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E meno male che la FED stampa a più non posso, senza quella droga starebbero già nel baratro



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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MessaggioInviato: 05/07/2014, 17:57 
18 fatti che dimostrano come la crisi stia accelerando sempre di più!

Di Michael Snyder - theeconomiccollapseblog.com

In questi giorni molte delle persone con cui parlo vogliono sapere "quand’è che le cose avranno inizio". Beh, sono senz’altro in vista dei tempi difficili, ma tutto quello che dovete fare, per vedere come andrà a dispiegarsi la crisi economica globale, è solo di tenere gli occhi aperti.
Vedremo in seguito che i banchieri centrali hanno lanciato degli avvertimenti piuttosto inquietanti al riguardo delle "nuove e pericolose bolle speculative", mentre anche la Banca Mondiale ha dichiarato che "è il momento di cominciare a prepararsi", in vista della prossima crisi.

La maggior parte degli americani tende a prendersi cura solo di ciò che accade negli Stati Uniti, ma la verità è che delle gravi difficoltà economiche stanno emergendo in Sud America, in tutta l’Europa ed in alcuni potenti paesi asiatici, come ad esempio la Cina ed il Giappone.
I conflitti senza fine del Medio Oriente, inoltre, potrebbero sfociare in una guerra regionale in qualsiasi momento. Viviamo in un mondo che sta diventando sempre più instabile, e la gente deve capire che il periodo di relativa stabilità, di cui ora stiamo godendo, è estremamente vulnerabile, e non durerà a lungo.
I seguenti 18 segnali ci dimostrano che la crisi economica globale economica inizierà ad accelerare nel secondo semestre del 2014.

I 18 SEGNALI
1 – La BEI (Banca dei Regolamenti Internazionali) ha pubblicato un nuovo report in cui avverte che si stanno formando delle "nuove e pericolose bolle speculative", che potrebbero portare, potenzialmente, ad un’altra grave crisi finanziaria. Ed allora, i banchieri centrali sanno qualcosa che noi non sappiamo, oppure stanno solo cercando di addossare la colpa a qualcun altro, per il gigantesco pasticcio che hanno creato?
2 – L’Argentina ha mancato il pagamento di un debito pari a 539 milioni di Dollari , ed è sull'orlo del suo secondo importante default in 13 anni.
3 – La Bulgaria sta disperatamente cercando di calmare la massiccia “corsa agli sportelli” delle sue banche, che minaccia di andare fuori controllo.
4 – Il mese scorso i mutui immobiliari, nell’ambito dell’Eurozona, sono diminuiti ad una velocità che non era mai stata precedentemente registrata. Perché le banche europee si tengono i soldi così stretti, in questo momento?

5 – Il numero dei disoccupati, in Francia, ha appena fatto segnare un nuovo record.
6 – Le economie dei paesi europei mostrano o una mancata crescita o una riduzione. Basta andare a vedere quello che un recente articolo di Forbes aveva da dire sulla questione ...
“Nel primo trimestre del 2014 l’economia italiana si è ridotta dello 0,1%, analogamente alla media dei tre precedenti trimestri. Dopo l'espansione dello 0,6% del 2° trimestre del 2013, la Francia ha registrato una crescita pari a zero. L’economia portoghese, dopo i numeri positivi dei tre precedenti trimestri, si è ridotta dello 0,7%. Non sono ancora disponibili i numeri delle economie greche ed irlandesi (1° trimestre 2014), è comunque evidente che nessuno dei due paesi sta mostrando dei progressi. Nell’ultimo trimestre del 2013 il PIL greco è sceso del 2,5%, mentre l'Irlanda ha avuto una crescita modesta, pari allo 0,2%”.
7 – Pochi giorni fa è stato segnalato che i prezzi al consumo, in Giappone, stanno aumentando al ritmo più rapido degli ultimi 32 anni.
8 – I consumi delle famiglie, in Giappone, sono in calo dell'8 % , rispetto ad un anno fa.
9 – Le aziende statunitensi stanno notoriamente annegando nei debiti, ma la bolla del debito-societario (corporate-debt), in Cina, è così grande da aver ormai attualmente superato quella degli Stati Uniti.
10 – Un Revisore cinese ha avvertito che prestiti per un ammontare pari a 80 miliardi di Dollari , in Cina, sono garantiti da false transazioni in oro. Che cosa succederà al prezzo dell'oro, ed alla stabilità dei mercati finanziari cinesi, quando questo pasticcio andrà a dispiegarsi?
11 – Il tasso della disoccupazione, in Grecia, è attualmente pari al 26.7 %, mentre quello giovanile è pari al 56.8 %.
12 – Il 67.5 % dei disoccupati, in Grecia, lo è da oltre un anno.
13 – Il tasso di disoccupazione, nel complesso dell’Eurozona, è pari all’ 11.8 % . Molto vicino al record storico del 12,0%.
14 – La Banca Centrale Europea è a tal punto disperata, nel vano tentativo di far muovere i soldi nel sistema, che ha effettivamente introdotto dei tassi d’interesse negativi.
15 – Il FMI sostiene che c'è una probabilità del 25% che l’Eurozona vada in deflazione, verso la fine del prossimo anno.
16 – La Banca Mondiale avverte che "è giunto il momento di prepararsi", in vista della prossima crisi economica globale.
17 – Il conflitto economico tra gli Stati Uniti e la Russia continua ad approfondirsi. Questo ha indotto la Russia a prendere le distanze dal Dollaro, dirigendosi verso le altre principali valute. Tutto ciò avrà delle conseguenze molto gravi, nel corso del tempo, per il sistema finanziario globale.
18 – In questo momento anche l'economia americana, naturalmente, sta aspramente lottando. Essa si è ridotta del 2,9%, nel primo trimestre del 2014 … un risultato molto peggiore di quanto chiunque avesse previsto.
Ma se i numeri economici statunitensi sembra che stiano un po' migliorando nel secondo trimestre del 2014, ciò non significa che siamo “fuori dal bosco”.
Come ho tante volte sottolineato, le tendenze ed i numeri del bilancio di lungo termine sono molto più importanti rispetto a quelli di breve termine.
Se oggi qualcuno, ad esempio, fosse andato in un centro commerciale e avesse speso un migliaio di Dollari in caramelle e videogiochi, la sua "attività economica" di breve termine avrebbe raggiunto un picco notevole. Ma la sua salute finanziaria, nel lungo termine, avrebbe subito un significativo peggioramento.
Beh, quando si parla della salute dell'economia statunitense, o dell'intero sistema finanziario globale, dobbiamo fare le stesse considerazioni.
Anche per gli Stati Uniti, quindi, non è veramente importante se il livello dell’attività economica (a debito) di breve termine va un po' verso l’alto oppure verso il basso. Ciò che conta davvero, invece, è che i debiti-societari (corporate-debt) hanno raggiunto quasi 60 miliardi di Dollari .
La stessa cosa vale per il mondo preso nel suo complesso. In questo momento, i cittadini del pianeta hanno debiti per più di 223.000 miliardi di Dollari, , e le banche "troppo grandi per fallire" di tutto il mondo hanno almeno 700 miliardi di Dollari di esposizione nei derivati#8203;#8203; .
Nella realtà, quindi, non è molto importante se i numeri economici di breve termine vanno un po' in su oppure un po’ in giù. L'intero sistema è una specie di “schema Ponzi”, intrinsecamente viziato, che inevitabilmente crollerà sotto il proprio peso.
Speriamo che questo periodo di relativa stabilità possa durare per un po'. Sarebbe una buona cosa per avere il tempo necessario a prepararsi. Ma dovremmo essere assolutamente folli per pensare che la più grande bolla del debito nella storia dell’umanità non possa mai scoppiare.

