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“mini sonde” extraterrestri già tra noi

31/07/2009, 15:07

Articolo scritto da Antonio De Comite (Centro Ufologico Taranto)

Quando gli ufologi dichiarano che molti UFOs possono essere di origine extraterrestre ed essere qui da noi esce d’incanto, dalla bocca di molti, la risatina d’ironia oppure l’affermazione “ma va la, son tutte fuffole, gli UFOs sono invenzioni“, ma quando viene detto da qualche scienziato, magari un radioastronomo, ci pensano 100 volte (o anche più) prima di controbattere.

E’ questa la realtà nostrana, tutta italiana, che preferisce il gossip più becero, le veline e programmi di divulgazione misteriosofica decisamente “trash”. Ma tantè, siamo nel paese delle contraddizioni per antonomasia. Ma bisogna pur dire che anche le riviste a noi più vicine, che si occupano di Ufologia e fenomeni connessi, di correnti di pensiero e impostazione dell’argomento agli antipodi, non hanno mai parlato di un documento scientifico, portato alla ribalta a metà anni 2000, in un simposio di Bioastronomia.

Il testo è presente nei volumi dei simposi e convegni della IAU (International Astronomical Union), Volume 213, 2004 dal titolo “Bioastronomy 2002: Life Among the Stars“. Il capitolo di cui ci occupiamo si intitola “Searching for Extraterrestrial Technologies Within Our Solar System“, scritto da Allen Tough (University of Toronto) e Guillermo A. Lemarchand (Instituto Argentino de Radioastronomia CONICET).

Leggendolo sommariamente sembrerebbe un testo di ufologia, ma è scritto da scienziati. Vi si legge che è altamente probabile ipotizzare la presenza di civiltà extraterrestri, che utilizzano piccole sonde interstellari per l’esplorazione cosmica e del nostro sistema solare.

Dopo una introduzione che attesta l’elevata possibilità che esistono civiltà extraterrestri molto più vecchie e progredite della nostra, che utilizzano tecnologia più avanzata di noi di migliaia, se non milioni di anni rispetto alla nostra tecnologia “adoloscente”, i due scienziati illustrano la possibilità che queste civiltà mandino sonde per monitorare oppure dialogare con tutte le civiltà che incontrano.

I due studiosi, nella loro disamina, dichiarano che sulla Terra alcuni scienziati ed ingegneri spaziali stanno esplorando la possibilità teorica per la costruzione di sonde interstellari, che possono viaggiare ad un decimo della velocità della luce. La fattibilità di questi progetti è supportata dal lavoro d’avanguardia odierno nel campo della robotica, intelligenza artificiale, nanotecnologie e nuovi mezzi di propulsione.

Facendo il paragone con ciò che sta accadendo oggi sulla Terra è altamente probabile che qualche civiltà della nostra galassia abbia già iniziato, da migliaia di anni, l’invio di sonde intelligenti di controllo in vari sistemi planetari e quindi una sonda intelligente extraterrestre potrebbe aver raggiunto già da ora il nostro sistema solare.

Tra le altre cose auspicano un cambiamento radicale in seno al SETI (Search of Extraterrestrial Intelligence), che (secondo i due studiosi) è rimasto alle vecchie nozioni di oltre 40 anni fa.

Bisogna aggiornare la ricerca , basandosi su ciò che è riuscita a raggiungere la tecnologia e la scienza oggi e, soprattutto, incominciare ad accettare la presenza di sonde extraterrestri qui da noi. E, purtroppo, (affermano i due scienziati) la maggior parte dei programmi di ricerca SETI hanno ignorato oppure respinto la possibilità che sonde spaziali extraterrestri nel nostro sistema solare e sulle loro estrapolazioni di energia.

Quindi dove si potrebbero scovare queste sonde? Secondo i due scienziati un oggetto alieno potrebbe essere una sonda oppure una nave spaziale e la comunità scientifica mondiale può concentrare la ricerca sulla Luna, cintura degli asteroidi oppure nei punti di equilibrio di Lagrange. In alternativa, un oggetto alieno potrebbe essere un edificio, un monumento oppure altra struttura artificiale. Addirittura nel documento si afferma che questi artefatti potrebbero essere stati creati “deliberatamente” da queste civiltà direttamente per noi, conoscendo la curiosità umana nella conoscenza e nella scoperta e affinchè un giorno l’uomo possa scoprirle e ammirarle con reverenza e bellezza. Inoltre viene ipotizzato che questi artefatti potrebbero anche essere stati conservati al di sotto della superficie di alcuni corpi celesti (forse in fessure naturali o passaggi) per proteggerli da eventuali danni causati da micrometeroriti o dalle radiazioni cosmiche. Il documento poi si inoltra su un altro approccio di ricerca, ossia quello della tecnologia, sui mezzi di propulsione e da dove ricavare energia.

