Donato ha scritto:
Come per il Cristianesimo, i miei studi personali hanno evidenziato parallelismi sulla nascita-invenzione di una religione di stato qual'è il Giudaismo.....
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Pur sapendo di toccare la suscettibilità di Negev, e francamente me ne dispiace perchè il mio intento è puramente quello di una persona alla ricerca della verità storica, senza alcuna velleità 'demolitrice', devo dirti che hai toccato, e con ragioni da vendere, un tasto molto delicato, circa la sensibilità di un qualunque credente ebreo.
Il giudaismo, la dottrina o tradizione religiosa ebraica, se così vogliamo chiamarla, non nasce contemporaneamente alla cultura religiosa ebraica: cosa ben diversa dal concetto di 'etnia', in quanto non è MAI esistita un'etnia ebraica, nè in Egitto, nè fuori dall'Egitto.
Lo storico ebreo Giuseppe Flavio, il quale scriveva in base ad una documentazione ben più corposa di quella di cui dispongono oggi gli eruditi di tutto il mondo, sia ebrei che non ebrei, affermava addirittura che gli israeliti discendevano dai celebri 'Hyksos', un popolo 'misterioso', di sicura origine semitica, il quale invase e governò l'Egitto medio-inferiore tra il XVIII ed il XVI secolo a.c.
Molto probabilmente, almeno in parte Giuseppe F. aveva ragione. Tuttavia, questo riguardò essenzialmente la formazione dell'etnia israelita, la quale ebbe come 'culla' la parte settentrionale della Palestina ebraica (la Galilea e parte delle regioni adiacenti). Ciò NON avvenne contestualmente al fenomeno dell'Esodo biblico, evento sicuramente storico ma di natura ben diversa da quella che i religiosi e gli scribi giudaici vollero farci credere (e che costituisce, anche per il mondo ebraico attuale, 'vera parola di D-o'), ma alcuni secoli prima dell'Esodo.
Probabilmente, la prima struttura dell'etnia israelita si formò durante il tragitto percorso dagli 'Hyksos' (in realtà non un nome di una vera e propria etnia), durante il loro spostamento dall'area mediorientale a quella dell'Egitto inferiore (zona del delta). Non è improbabile che tale spostamento sia stato causato dalla pressione hittita o quella del regno di Mitanni.
La comune origine semitica con gli Hyksos, spinse il sacerdote Abramo a raggiungere gradualmente l'Egitto, dove sapeva di essere ben accolto dagli Hyksos, vista la comune natura semitica e, soprattutto, i comuni culti religiosi praticati nelle loro terre di origine(1). In particolare, Abramo era custode delle tradizioni relative al culto del D-o che nella Mesopotamia centro- settentrionale era appellato con il nome SIN, vale a dire il dio LUNA: una divinità maschile per gli antichi popoli di quell'area.
Tale culto aveva il suo massimo centro di espressione presso la famosa città di HARRAN (Mesopotamia settentrionale), vera città di provenienza del sacerdote Abramo. Più ad occidente, la stessa divinità era appellata YAH, mentre nell'area fenicio-cananea e proto-fenicia (Ugarith) essa era chiamata YAHU: una desinenza che, insieme a 'Yah', ritroviamo spesso nei nomi teofori ebraici.
Sebbene nel libro dell'Esodo (v. l'episodio del roveto ardente) è riportato che il D-o di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, etc., era anche il D-o di Mosè, ciò non corrisponde assolutamente alla verità storica, dal momento che Mosè (di sicuro un nome incompleto) fu un sommo sacerdote della principale divinità del pantheon egizio: vale a dire il dio AMON, il quale presso la capitale Tebe (la 'No-Amon' biblica, chiamata Eliopolis dai greci) era appellato AMEN.
Più tardi, a partire dalla seconda metà del VII secolo a.c., verrà imposto ai fedeli ebraici di non pronunciare mai più il vero nome del VERO dio di Mosè, ed usare, alla bisogna, un qualunque attributo-sinonimo per indicarlo. Tutto ciò, ovviamente, per far dimenticare al più presto lo stato delle cose a partire dall'origine dell'ebraismo sino alla grande riforma voluta dal re giudaico Giosia, coadiuvato dal suo sommo sacerdote Helkya (o Chelkya).
