Il vero nemico
Una guerra giusta contro l'Isis, una sbagliata contro Putin. In ogni caso prepariamoci a mettere mano al portafogli.
L'Italia entra nella coalizione militare di dieci Paesi che farà guerra al califfato islamico dell'Is che sta insanguinando Siria e Irak con genocidi di cristiani e teste mozzate di occidentali.
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20,68 KBNon sono previsti, al momento, interventi di terra ma azioni mirate dal cielo, oltre che di intelligence. Lo ha annunciato ieri Renzi al termine del vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri della Nato riuniti in Galles. Un vertice delicato non tanto per questa decisione, su cui c'è stata unanimità di vedute.
A far discutere è stata la diversa velocità, e intensità, con cui l'America e l'Europa hanno intenzione di affrontare la crisi ucraina. L'annuncio delle decisioni è stato sincronizzato con l'ora dell'entrata in vigore del cessate il fuoco tra le parti in causa: il governo ucraino, i separatisti filo russi e Putin. Obama ha ottenuto di poter mostrare i muscoli dell'America contro Putin e ha annunciato l'insediamento ai confini russi di cinque nuove basi della Nato con forze di intervento rapido. L'Europa ha portato a casa l'impegno a non fare scattare nuove sanzioni economiche contro la Russia se nelle prossime ore la tregua reggerà.
Difficile districarsi a caldo tra la forma e la sostanza. Nessuno, ovviamente, ha voluto perdere la faccia. Neppure Putin, che infatti ha commentato le decisioni della Nato con parole minacciose. Ma certo i toni usati da Renzi e dalla Merkel sono stati ben diversi, e molto più morbidi, di quelli di Obama. Evidentemente tra i Paesi europei stanno prevalendo la cautela e il timore che lo scontro con Putin passi da verbale a militare.
Una guerra giusta, quella contro gli integralisti islamici, sta per partire e l'Italia c'è. Una guerra sbagliata, quella contro la Russia, è minacciata ma congelata grazie anche alla mediazione italiana del premier e, dietro le quinte, di Silvio Berlusconi che con Putin ha mantenuto un ottimo rapporto. Decisive saranno le prossime ore e intanto prepariamoci a mettere mano al portafoglio. Obama pretende che anche l'Italia porti al due per cento del Pil le spese militari. Il doppio di quanto spendiamo oggi. Secondo voi, dove andranno a trovare 14 miliardi?
Alessandro Sallusti