26/06/2014, 15:57
05/07/2014, 17:57
06/07/2014, 12:22
nemesis-gt ha scritto:
18 fatti che dimostrano come la crisi stia accelerando sempre di più!
Di Michael Snyder - theeconomiccollapseblog.com
In questi giorni molte delle persone con cui parlo vogliono sapere "quand’è che le cose avranno inizio". Beh, sono senz’altro in vista dei tempi difficili, ma tutto quello che dovete fare, per vedere come andrà a dispiegarsi la crisi economica globale, è solo di tenere gli occhi aperti.
Vedremo in seguito che i banchieri centrali hanno lanciato degli avvertimenti piuttosto inquietanti al riguardo delle "nuove e pericolose bolle speculative", mentre anche la Banca Mondiale ha dichiarato che "è il momento di cominciare a prepararsi", in vista della prossima crisi.
La maggior parte degli americani tende a prendersi cura solo di ciò che accade negli Stati Uniti, ma la verità è che delle gravi difficoltà economiche stanno emergendo in Sud America, in tutta l’Europa ed in alcuni potenti paesi asiatici, come ad esempio la Cina ed il Giappone.
I conflitti senza fine del Medio Oriente, inoltre, potrebbero sfociare in una guerra regionale in qualsiasi momento. Viviamo in un mondo che sta diventando sempre più instabile, e la gente deve capire che il periodo di relativa stabilità, di cui ora stiamo godendo, è estremamente vulnerabile, e non durerà a lungo.
I seguenti 18 segnali ci dimostrano che la crisi economica globale economica inizierà ad accelerare nel secondo semestre del 2014.
I 18 SEGNALI
1 – La BEI (Banca dei Regolamenti Internazionali) ha pubblicato un nuovo report in cui avverte che si stanno formando delle "nuove e pericolose bolle speculative", che potrebbero portare, potenzialmente, ad un’altra grave crisi finanziaria. Ed allora, i banchieri centrali sanno qualcosa che noi non sappiamo, oppure stanno solo cercando di addossare la colpa a qualcun altro, per il gigantesco pasticcio che hanno creato?
2 – L’Argentina ha mancato il pagamento di un debito pari a 539 milioni di Dollari , ed è sull'orlo del suo secondo importante default in 13 anni.
3 – La Bulgaria sta disperatamente cercando di calmare la massiccia “corsa agli sportelli” delle sue banche, che minaccia di andare fuori controllo.
4 – Il mese scorso i mutui immobiliari, nell’ambito dell’Eurozona, sono diminuiti ad una velocità che non era mai stata precedentemente registrata. Perché le banche europee si tengono i soldi così stretti, in questo momento?
5 – Il numero dei disoccupati, in Francia, ha appena fatto segnare un nuovo record.
6 – Le economie dei paesi europei mostrano o una mancata crescita o una riduzione. Basta andare a vedere quello che un recente articolo di Forbes aveva da dire sulla questione ...
“Nel primo trimestre del 2014 l’economia italiana si è ridotta dello 0,1%, analogamente alla media dei tre precedenti trimestri. Dopo l'espansione dello 0,6% del 2° trimestre del 2013, la Francia ha registrato una crescita pari a zero. L’economia portoghese, dopo i numeri positivi dei tre precedenti trimestri, si è ridotta dello 0,7%. Non sono ancora disponibili i numeri delle economie greche ed irlandesi (1° trimestre 2014), è comunque evidente che nessuno dei due paesi sta mostrando dei progressi. Nell’ultimo trimestre del 2013 il PIL greco è sceso del 2,5%, mentre l'Irlanda ha avuto una crescita modesta, pari allo 0,2%”.
7 – Pochi giorni fa è stato segnalato che i prezzi al consumo, in Giappone, stanno aumentando al ritmo più rapido degli ultimi 32 anni.
8 – I consumi delle famiglie, in Giappone, sono in calo dell'8 % , rispetto ad un anno fa.