Michael Snyder
Fonte: http://theeconomiccollapseblog.com/arch ... lf-of-2014
2.07.2014


Traduzione a cura di Franco per comedonchisciotte.org
http://www.nocensura.com/2014/07/18-fat ... crisi.html


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MessaggioInviato: 06/07/2014, 12:22 
Cita:
nemesis-gt ha scritto:

18 fatti che dimostrano come la crisi stia accelerando sempre di più!

Di Michael Snyder - theeconomiccollapseblog.com

In questi giorni molte delle persone con cui parlo vogliono sapere "quand’è che le cose avranno inizio". Beh, sono senz’altro in vista dei tempi difficili, ma tutto quello che dovete fare, per vedere come andrà a dispiegarsi la crisi economica globale, è solo di tenere gli occhi aperti.
Vedremo in seguito che i banchieri centrali hanno lanciato degli avvertimenti piuttosto inquietanti al riguardo delle "nuove e pericolose bolle speculative", mentre anche la Banca Mondiale ha dichiarato che "è il momento di cominciare a prepararsi", in vista della prossima crisi.

La maggior parte degli americani tende a prendersi cura solo di ciò che accade negli Stati Uniti, ma la verità è che delle gravi difficoltà economiche stanno emergendo in Sud America, in tutta l’Europa ed in alcuni potenti paesi asiatici, come ad esempio la Cina ed il Giappone.
I conflitti senza fine del Medio Oriente, inoltre, potrebbero sfociare in una guerra regionale in qualsiasi momento. Viviamo in un mondo che sta diventando sempre più instabile, e la gente deve capire che il periodo di relativa stabilità, di cui ora stiamo godendo, è estremamente vulnerabile, e non durerà a lungo.
I seguenti 18 segnali ci dimostrano che la crisi economica globale economica inizierà ad accelerare nel secondo semestre del 2014.

I 18 SEGNALI
1 – La BEI (Banca dei Regolamenti Internazionali) ha pubblicato un nuovo report in cui avverte che si stanno formando delle "nuove e pericolose bolle speculative", che potrebbero portare, potenzialmente, ad un’altra grave crisi finanziaria. Ed allora, i banchieri centrali sanno qualcosa che noi non sappiamo, oppure stanno solo cercando di addossare la colpa a qualcun altro, per il gigantesco pasticcio che hanno creato?
2 – L’Argentina ha mancato il pagamento di un debito pari a 539 milioni di Dollari , ed è sull'orlo del suo secondo importante default in 13 anni.
3 – La Bulgaria sta disperatamente cercando di calmare la massiccia “corsa agli sportelli” delle sue banche, che minaccia di andare fuori controllo.
4 – Il mese scorso i mutui immobiliari, nell’ambito dell’Eurozona, sono diminuiti ad una velocità che non era mai stata precedentemente registrata. Perché le banche europee si tengono i soldi così stretti, in questo momento?

