Errore umano oppure guasto
Saranno i tracciati a svelarlo
L'impatto potrebbe essere avvenuto durante una virata sbagliata
Un guasto tecnico o un errore di uno dei due piloti. Aspettando che siano le scatole nere e i tracciati a parlare, gli esperti e gli addetti ai lavori concordano nel sostenere che possano essere queste le possibili cause dell'incidente in cui sono rimasti coinvolti i due piloti e i due navigatori a bordo dei Tornado. Saranno comunque le tre inchieste aperte - dalla procura di Ascoli per disastro aereo colposo, dalla procura militare di Verona che ha la competenza sulla base di Ghedi, e infine dall'Aeronautica militare - a dirlo. In attesa si possono dunque solo mettere in fila le testimonianze di chi ha visto l'impatto tra i due aerei - c'è chi parla di uno scontro violentissimo e di un'esplosione in volo, chi dice di aver visto una scia bianca da uno dei due aerei che sembrava in avaria, chi ha visto un caccia esplodere in volo e trasformarsi in una palla di fuoco e l'altro sorvolarlo per poi schiantarsi sulla collina - e i dati di fatto.
IL PRIMO è che i caccia erano partiti a distanza di cinque minuti l'uno dall'altro - uno alle 15.22, l'altro alle 15.27 - dalla base di Ghedi per una missione che doveva durare 90 minuti. L'incidente è avvenuto tra le 16.20 e le 16.30. Secondo alcuni esperti, l'impatto potrebbe essere avvenuto proprio quando i due Tornado stavano per ricongiungersi in formazione, provenienti da direzioni diverse, per puntare su Ghedi. Una ricostruzione che collima con quanto raccontano alcuni testimoni, che hanno visto i due aerei scontrarsi perpendicolarmente.
Ma cosa stavano facendo i jet sopra le Marche? Fonti qualificate dell'Aeronautica spiegano che non era in corso una missione che prevedeva una «reazione ad una possibile minaccia». I due Tornado non si stavano dando la caccia e non c'era uno dei due che faceva «il nemico». I jet, spiega la fonte, erano impegnati invece in una «missione a tempo», una ricognizione di una determinata zona, e che prevedeva «alcuni punti di virata». Una missione che si fa «quotidianamente», ha sottolineato il ministro della Difesa Roberta Pinotti, «regolarmente pianificata e autorizzata». I due Tornado erano partiti da Ghedi con una rotta che doveva essere percorsa in un tempo preordinato e sulla quale erano segnati dei punti nei quali sarebbe dovuta avvenire la virata. Non è escluso dunque che l'incidente possa essere avvenuto in uno di questi punti, per uno sbaglio di manovra o per un problema tecnico.
http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/ ... _svelarlo/Comunque, secondo me, si stavano ricongiungendo da due piccole vallate differenti (il "Tornado" è stato fatto per questo scopo: volare basso , con la "piattaforma inerziale", dove si può ...).