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Marziano
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MessaggioInviato: 18/04/2012, 13:03 
dal commento sul documentario su Youtube LA TRAPPOLA - Genova 20-21 Luglio 2001




Mettiamola così. Hai 21 anni,sei di leva,in servizio da 18 ore,fa caldissimo,non puoi neanche pisciare,sei intossicato dai lacrimogeni,ti piove addosso di tutto,sei stato ferito,hai paura di morire. Ti danno l'ordine di caricare. Che cavolo fai?
Hai 23 anni,partecipi ad una manifestazione perchè hai un'idea politica,sei scappato dai blindati che ti volevano investire sul marciapiede,sei intossicato dai lacrimogni,hanno spaccato testa e denti alla tua fidanzata. Che cavolo#65279; fai?

Allora, che cavolo fate?



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MessaggioInviato: 18/04/2012, 13:11 
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sezione 9 ha scritto:
Lo dice il film che non tutta la polizia (e i carabinieri, caspita!) ha accettato passivamente quello che è stato fatto. Capisco che non sia facile esporsi. Ma è proprio chi si espone che va preso ad esempio. E questo, mi pare, il film (Max?) in qualche modo lo dice. Questo è l'obiettivo del film: far capire che la democrazia non può essere sospesa, che non lo si può accettare, che non è ammissibile che sia imposta dall'alto (Fini e La Russa, mi pare di ricordare, no?) e che chi si trova nella condizione di poterla sospendere non deve essere corrotto dalle idee che quei poliziotti (reali) avevano. Volevate un film documentario completo sui giorni del G8? Scrivete una lettera di protesta al regista. Oppure guardatevi il documentario (che c'è già, appunto) in cui hanno raccolto i filmati realizzati strada per strada, con le registrazioni della questura, dei pestaggi VERI, del sangue VERO, della paura VERA, dei blindati VERI che caricano gente VERA.


Ti quoto.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 19/04/2012, 13:07 
Qualcuno dice che il film è addirittura "troppo morbido".

Leggetevi questo va.....

http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1s7TNWmJz



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MessaggioInviato: 06/07/2012, 14:05 
G8: condannati i vertici della polizia

Immagine

Giudici di Cassazione confermano condanna a catena
comando per le violenze alla scuola Diaz di Genova


05 luglio, 23:33

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 44239.html

Confermata, dalla Cassazione, la responsabilità dei vertici della polizia alla catena di comando a Genova, il 22 luglio del 2001, la notte del pestaggio e dell'arresto illegale dei no-global alloggiati alla scuola Diaz durante il G8. Diciassette i dirigenti che escono compromessi da questo esito processuale che comporta anche la sanzione accessoria della interdizione dai pubblici uffici per cinque anni che si ripercuoterà sulla carriera professionale dei poliziotti di rango perché si apriranno i procedimenti disciplinari finora congelati in attesa del verdetto.

Tra i 'big' condannati, per aver firmato i verbali falsi che giustificavano il blitz violento accusando le vittime di aver opposto resistenza accoltellando un agente e nascondendo molotov, ci sono il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri (4 anni), il capo del Servizio centrale operativo Gilberto Caldarozzi (3 anni e 8 mesi), e il capo del dipartimento analisi dell'Aisi Giovanni Luperi (4 anni). Gli altri dirigenti con condanna irrevocabile a tre anni e otto mesi sono Filippo Ferri, Massimiliano Di Bernardini, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi, Davide Di Novi, Salvatore Gava e Pietro Troiani. Uno sconto di pena ci sarà per l'ex capo della mobile Vincenzo Canterini - ora in pensione - che aveva avuto la pena più alta, cinque anni, dalla quale si dovrà sottrarre la condanna per lesioni ma non per il falso. Per tutti loro si profila una sostituzione nell'incarico.

"La sentenza va rispettata come tutte le decisioni della magistratura. Il ministero dell'Interno ottempererà a quanto disposto dalla Suprema Corte", ha dichiarato dal Viminale il ministro Annamaria Cancellieri sottolineando però che "nessuno può dimenticare l'attività quotidiana di tante donne e uomini della polizia che, con dedizione, professionalità e coraggio, lavorano al servizio dello Stato per il bene di tutti". Dopo undici anni di attesa, le vittime - 63 i feriti, molti in maniera grave e permanente come il giornalista inglese Mark Covell, 93 gli arrestati in modo illegale rimasti in carcere tre giorni senza poter comunicare con nessuno - hanno ottenuto il via libero definitivo al diritto al risarcimento contro il quale si era battuta l'Avvocatura dello Stato.