I due studiosi affermano che bisogna ricercare le prove di una estrazione mineraria, effettuata da queste sonde. Ciò potrebbe accadere nella cintura degli asteroidi e civiltà extraterrestri potrebbero far sistematicamente ciò, costruendo sonde autoreplicanti o le cosiddette “macchine di von Neumann”.
Questa idea è stata ampiamente discussa nella sede del SETI nel corso degli anni.

Un altra opzione, sempre secondo i due studiosi, è quella di ricercare prove fisiche di un oggetto artificiale extraterrestre sul pianeta Terra. Esso potrebbe essere in orbita, a terra o in un oceano. Forse (si legge nel documento) sono arrivati recentemente o milioni di anni fa.
Potrebbe essere una sonda super intelligente che ci monitorizza attivamente oppure, semplicemente, una parte di scarto di una antica sonda.

Davvero dichiarazioni sensazionale che se provenissero da un ufologo sarebbe stato addebitato, come minimo, un pazzo. Ma non finisce qui, vi si legge infatti che esiste la possibilità che una piccola sonda intelligente potrebbe essere nascosta tra i detriti spaziali che orbitano intorno alla Terra.

Facendo un piccolo appunto non inserito nel documento in esame, questa ultima teoria non è nuova, infatti a metà anni 80 del secolo scorso il CUN (Centro Ufologico Nazionale) formulò, per primo al mondo, l’ipotesi che gli UFOs avessero usato, e usino normalmente, il fenomeno degli “sciami” meteorici per “mascherare” il loro arrivo. Si parlò quindi di “mimesi celeste”. E quindi non è peregrino pensare che utilizzino anche la mimetizzazione, “nascondensosi”, tra la spazzatura spaziale.

Tornando al documento questa individuazione è estremamente difficile ma non impossibile, visto che esistono diverse agenzie di “intelligence” e di sicurezza mondiali che monitorano quitidianamente la Terra, gli oceani e lo spazio.
Lo studio si concentra poi sulle dimensioni di queste sonde. Innanzitutto se le civiltà extraterrestri sono di molti secoli più avanti rispetto a noi, potrebbero aver creato dei robot super intelligenti molto tempo fa. Ma non solo, è ipotizzabile pensare (affermano i due studiosi) che possano aver inviato mini sonde di manifattura molecolare (nanotecnologie) per esplorare altri sistemi planetari. Almeno una di queste piccole, intelligenti e autonome sonde interstellari può già aver raggiunto il nostro sistema solare. E per scovarla bisogna cambiare strategia. Anzichè rilevare questa sonda possiamo “invitarla” ad interagire con noi.

Ma non è tutto, i due scienziati ipotizzano che queste sonde super intelligenti, con una tecnologia di migliaia o di milioni di anni superiore alla nostra, possano facilmente monitorare le telecomunicazioni, possono imparare facilmente le principali lingue della Terra e imparare a navigare nel World Wide Web e motori di ricerca.

Una conclusione davvero inquietante e sconvolgente.
Che dirvi, questa è la dimostrazione che molti scienziati sono più “pazzi” e “matti” di noi ufologi e chi scrive si domanda: “se avvessimo scritto noi ciò, cosa ci avreste detto? Sono tutte bufale o ciarpame?”

Sotto il documento (in inglese) in questione (in Pdf)
http://www.iar.unlp.edu.ar/SETI/Tough-Lemarchand.pdf

Sotto curriculum (in inglese) del professor Emerito Allen Tough
http://en.wikipedia.org/wiki/Allen_Tough

Sotto curriculum (in inglese) del fisico Guillermo A. Lemarchand (in Pdf)
http://www.inespe.org/Lemarchand.pdf

Fonte: centroufologicotaranto.wordpress.com

31/07/2009, 16:18

Messaggio di 2di7

Che dirvi, questa è la dimostrazione che molti scienziati
sono più “pazzi” e “matti” di noi ufologi e chi scrive si domanda:
“se avvessimo scritto noi ciò, cosa ci avreste detto?
Sono tutte bufale o ciarpame?”



