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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 02/05/2015, 16:52 
Guarda, l'ho detto già altre volte, quando fecero il primo sottomarino nucleare, e doveva ancora essere messo in servizio, già vendevano il modellino in scala che si poteva "spaccare" in due, con tutte le posizioni dei missili "Polaris" allineati e dove ... Infatti dopo un po' fu rittirato dal commercio, ma ormai .... [;)]
Non lo comprai perché costa va troppo per me; poi già facevo collezione di aerei ... >Ed anche quelli (russi compresi) c'erano modelli che ancora dovevano diventare operativi; succede tutt'ora! [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 03/05/2015, 11:02 
Ufologo 555 ha scritto:
Guarda, l'ho detto già altre volte, quando fecero il primo sottomarino nucleare, e doveva ancora essere messo in servizio, già vendevano il modellino in scala che si poteva "spaccare" in due, con tutte le posizioni dei missili "Polaris" allineati


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 03/05/2015, 11:55 
E ... un'altra cosa: se uno deve tener pronti degli aerei o"roba" del genere deve costituire almeno uno "Squadron", mica se ne tiene un paio! Ergo, non c'è nulla di nascosto o segreto; forse i progetti ...



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 03/05/2015, 23:56 
Cita:
2 Russian nuclear bombers entered Alaska airspace, report says
Published May 02, 2015 FoxNews.com

Two nuclear-capable Russian bombers reportedly intruded into the U.S. air defense zone near Alaska last week.

The Washington Free Beacon, citing defense officials, reports the tu-95 Bear H bombers flew into the zone on April 22, but no U.S. jets were dispatched to intercept them.

Navy Capt. Jeff Davis, a spokesman for NORAD, declined to confirm the incursion to The Times, but said that no jets were dispatched to intercept intruding aircraft.

The incident was the first Russian bomber incursion of a U.S. or Canadian air defense zone this year. It likely signals the start of Russia’s long-range aviation training cycle, officials said.

U.S. and Canadian jets intercepted Russian bombers at least six times last year, while intruding Russian long-range aircraft were detected on 10 occasions, Davis said.

Senior military officials have said that Russia has increased bomber flights near U.S. coasts as part of a strategic messaging and influence operation.

Northern Command commander Adm. William Gortney told reporters earlier this month that Russia is developing a more capable military than the former Soviet Union. Both flight missions and numbers of locations for the flights “have gone up,” Gortney said.

The latest bomber mission near Alaska was described as provocative and dangerous by the Pentagon. At that time, a U.S. RC-135 intercepted the bomber.
Fonte: http://www.foxnews.com/politics/2015/05 ... 1070203414



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 04/05/2015, 10:33 
Quindi? Da sempre intercettati; sono vecchi bombardieri adibiti ora a ricognitori (vanno a sgamare in giro) ...


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 04/05/2015, 14:05 
Cita:
ECCO PETCHE' LA NATO E' TERRORIZZATA DALLA RUSSIA


L’attacco su due fronti – prezzo del petrolio/valore del rublo – puntava a distruggere l’economia russa e a metterla in una posizione di fornitore energetico vassallo dell’occidente, ma ha miseramente fallito.

Le risorse naturali erano anche in fin dei conti il motivo per ridurre l’Iran a un vassallo dell’occidente. Non ha mai avuto nulla a che fare con Teheran che sviluppa armi nucleari, obiettivo smentito da entrambi i leader della rivoluzione islamica, l’Ayatollah Khomeini e il Leader Supremo l’Ayatollah Khamenei.

Il nuovo “grande gioco” in Eurasia è sempre ruotato attorno al controllo delle risorse naturali. Contrattempi minori al progetto dell’elite statunitense non significano che questo verrà ridimensionato a una mera “guerra di logoramento”. Piuttosto il contrario.

TUTTO A RIGUARDO DEL PGS

In Ucraina, il Cremlino è stato ben più che esplicito nel dire che esistono due linee rosse. L’Ucraina non farà parte della NATO e Mosca non permetterà che la Repubblica Popolare di Donetsk e Lugansk sia fatta a pezzi.

Ci avviciniamo ad una possibile deadline esplosiva – quando le sanzioni UE scadranno in Luglio. Una UE in subbuglio ma ancora schiava della NATO – vedere la patetica scorta “Linea del dragone” dalle repubbliche baltiche alla Polonia o le esercitazioni dimostrative “Risoluzione Atlantica” della NATO – potrebbero decidere di espanderli e persino provare ad escludere la Russia dallo SWIFT.

Solo i pazzi credono che Washington rischierà vite statunitensi per l’Ucraina o per la Polonia. Facciamo un paio di passi avanti. Se si arrivasse all’impensabile – una guerra tra NATO e Russia in Ucraina – le linee di difesa russe sono sicuramente superiori sia in mare sia in terra sia dal punto di vista convenzionale sia da quello nucleare. Il Pentagono la sa. La Russia ridurrebbe le forze della NATO in frantumi in poche ore. Poi arriverebbe la scelta decisiva di Washington: accettare la bruciante sconfitta o passare alle armi tattiche nucleari.