Per agevolare il processo 'obliante', si fece credere, alle generazioni immediatamente successive a quella della riforma, che AMEN significasse 'così sia', sfruttando la particolare similitudine fonetica con la parola aramaica AMEYN, la quale serviva, appunto, proprio ad esprimere il concetto di 'così sia'.
Uno dei sinonimi più celebri per rifersi al D-o degli ebrei (una specificazione necessaria ai fini storici) è quello del 'Tetragrammaton', come lo chiamavano i greci, vale a dire YHWH. Gli stessi autori della grande riforma 'giudaica' (da cui il sostantivo 'giudaismo', in quanto avvenuta in Giudea ad opera delle autorità politico e religiose giudaiche del tempo), fecero credere che tale gruppo consonantico fosse stato il vero nome del D-o degli ebrei e che la sua vocalizzazione (del tutto arbitraria) fosse stata YEHOWAH (Geova in occidente).
In realtà, il 'tetragramma' non è altro che un ACRONIMO, il quale sottendeva la frase ebraica 'Yod He Waw He', che tradotta fornisce il significato: 'Io Sono Chi Sono', o, in alternativa, 'Io Sono Colui Che E''. Questa frase è quella che si trova nell'Esodo, sempre nel contesto dell'episodio del roveto ardente. Quando Mosè chiede a D-o, che gli parla 'nascosto' dietro il roveto in fiamme, quale fosse il suo nome, in modo da poterlo riferire agli 'ebrei' che aveva lasciato in Egitto, al fine di spingerli a seguirlo nell'avventura dell'Esodo, D-o gli rispose: "dirai ai tuoi fratelli che sono ancora in Egitto che Yod He Waw He!". (cioè, 'Io Sono Chi Sono')
Per inciso, in origine, cioè agli albori dell'ebraismo, il tetragramma non era tale ma più esattamente un TRIGRAMMA, vale a dire HWH (He Waw He, cioè 'Sono Chi Sono'). La 'yod', lettera dell'alfabeto ebraico utilizzata anche per indicare la prima persona singolare, cioè 'io', venne aggiunta in un secondo tempo (forse in tempi post-riforma).
Non fu certo un caso che gli ebrei delle origini scelsero una così strana espressione per riferirla al loro D-o. Sin dai tempi molto remoti, quando Amon era adorato solo nella parte superiore dell'Egitto (Alto Egitto) ed anche fuori dai suoi confini (sino, probabilmente, all'attuale Etiopia), e con il nome Amwn, significante il 'D-o nascosto', l''invisibile', ma anche il 'VIVENTE', questa divinità egiziana, diventata poi il capo del pantheon egizio dopo la fusione con il dio Rha (Amon-Rha), venerato nel basso Egitto (Menfi ed altre aree del delta), veniva indicata anche con l'espressione NUK PU NUK (NPN), il cui significato era: SONO CHI SONO!!...Io credo che a questo punto anche le menti più scettiche dovrebbero soffermarsi un momento a riflettere...
La riforma voluta dal re Giosia(2), trasformò, all'atto pratico, il politeismo dell'ebraismo delle origini in un rigido ed intollerante monoteismo (come del resto tutti i monoteismi della storia!), e tutte le autorità giudaiche, sia politiche che religiose, successive alla grande riforma giosiana, si adoperarono con ogni mezzo, anche ricorrendo alle più ciniche mistificazioni, per far dimenticare al più presto ai fedeli ebrei l'antica e VERA natura dell'ebraismo delle origini.
La setta o comunità di quelli che verranno poi chiamati semplicemente 'Nazareni'(3), si formò, praticamente, nello stesso contesto della grande riforma voluta dal re Giosia. Prima di allora, essi erano conosciuti prevalentemente come 'benè Abba' (cioè 'figli del Padre', dove per Abba non era inteso D-o ma un antico patriarca ebraico), o anche come 'Kenites', da cui l'aggettivo 'cainiti usato dai padri eresiologi, per far credere che la setta, o le sette, indicate con tale attributo venerassero la figura del mitico Caino (sic!).(4)
L'attributo 'cananeo', utilizzato per Simon Pietro, quale si ritrova nei vangeli, derivava proprio da kenita e non da QANA, come gli apologisti falsari hanno sempre cercato di far credere!