Eh certo.... [:246]

31/07/2009, 16:51

secondo me ci sono buoni rischi che una ipotetica macchina è intelligente e in grado di replicarsi possa diventare una minaccia per la vita dell'ipotetico pianeta dove fosse direttaq e per la vita in generale

31/07/2009, 16:55

...Quindi dove si potrebbero scovare queste sonde? Secondo i due scienziati un oggetto alieno potrebbe essere una sonda oppure una nave spaziale e la comunità scientifica mondiale può concentrare la ricerca sulla Luna, cintura degli asteroidi oppure nei punti di equilibrio di Lagrange. In alternativa, un oggetto alieno potrebbe essere un edificio, un monumento oppure altra struttura artificiale. Addirittura nel documento si afferma che questi artefatti potrebbero essere stati creati “deliberatamente” da queste civiltà direttamente per noi, conoscendo la curiosità umana nella conoscenza e nella scoperta e affinchè un giorno l’uomo possa scoprirle e ammirarle con reverenza e bellezza. Inoltre viene ipotizzato che questi artefatti potrebbero anche essere stati conservati al di sotto della superficie di alcuni corpi celesti (forse in fessure naturali o passaggi) per proteggerli da eventuali danni causati da micrometeroriti o dalle radiazioni cosmiche. Il documento poi si inoltra su un altro approccio di ricerca, ossia quello della tecnologia, sui mezzi di propulsione e da dove ricavare energia.
I due studiosi affermano che bisogna ricercare le prove di una estrazione mineraria, effettuata da queste sonde. Ciò potrebbe accadere nella cintura degli asteroidi e civiltà extraterrestri potrebbero far sistematicamente ciò, costruendo sonde autoreplicanti o le cosiddette “macchine di von Neumann”.
Questa idea è stata ampiamente discussa nella sede del SETI nel corso degli anni.
Un altra opzione, sempre secondo i due studiosi, è quella di ricercare prove fisiche di un oggetto artificiale extraterrestre sul pianeta Terra. Esso potrebbe essere in orbita, a terra o in un oceano. Forse (si legge nel documento) sono arrivati recentemente o milioni di anni fa.
Potrebbe essere una sonda super intelligente che ci monitorizza attivamente oppure, semplicemente, una parte di scarto di una antica sonda.
Davvero dichiarazioni sensazionale che se provenissero da un ufologo sarebbe stato addebitato, come minimo, un pazzo. Ma non finisce qui, vi si legge infatti che esiste la possibilità che una piccola sonda intelligente potrebbe essere nascosta tra i detriti spaziali che orbitano intorno alla Terra.
Facendo un piccolo appunto non inserito nel documento in esame, questa ultima teoria non è nuova, infatti a metà anni 80 del secolo scorso il CUN (Centro Ufologico Nazionale) formulò, per primo al mondo, l’ipotesi che gli UFOs avessero usato, e usino normalmente, il fenomeno degli “sciami” meteorici per “mascherare” il loro arrivo (come nel cartone animato Goldrake, nota di strombidur). Si parlò quindi di “mimesi celeste”. E quindi non è peregrino pensare che utilizzino anche la mimetizzazione, “nascondensosi”, tra la spazzatura spaziale.
Tornando al documento questa individuazione è estremamente difficile ma non impossibile, visto che esistono diverse agenzie di “intelligence” e di sicurezza mondiali che monitorano quitidianamente la Terra, gli oceani e lo spazio.
Lo studio si concentra poi sulle dimensioni di queste sonde. Innanzitutto se le civiltà extraterrestri sono di molti secoli più avanti rispetto a noi, potrebbero aver creato dei robot super intelligenti molto tempo fa. Ma non solo, è ipotizzabile pensare (affermano i due studiosi) che possano aver inviato mini sonde di manifattura molecolare (nanotecnologie) per esplorare altri sistemi planetari. Almeno una di queste piccole, intelligenti e autonome sonde interstellari può già aver raggiunto il nostro sistema solare. E per scovarla bisogna cambiare strategia. Anzichè rilevare questa sonda possiamo “invitarla” ad interagire con noi...

Pieni di certezze questi due scienziati, non c'è che dire...immagino le grosse risate che si saranno fatti gli altri scienziati. Guarda caso 9 anni dopo questa bizzarra teoria è pressochè sconosciuta e totalmente inapplicata.
Perdonami 2di7 se ti confesso che mi sono fatto una risatina leggendo questo articolo che hai postato [:260], ma questo potrebbe essere il mio pensiero. No, voglio dire è il mio pensiero. [:253]

31/07/2009, 17:23

CAspita Strombidur hai dato una risposta che lascia senza parole.