Il Pentagono sa che la Russia ha le capacità difensive aeree e missilistiche per controbattere qualsiasi arma inclusa nel Prompt Global Strike statunitense (PGS). Contemporaneamente comunque Mosca sostiene che non vorrebbe utilizzare questo suo potenziale.

Il Generale Maggiore Kirill Makarov, il vice capo delle Forze di Difesa Aerospaziali russe, è stato molto chiaro rispetto alla minaccia del PGS. La nuova dottrina militare russa del dicembre 2014 individua il PGS e l’attuale infrastruttura militare della NATO come le due maggiori minacce alla sicurezza russa.

A differenza degli scherni/demonizzazioni costanti da parte di NATO e Pentagono, ciò che la linea di difesa russa non ha bisogno di pubblicizzare è la posizione di un paio di generazioni di vantaggio nei propri armamenti.

La linea di fondo è che mentre il Pentagono era impegolato nei suoi problemi in Afghanistan e Iraq, si è completamente perso il salto in avanti tecnologico compiuto dalla Russia. Lo stesso vale per la capacità cinese di colpire i satelliti statunitensi e quindi polverizzare il sistema di guida satellitare degli ICBM statunitensi.

Lo scenario corrente è che la Russia guadagna tempo fino a che non avrà completamente protetto il proprio spazio aereo dagli ICBM statunitensi, aerei stealth e missili cruise – con il sistema S-500.

Ciò non è sfuggito alla’attenzione del British Joint Intelligence Committee (JIC) – che aveva simulato tempo fa l’eventualità di un primo attacco di Washington ai danni della Russia.

Secondo il JIC, Washington potrebbe avere problemi se: “A) un governo “estremista” dovesse prendere il potere negli USA, B) ci fosse una crescente caduta di fiducia negli USA e nei loro alleati occidentali a causa di sviluppi politici nelle nazioni stesse, C) ci fosse qualche repentino avanzamento nella sfera degli armamenti statunitensi, tanto che l’impazienza possa prendere il sopravvento.”

Le affermazioni dei centri di pensiero statunitensi circa strateghi militari russi che dovrebbero sfruttare la loro superiorità lanciando un attacco nucleare preventivo contro gli USA sono fesserie; la politica russa è assolutamente difensivista.
Ma non escludiamo che Washington possa fare l’impensabile la prossima volta che il Pentagono si sentirà nella posizione in cui è la Russia oggi.

SWIFT CAMBIA

Tutto il gioco ruotava attorno a chi controllava il mare – il regalo geopolitico che gli USA hanno ereditato dal Regno Unito. Controllare i mari significa ereditare cinque imperi: Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia e Paesi Bassi. Tutti quei natanti statunitensi che pattugliano i mari per garantire “libero mercato” – come sostiene la macchina della propaganda – potrebbe ritorcerci contro la Cina in un lampo. È un meccanismo simile all’operazione finanziaria “governare da dietro” attentamente architettata per contemporaneamente distruggere il rublo e lanciare una guerra del petrolio per ridurre alla sottomissione la Russia.

Il piano principale di Washington resta semplicissimo: “neutralizzare” la Cina dal Giappone e la Russia dalla Germania, con gli Stati Uniti a fare da spalla ai due puntelli. La Russia è de facto l’unico paese dei BRICS ad opporsi.

Questa era la situazione fino a che Pechino non ha lanciato le nuove vie della seta, ovvero il progetto di unire tutta l’Eurasia in una goduria economico/commerciale di comune vittoria su binari ad alta velocità e nel processo distogliendo tonnellate di merci dal trasporto marittimo a quello terrestre.

La demonizzazione costante della Russia da parte della NATO è fuori luogo. Pensate alla NATO che continua una lotta contro la complessa partnership sino-russa, che è in continua evoluzione. In un non molto remoto futuro, come ho scritto qui, Germania, Russia e Cina hanno ciò che serve per diventare i pilastri di un’Eurasia totalmente integrata.

Per come stanno le cose, la mossa occulta fondamentale è che Mosca e Pechino creino silenziosamente il loro sistema SWIFT personale, mentre la Russia mette in sicurezza il proprio spazio aereo con l’s-500. L’Ucraina occidentale è condannata, nelle mani di un’UE dilaniata dall’austerità – la quale, tra l’altro, non la vuole nemmeno. Tutto ciò mentre la stessa UE tenta di penalizzare commercialmente gli USA con un Euro svalutato che ancora non le permette di penetrare maggiormente i mercati negli Stati Uniti.

Così come una NATO irrilevante, tutto ciò che si può fare è piangere, piangere, piangere.

Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Può essere contattato a pepeasia@yahoo.com.