9 – Le aziende statunitensi stanno notoriamente annegando nei debiti, ma la bolla del debito-societario (corporate-debt), in Cina, è così grande da aver ormai attualmente superato quella degli Stati Uniti.
10 – Un Revisore cinese ha avvertito che prestiti per un ammontare pari a 80 miliardi di Dollari , in Cina, sono garantiti da false transazioni in oro. Che cosa succederà al prezzo dell'oro, ed alla stabilità dei mercati finanziari cinesi, quando questo pasticcio andrà a dispiegarsi?
11 – Il tasso della disoccupazione, in Grecia, è attualmente pari al 26.7 %, mentre quello giovanile è pari al 56.8 %.
12 – Il 67.5 % dei disoccupati, in Grecia, lo è da oltre un anno.
13 – Il tasso di disoccupazione, nel complesso dell’Eurozona, è pari all’ 11.8 % . Molto vicino al record storico del 12,0%.
14 – La Banca Centrale Europea è a tal punto disperata, nel vano tentativo di far muovere i soldi nel sistema, che ha effettivamente introdotto dei tassi d’interesse negativi.
15 – Il FMI sostiene che c'è una probabilità del 25% che l’Eurozona vada in deflazione, verso la fine del prossimo anno.
16 – La Banca Mondiale avverte che "è giunto il momento di prepararsi", in vista della prossima crisi economica globale.
17 – Il conflitto economico tra gli Stati Uniti e la Russia continua ad approfondirsi. Questo ha indotto la Russia a prendere le distanze dal Dollaro, dirigendosi verso le altre principali valute. Tutto ciò avrà delle conseguenze molto gravi, nel corso del tempo, per il sistema finanziario globale.
18 – In questo momento anche l'economia americana, naturalmente, sta aspramente lottando. Essa si è ridotta del 2,9%, nel primo trimestre del 2014 … un risultato molto peggiore di quanto chiunque avesse previsto.
Ma se i numeri economici statunitensi sembra che stiano un po' migliorando nel secondo trimestre del 2014, ciò non significa che siamo “fuori dal bosco”.
Come ho tante volte sottolineato, le tendenze ed i numeri del bilancio di lungo termine sono molto più importanti rispetto a quelli di breve termine.
Se oggi qualcuno, ad esempio, fosse andato in un centro commerciale e avesse speso un migliaio di Dollari in caramelle e videogiochi, la sua "attività economica" di breve termine avrebbe raggiunto un picco notevole. Ma la sua salute finanziaria, nel lungo termine, avrebbe subito un significativo peggioramento.
Beh, quando si parla della salute dell'economia statunitense, o dell'intero sistema finanziario globale, dobbiamo fare le stesse considerazioni.
Anche per gli Stati Uniti, quindi, non è veramente importante se il livello dell’attività economica (a debito) di breve termine va un po' verso l’alto oppure verso il basso. Ciò che conta davvero, invece, è che i debiti-societari (corporate-debt) hanno raggiunto quasi 60 miliardi di Dollari .
La stessa cosa vale per il mondo preso nel suo complesso. In questo momento, i cittadini del pianeta hanno debiti per più di 223.000 miliardi di Dollari, , e le banche "troppo grandi per fallire" di tutto il mondo hanno almeno 700 miliardi di Dollari di esposizione nei derivati#8203;#8203; .
Nella realtà, quindi, non è molto importante se i numeri economici di breve termine vanno un po' in su oppure un po’ in giù. L'intero sistema è una specie di “schema Ponzi”, intrinsecamente viziato, che inevitabilmente crollerà sotto il proprio peso.
Speriamo che questo periodo di relativa stabilità possa durare per un po'. Sarebbe una buona cosa per avere il tempo necessario a prepararsi. Ma dovremmo essere assolutamente folli per pensare che la più grande bolla del debito nella storia dell’umanità non possa mai scoppiare.