La Suprema Corte, invece, ha dichiarato prescritte le condanne a tre anni di reclusione (comunque coperti dal condono) per otto cosiddetti 'pesci piccoli', i caposquadra del settimo reparto della celere di Roma, accusati di lesioni. La decisione ha come effetto il venir meno della sanzione accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri, Vincenzo Compagnone. Per Massimo Nucera e Maurizio Panzieri è stata rideterminata al ribasso - da tre anni e otto mesi a tre anni e cinque mesi - la condanna per la messinscena dell'accoltellamento.

Tra i primi commenti quello di Heidi Giuliani, la mamma di Carlo, lo studente ucciso da un carabiniere durante il G8. "Giustizia c'é benché incompleta - ha detto - anche se le responsabilità sono più ampie e penso all'assoluzione dell'allora capo della polizia e al mancato processo per la morte di mio figlio". "Ci sono voluti undici anni per arrivare a questo verdetto e la Cassazione è stata coraggiosa: mai, nelle democrazie occidentali, si è arrivati ad una condanna per funzionari della polizia di così alto livello", ha aggiunto l'avvocato Emanuele Tambuscio, legale di alcuni no-global. Per il leader di Sel Nichi Vendola, "la nube tossica che per undici anni ha coperto la mattanza alla Diaz si è dissolta". E' stato dunque convalidato - come chiesto da Pietro Gaeta della Procura della Cassazione - l'impianto accusatorio tessuto dalla Corte di Appello di Genova che aveva esteso le condanne ai vertici della polizia dopo le iniziali assoluzioni.



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MessaggioInviato: 06/07/2012, 14:32 
Se ci fosse stato già nel codice il reato di tortura, non si sarebbe prescritto niente, e si sarebbero potute dare pene più in linea con la gravità del fatto, perchè ora quello che è successo è un insieme di "lesioni" e di "falsi" che non possono essere visti nel loro reale insieme, che configura una vera e propria sospensione delle garanzie costituzionali.


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MessaggioInviato: 06/07/2012, 15:07 
Cita:
sezione 9 ha scritto:

Se ci fosse stato già nel codice il reato di tortura, non si sarebbe prescritto niente, e si sarebbero potute dare pene più in linea con la gravità del fatto, perchè ora quello che è successo è un insieme di "lesioni" e di "falsi" che non possono essere visti nel loro reale insieme, che configura una vera e propria sospensione delle garanzie costituzionali.


Già.... come ha detto AMNESTY INTERNATIONAL, quella è stata
"La più grande sospensione dei diritti democratici
in un paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale"



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MessaggioInviato: 06/07/2012, 18:38 
La più grande, non credo. A me viene in mente l'esercito della corona in Irlanda del Nord, negli anni '70... Ma anche in Italia, Tambroni, l'MSI a Genova e Reggio Emilia (11 morti), oppure Scelba e i suoi 150 e passa morti...

Il G8 di Genova è stato uno scorcio nostalgico di qualcuno (che non sarà mai condannato in quanto parlamentare) contro una massa di persone assolutamente non pronta a rivivere lo scontro fisico che, magari, i loro padri avrebbero riconosciuto subito, "annusando l'aria"...

Tanti di quelli che sono finiti a Bolzaneto sono stati presi negli ospedali, quando il padre saggio la prima cosa che dice al figlio in partenza è proprio di evitarli... L'organizzazione non ha studiato bene il percorso: se si fosse ragionato mettendo alla base lo scontro non avrebbero mai fatto imbucare il corteo dove poi gli scontri generali sono iniziati (e si sapeva che sarebbe successo "qualcosa", me lo ricordo bene!). Si è pensato che si potesse risolvere tutto col solito po' di casino, qualche atto di vandalismo, la solita carica di alleggerimento e amen, mentre invece avrebbero dovuto pensare la manifestazione in funzione (è orrendo dirlo) "militare", come era poi una volta... Servizio d'ordine non ce n'era, e serviva qualcuno che sapesse picchiare duro gli infiltrati (ma proprio bastonate). Alla Diaz poi hanno beccato i più ingenui (nel senso migliore del termine: innocenti) perchè li hanno presi che dormivano: nessuno che controllasse la situazione, nessuno che avesse pensato "e se viene la polizia come facciamo a scappare?"... Da una parte c'era chi voleva fare come in Cile, dall'altra delle persone che, bene o male, pensavano si trattasse solo della solita manifestazione, ed è questo che imputo agli organizzatori: non essere stati capaci di prevedere e gestire una situazione intuita da tutti, e solo per salvaguardare il concetto del corteo "autogestito".