5 – Il numero dei disoccupati, in Francia, ha appena fatto segnare un nuovo record.
6 – Le economie dei paesi europei mostrano o una mancata crescita o una riduzione. Basta andare a vedere quello che un recente articolo di Forbes aveva da dire sulla questione ...
“Nel primo trimestre del 2014 l’economia italiana si è ridotta dello 0,1%, analogamente alla media dei tre precedenti trimestri. Dopo l'espansione dello 0,6% del 2° trimestre del 2013, la Francia ha registrato una crescita pari a zero. L’economia portoghese, dopo i numeri positivi dei tre precedenti trimestri, si è ridotta dello 0,7%. Non sono ancora disponibili i numeri delle economie greche ed irlandesi (1° trimestre 2014), è comunque evidente che nessuno dei due paesi sta mostrando dei progressi. Nell’ultimo trimestre del 2013 il PIL greco è sceso del 2,5%, mentre l'Irlanda ha avuto una crescita modesta, pari allo 0,2%”.
7 – Pochi giorni fa è stato segnalato che i prezzi al consumo, in Giappone, stanno aumentando al ritmo più rapido degli ultimi 32 anni.
8 – I consumi delle famiglie, in Giappone, sono in calo dell'8 % , rispetto ad un anno fa.
9 – Le aziende statunitensi stanno notoriamente annegando nei debiti, ma la bolla del debito-societario (corporate-debt), in Cina, è così grande da aver ormai attualmente superato quella degli Stati Uniti.
10 – Un Revisore cinese ha avvertito che prestiti per un ammontare pari a 80 miliardi di Dollari , in Cina, sono garantiti da false transazioni in oro. Che cosa succederà al prezzo dell'oro, ed alla stabilità dei mercati finanziari cinesi, quando questo pasticcio andrà a dispiegarsi?
11 – Il tasso della disoccupazione, in Grecia, è attualmente pari al 26.7 %, mentre quello giovanile è pari al 56.8 %.
12 – Il 67.5 % dei disoccupati, in Grecia, lo è da oltre un anno.
13 – Il tasso di disoccupazione, nel complesso dell’Eurozona, è pari all’ 11.8 % . Molto vicino al record storico del 12,0%.
14 – La Banca Centrale Europea è a tal punto disperata, nel vano tentativo di far muovere i soldi nel sistema, che ha effettivamente introdotto dei tassi d’interesse negativi.
15 – Il FMI sostiene che c'è una probabilità del 25% che l’Eurozona vada in deflazione, verso la fine del prossimo anno.
16 – La Banca Mondiale avverte che "è giunto il momento di prepararsi", in vista della prossima crisi economica globale.
17 – Il conflitto economico tra gli Stati Uniti e la Russia continua ad approfondirsi. Questo ha indotto la Russia a prendere le distanze dal Dollaro, dirigendosi verso le altre principali valute. Tutto ciò avrà delle conseguenze molto gravi, nel corso del tempo, per il sistema finanziario globale.
18 – In questo momento anche l'economia americana, naturalmente, sta aspramente lottando. Essa si è ridotta del 2,9%, nel primo trimestre del 2014 … un risultato molto peggiore di quanto chiunque avesse previsto.
Ma se i numeri economici statunitensi sembra che stiano un po' migliorando nel secondo trimestre del 2014, ciò non significa che siamo “fuori dal bosco”.
Come ho tante volte sottolineato, le tendenze ed i numeri del bilancio di lungo termine sono molto più importanti rispetto a quelli di breve termine.
Se oggi qualcuno, ad esempio, fosse andato in un centro commerciale e avesse speso un migliaio di Dollari in caramelle e videogiochi, la sua "attività economica" di breve termine avrebbe raggiunto un picco notevole. Ma la sua salute finanziaria, nel lungo termine, avrebbe subito un significativo peggioramento.
Beh, quando si parla della salute dell'economia statunitense, o dell'intero sistema finanziario globale, dobbiamo fare le stesse considerazioni.
Anche per gli Stati Uniti, quindi, non è veramente importante se il livello dell’attività economica (a debito) di breve termine va un po' verso l’alto oppure verso il basso. Ciò che conta davvero, invece, è che i debiti-societari (corporate-debt) hanno raggiunto quasi 60 miliardi di Dollari .
La stessa cosa vale per il mondo preso nel suo complesso. In questo momento, i cittadini del pianeta hanno debiti per più di 223.000 miliardi di Dollari, , e le banche "troppo grandi per fallire" di tutto il mondo hanno almeno 700 miliardi di Dollari di esposizione nei derivati#8203;#8203; .
Nella realtà, quindi, non è molto importante se i numeri economici di breve termine vanno un po' in su oppure un po’ in giù. L'intero sistema è una specie di “schema Ponzi”, intrinsecamente viziato, che inevitabilmente crollerà sotto il proprio peso.
Speriamo che questo periodo di relativa stabilità possa durare per un po'. Sarebbe una buona cosa per avere il tempo necessario a prepararsi. Ma dovremmo essere assolutamente folli per pensare che la più grande bolla del debito nella storia dell’umanità non possa mai scoppiare.

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2.07.2014


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Alla faccia della luce in fondo al tunnel di Montiana e Draghiana memoria...... [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 07/07/2014, 01:09 
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La Presidentessa argentina precisa: non accetteremo i diktat di certi avvoltoi

Il 16 giugno, la Corte Suprema degli Stati Uniti si è rifiutata di ascoltare l'appello presentato dall'Argentina contro la sentenza di un tribunale Americano che impone a Buenos Aires di pagare 1,3 miliardi di dollari agli hedge fund NML Capital ed Aurelius Capital, anche se il pagamento potrebbe condurre al default del debito sovrano argentino.