Michael Snyder
Fonte: http://theeconomiccollapseblog.com/arch ... lf-of-2014
2.07.2014
Traduzione a cura di Franco per comedonchisciotte.org
http://www.nocensura.com/2014/07/18-fat ... crisi.html
07/07/2014, 01:09
La Presidentessa argentina precisa: non accetteremo i diktat di certi avvoltoi
Il 16 giugno, la Corte Suprema degli Stati Uniti si è rifiutata di ascoltare l'appello presentato dall'Argentina contro la sentenza di un tribunale Americano che impone a Buenos Aires di pagare 1,3 miliardi di dollari agli hedge fund NML Capital ed Aurelius Capital, anche se il pagamento potrebbe condurre al default del debito sovrano argentino.
I due fondi speculativi erano tra i tanti che nel 2003 acquistarono il debito argentino in mora per pochi centesimi al dollaro e continuarono a farci spudorati profitti. Ma contrariamente al 93% dei creditori, si rifiutarono di partecipare ai piani di ristrutturazione del debito stilati dal governo nel 2005 e nel 2010, esigendo invece il pagamento dell'intero valore nominale dei titoli in default.
E ora chiedono ai tribunali americani di emettere ordinanze per confiscare le proprietà argentine all'estero in risarcimento. Se ci riusciranno, altri creditori esigeranno lo stesso trattamento.
La Presidentessa argentina Cristina Fernandez de Kirchner ha reagito immediatamente con un discorso alla TV nazionale, ammonendo che “nessun presidente di una nazione sovrana può sottomettere la propria nazione ed il proprio popolo all'estorsione”.
Ha anche aggiunto di non essere sorpresa dalla sentenza: “Me l'aspettavo... perché questo non è un problema economico o finanziario, e nemmeno un problema legale”. La Corte Suprema USA ha difeso “una forma di dominio globale dei derivati finanziari che mira a mettere in ginocchio le nazioni”. Se questo modello economico globale continuerà indisturbato, “produrrà tragedie inimmaginabili” come “il sangue, la fame e l'esclusione di milioni di giovani in tutto il mondo che non hanno un posto di lavoro e nessun accesso all'istruzione”.
Il suo governo ha negoziato responsabilmente pagando i creditori e continuerà a farlo, ha detto, ma non cederà ai fondi speculativi che si nascondono nei paradisi fiscali, dove non pagano nemmeno le tasse.
Il giorno dopo, il ministro delle Finanze argentine Axel Kicilloff ha annunciato che il governo intende trasferire la disputa con gli obbligazionisti che hanno partecipato alla ristrutturazione del debito nel 2005 e 2010, da New York a Buenos Aires, agli stessi termini concordati, per le stesse cifre e la stessa valuta, ma retti dal diritto argentino e non da quello americano.
"Se una sentenza ci chiede di suicidarci, non ci suicideremo" ha detto ai giornalisti.
Nel frattempo, il governo sta preparando altre due opzioni in sua difesa. In tutti questi anni, la Fernandez ha promosso rapporti economici, scientifici e commerciali sia con la Russia che con la Cina e le altre nazioni del BRICS, che si sono rivelate partner più affidabili degli Stati Uniti o dei paesi europei. E su invito personale di Vladimir Putin, la Fernandez parteciperà al vertice del BRICS che si terrà il 15 luglio a Fortaleza, in Brasile, a cui seguirà una visita di stato del Presidente cinese in Argentina.
07/07/2014, 01:11
In Cina muoiono ogni anno 600mila lavoratori
Non sembra esserci soluzione. Le autorità continuano per la loro strada: pronta costruzione agglomerato urbano grande circa due terzi dell'Italia.
Ogni anno 300 mila americani muoiono per problemi di obesità, si tratta di dati preoccupanti, certo, ma non sono niente in confronto alle 600 mila persone che ogni anno muoiono in Cina a causa del lavoro, più in particolare, delle numero eccessive di ore lavorative.
I dati sono stati riportati da China Youth Daily e China Radio.
La media di questa scioccante statistica è di 1.600 persone al giorno, persone che lavorano senza mai fermarsi e che arrivano al collasso. Il dramma colpisce anche ragazzi in giovane età, tra i 24 e i 25 anni: "In Cina in molti credono che le cose si fanno per migliorare di continuo i benefici della nazione, sviluppare l'economia e dimenticarsi di se stessi" dichiara Yang della Capital University "Ma sicuramente non bisogna dimenticare che questo porta, alla fine, un danno alla nazione e alle proprie famiglie".