Fonte: http://rt.com/

Link: http://rt.com/op-edge/254213-nato-eu-russia-economy-swift/

01.05.2015

Fonte: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=4060



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 04/05/2015, 20:57 
Cita:
Creata “linea rossa” tra Russia e NATO come nella guerra fredda

Il blocco militare nord-atlantico della NATO e il ministero della Difesa della Russia hanno istituito un canale bidirezionale di comunicazione rapida affinchè, sullo sfondo delle crescenti tensioni, i comandi militari possano risolvere repentinamente i problemi che potrebbero sorgere, scrive “Frankfurter Allgemeine Zeitung”.
E' la prima volta che succede dalla fine della guerra fredda, scrive il giornale tedesco.

Cita:
"La NATO e il comando militare russo sostengono un canale di comunicazione permanente. Il comando supremo delle forze NATO in Europa e il presidente del Comitato militare della NATO hanno avuto l'accesso per trattative dirette con i loro colleghi russi",


— il giornale cita le parole del comando dell'Alleanza Atlantica.

L'iniziativa di stabilire tale collegamento è partita dal ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, chiarisce "Frankfurter Allgemeine Zeitung". Sullo sfondo delle crescenti tensioni per il conflitto in Ucraina, il capo della diplomazia tedesca ha proposto di stabilire un canale diretto di comunicazione tra la Russia e la NATO in caso di situazioni di crisi.

Il quotidiano ricorda che questo tipo di canale era stato istituito tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti dopo la crisi dei missili a Cuba nel 1962. Allora venne stabilita una linea telefonica diretta, chiamata "linea rossa".

http://it.sputniknews.com/mondo/20150503/334802.html



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 05/05/2015, 10:24 
Plutone77 ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Guarda, l'ho detto già altre volte, quando fecero il primo sottomarino nucleare, e doveva ancora essere messo in servizio, già vendevano il modellino in scala che si poteva "spaccare" in due, con tutte le posizioni dei missili "Polaris" allineati


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 05/05/2015, 19:17 
Massimo Falciani ha scritto:
Plutone77 ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Guarda, l'ho detto già altre volte, quando fecero il primo sottomarino nucleare, e doveva ancora essere messo in servizio, già vendevano il modellino in scala che si poteva "spaccare" in due, con tutte le posizioni dei missili "Polaris" allineati


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 12/05/2015, 15:52 
Ho sempre sostenuto che un intervento militare in Libia fosse necessario per risolvere la questione Migranti e dell'ISIS,però in base a quello che leggo la situazione non è semplice come si prospetta e sarebbe meglio una risoluzione politica:

L'ITALIA PRESTO IN GUERRA
Secondo indiscrezioni rilevate dai principali organi di stampa, sembra che all’ONU si riuscirà presto a trovare un accordo per consentire all‘Italia e all’Unione Europea un intervento militare in Libia con lo specifico e limitato scopo di fermare la pirateria scafista e quindi l’enorme flusso di immigrati clandestini che partono proprio dalla Libia ma che arrivano da diversi paesi africani.

Intervento che però non raccoglie i consensi di nessuno degli attori sul campo libico che ricordiamo essere il governo “legittimo” di Tobruk, a cui non interessa un intervento italiano ma essere rifornito di armi; il governo islamista di Tripoli riconosciuto da Turchia e Qatar che addirittura vedrebbe in un intervento del genere un vero e proprio atto di guerra e poi ovviamente lo Stato Islamico che controlla Derna e Sirte che vedrebbe nell’intervento italiano una vera e propria crociata.

L’intervento, sempre secondo le ultime indiscrezioni, non sarà di tipo aereo, data l’opposizione in merito di Russia e Cina, sarà probabilmente un intervento con navi militari atto ad individuare e distruggere i barconi degli scafisti oltre a fermare in acque libiche ogni imbarcazione carica di profughi. Non è esclusa nemmeno un’operazione terrestre se necessaria. Nel nostro articolo L’Italia pronta ad intervenire in Libia siamo stati troppo prematuri nel parlare di immediato intervento militare, dato che poi Renzi ha pensato bene di tirarsi indietro sentendo l’odore di una trappola. Ora però le cose sembrano cambiate, probabilmente qualcuno di importante (vedi USA), sta di fatto obbligando l’Italia ad intervenire militarmente. Questo conferma la strategia USA di non intervenire più direttamente ma di far combattere gli alleati, come in Ucraina, dove si mandano avanti inglesi, polacchi e baltici e come in Yemen dove si mandano avanti Sauditi e company. In Libia è il turno dell’Italia.

La nostra domanda è: perché gli USA avrebbero interesse a fronteggiare i governi libici di Tobruk e Tripoli? Il primo chiaramente perché filorusso il secondo perché filoturco e sembra che la Turchia sia diventata un’obiettivo da abbattere. E questo è confermato dai recenti fatti avvenuti sul suolo turco (rivolte, attacchi armati, black out generale). E anche dai recenti fatti in Macedonia, che hanno l’obiettivo di destabilizzare il paese con lo scopo di frenare il gasdotto Turkish Stream. Per maggiori informazioni leggetevi questo articolo.