I due fondi speculativi erano tra i tanti che nel 2003 acquistarono il debito argentino in mora per pochi centesimi al dollaro e continuarono a farci spudorati profitti. Ma contrariamente al 93% dei creditori, si rifiutarono di partecipare ai piani di ristrutturazione del debito stilati dal governo nel 2005 e nel 2010, esigendo invece il pagamento dell'intero valore nominale dei titoli in default.

E ora chiedono ai tribunali americani di emettere ordinanze per confiscare le proprietà argentine all'estero in risarcimento. Se ci riusciranno, altri creditori esigeranno lo stesso trattamento.

La Presidentessa argentina Cristina Fernandez de Kirchner ha reagito immediatamente con un discorso alla TV nazionale, ammonendo che “nessun presidente di una nazione sovrana può sottomettere la propria nazione ed il proprio popolo all'estorsione”.

Ha anche aggiunto di non essere sorpresa dalla sentenza: “Me l'aspettavo... perché questo non è un problema economico o finanziario, e nemmeno un problema legale”. La Corte Suprema USA ha difeso “una forma di dominio globale dei derivati finanziari che mira a mettere in ginocchio le nazioni”. Se questo modello economico globale continuerà indisturbato, “produrrà tragedie inimmaginabili” come “il sangue, la fame e l'esclusione di milioni di giovani in tutto il mondo che non hanno un posto di lavoro e nessun accesso all'istruzione”.

Il suo governo ha negoziato responsabilmente pagando i creditori e continuerà a farlo, ha detto, ma non cederà ai fondi speculativi che si nascondono nei paradisi fiscali, dove non pagano nemmeno le tasse.

Il giorno dopo, il ministro delle Finanze argentine Axel Kicilloff ha annunciato che il governo intende trasferire la disputa con gli obbligazionisti che hanno partecipato alla ristrutturazione del debito nel 2005 e 2010, da New York a Buenos Aires, agli stessi termini concordati, per le stesse cifre e la stessa valuta, ma retti dal diritto argentino e non da quello americano.

"Se una sentenza ci chiede di suicidarci, non ci suicideremo" ha detto ai giornalisti.

Nel frattempo, il governo sta preparando altre due opzioni in sua difesa. In tutti questi anni, la Fernandez ha promosso rapporti economici, scientifici e commerciali sia con la Russia che con la Cina e le altre nazioni del BRICS, che si sono rivelate partner più affidabili degli Stati Uniti o dei paesi europei. E su invito personale di Vladimir Putin, la Fernandez parteciperà al vertice del BRICS che si terrà il 15 luglio a Fortaleza, in Brasile, a cui seguirà una visita di stato del Presidente cinese in Argentina.


http://www.ecplanet.com/node/4291


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MessaggioInviato: 07/07/2014, 01:11 
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In Cina muoiono ogni anno 600mila lavoratori

Non sembra esserci soluzione. Le autorità continuano per la loro strada: pronta costruzione agglomerato urbano grande circa due terzi dell'Italia.

Ogni anno 300 mila americani muoiono per problemi di obesità, si tratta di dati preoccupanti, certo, ma non sono niente in confronto alle 600 mila persone che ogni anno muoiono in Cina a causa del lavoro, più in particolare, delle numero eccessive di ore lavorative.

I dati sono stati riportati da China Youth Daily e China Radio.

La media di questa scioccante statistica è di 1.600 persone al giorno, persone che lavorano senza mai fermarsi e che arrivano al collasso. Il dramma colpisce anche ragazzi in giovane età, tra i 24 e i 25 anni: "In Cina in molti credono che le cose si fanno per migliorare di continuo i benefici della nazione, sviluppare l'economia e dimenticarsi di se stessi" dichiara Yang della Capital University "Ma sicuramente non bisogna dimenticare che questo porta, alla fine, un danno alla nazione e alle proprie famiglie".

È rarissimo vedere negli uffici qualcuno che mette una foto con la propria famiglia, solitamente i propri figli vengono cresciuti dai nonni in province distanti da dove lavorano i genitori.

Il governo poi sta pensando anche a questo, cercando di unire più città in una sola. Jing-Jin-Ji è un nuovo agglomerato urbano che sta prendendo forma intorno a Pechino e si estende per 216mila km quadrati, circa due terzi della superficie italiana. Potrà ospitare oltre 110 milioni di abitanti e servirà da modello per una nuova forma di urbanizzazione e di sviluppo dell’economia.

L'idea è quella di fondere Pechino con Tianjin e lo Hebei, la provincia che circonda la capitale.


http://www.ecplanet.com/node/4292


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MessaggioInviato: 11/07/2014, 17:17 
Tornano i suicidi tra banchieri, si ammazza dirigente JP Morgan
http://www.wallstreetitalia.com/article ... organ.aspx



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MessaggioInviato: 28/07/2014, 17:10 
Cita:
L’Argentina “flirta” con un nuovo default


È un tango molto pericoloso quello ballato in questi giorni dall’Argentina: il 30 di luglio, data entro la quale dovrà staccare la prossima cedola sui bond ristrutturati, si avvicina.

Diversamente da quello di inizio anni duemila, l’eventuale default tecnico non si concretizzerebbe per insolvenza, bensì a causa del blocco ai pagamenti imposto dal giudice americano che ha condannato Buenos Aires.

Il governo argentino non può pagare chi ha accettato la ristrutturazione del debito prima di aver raggiunto un accordo con i 2 “hedge fund” americani che l’hanno respinta (e che hanno vinto la causa in tribunale).