Qualcosa di praticamente analogo alla riforma di Giosia, accadrà circa 10 secoli dopo nell'impero romano, attraverso l'infernale connubio tra il clero cattolico e la criminale dinastia costantiniana, con la sola eccezione di Giuliano il Grande, appellato l''apostata' dalle criminali autorità religiose cattoliche del tempo! (autrici dei più efferati misfatti e crimini verso i pagani e tutte le realtà religiose extra-cattoliche)
Origine di tutti i 'mali' (se per male si intende il monoteismo in sè stesso: di sicuro la forma religiosa tra le più antidemocratiche) fu sicuramente il 'modello' adottato dal faraone Akhenaten in Egitto, circa 7 secoli prima della riforma monoteistica di Giosia. Lo stesso sinonimo divino ADON-AI (cioè 'mio Adon'), nei linguaggi semitici del tempo, in virtù dell'intercambialità della lettera 'd' con 't', poteva essere espresso anche nella forma ATON-AI, vale a dire 'mio Aton': il che è tutto dire, vista la stretta correlazione tra il dio egizio ATON e la figura di Akhenaten!
Spero che tu non ti sia annoiato nella lettura di questo lungo messaggio.
Saluti
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Note:
(1) - questo vuol dire chiaramente che il faraone (o i faraoni) che accolse benevolmente Abramo fu un faraone hyksos e NON egizio.
(2) - forse per ragioni più politiche che religiose: al contrario del sommo sacerdote Helkya, il quale vedeva in ciò un'occasione unica ed irripetibile per trasformare il suo culto nell'unico culto osservato dai giudei e da tutti i sudditi di Giosia. Una cosa che dovrebbe far riflettere su questo aspetto, è che, sicuramente, al tempo di Giosia non vi fosse molta armonia tra le varie anime religiose della realtà ebraica del tempo; cosa che spinse Giosia, forse perchè 'opportunamente' consigliato, ad intraprendere il difficile (e sanguinoso) passo della riforma religiosa, visto che le divisioni ed i contrasti interreligiosi minavano l'unità politica del suo paese, in un momento così delicato e drammatico nella storia della Giudea, stretta tra la morsa della pressione caldeo- babilonese ad est, e da quella egizia ad occidente. Forse, così facendo Giosia intendeva dimostrare di essere indipendente (e quindi neutrale) dall'eredità religiosa mesopotamica (Abramo-Yahu) e da quella egizia (Mosè-Amen/Amon). Da tenere presente che il culto della dea fenicio-canaanea Asherah/Astharte (perchè di ciò si trattava, essendo stato Asherah un mero attributo, significante, in pratica, "Quella del palo") era molto più affine a quello di EL e di YAHU che non a quello di AMEN/YAHWEH.
(3) - in ebraico 'Notzrim': in pratica ciò che restava della locuzione originaria 'Notzrim ha-Beryth', vale a dire 'Guardiani dell'Alleanza' o Legge mosaica. I Nazareni, sempre detestati dalle autorità religiose giudaico-ortodosse, rifiutarono la riforma di Giosia e rimasero fedeli alla Legge dell'ebraismo delle origini, cioè a quella che essi definivano la VERA legge, tanto che ai tempi di Gesù lo stesso termine, vale a dire 'nazareno', aveva acquisito anche la valenza di 'quello della verità' (v. vangelo di Filippo). Per lo stesso motivo, vale a dire a causa delle truffaldina riforma voluta da Giosia e dal suo apparato religioso, anche i Samaritani si separarono dal nuovo ebraismo del tempio di Gerusalemme, il quale verrà anche indicato successivamente con il termine 'giudaismo'. Questo e non altri è il vero motivo per cui i giudei ortodossi definivano i samaritani dei 'semi-pagani': in realtà degli ebrei ortodossi, i quali, come i nazareni, erano rimasti fedeli al primitivo ebraismo, essenzialmente un culto politeista, come tutti i culti dei popoli circostanti ad Israele.
(4) - originariamente i Keniti provenivano dal sud della Palestina, vale a dire dall'area che, secondo la Bibbia, venne assegnata ad Esaù. Questo, probabilmente, è uno dei motivi che portarono i rabbini ad affermare che il regno di Balaam, pseudonimo utilizato per indicare Gesù nel Talmud, era quello di Esaù. (ovviamente il riferimento era a tutti i nazareni/benè Abba/keniti). Tuttavia non sono escluse anche altre implicazioni.
Veritas
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