Sei di ferro !
[:0]

31/07/2009, 21:51

strombidur ha scritto:

Pieni di certezze questi due scienziati, non c'è che dire...
immagino le grosse risate che si saranno fatti gli altri scienziati.




Il condizionale è d'obbligo.... sopratutto se si parla di cose come queste.
Agli altri scienziati invece, cioè quelli che si fanno le grosse risate, direi che....
poichè non hanno dato MAI una spiegazione alternativa PLAUSIBILE al fenomeno,
un bel "ride bene chi ride ultimo" non glielo toglie nessuno.

01/08/2009, 00:12

scienziati..[8]... questo termine e' vago, c'e'scienziato e scienziato, magari tutti bravi nel loro settore, ma, il 60% di loro sono foraggiati dai governi, e a prescindere di cosa ne pensino sulla vita aliena si nascondono dietro ad un neutro e inutile "e' probabile la vita ma chissa' dove" , poi quelli senza sovvenzioni militari e/o statali si sbottonano un po' di piu', ma anche il loro padrone controlla.... i cani sciolti senza una lira dicono quello che pensano. io vorrei sentire il parere di tutta la comunita' scientifica in merito alla vita aliena se fossero tutti liberi! cosi' come i piloti , gli stessi militari e astronauti. ci sarebbe da ridere!

01/08/2009, 00:15

dark side ha scritto:

scienziati..[8]... questo termine e' vago, c'e'scienziato e scienziato, magari tutti bravi nel loro settore, ma, il 60% di loro sono foraggiati dai governi, e a prescindere di cosa ne pensino sulla vita aliena si nascondono dietro ad un neutro e inutile "e' probabile la vita ma chissa' dove" , poi quelli senza sovvenzioni militari e/o statali si sbottonano un po' di piu', ma anche il loro padrone controlla.... i cani sciolti senza una lira dicono quello che pensano. io vorrei sentire il parere di tutta la comunita' scientifica in merito alla vita aliena se fossero tutti liberi! cosi' come i piloti , gli stessi militari e astronauti. ci sarebbe da ridere!


oooooohhhh cavolooo adesso ci siamo...........

01/08/2009, 10:22

Giusto per continuare a ridere [:o)]


Bosone di Higgs
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
http://it.wikipedia.org/wiki/Bosone_di_Higgs

Il bosone di Higgs sarebbe una ipotetica particella elementare, massiva, scalare, prevista dal modello standard della fisica delle particelle. Nell'ipotesi che questa esista, essa sarebbe l'unica particella del modello standard a non essere stata ancora osservata.

Questa particella giocherebbe un ruolo fondamentale all'interno del modello: la teoria la indica come portatrice di forza del campo di Higgs che si ritiene permei l'universo e dia massa a tutte le particelle. Il campo di Higgs, mediante rottura spontanea della simmetria elettrodebole del modello standard, è coinvolto nel dare la massa alla particelle mediante il meccanismo di Higgs e l'interazione di Yukawa. In particolare il meccanismo di Higgs predice la massa dei bosoni vettori, ossia delle particelle responsabili delle interazioni mentre l'interazione di Yukawa riproduce le masse dei campi di materia, ossia i fermioni. Rispetto al meccanismo di Higgs in cui i parametri hanno chiare interpretazioni teoriche, il meccanismo di Yukawa risulta essere molto meno predittivo, infatti i parametri di questo tipo di interazione risultano introdotti ad hoc nel modello standard.

L'importanza del bosone di Higgs nel modello standard è anche dovuta al fatto che esso può garantirne la consistenza: senza riconoscere l'esistenza di tale bosone, infatti, il modello standard si rivelerebbe inefficace dato che descriverebbe processi con una probabilità maggiore di uno. In particolare, l'ipotetico scambio di bosoni di Higgs potrebbe virtualmente correggere il vigente cattivo andamento dell'ampiezza di probabilità nello scattering elastico delle componenti longitudinali di due bosoni vettori di tipo W ad alte energie.

Al giorno d'oggi la presunta particella non è mai stata osservata, ma secondo una parte della comunità scientifica vi sarebbero alcuni indizi riguardo alla sua eventuale esistenza.



La scienza lavora spesso sulle ipotesi e il condizionale le è molto più congeniale di quanto qualcuno pensi....

[;)]

01/08/2009, 10:32

Che dire Bliss... ero venuta qui per rispondere, mi hai anticipata! [:)] [:264]

01/08/2009, 21:09

Blissenobiarella ha scritto:

Giusto per continuare a ridere [:o)]


Bosone di Higgs
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
http://it.wikipedia.org/wiki/Bosone_di_Higgs

Il bosone di Higgs sarebbe una ipotetica particella elementare, massiva, scalare, prevista dal modello standard della fisica delle particelle. Nell'ipotesi che questa esista, essa sarebbe l'unica particella del modello standard a non essere stata ancora osservata.