È rarissimo vedere negli uffici qualcuno che mette una foto con la propria famiglia, solitamente i propri figli vengono cresciuti dai nonni in province distanti da dove lavorano i genitori.
Il governo poi sta pensando anche a questo, cercando di unire più città in una sola. Jing-Jin-Ji è un nuovo agglomerato urbano che sta prendendo forma intorno a Pechino e si estende per 216mila km quadrati, circa due terzi della superficie italiana. Potrà ospitare oltre 110 milioni di abitanti e servirà da modello per una nuova forma di urbanizzazione e di sviluppo dell’economia.
L'idea è quella di fondere Pechino con Tianjin e lo Hebei, la provincia che circonda la capitale.
11/07/2014, 17:17
28/07/2014, 17:10
L’Argentina “flirta” con un nuovo default
È un tango molto pericoloso quello ballato in questi giorni dall’Argentina: il 30 di luglio, data entro la quale dovrà staccare la prossima cedola sui bond ristrutturati, si avvicina.
Diversamente da quello di inizio anni duemila, l’eventuale default tecnico non si concretizzerebbe per insolvenza, bensì a causa del blocco ai pagamenti imposto dal giudice americano che ha condannato Buenos Aires.
Il governo argentino non può pagare chi ha accettato la ristrutturazione del debito prima di aver raggiunto un accordo con i 2 “hedge fund” americani che l’hanno respinta (e che hanno vinto la causa in tribunale).
I negoziati sono ancora in alto mare e il conto alla rovescia è cominciato.
29/07/2014, 12:30
01/08/2014, 16:47
vimana131 ha scritto:L’Argentina “flirta” con un nuovo default
È un tango molto pericoloso quello ballato in questi giorni dall’Argentina: il 30 di luglio, data entro la quale dovrà staccare la prossima cedola sui bond ristrutturati, si avvicina.
Diversamente da quello di inizio anni duemila, l’eventuale default tecnico non si concretizzerebbe per insolvenza, bensì a causa del blocco ai pagamenti imposto dal giudice americano che ha condannato Buenos Aires.
Il governo argentino non può pagare chi ha accettato la ristrutturazione del debito prima di aver raggiunto un accordo con i 2 “hedge fund” americani che l’hanno respinta (e che hanno vinto la causa in tribunale).
I negoziati sono ancora in alto mare e il conto alla rovescia è cominciato.
http://it.euronews.com/2014/07/28/l-arg ... o-default/
04/09/2014, 17:21
Argentina, il Senato dà l'ok a nazionalizzare i Tango bond
A Buenos Aires, il dispositivo che prevede il rimborso ai sottoscrittori dei titoli ristrutturati passa il primo esame. A breve toccherà alla Camera. Permetterà di pagare attraverso il Banco Nacion, svicolando lo stop imposto dal giudice Usa, Griesa, che chiede di rimborsare prima gli hedge fund che non avevano aderito agli swap
Argentina, il Senato dà l'ok a nazionalizzare i Tango bond Sciopero generale in Argentina per chiedere lavoro
MILANO - Il Senato argentino ha approvato nella notte una legge per trasferire a Buenos Aires la gestione del rimborso del debito dell'Argentina, una strategia per aggirare il blocco delle riserve a New York, deciso dalla giustizia americana. La legge, adottata al Senato malgrado il voto contrario dell'opposizione (39 voti contro 27, 2 astenuti), sarà sottoposta al voto dei deputati, probabilmente entro 15 giorni.
Il presidente di centro sinistra Cristina Kirchner ha proposto questa soluzione dopo il fallimento delle negoziazioni per risolvere un vecchio contenzioso con un gruppo di hedge fund che ha sconfitto il governo argentino davanti alla magistratura statunitense, dove un tribunale ha obbligato l'Argentina a versare ai fondi 1,3 miliardi di dollari, pari al 100% del valore dei titoli, mentre il 93% dei creditori ha accettato di ricevere solo il 30% del valore dopo la ristrutturazione del debito del 2005 e del 2010.