Tornando all’Italia, una volta ottenuto il via libero all’intervento, probabilmente farà muovere le proprie navi nelle acque territoriali libiche. A questo punto il governo di Tripoli potrebbe dichiararci guerra e quindi ci troveremmo effettivamente in un conflitto. Come già enunciato da Hamas, l’intervento italiano in Libia sarà visto come una crociata dal mondo islamico e anche l’ISIS marcerà molto su questo e non è escluso che abbia già delle cellule dormienti pronte a colpire proprio in caso di intervento. Se dovessero esserci degli attentati proprio in risposta all’intervento la situazione diventerebbe difficile per Roma che non potrebbe tornare sui suoi passi perché sarebbe una disfatta umiliante ma al tempo stesso sarà travolta dalle critiche per aver portato il terrore sulle proprie strade. L’attuale governo dispone di un’ampia maggioranza ma tra questo intervento militare, i conti fuori controllo e l’imminente bancarotta greca, la tenuta diverrà sempre più difficile.

A nostro avviso un intervento in Libia di contenimento dell’immigrazione clandestina è necessario, siamo consapevoli del dramma di queste persone, ma l’Italia non può accoglierne altre, rischia seriamente di esserne destabilizzata, è una questione di sopravvivenza. Il problema è che un intervento limitato rischia di diventare inutile e ritorcersi contro. Purtroppo ci troviamo in una trappola la cui responsabilità è nel passato quando si è consentito l’abbattimento del regime di Gheddafi. Attualmente sia non fare niente sia intervenire porterebbe a delle conseguenze dolorose. Se l’ONU darà il consenso ci troveremo in guerra con la Libia e probabilmente sarà necessario anche un intervento di terra e l’Italia inizierà a contare i propri morti sia sul territorio libico sia sul proprio territorio se diventeremo il principale obiettivo dei terroristi.

A tutto questo c’è da aggiungere l’atteggiamento della Turchia già decisamente aggressiva contro il Vaticano per le parole sul genocidio armeno e che già in passato ha espresso la propria opposizione a qualsiasi intervento contro il governo libico di Tripoli. La sua effettiva reazione ad un intervento militare italiano potrebbe essere egualmente aggressiva e noi non ci sentiamo di escludere un confronto militare tra italiani (ed europei) e turchi, magari proprio sul suolo libico o limitato a scaramucce tra navi militari. Un conflitto italo-turco sarebbe una tempesta geopolitica “perfetta” dato che entrambi i paesi fanno parte della NATO e di conseguenza quest’ultima potrebbe definitivamente spaccarsi se due sue membri entrano in conflitto. Spaccatura della NATO che poi potrebbe allargarsi anche al conflitto ucraino aggravandolo ulteriormente. Ed ancora, a questa già grave instabilità nel Mediterraneo, si aggiunge la probabile caduta di Damasco (??) nelle mani dei ribelli, le importanti rivolte curde in Iran, l’intervento di Hezbollah in Siria, i gravi fatti violenti avvenuti in Macedonia e l’imminente collasso del governo e dello stato greco le cui conseguenze geopolitiche sono ancora da valutare.

Per i più complottisti non possiamo non ricordare che l’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale è datata 24 Maggio 1915 e adesso sempre a Maggio ma del 2015, a cent’anni di distanza, l’Italia potrebbe entrare nella Terza Guerra Mondiale che mese dopo mese coinvolge sempre più paesi.

Fonte: Hescaton
http://www.informarexresistere.fr/2015/ ... in-guerra/


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 12/05/2015, 17:34 
GIANLUCA1989 ha scritto:
Cita:
Creata “linea rossa” tra Russia e NATO come nella guerra fredda

Il blocco militare nord-atlantico della NATO e il ministero della Difesa della Russia hanno istituito un canale bidirezionale di comunicazione rapida affinchè, sullo sfondo delle crescenti tensioni, i comandi militari possano risolvere repentinamente i problemi che potrebbero sorgere, scrive “Frankfurter Allgemeine Zeitung”.
E' la prima volta che succede dalla fine della guerra fredda, scrive il giornale tedesco.

Cita:
"La NATO e il comando militare russo sostengono un canale di comunicazione permanente. Il comando supremo delle forze NATO in Europa e il presidente del Comitato militare della NATO hanno avuto l'accesso per trattative dirette con i loro colleghi russi",


— il giornale cita le parole del comando dell'Alleanza Atlantica.

L'iniziativa di stabilire tale collegamento è partita dal ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, chiarisce "Frankfurter Allgemeine Zeitung". Sullo sfondo delle crescenti tensioni per il conflitto in Ucraina, il capo della diplomazia tedesca ha proposto di stabilire un canale diretto di comunicazione tra la Russia e la NATO in caso di situazioni di crisi.

Il quotidiano ricorda che questo tipo di canale era stato istituito tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti dopo la crisi dei missili a Cuba nel 1962. Allora venne stabilita una linea telefonica diretta, chiamata "linea rossa".

http://it.sputniknews.com/mondo/20150503/334802.html


..... mi pare ci sia un collegamento con questo........