I negoziati sono ancora in alto mare e il conto alla rovescia è cominciato.


http://it.euronews.com/2014/07/28/l-arg ... o-default/


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[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=8VDX9XyPj2U[/BBvideo]



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MessaggioInviato: 01/08/2014, 16:47 
Cita:
vimana131 ha scritto:

Cita:
L’Argentina “flirta” con un nuovo default


È un tango molto pericoloso quello ballato in questi giorni dall’Argentina: il 30 di luglio, data entro la quale dovrà staccare la prossima cedola sui bond ristrutturati, si avvicina.

Diversamente da quello di inizio anni duemila, l’eventuale default tecnico non si concretizzerebbe per insolvenza, bensì a causa del blocco ai pagamenti imposto dal giudice americano che ha condannato Buenos Aires.

Il governo argentino non può pagare chi ha accettato la ristrutturazione del debito prima di aver raggiunto un accordo con i 2 “hedge fund” americani che l’hanno respinta (e che hanno vinto la causa in tribunale).

I negoziati sono ancora in alto mare e il conto alla rovescia è cominciato.


http://it.euronews.com/2014/07/28/l-arg ... o-default/



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Il debito estero come arma imperialista

Il default dell’Argentina, e l’inefficace “killeraggio” statunitense

In queste ore assistiamo amareggiati all’ennesima dimostrazione che l’intelligenza dell’opinione pubblica non supera quella dei famosi piccioni. Così come i pennuti, sottoposti da Pavlov a scariche elettriche ogni volta che toccavano cibo, finivano per lasciarsi morire d’inedia, così l’opinione pubblica, stimolata da scariche mediatiche, crede anche agli asini che volano.E davvero è inquietante vedere come tante persone, anche dotate di titoli di studio elevati, e considerate intelligenti, si fiondino a gridare che occorre il rigore, il socialismo fa schifo, come tutti i Paesi sudamericani, è che gli Stati Uniti sono migliori etc…
L’elenco delle idiozie potrebbe continuare all’infinito, per cui è meglio passare ai fatti, che possono essere riassunti in una frase: il default dell’Argentina ha come responsabile gli Stati Uniti d’America, ma non avrà conseguenze serie.
Riepiloghiamo gli ultimi avvenimenti:

1) l’Argentina fa default a causa delle politiche che gli impone il Washington Consensus
2) l’Argentina cambia politica e nello stesso tempo annuncia la ristrutturazione del debito
3) le politiche adottate dai governi dell’Argentina (investimenti pubblici, nazionalizzazioni, lotta alla disoccupazione, rivalutazione delle pensioni) funzionano; allo stesso tempo il 99% dei creditori (tra cui l’associazione dei “bonistas” italiani) accetta la ristrutturazione del debito.
4) solo un fondo speculativo Usa – tra i maggiori responsabili della crisi in cui oggi versiamo – non accetta la ristrutturazione e fa causa all’Argentina. E’ chiamata a dirimere l’alta corte di Washington, perché gli speculatori sono americani.
5) l’alta corte di Washington dà ragione ai fondi speculativi (sentenza politica): essi hanno il diritto a ricevere l’intero indennizzo con interessi e adeguamenti.
6) la corte Usa blocca i fondi argentini che si trovano nelle banche Usa come “cauzione” per gli speculatori, e quindi quei soldi non possono essere usati per pagare il debito a tutti quelli che avevano accettato la ristrutturazione.
7) di qui il default, che non ha in realtà ragione di esistere perché l’Argentina i soldi per pagare li ha; e soprattutto questo ha a che vedere con scelte politiche operate altrove, non con la politica dei governi argentini che sono un esempio di successo in tutti i campi negli ultimi 10 anni, statistiche ONU alla mano.

Quali sono i motivi di tale killeraggio? Essenzialmente tre, dalla matrice comune:

Brics + argentina

1) L’Argentina si è avvicinata ai Brics, forse l’entità più temuta dagli americani, sia perché è la dimostrazione che un mondo in cui loro non la facciano da padroni è possibile, sia perché adesso si sta espandendo ulteriormente nell’America Latina (e il Brasile è membro dei Brics) che gli Usa considerano il giardino di casa propria. Era addirittura dato praticamente per certo un ingresso dell’Argentina nei Brics. Poco dopo, il default: che tempistica!

2) L’Argentina si è mostrata solidale con la Russia, durante gli ultimi mesi, e anche questo è grave, agli occhi degli americani.

3) In generale si tratta di uno scontro tra gli interessi imperiali americani da una parte, e quelli legati alla sovranità nazionale argentina dall’altra. Il boa americano non può permettersi di lasciar scappare nessuna preda, ma anzi deve serrare le spire, se non vuole restare a bocca asciutta.

A differenza del boa, più l’America stringe, più le prede schizzano via, come saponette bagnate (vedere che fine stanno facendo i ratti “siriani” anti Assad, o quelli naziucraini, o il mega-accordo Russia-Cina sul gas). Il default argentino, al netto del danno d’immagine, non avrà conseguenze catastrofiche, e probabilmente non farà che rallentare (di poco) il cammino di Buenos Aires verso i Brics. Il motivo per cui non avrà altre conseguenze è che l’Argentina i soldi per pagare li ha, ma gli Usa li hanno congelati. Certo, questo favorisce i pescecani, a discapito dei creditori ragionevoli, ma gli Usa non possono stringere troppo la morsa, perché se no stimolerebbero una corsa dell’Argentina verso i rivali americani: Cina e Russia, senza contare che se l’usuraio ammazza il debitore, poi perde i propri soldi.

jinping kirchner

È quindi ovvio che tale sentenza è sia una punizione che un ammonimento per l’Argentina, ma avendo il tipico sapore gangsteristico che ammorba tutta la politica estera americana, alla fine risulterà solo controproducente. Del resto, di mosse sbagliate Obama ne ha collezionate molte.

http://www.statopotenza.eu/13560/il-deb ... perialista


Ultima modifica di Werther il 01/08/2014, 16:54, modificato 1 volta in totale.