Il giudice Thomas Griesa ha così bloccato il pagamento degli interessi ai creditori che avevano accettato la ristrutturazione del debito degli anni Duemila, disponendo che prima andavano rimborsati i fondi. Ma Baires si è opposta e al momento non ha pagato né gli uni, né gli altri: per questa ragione è scattato il default tecnico parziale.
Il provvedimento in approvazione serve proprio a sostituire Bank of New York
Mellon (istituto Usa sul quale sono stati congelati gli interessi da versare ai creditori "leali" con Baires) con il Banco Nacion: se i creditori accetteranno un nuovo swap, potranno ricevere le cedole che spettano loro tramite giurisdizione e intermediario argentino. La legge dovrebbe entrare in vigore entro il 30 settembre, quando scatta la data per un nuovo pagamento. Sul punto, la stessa giustizia americana si era già espressa negativamente: "E' illegale", avevano detto della legge in via di preparazione, anche se non era stata tirata in ballo la questione di "oltraggio alla Corte" da parte del giudice.
La maledizione di Madoff, morto di cancro l'ultimo figlio del finanziere-truffatore
E' morto oggi a New York per un tumore Andrew Madoff, l'unico figlio rimasto di Bernard Madoff, il finanziere in carcere per una delle maggiori truffe della storia americana. Lo ha reso noto il suo avvocato, citato dai media statunitensi. L'altro figlio, Mark, si era impiccato l'11 dicembre 2010, esattamente due anni dopo l'arresto del padre. Andrew, che aveva 48 anni, si è spento a causa di un linfoma.
Erano stati proprio Andrew e Mark, che lavoravano nella finanziaria del padre, a denunciare il genitore alle autorità dopo che questi aveva confessato loro che gli investimenti offerti ai clienti erano soltanto una mega frode basata sullo schema di Ponzi. 'Bernie' Madoff è stato poi condannato a 150 anni di carcere per la truffa, il cui ammontare è stato calcolato attorno ai 65miliardi di dollari.
Andrew Madoff aveva pubblicamente ripudiato il padre ma, assieme al fratello, aveva dovuto affrontare le conseguenze legali della vicenda. Irving Picard, l'esperto nominato dal tribunale per sovrintendere alla liquidazione della società e le compensazioni alle vittime della truffa si era rivalso in sede civile contro Andrew e Mark per chiedere la restituzione di 153 milioni di dollari.
04/09/2014, 18:03
Werther ha scritto:
Immagine:
56,74 KB
[url]
http://www.statopotenza.eu/13560/il-deb ... perialista[/url]
26/09/2014, 01:33
Argentina sotto assedio, pubblicità degli investitori su Ft: «Modello di scorrettezza»
Un'intera pagina del Financial Times per tornare all'attacco del recalcitrante governo argentino. L'American Task Force Argentina (Atfa) continua a perseguire la sua strategia di lavoro ai fianchi dopo che Buenos Aires ha deciso, lo scorso luglio, di ribellarsi alle decisioni del giudice di New York, Thomas Griesa, finendo in default (questa volta tecnico) per l'ottava volta nella sua storia. Ben due episodi negli ultimi 13 anni.
Così l'associazione Usa che tutela gli investitori in titoli argentini, che dal suo sito Factcheck Argentina giorno dopo giorno documenta lo scontro continuo tra due punti di vista al momento del tutto inconciliabili - le legittime pretese dei creditori e le tesi difensive dei debitori - ha investito pubblicando sul quotidiano della City un messaggio che vede al centro la foto della "presidenta" Cristina Fernandez de Kirchner e subito sopra un claim eloquente, riferendosi al paese sudamericano: «Un modello di scorrettezza».