Spostato comando NATO da Napoli alla Romania, Giulietto Chiesa: ‘Cosa preparano?’ -
http://www.altrainformazione.it/wp/2015 ... preparano/

Il comando del fianco sud della Nato è stato spostato da Napoli, dove si trova, ad una località della Romania. È quanto riferito dal giornalista Giulietto Chiesa, il quale ha commentato sulla propria pagina Facebook, scrivendo che si tratta di “segnali di tempesta” e che “si preparano a accendere la miccia“.
L’ex europarlamentare europeo ha anche fatto sapere che nella città polacca di Radom sarebbe in corso la creazione di distaccamenti armati formati da cittadini in grado di parlare russo con l’obiettivo di mettere in atto operazioni “speciali”. Secondo chiesa è si sta preparando “una vasta provocazione antirussa”:
“COSA PREPARANO?
Da fonte solitamente bene informata, in data 8 maggio, viene data notizia di singolari avvenimenti in corso nella città polacca di Radom, circa 250 chilometri a sud di Varsavia. Risulterebbe in corso di attuazione la creazione di distaccamenti armati di incerta provenienza. Si tratterebbe di cittadini di nazionalità russa, o comunque capaci di parlare in russo, forse da poco congedati dal servizio, ai quali sarebbero stati dati documenti che certificano la loro appartenenza alle forze armate russe di pronto intervento. E armi di fabbricazione russa.
Le istruzioni impartite sarebbero le seguenti: invio in Ucraina per compiere operazioni “speciali” per conto del governo della Federazione Russa. Nelle stesse ore- così riferisce la fonte – nella città polacca di Zamosc, 110 chilometri a nord-ovest rispetto a Leopoli, Ucraina (cioè nei pressi della frontiera tra Polonia e Ucraina) , si troverebbero concentrati circa 1800 combattenti, già equipaggiati e pronti per una operazione militare imminente.
Non sono in grado di verificare la fondatezza di questa informazione, ma ritengo – lo ripeto – che la fonte sia attendibile. Per questo la diffondo. Penso che sia in corso la preparazione di una vasta provocazione antirussa. Invito tutti coloro che hanno informazioni in merito di segnalarmele. Le valuteremo e, se utili, le diffonderemo“. - See more at: http://www.altrainformazione.it/wp/2015 ... 9K3Im.dpuf



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Cita:
Il Presidente cinese: Il ruolo della Russia nella distruzione del fascismo

maggio 12, 2015

Dimenticare la storia è commettere un tradimento
Anatolij Karlin The Unz Review 10 maggio – Russia Insider
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

Xi Jinping ha scritto un editoriale su un quotidiano russo il 6 maggio in cui, in netto contrasto con la tipica bile ed ostilità occidentale, riconosce il ruolo dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazismo e avverte contro i tentativi di rivedere tale risultato, sia su carta che nella realtà.
L’ho tradotto per due ragioni. In primo luogo, costituisce uno sguardo di prima mano sulle relazioni ufficiali tra Cina e Russia che, con grande costernazione di neocon, russofobi, sinofobi e imperialisti occidentali, invece di combattersi a beneficio degli Stati Uniti costruiscono forti relazioni e continuano a stipulare decine di accordi il cui valore totale probabilmente si attesta a quasi un trilione di dollari. In secondo luogo, per smentire esplicitamente la propaganda occidentale secondo cui la Russia è in qualche modo “isolata” poiché nessuno dei tirapiedi europei di Washington era alla parata del Giorno della Vittoria a Mosca questo 9 maggio. E a chi importa? Non molto ai russi, comunque. Cina, India e decine di altri Paesi erano presenti. Questa è la seconda superpotenza mondiale e rappresenta metà dell’umanità. Su Obama, Merkel, Hollande e Dave francamente, l’aria era più pulita data la loro assenza.

