda e Portogallo), il premio medio in Italia è più del doppio di quelli di Francia e Portogallo, supera quello tedesco dell'80% circa e quello olandese di quasi il 70%. Non solo. La crescita dei prezzi per l'assicurazione dei mezzi di trasporto in Italia nel periodo 2006-2010 è stata quasi il doppio di quella della zona Euro e quasi il triplo di quella registrata in Francia. Lo rivela l'"Indagine conoscitiva riguardante la procedura di risarcimento diretto e gli assetti concorrenziali del settore Rc auto" pubblicata oggi dall'Autorità garante della concorrenza.
Frequenza e costo dei sinistri. Lo studio rivela anche, sempre rispetto agli altri quattro Paesi presi in considerazione, che l'Italia è quello con il livello più elevato sia della frequenza sia del costo medio dei sinistri. Più precisamente la frequenza per il mercato italiano è quasi il doppio di quella di Francia e Olanda, supera di circa il 30% quella della Germania e di poco meno del 20% quella del Portogallo. Il costo medio degli incidenti, invece, in Italia supera di oltre il 20% quello della Germania, del 13% quello della Francia ed è più del doppio di quello del Portogallo. Nell'ambito delle nazioni esaminate, l'Olanda è l'unica con un valore del costo medio dei sinistri paragonabile a quello osservato per l'Italia.
Danni e lesioni. Secondo il garante del mercato, "il relativamente elevato costo medio dei sinistri che caratterizza la realtà italiana è almeno in parte dovuto all'elevata incidenza degli incidenti con danno alla persona, soprattutto per quanto riguarda le lesioni micropermanenti. Sul punto è stato osservato come la "differenza principale tra l'Italia e gli altri Paesi europei sta, da una parte, nel fatto che la legislazione italiana appare particolarmente permeabile a fenomeni di tipo opportunistico, e, dall'altra, che in Italia esiste un problema culturale e abitudini difficili da estirpare in relazione a tali fenomeni".
Numero di frodi. Per quanto riguarda, infine, l'individuazione e repressione delle condotte fraudolente, il numero delle frodi accertate dalle compagnie in Italia, sottolinea l'Agcm, "si è attestato su valori non superiori al 2,5% del numero totale dei sinistri", rispetto, per esempio, al 5% della Francia e al 10% del Regno Unito. Meno frodi in Italia, insomma? Macché: "La performance delle compagnie attive in Italia appare inferiore a quella delle compagnie attive in altri paesi europei". Un modo elegante per dire che alle assicurazioni nostrane delle frodi importa ben poco.