Questa particella giocherebbe un ruolo fondamentale all'interno del modello: la teoria la indica come portatrice di forza del campo di Higgs che si ritiene permei l'universo e dia massa a tutte le particelle. Il campo di Higgs, mediante rottura spontanea della simmetria elettrodebole del modello standard, è coinvolto nel dare la massa alla particelle mediante il meccanismo di Higgs e l'interazione di Yukawa. In particolare il meccanismo di Higgs predice la massa dei bosoni vettori, ossia delle particelle responsabili delle interazioni mentre l'interazione di Yukawa riproduce le masse dei campi di materia, ossia i fermioni. Rispetto al meccanismo di Higgs in cui i parametri hanno chiare interpretazioni teoriche, il meccanismo di Yukawa risulta essere molto meno predittivo, infatti i parametri di questo tipo di interazione risultano introdotti ad hoc nel modello standard.

L'importanza del bosone di Higgs nel modello standard è anche dovuta al fatto che esso può garantirne la consistenza: senza riconoscere l'esistenza di tale bosone, infatti, il modello standard si rivelerebbe inefficace dato che descriverebbe processi con una probabilità maggiore di uno. In particolare, l'ipotetico scambio di bosoni di Higgs potrebbe virtualmente correggere il vigente cattivo andamento dell'ampiezza di probabilità nello scattering elastico delle componenti longitudinali di due bosoni vettori di tipo W ad alte energie.

Al giorno d'oggi la presunta particella non è mai stata osservata, ma secondo una parte della comunità scientifica vi sarebbero alcuni indizi riguardo alla sua eventuale esistenza.



La scienza lavora spesso sulle ipotesi e il condizionale le è molto più congeniale di quanto qualcuno pensi....

[;)]


Carissime Bliss e 2di7, la teoria della particella di Dio si basa su un dato di fatto: il meccanismo di Yukawa che è in grado di riprodurre le masse dei campi di materia. Resta da capire come misurare la massa dei bosoni implicati nel meccanismo. Per dirla in modo molto semplice: se sappiamo che esiste il numero 2, siamo sicuri che esisterà anche il numero 1, ma dobbiamo provarlo. La scienza appunto basa una teoria su un dato di fatto. [;)]
Ultima modifica di strombidur il 01/08/2009, 21:13, modificato 1 volta in totale.

01/08/2009, 21:43

Bè, in realtà l'esistenza del bosone di higgs più che una conseguenza logica di serie di osservazioni, è una necessità teorica senza cui il modello standard sarebbè totalmente inattendibile in quanto non verrebbe giustificata l'esistenza della materia all'interno del nostro universo. LA comunità scientifica è divisa riguardo la possibilità della sua esistenza che è tutt'altro che scontata e di certo non è un fatto assodato.

MA non è la validità del modello standard nè dell'affidabilità del modello di ricerca proposto da Allen Tough (University of Toronto) e Guillermo A. Lemarchand (Instituto Argentino de Radioastronomia CONICET) che volevo commentare. Piuttosto non mi sembrava pertinente l'osservazione riguardo all'uso del condizionale, messo in evidenza per sminuire la proposta dei due ricercatori che invece si sono espressi in modo più che adeguato date le circostanze del caso.
Caro stombidur, un po' di sano scetticismo non fa male, bisogna stare attenti però a non soccombere al pregiudizio [;)]

01/08/2009, 23:27

Ripeto: una cosa è avere dei dati reali sui quali basare una teoria, un'altra è basare una teoria sul nulla, su semplici congetture.
Aborro i rigurgiti di babbonatalismo.[:D]

02/08/2009, 00:52

Blissenobiarella ha scritto:

un po' di sano scetticismo non fa male,
bisogna stare attenti però a non soccombere al pregiudizio [;)]



.......Immagine

02/08/2009, 13:02

toctoc ha scritto:

secondo me ci sono buoni rischi che una ipotetica macchina è intelligente e in grado di replicarsi possa diventare una minaccia per la vita dell'ipotetico pianeta dove fosse direttaq e per la vita in generale


Forse gli scienziati in questione hanno visto gli episodi di Star Trek che parlano dei Borg e dei loro nanoidi con cui assimilano tutte le civiltà che incontrano, e si sono ispirati a loro....
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