Per ricordare la storia, per spalancare il futuro
Xi Jinping

Il 9 maggio, Giorno della Vittoria nella guerra mondiale contro il fascismo, su invito del presidente russo Vladimir Putin, visiterò la Russia e prenderò parte alle celebrazioni a Mosca dedicate al 70° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica. Questo giorno sacro lo festeggio insieme al popolo russo e al mondo intero.
Tutti ricordano che la guerra d’aggressione iniziata da fascisti e militaristi inflisse danni e sofferenze ancora incalcolabili ai popoli di Cina, Russia e Paesi di Europa, Asia e altre parti del mondo. La lotta incessante tra giustizia e male, luce e tenebre, libertà e schiavitù, fu intrapresa dai popoli di Cina, Russia e oltre 50 altri Paesi, così come da tutti gli altri popoli amanti della pace del mondo, che unendosi formarono un vasto fronte antifascista e antimilitarista internazionale. Tutte queste nazioni combatterono sanguinose battaglie contro il nemico, e così facendo sconfissero gli aggressori più malvagi e brutali, portando la pace nel mondo. Mi ricordo che nel marzo 2013, quando visitai la Russia, posi una corona di fiori sulla Tomba del Milite Ignoto, in prossimità delle mura del Cremlino. Vi erano rappresentati l’elmetto di un soldato e una bandiera rossa e vi bruciava la fiamma eterna, simboleggiante la vita ininterrotta e il coraggio incrollabile dei nostri eroi caduti. “Il vostro nome è sconosciuto, le vostre azioni immortali”. Non saranno mai dimenticati dal popolo russo, del popolo cinese e da chiunque altro.
La Cina fu il principale teatro delle operazioni militari in Asia durante la Seconda Guerra Mondiale. Il popolo cinese si oppose prima di chiunque altro nella lotta ai militaristi giapponesi, intraprendendo la guerra più lunga, combattuta nelle condizioni più difficili e, come la Russia, subì le perdite più gravi. L’esercito e il popolo cinesi combatterono stoicamente e con insistenza, bloccando e distruggendo numerosi contingenti giapponesi aggressori. Con enorme sacrificio nazionale, la vita di oltre 35 milioni di persone, una grande vittoria fu infine ottenuta e un enorme contributo dato alla vittoria nella lotta mondiale al fascismo. Le gesta del popolo cinese nella guerra contro i militaristi, proprio come le gesta del popolo russo, saranno immortalate per sempre nella storia e non moriranno mai.
I popoli cinese e russo si sostennero a vicenda, si aiutarono, furono compagni d’armi nella guerra contro fascismo e militarismo, e costruirono un rapporto di amicizia reciproco forgiato con il sangue e la vita. Nei momenti più difficili della Grande Guerra Patriottica, molti dei migliori figli del popolo cinese si unirono decisamente alla lotta al fascismo tedesco. Mao Anying, primogenito del Presidente Mao Zedong, combatté molte battaglie come commissario politico di una compagnia di carri armati del 1° Fronte Bielorusso, fino alla presa di Berlino. Il pilota da caccia cinese Tang Duo, vicecomandante di una compagnia di caccia sovietici, si distinse nelle battaglie aeree contro le forze fasciste. I figli dei dirigenti del Partito comunista cinese e i discendenti degli eroi caduti della rivoluzione cinese, quando studiavano nel collegio internazionale di Ivanovo, nonostante fossero ancora solo dei bambini andarono a scavare trincee, prepararono molotov, cibi e vestiti per i combattenti, abbatterono alberi, raccolsero patate e curarono i feriti negli ospedali. Oltre a questo, molti di loro donarono regolarmente il sangue, 430 millilitri al mese per i soldati del fronte. La giornalista cinese Hu Jibang, piccola e debole, seguì l’intera guerra, dal primo giorno fino all’ultimo, sotto proiettili e tiri, scrivendo della resilienza e del coraggio del popolo sovietico, della barbara crudeltà delle orde fasciste, e della gioia dei soldati e del popolo russi nel momento del trionfo. Incoraggiarono gli eserciti e i popoli dei due Paesi, aumentandone la volontà di combattere fino alla fine, per la vittoria finale. Accanto agli eroi di sopra vi sono molti altri rappresentanti del popolo cinese che contribuirono alla Grande Guerra Patriottica, pur rimanendo dei militi ignoti.
Il popolo russo ha dato al popolo cinese un prezioso sostegno politico e morale nella guerra contro gli invasori giapponesi. Ciò incluse grandi convogli di armi e materiale bellico. Più di 2000 piloti da caccia sovietici entrarono nell’aeronautica cinese e l’aiutarono nelle battaglie aeree in Cina. Più di 200 di loro morirono combattendo sul suolo cinese. Nella fase finale della guerra i soldati dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica furono inviati nel nord-est della Cina. Insieme all’esercito e al popolo cinesi combatterono contro i militaristi giapponesi, aiutando enormemente la Cina a raggiungere la vittoria finale. Il popolo cinese sempre ricorderà i russi, sia militari e civili, che diedero la vita per l’indipendenza e la liberazione della nazione cinese.
Il famoso storico russo Vasilij Kljuchevskij ha detto che dimenticando la storia, la nostra anima può perdersi nel buio. Dimenticare la storia è commettere un tradimento. I popoli cinese e russo sono pronti, insieme a tutti i Paesi e popoli amanti della pace, con determinazione e decisione, ad opporsi a qualsiasi azione o tentativo di negare, distorcere e riscrivere la storia della Seconda Guerra Mondiale.
Quest’anno, Cina e Russia terranno una serie di eventi per celebrare il 70° anniversario della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Ci saranno anche molti altri eventi organizzati dalle Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali e regionali. Lo scopo di questi eventi e celebrazioni è dimostrare la nostra determinazione a difendere i risultati della seconda guerra mondiale, proteggere l’uguaglianza e la giustizia internazionale, e ricordare ai contemporanei che è necessario preservare e custodire la pace ottenuta da tutta l’umanità a un prezzo altissimo.
Le dure lezioni della seconda guerra mondiale dicono ai popoli che la coesistenza dell’umanità non è soggetta alle leggi della giungla; che la politica mondiale è diametralmente in contraddizione con la politica da potenza belligerante ed egemonica; e che la via dello sviluppo umano non si fonda sul principio del “chi vince prende tutto” o dei giochi a somma zero. Pace – sì, guerra – no; cooperazione – sì, confronto – no; i vantaggi reciproci sono onorevoli, mentre i risultati a somma zero no. Questo è ciò che costituisce il nucleo immutabile e l’essenza di pace, progresso e sviluppo della società umana.
Oggi, l’uomo ha opportunità senza precedenti di realizzare questo nostro obiettivo: pace, sviluppo e creazione di un sistema di relazioni internazionali sempre più fortemente basato su spirito di cooperazione e vantaggi reciproci. “L’unità fa la forza, mentre l’autoisolamento è debolezza” cooperazione e principio del vantaggio reciproco dovrebbero essere adottati quali fondamenti da tutti i Paesi negli affari internazionali. Dobbiamo unire i nostri interessi con gli interessi comuni di tutti i Paesi, trovare e ampliare i punti di comune interesse delle varie parti, sviluppare e creare una nuova concezione di vantaggio multilaterale, essere sempre pronti ad aiutarci nei momenti difficili, partecipare insieme a diritti, interessi e responsabilità, e collaborare per risolvere i crescenti problemi globali come cambiamento climatico, sicurezza energetica, sicurezza informatica, disastri nazionali e così via. In breve, siamo sulla stessa barca del nostro pianeta Terra, la patria di tutta l’umanità.
Il popolo cinese e il popolo russo sono dei grandi popoli. Negli anni di dolore e miseria, il nostro cameratismo indistruttibile è stato cementato con il sangue. Oggi i popoli di Cina e Russia s’impegneranno assieme a difendere la pace, promuovere lo sviluppo e dare un contributo duraturo a pace mondiale e progresso umano.
Fonte: http://tinyurl.com/qhdwqxs