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MessaggioInviato: 06/07/2012, 19:05 
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sezione 9 ha scritto:

La più grande, non credo. A me viene in mente l'esercito della corona in Irlanda del Nord, negli anni '70... Ma anche in Italia, Tambroni, l'MSI a Genova e Reggio Emilia (11 morti), oppure Scelba e i suoi 150 e passa morti...

Il G8 di Genova è stato uno scorcio nostalgico di qualcuno (che non sarà mai condannato in quanto parlamentare) contro una massa di persone assolutamente non pronta a rivivere lo scontro fisico che, magari, i loro padri avrebbero riconosciuto subito, "annusando l'aria"...

Tanti di quelli che sono finiti a Bolzaneto sono stati presi negli ospedali, quando il padre saggio la prima cosa che dice al figlio in partenza è proprio di evitarli... L'organizzazione non ha studiato bene il percorso: se si fosse ragionato mettendo alla base lo scontro non avrebbero mai fatto imbucare il corteo dove poi gli scontri generali sono iniziati (e si sapeva che sarebbe successo "qualcosa", me lo ricordo bene!). Si è pensato che si potesse risolvere tutto col solito po' di casino, qualche atto di vandalismo, la solita carica di alleggerimento e amen, mentre invece avrebbero dovuto pensare la manifestazione in funzione (è orrendo dirlo) "militare", come era poi una volta... Servizio d'ordine non ce n'era, e serviva qualcuno che sapesse picchiare duro gli infiltrati (ma proprio bastonate). Alla Diaz poi hanno beccato i più ingenui (nel senso migliore del termine: innocenti) perchè li hanno presi che dormivano: nessuno che controllasse la situazione, nessuno che avesse pensato "e se viene la polizia come facciamo a scappare?"... Da una parte c'era chi voleva fare come in Cile, dall'altra delle persone che, bene o male, pensavano si trattasse solo della solita manifestazione, ed è questo che imputo agli organizzatori: non essere stati capaci di prevedere e gestire una situazione intuita da tutti, e solo per salvaguardare il concetto del corteo "autogestito".


Tutto vero... l'importante però, è che la giustizia (almeno stavolta)
sia stata in grado di vedere la realtà dei fatti. E questo è positivo....



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 Oggetto del messaggio: Re: DIAZ (il film)
MessaggioInviato: 07/04/2015, 12:09 
G8 di Genova, Italia condannata dall’Europa“Blitz della polizia alla scuola Diaz fu tortura”
Sentenza della Corte dei diritti umani di Strasburgo a 14 anni dall’irruzione nella notte del 21 luglio 2001
Riconosciute le violenze ai danni di un manifestante e l’assenza di una legge adeguata a punire il reato

Il blitz della polizia alla scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001, durante il G8 di Genova, “deve essere qualificato come tortura”. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia non solo per le violenze, ma anche perché non ha una legislazione adeguata a punire il reato di tortura. Il ricorso è stato presentato da Arnaldo Cestaro, 62enne all’epoca del pestaggio, che dalla Diaz uscì con diverse fratture che hanno richiesto numerosi interventi chirurgici. Cestaro è poi diventato attivista del Comitato verità e giustizia per Genova. Lo Stato dovrà risarcirgli 35mila euro

Il blitz della polizia alla scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001, durante il G8 di Genova, “deve essere qualificato come tortura”. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia non solo per quanto commesso nei confronti di uno dei manifestanti, ma anche perché non ha una legislazione adeguata a punire il reato di tortura. La Corte ha dichiarato all’unanimità che è stato violato l’articolo 3 sul “divieto di tortura e di trattamenti inumani o degradanti“. Il ricorso, a quanto emerge dal sito della corte, è stato presentato da Arnaldo Cestaro, 62enne all’epoca del pestaggio, militante vicentino di Rifondazione comunista che dalla Diaz uscì con ratture a braccia, gambe e costole che hanno richiesto numerosi interventi chirurgici negli anni successivi. All’epoca il referto dei mdici genovesi sottolineò “l’indebolimento permanente dell’organo della prensione e della deambulazione”. Cestaro è poi diventato un attivista del Comitato verità e giustizia per Genova. La Corte ha stabilito che lo Stato dovrà risarcirgli 45mila euro.

