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bleffort ha scritto: Cita:
Aztlan ha scritto: Cita:
Ufologo 555 ha scritto: (Quant'era "bello" il mondo diviso in ... due!)
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Il mondo è di ancora diviso, ma non più solo in due:
il mondo islamico è entrato in gioco, e di questo dobbiamo ringraziare solo
l' invasione sovietica dell' Afghanistan.
Curioso ,tu hai una visione tutta tua nel rappresentare lo scenario geo-politico-militare mondiale,mi fai dire che non hai capito un tubo.
Curioso, da quello che dici mi dimostri che sei tu non solo a non capire un tubo dello scenario geo-politico e militare odierno, ma anche, e più grave, a non conoscere la Storia.
E, caro mio, non si tratta di una gara a chi ne sa di più (e da quando essere più preparati sarebbe una colpa? Semmai il contrario, specialmente dato che per avere una opinione seria bisogna prima informarsi)
ma del semplice fatto che, come si dice, "se non si non conosce il passato non si può capire il presente".
Il mondo arabo era dormiente e ripiegato su se stesso come la Cina di là dal muro prima dell' arrivo dei giapponesi, fino a quando l' Unione Sovietica appunto non pensò bene, anzi male, di risvegliare il cane che dorme cercando di prendersi l' Afghanistan, cosa che ovviamente gli Americani non potevano permettere.
Da lì si è dato fuoco alle polveri del medioriente.
Che il mondo islamico sia diviso in due lo avevo già detto, riferendomi molto più correttamente alle diverse componenti religiose sunnite-sciite, che sono tra loro divise da tempo immemore, e presenti l' uno fianco all' altro in diversi Paesi.
La stessa situazione che si vive oggi in Iraq e Siria con lo Stato dell' Isis è conseguenza di ciò, in quanto senza l' emarginazione prodotta da Maliki il gruppo suddetto non avrebbe semplicemente trovato gli uomini per fare quello che ha fatto.
Non sono io a dirlo, se leggi i giornali, scoprirai che l' Isis fa leva su questo per reclutare nuove forze.
Si tratta ormai di una resa dei conti sunniti-sciiti all' interno del mondo arabo.
Degno di nota a questo punto è che l' America ha sempre puntato sulla convivenza tra le due anime dell' Islam e che aveva per tempo avvertito Maliki del suo errore.
Per questo è molto più corretto parlare di sunniti o sciiti piuttosto che di questo o quel Paese, che sono schierati in base a tale divisione.
Quanto alle alleanze esterne, in poche parole con gli States piuttosto che con la Russia, non nascondiamo la testa sotto la sabbia come gli struzzi perchè sappiamo tutti l' unica cosa che c'è sotto, letteralmente: il petrolio.
Si tratta di affari: la dipendenza del mondo dai combustibili fossili che stanno distruggendo il pianeta, a causa di politiche energetiche scellerate su cui continuo a puntare il dito nella piaga senza essere ascoltato, fa sì che
(A) Agli USA convenga fare affari e allearsi con l' Arabia Saudita come alla Russia con la Siria
(B) I Paesi come i suddetti, maggiori produttori di petrolio, tengono il mondo per le p****,
con gli sceicchi in giro per il mondo sui loro mega yacht a comprarsi tutto ciò che si può comprare coi petrodollari
e poi a finanziare il terrorismo per partecipare anche loro alla "partita a scacchi" con l' obiettivo palese di diventare i califfi del terzo millennio.
Ma la cosa su cui non bisogna ingannarsi o illudersi è che questo scontro sunniti-sciiti sia uno scontro fondamentalisti-moderati.
Questo perchè entrambe le posizioni sono espresse nelle correnti religiose.
Se è vero che l' ISIS sia una forza fondamentalista che recluta i sunniti "lasciati indietro" dal governo iracheno,
ad esempio in Siria la ribellione contro Assad ha anche una componente moderata, che per inciso è quella originale della rivolta contro il regime, prima dell' abbandono della Siria ad una situazione di guerra civile con il veto russo-cinese a un intervento per dare il colpo di grazia al regime quando mancava tanto così, con la conseguente infiltrazione delle forze qaediste.
E così, mentre i sauditi continuano, secondo le accuse di Maliki, a finanziare le forze dell' Isis, gli iraniani continuano a sostenere Assad e gli americani si sono ritrovati a vedere le armi inviate in sostengo alla forza moderata anti-Assad finire in mano ai qaedisti dall' altra parte del confine.
E ora tutti e due si ritrovano spaventati dal disastro che, ribadisco, senza il veto russo-cinese e con un intervento tempestivo in Siria non ci sarebbe mai stato, per affrontare il quale si parla di una "unholy alliance" tra le stesse America e Iran, cosa a mio avviso ben poco probabile.
Scommetto piuttosto che in segreto fervono le trattative tra le superpotenze per concordare una linea comune sulla situazione mediorientale, perchè lo stato dell' Isis non fa decisamente comodo a nessuno e il vero nodo da sciogliere è il futuro della Siria:
la Russia di Putin (come l' Iran, che però conta molto meno e puzza molto di più e può essere tagliato fuori dalle trattative dei grandi) non ha certo rinunciato al suo alleato.
I tentativi di distensione in Ucraina potrebbero essere letti come parte di tutto ciò, anche se la soluzione che troveranno potrebbe non piacere affatto a Kiev.
La mia modesta analisi, per quanto umile, trova poi conferma in quella che continua a essere la posizione americana sulla faccenda, una posizione per ora piuttosto "attendista" considerate tutte le risorse umane e materiali spese per creare un nuovo Iraq fino ad appena pochi anni or sono e l' enorme minaccia rappresentata dall' Isis.
Per quello che vale la mia opinione,
Aztlan