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 12/05/2015, 19:00 
Stanno disegnando un mondo in cui i "cattivi" siamo noi... stiamo diventando il nuovo fascismo da sconfiggere agli occhi del mondo.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 12/05/2015, 19:06 
Che succede in Macedonia?

Gli incidenti di Kumanovo (cinque morti tra le guardie di frontiera macedoni) e quelli, precedenti, dell’attacco alla stazione di polizia di Goshince, dodici giorni fa, indicano una seria svolta nella inquieta situazione politica macedone.

Il confine della tensione è quello con il Kosovo. E non sembra esserci dubbio che l'offensiva è condotta dalle forze kosovare dell'UCK. Il che — tenuto conto che il Kosovo è, di fatto, una colonia americana — indica che i servizi segreti statunitensi sono implicati.

Ma l'offensiva è anche interna. Il partito di opposizione SDSM, guidato da Zoran Zaev, ha organizzato quasi simultaneamente una protesta di piazza, che ha condotto a scontri violenti a Skopje. Mentre è già annunciata una grande manifestazione nella capitale, il prossimo 17 maggio che, con ogni evidenza, appare il preludio di una nuova "rivoluzione colorata" in Macedonia. Perché là e perché ora?

Militari durante la ripetizione della Parata della Vittoria.
© Sputnik. Zuhal Sarhad
Alla parata di Mosca le sedie vuote dell’Europa
Per cercare di capire è utile tenere conto che sia il presidente macedone, Gjorge Ivanov, che il primo ministro Nikola Gruevski, erano il 9 maggio sulla Piazza Rossa. Gesto più che simbolico di differenziazione rispetto alla posizione europea e occidentale.

La Macedonia non è entrata nella Nato, nonostante molteplici e micidiali pressioni esercitate nei confronti del precedente presidente macedone Kiro Gligorov. L'ambasciata americana a Skopje è piuttosto simile, per dimensioni, a un gigantesco ministero. E, infatti, è da quell'avamposto — collocato proprio sulla linea di faglia che divide l'ovest dall'est — che viene diretta tutta la politica statunitense dell'area balcanica. Non senza l'aiuto attivo e potente della "Open Society" di George Soros che, dal lontano 1993, mise gli occhi sulla Macedonia, reclutando con successo non pochi quadri della ex Gioventù Comunista macedone per farne i suoi propagandisti.

Naturalmente si cominciò con le televisioni e i giornali, che vennero comprati velocemente. L'uomo di punta dell'operazione conquista della Macedonia fu, ed è tuttora, il regista cinematografico Vladimir Milcin (anche lui brillante ex comunista), che è dietro la nascita di diversi complessi musicali e artistici — lautamente sovvenzionati da Soros, appunto — come l'"Archi Brigade", "Singing Skopjans", and "Square Freedom". Tutti sintomi di preparazione della rivoluzione colorata, direttamente rivolti verso la gioventù occidentalizzante, da tempo preparata dai media occupati in precedenza. Nel frattempo la stazione Radio/Tv B92 invita alla rivolta contro il governo "filo russo" di Nikola Gruevski.