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Argentina, il Senato dà l'ok a nazionalizzare i Tango bond
A Buenos Aires, il dispositivo che prevede il rimborso ai sottoscrittori dei titoli ristrutturati passa il primo esame. A breve toccherà alla Camera. Permetterà di pagare attraverso il Banco Nacion, svicolando lo stop imposto dal giudice Usa, Griesa, che chiede di rimborsare prima gli hedge fund che non avevano aderito agli swap
Argentina, il Senato dà l'ok a nazionalizzare i Tango bond Sciopero generale in Argentina per chiedere lavoro

MILANO - Il Senato argentino ha approvato nella notte una legge per trasferire a Buenos Aires la gestione del rimborso del debito dell'Argentina, una strategia per aggirare il blocco delle riserve a New York, deciso dalla giustizia americana. La legge, adottata al Senato malgrado il voto contrario dell'opposizione (39 voti contro 27, 2 astenuti), sarà sottoposta al voto dei deputati, probabilmente entro 15 giorni.

Il presidente di centro sinistra Cristina Kirchner ha proposto questa soluzione dopo il fallimento delle negoziazioni per risolvere un vecchio contenzioso con un gruppo di hedge fund che ha sconfitto il governo argentino davanti alla magistratura statunitense, dove un tribunale ha obbligato l'Argentina a versare ai fondi 1,3 miliardi di dollari, pari al 100% del valore dei titoli, mentre il 93% dei creditori ha accettato di ricevere solo il 30% del valore dopo la ristrutturazione del debito del 2005 e del 2010.

Il giudice Thomas Griesa ha così bloccato il pagamento degli interessi ai creditori che avevano accettato la ristrutturazione del debito degli anni Duemila, disponendo che prima andavano rimborsati i fondi. Ma Baires si è opposta e al momento non ha pagato né gli uni, né gli altri: per questa ragione è scattato il default tecnico parziale.

Il provvedimento in approvazione serve proprio a sostituire Bank of New York
Mellon (istituto Usa sul quale sono stati congelati gli interessi da versare ai creditori "leali" con Baires) con il Banco Nacion: se i creditori accetteranno un nuovo swap, potranno ricevere le cedole che spettano loro tramite giurisdizione e intermediario argentino. La legge dovrebbe entrare in vigore entro il 30 settembre, quando scatta la data per un nuovo pagamento. Sul punto, la stessa giustizia americana si era già espressa negativamente: "E' illegale", avevano detto della legge in via di preparazione, anche se non era stata tirata in ballo la questione di "oltraggio alla Corte" da parte del giudice.


http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... -94975915/


Cita:
La maledizione di Madoff, morto di cancro l'ultimo figlio del finanziere-truffatore


E' morto oggi a New York per un tumore Andrew Madoff, l'unico figlio rimasto di Bernard Madoff, il finanziere in carcere per una delle maggiori truffe della storia americana. Lo ha reso noto il suo avvocato, citato dai media statunitensi. L'altro figlio, Mark, si era impiccato l'11 dicembre 2010, esattamente due anni dopo l'arresto del padre. Andrew, che aveva 48 anni, si è spento a causa di un linfoma.

Erano stati proprio Andrew e Mark, che lavoravano nella finanziaria del padre, a denunciare il genitore alle autorità dopo che questi aveva confessato loro che gli investimenti offerti ai clienti erano soltanto una mega frode basata sullo schema di Ponzi. 'Bernie' Madoff è stato poi condannato a 150 anni di carcere per la truffa, il cui ammontare è stato calcolato attorno ai 65miliardi di dollari.

Andrew Madoff aveva pubblicamente ripudiato il padre ma, assieme al fratello, aveva dovuto affrontare le conseguenze legali della vicenda. Irving Picard, l'esperto nominato dal tribunale per sovrintendere alla liquidazione della società e le compensazioni alle vittime della truffa si era rivalso in sede civile contro Andrew e Mark per chiedere la restituzione di 153 milioni di dollari.




http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2 ... refresh_ce


Ultima modifica di vimana131 il 04/09/2014, 17:23, modificato 1 volta in totale.

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Werther ha scritto:


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http://www.statopotenza.eu/13560/il-deb ... perialista[/url]



Questa si chiama truffa internazionale...



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Argentina sotto assedio, pubblicità degli investitori su Ft: «Modello di scorrettezza»

Un'intera pagina del Financial Times per tornare all'attacco del recalcitrante governo argentino. L'American Task Force Argentina (Atfa) continua a perseguire la sua strategia di lavoro ai fianchi dopo che Buenos Aires ha deciso, lo scorso luglio, di ribellarsi alle decisioni del giudice di New York, Thomas Griesa, finendo in default (questa volta tecnico) per l'ottava volta nella sua storia. Ben due episodi negli ultimi 13 anni.