L'espressione è stata utilizzata dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble lo scorso 31 agosto a Berlino. Uno dei massimi teorici dell'austerità merkeliana imposta ai governi dei Paesi periferici europei alle prese da anni con la crisi del debito (non sono mancati i progressi, per esempio in Iralanda e Spagna, ma il prezzo finora sono stati elevatissimi costi sociali e un quadro generale dell'economia europea preoccupante, con bassa crescita e una pericolosa tendenza alla deflazione) ha addossato all'Argentina stessa le responsabilità dell'attuale situazione.
«Come si fa ad accusare gli altri di essere degli avvoltoi - ha detto in sostanza Schaeuble - se in realtà sono gli stessi argentini a vivere da anni al di sopra dei propri mezzi? Non pagano i loro debiti (tema molto caro alla Germania, ndr) e per questa ragione il Paese è stato isolato dal mercato internazionale dei capitali».
Secondo l'Atfa il punto è proprio questo: la Kirchner non rispetta le sentenze e continua a cercare pretesti per rifiutarsi di pagare gli hedge fund che hanno ottenuto soddisfazione dal giudice Griesa. La stessa pagina a pagamento pubblicata sul Financial Times cita anche il senatore democratico degli Stati Uniti Robert Menendez, secondo il quale «non c'è ragione per cui un paese del G20 debba negare di fare fronte ai propri impegni legali e finanziari»
Da dove parte questa vicenda infinita? Nel 2001-2002 Buenos Aires dichiarò default su quasi cento miliardi di dollari di debito estero. Dopo lunghe trattative nel 2005 e 2010 optò per una ristrutturazione, con perdite fino al 70% per gli investitori. Il 7% di questi non accettò l'offerta di Buenos Aires e tra loro anzitutto due hedge americani, NML Capital di Paul Singer e Aurelius, specializzati nel comprare a basso prezzo debito in crisi.
Sono proprio loro che hanno deciso di sfidare l'Argentina nei tribunali americani chiedendo il pagamento senza sconti dei bond, 1,3 miliardi di dollari, lievitati a 1,5 miliardi con gli interessi. La magistratura americana, Corte Suprema compresa, ha dato loro ragione, in sentenze comunque contestate perché intervengono su titoli in dollari ma di debito sovrano di un altro paese.
Buenos Aires ha sostenuto di trovarsi nell'impossibilità materiale e legale di raggiungere rapidamente un nuovo accordo con gli hedge. E alla fine, messa all'angolo da Griesa, ha deciso di fare default anche nei confronti di chi aveva aderito alle ristrutturazione piuttosto che pagare quanto doveva ai possessori di vecchi titoli. Da sottolineare che il governo argentino aveva già affidato a Bank of New York Mellon i 539 milioni necessari a saldare regolarmente entro i termini del 31 luglio scorso i creditori con cui aveva raggiunto l'accordo di ristrutturazione.
L'obiettivo del gran rifiuto (ad ogni costo) nei confronti degli hedge e il rinvio sine die dei pagamenti è anche quello di arrivare alla fine del 2014, quando perderà di efficacia la clausola Rufo (Rights Upon Future Offering). Di fatto gli hedge favoriti dalla sentenza Griesa perderebbero il diritto ad ottenere termini più generosi rispetto ai soggetti che avevano accettato quanto fissato dalla ristrutturazione del 2010.
Intanto con riserve in dollari quasi dimezzate a 29 miliardi e il peso sotto un'enorme pressione la presidenta non rinuncia a tentare ogni strada alternativa, per quanto immaginifica o difficilmente percorribile. Tra le ipotesi l'aggiramento della giurisdizione statunitense attraverso pagamenti di titoli ristrutturati in Argentina o in Francia. Altra ipotesi sul tavolo del ministro dell'economia Axel Kicillof un'intesa con Pechino per non dover pagare il deficit commerciale in valuta statunitense.
18/10/2014, 11:47
18/10/2014, 21:43
25/10/2014, 12:58
Atlanticus81 ha scritto:
Il "Sistema" è un colosso dai piedi di argilla... prima ce ne rendiamo conto e prima ce ne potremo liberare...