Ma Soros e Milcin hanno lavorato anche sulla minoranza musulmana (albanese), circa il 25% dei due milioni circa di macedoni. Per loro sono state create "organizzazioni non governative" come "Razbudi se" (Svegliati) e "Civil"; portali web, stazioni radio e televisive.

Così ben si comprende la "dualità" dell'offensiva in atto: una interna, l'altra etnica. Manifestazioni del tipo "rivoluzione colorata" e, simultaneamente, attacchi alla frontiera. Del resto il tutto è a carte scoperte. Il presidente albanese Edi Rama ha recentemente dichiarato che, se la Macedonia non intende diventare membro della Nato, allora non resta che costruire una nuova entità statale pan-albanese, cioè musulmana, pronta a divenire membro dell'Alleanza Atlantica.

Del resto i macedoni, slavi e ortodossi, hanno rifiutato fino ad ora l'avvertimento non amichevole che, nel 1998 l'ambasciatore americano del tempo, Christopher Hill, inviò loro alla vigilia delle elezioni di quell'anno: "Il Popolo macedone — disse pubblicamente — è messo alla prova e ora potremo vedere se è divenuto sufficientemente maturo, o se dovrà tornare indietro all'asilo nido". A quanto pare è quello che Washington, Tirana e Bruxelles vogliono fargli fare. Tanto più che la Macedonia potrebbe diventare ora il transito del segmento di gasdotto cosiddetto "Turkish Stream" (quello che si appresta a sostituire il defunto Southstream). Con la successione di passaggi di frontiera Turchia-Grecia-Macedonia-Serbia.

http://it.sputniknews.com/opinioni/2015 ... z3ZweCyqNG



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 12/05/2015, 19:34 
[;)] (Una volta "nemici")


Russia e Cina aprono le esercitazioni nel Mediterraneo. Per "un nuovo ordine mondiale".

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Hanno preso il via nelle acque Mediterraneo le operazioni congiunte di esercitazione navale “Interazione in mare 2015” fra la Russia e la Cina, le quali rientrano in un disegno più ampio di cooperazione fra le due nazioni che vedrà ad agosto manovre simili nel mar del Giappone.
A seguito dell’incontro di due giorni fa fra i ministri della Difesa russo Sergei Shoigu e cinese Fan Changlong, il viceministro di Mosca Anatoly Antonov ha dichiarato che “I nostri colleghi cinesi hanno sottolineato la convergenza di posizioni comuni sul tema delle sfide e delle minacce, notando la necessità di ristrutturare l’attuale ordine mondiale e rafforzare a livello mondiale le relazioni egualitarie e reciprocamente vantaggiose”.
Tuttavia oggi lo stesso Antonov ha voluto rassicurare la comunità internazionale affermando che le manovre di oggi “Non sono dirette contro terzi e non sono correlate con la situazione politica della regione”, bensì hanno per scopo “il mantenimento della pace e l’intervento contro il terrorismo e contro la pirateria.
In realtà l’iniziativa rappresenta un chiaro segnale e va letta nella chiave delle tensioni per la crisi ucraina, basti pensare che buona parte dei mezzi che partecipano alle esercitazioni sono salpati dalla base russa di Sebastopoli, in Crimea.
Antonov ha specificato che vengono impiegate “in totale dieci navi, di differenti classi della Marina russa e cinese”.
Il quadro è tuttavia ben più complesso se si pensa che solo una settimana fa hanno preso il via in Estonia le esercitazioni della Nato “Siil 2015”, che interessano le forze armate e le aereonautiche di diversi paesi, come pure le “Dynamic Mongoose”, nel mare del Nord, un’esercitazione anti-sommergibile che vede impegnati 11 paesi per un totale di 12 tra imbarcazioni e sottomarini. Vi sono poi i continui contatti e avvistamenti da quelle parti, anche allarmanti, tanto che il 28 aprile una nave della Marina finlandese ha sparato colpi di avvertimento su un oggetto sottomarino sconosciuto, quasi certamente un sommergibile russo, mentre l’11 aprile un caccia di Mosca, un Su-27, ha sfiorato di soli sei metri un aereo spia statunitense Rc-135, il quale stava compiendo rilevazioni al confine dello spazio aereo di Kalinigrad.
Una situazione tutt’altro che tranquillizzante, dove una Russia isolata a ragione o a torto dall’occidente si spinge a cercare altrove alleanze e interazioni in ogni campo, compreso quello militare. Al V-Day di Mosca il presidente russo Vladimir Putin, intervenendo dal palco, ha ringraziato la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti per il contributo alla vittoria nella Seconda guerra mondiale, ma non ha tuttavia perso l’occasione per muovere una dura critica contro “la concezione di mondo unipolare” promossa da Washington.

http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=52718



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