Così l'associazione Usa che tutela gli investitori in titoli argentini, che dal suo sito Factcheck Argentina giorno dopo giorno documenta lo scontro continuo tra due punti di vista al momento del tutto inconciliabili - le legittime pretese dei creditori e le tesi difensive dei debitori - ha investito pubblicando sul quotidiano della City un messaggio che vede al centro la foto della "presidenta" Cristina Fernandez de Kirchner e subito sopra un claim eloquente, riferendosi al paese sudamericano: «Un modello di scorrettezza».

L'espressione è stata utilizzata dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble lo scorso 31 agosto a Berlino. Uno dei massimi teorici dell'austerità merkeliana imposta ai governi dei Paesi periferici europei alle prese da anni con la crisi del debito (non sono mancati i progressi, per esempio in Iralanda e Spagna, ma il prezzo finora sono stati elevatissimi costi sociali e un quadro generale dell'economia europea preoccupante, con bassa crescita e una pericolosa tendenza alla deflazione) ha addossato all'Argentina stessa le responsabilità dell'attuale situazione.

«Come si fa ad accusare gli altri di essere degli avvoltoi - ha detto in sostanza Schaeuble - se in realtà sono gli stessi argentini a vivere da anni al di sopra dei propri mezzi? Non pagano i loro debiti (tema molto caro alla Germania, ndr) e per questa ragione il Paese è stato isolato dal mercato internazionale dei capitali».

Secondo l'Atfa il punto è proprio questo: la Kirchner non rispetta le sentenze e continua a cercare pretesti per rifiutarsi di pagare gli hedge fund che hanno ottenuto soddisfazione dal giudice Griesa. La stessa pagina a pagamento pubblicata sul Financial Times cita anche il senatore democratico degli Stati Uniti Robert Menendez, secondo il quale «non c'è ragione per cui un paese del G20 debba negare di fare fronte ai propri impegni legali e finanziari»

Da dove parte questa vicenda infinita? Nel 2001-2002 Buenos Aires dichiarò default su quasi cento miliardi di dollari di debito estero. Dopo lunghe trattative nel 2005 e 2010 optò per una ristrutturazione, con perdite fino al 70% per gli investitori. Il 7% di questi non accettò l'offerta di Buenos Aires e tra loro anzitutto due hedge americani, NML Capital di Paul Singer e Aurelius, specializzati nel comprare a basso prezzo debito in crisi.

Sono proprio loro che hanno deciso di sfidare l'Argentina nei tribunali americani chiedendo il pagamento senza sconti dei bond, 1,3 miliardi di dollari, lievitati a 1,5 miliardi con gli interessi. La magistratura americana, Corte Suprema compresa, ha dato loro ragione, in sentenze comunque contestate perché intervengono su titoli in dollari ma di debito sovrano di un altro paese.

Buenos Aires ha sostenuto di trovarsi nell'impossibilità materiale e legale di raggiungere rapidamente un nuovo accordo con gli hedge. E alla fine, messa all'angolo da Griesa, ha deciso di fare default anche nei confronti di chi aveva aderito alle ristrutturazione piuttosto che pagare quanto doveva ai possessori di vecchi titoli. Da sottolineare che il governo argentino aveva già affidato a Bank of New York Mellon i 539 milioni necessari a saldare regolarmente entro i termini del 31 luglio scorso i creditori con cui aveva raggiunto l'accordo di ristrutturazione.

L'obiettivo del gran rifiuto (ad ogni costo) nei confronti degli hedge e il rinvio sine die dei pagamenti è anche quello di arrivare alla fine del 2014, quando perderà di efficacia la clausola Rufo (Rights Upon Future Offering). Di fatto gli hedge favoriti dalla sentenza Griesa perderebbero il diritto ad ottenere termini più generosi rispetto ai soggetti che avevano accettato quanto fissato dalla ristrutturazione del 2010.

Intanto con riserve in dollari quasi dimezzate a 29 miliardi e il peso sotto un'enorme pressione la presidenta non rinuncia a tentare ogni strada alternativa, per quanto immaginifica o difficilmente percorribile. Tra le ipotesi l'aggiramento della giurisdizione statunitense attraverso pagamenti di titoli ristrutturati in Argentina o in Francia. Altra ipotesi sul tavolo del ministro dell'economia Axel Kicillof un'intesa con Pechino per non dover pagare il deficit commerciale in valuta statunitense.


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=ABCHHqwB


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MessaggioInviato: 18/10/2014, 11:47 
Ci stiamo avvicinando al maggior disastro
finanziario della storia. Ecco perchè.


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Le cinque maggiori banche americane hanno tutte un’esposizione ai derivati superiore ai 40 trilioni di dollari. A quando il nuovo collasso del sistema bancario americano? E Deutsche Bank vanta la maggiore esposizione in derivati di qualunque istituto americano, vale a dire oltre 75 trilioni di dollari (5 volte il Pil europeo e più o meno il Pil del mondo)

http://www.pressnewsweb.it/2014/10/ci-s ... ggior.html

Gli economisti la chiamano "La Grande Recessione": la crisi economica che attanaglia l'Europa dal 2008 ad oggi. Eppure non è altro che una gocciolina nell'oceano in confronto a ciò che stà per accadere.

Micheal Snyder su The Economic Colapse Blog non ha dubbi e per rispondere compie un’interessante analisi sul mondo dei derivati negli Stati Uniti: gli istituti “troppo grandi per fallire” nel paese oggi hanno singolarmente oltre 40 trilioni di dollari di esposizione ai derivati#8203;.