“La Corte – si legge nel documento pubblicato sul sito della Corte di Strasburgo – ha riscontrato una violazione dell’articolo 3 della Convenzione, a causa dei maltrattamenti subiti da Cestaro e di una legislazione penale inadeguata per quanto riguarda sanzioni contro gli atti di tortura e misure dissuasive che prevengano la loro reiterazione”. “Dopo aver sottolineato il carattere strutturale del problema – si legge ancora – la Corte ricorda che, per quanto riguarda le misure per rimediare, gli obblighi positivi che spettano allo Stato italiano in merito all’articolo 3, possono compore un quadro giurico appropriato, anche attraverso disposizioni penali efficaci”. La Corte di Strasburgo rileva che il carattere del problema è “strutturale” e richiama l’Italia a “stabilire un quadro giuridico adeguato, anche attraverso disposizioni penali efficaci”, munendosi di strumenti legali in grado di “punire adeguatamente i responsabili di atti di tortura o di altri maltrattamenti”, impedendo loro di beneficiare di misure in contraddizione con la giurisprudenza della Corte stessa.

La notte del 21 luglio 2001, quando sia il vertice dei “Grandi della terra” che le manifestazioni di protesta erano terminate, alcune decine di agenti della Polizia di stato fecero irruzione nel complesse scolastico Diaz-Pertini, che era diventato un dormitorio per i cosidetti “no global”. Sul 93 persone arrestate, con l’accusa di appartenere al “black bloc” protagonista degli scontri più duri delle due giornate precedenti, oltre 60 rimasero ferite nel pestaggio seguito all’irruzione, di cui almeno due in modo grave. La posizione dei 93 fu poi archiviata dalla Procura di Genova qualche anno più tardi, mentre il processo contro dirigenti e agenti protagonisti dell’irruzione è terminato nel 2012 con 25 condanne. Il processo ha inoltre documentato che la polizia costruì prove false per incastrare i manifestanti, a cominciare da due bottiglie molotov portate nella scuola dagli stessi poliziotti e poi esibite alla stampa tra gli oggetti sequestrati.

Nel ricorso presentato il 28 gennio 2011, Cestaro aveva invocato gli articoli 3,6 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, sostenendo che i responsabili delle violenze nei suoi confronti non erano stati sanzionati in maniera adeguata, in particolare per la sopraggiunta prescrizione di alcuni reati, per le riduzioni di pena di cui alcuni imputati hanno beneficiato e dell'”assenza di sanzioni disciplinari” verso agenti e dirigenti coinvolti (che anzi fecero carriera fino alla sentenza di Cassazione, con conseguente interdizione dai pubblici uffici).

“Che tristezza, deve essere una ‘entità esterna’ come la Corte di Strasburgo a spiegarci che a #Diaz e #Bolzaneto ci fu tortura”, ha twittato Daniele Vicari, regista del film ‘Diaz – Don’t Clean Up This Blood’, ricostruzione cruda ma realistica di quei fatti. Alla corte di Strasburgo sono pendenti diversi ricorsi riguardanti le violenze subite dai fermati nel centro di detenzione di Bolzaneto. In quel caso furono gli stessi pm che condussero l’inchiesta a mettere nero su bianco che a Bolzaneto ricorsero gli estremi della tortura, secondo le definizioni del diritto internazionale, ma che in Italia il reato non esisteva.

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 Oggetto del messaggio: Re: DIAZ (il film)
MessaggioInviato: 07/04/2015, 20:36 
Per la cronaca, come ha fatto notare un esponente dei 5 Stelle, il Capo della Polizia di allora, De Gennaro, oggi è Presidente di Finmeccanica.

Lo lascio qui...



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: DIAZ (il film)
MessaggioInviato: 08/04/2015, 01:23 
Aztlan ha scritto:
Per la cronaca, come ha fatto notare un esponente dei 5 Stelle, il Capo della Polizia di allora, De Gennaro, oggi è Presidente di Finmeccanica.
Incredibile.....



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