Con un debito nazionale di circa 17.700 miliardi di dollari, 40 trilioni di dollari è una cifra quasi inimmaginabile. E, prosegue l’analista, a differenza di azioni e obbligazioni, i derivati #8203;#8203;non rappresentano “investimenti” in nulla: sono solo scommesse di carta su ciò che accadrà in futuro. Praticamente una forma di gioco d’azzardo legalizzato e le banche “troppo grandi per fallire” hanno trasformato Wall Street nel maggiore casinò nella storia del pianeta. Quando questa nuova #8203;#8203;bolla scoppierà (e scoppierà sicuramente), il dolore che causerà per l’economia globale sarà maggiore di quanto le parole possono descrivere.
Le banche “too big to fail”, continua Snyder, producono enormi profitti attraverso i derivati. Secondo il New York Times, tali istituti “contano quasi 280.000 miliardi dollari di derivati #8203;#8203;sui loro libri contabili”, anche se la crisi finanziaria del 2008 ha dimostrato quanto sia pericoloso. Le grandi banche hanno poi sofisticati modelli computerizzati che dovrebbero mantenere il sistema stabile e aiutarli a gestire questi rischi. Ma tutti questi modelli sono basati solo su ipotesi ideate da persone in carne ed ossa. E quando un “evento cigno nero” arriva (come ad esempio una guerra, una grave pandemia, una catastrofe naturale apocalittica o un crollo di un grande istituto finanziario) questi modelli si sgretolano in pochissimo tempo.
Snyder riporta un breve estratto da un articolo di Forbes che descrive quello che è successo al mercato dei derivati dopo il tonfo di Lehman Brothers nel 2008:

Torniamo al crollo finanziario del 2008 e che cosa vediamo? L’America stava celebrando: l’economia era in piena espansione, tutti sembravano essere sempre più ricchi, anche se i segnali di pericolo erano dappertutto: troppi prestiti, investimenti folli, banche avide, regolatori addormentati al volante, politici desiderosi di promuovere la casa di proprietà per chi non poteva permetterselo, e gli analisti a predire ciò non poteva che finire male. E poi, quando Lehman Bros è caduta, il sistema finanziario e l’economia mondiale sono quasi crollate. Perché? La causa principale non era solo il prestito sconsiderato e la assunzione di rischi eccessivi. Il problema era la mancanza di trasparenza. Dopo il crollo di Lehman, nessuno riusciva a capire i rischi per la negoziazione di derivati #8203;#8203;e quindi nessuna banca voleva prestare o scambi con qualsiasi altra banca. Dato che tutte le grandi banche erano state coinvolti in misura sconosciuta nel commercio di derivati #8203;#8203;rischiosi, nessuno poteva dire quale poteva essere il prossimo istituto finanziario a implodere”.

Dopo l’ultima crisi finanziaria, prosegue Snyder, ci avevano promesso che questo sarebbe stato risolto. Ma invece il problema è diventato molto più grande. Da quando la bolla immobiliare è scoppiata nel 2007, il valore dei contratti derivati #8203;#8203;in tutto il mondo è salito a circa 500 miliardi di dollari. Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, si tratta oggi dell’incredibile cifra di 710.000 miliardi di dollari. E naturalmente il cuore di questa bolla dei derivati si trova a Wall Street. A tal proposito, Snyder pubblica il rapporto trimestrale più recente della Occ secondo cui le cinque maggiori banche “troppo grandi per fallire” dispongono tutte di oltre 40 trilioni di dollari in esposizione ai derivati.

JPMorgan Chase

Asset complessivi: circa 2,5 trilioni di dollari
Esposizione ai derivati: oltre 67 trilioni di dollari

Citibank

Asset totali: quasi 1,9 trilioni di dollari
Esposizione ai derivati: circa 60 trilioni di dollari

Goldman Sachs

Asset totali: poco meno di un trilione di dollari
Esposizione ai derivati: oltre 54 trilioni di dollari

Bank Of America

Asset totali: 2,1 trilioni di dollari
Esposizione ai derivati: oltre 54 trilioni di dollari

Morgan Stanley

Asset totali: 831 milioni di dollari
Esposizione ai derivati: oltre 44 trilioni di dollari


E non è certo un problema solo americano. Come ha riportato recentemente anche Zero Hedge, il gigante europeo, Deutsche Bank vanta la maggiore esposizione in derivati di qualunque istituto americano, vale a dire oltre 75 trilioni di dollari (5 volte il Pil europeo e più o meno il Pil del mondo!!)
Per coloro che cercano con ansia il giorno in cui questi colossi imploderanno, è necessario tenere a mente che quando lo faranno si porteranno dietro tutto il sistema, ormai completamente dipendente da queste banche. Ci avevano detto che qualcosa sarebbe stato fatto dopo l’ultima crisi, ma in realtà i giganti finanziari si sono, da allora, potuti allargare di un 37% complessivo. Oggi, inoltre, le cinque maggiori banche del paese rappresentano il 42 per cento di tutti i prestiti negli Stati Uniti, e le sei maggiori controllano il 67 per cento di tutte le attività bancarie.
Ci stiamo pericolosamente avvicinando verso il maggior disastro finanziario nella storia del mondo, e, conclude Snyder, nessuno sta facendo nulla per impedirlo.



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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Il "Sistema" è un colosso dai piedi di argilla... prima ce ne rendiamo conto e prima ce ne potremo liberare...
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Eh.... ma pare che senza passare dalla povertà, quella vera,
nessuno possa definirsi determinato, al punto da decidere di reagire...





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