gippo ha scritto:
D'altronde abbiamo avuto affetti nelle vite precedenti, cosa è rimasto?
So che non è facile da prendere in considerazione ma i nostri ricordi di infanzia, il periodo della scuola con le interrogazioni che ci terrorizzavano, i primi amori che sembravano eterni ... tutti ricordi che ci lasciamo alle spalle e che ora rivediamo con distacco. Tutte queste esperienze sono parte di questo posto, ce le porteremo dietro per un po' ma poi resteranno ricordi fievoli come quelli dell'infazia
Tutto quello che ora è importante lo lasceremo alle spalle come le vicende importanti del nostro lontano passato.
Quello che conta è ciò che siamo in un determinato momento, frutto delle esperienze del passato e di ciò che ci accingiamo a divenire in futuro, in continua evoluzione.
Non sono molto convinto che ci sia un obiettivo da raggiungere, una condizione di luce, e se esiste è anch'essa una condizione temporanea in continuo divenire.
Questo è uno dei motivi che mi porta a pensare che se avessimo consapevolezza del nostro percorso potremmo liberarci molto prima del ciclo di reincarnazioni, insomma c'è qualcosa che non quadra in questo limbo, secondo me dovremmo essere più consapevoli.
Dovremmo essere più consapevoli... questo è certo. In merito a ciò che non ti quadra, posso dirti la mia. Le entità che hanno trasceso la materia (e che quindi non si incarnano più su questa terra) dicono che non sarebbe accettabile, per la nostra psiche, il fatto di ricordare le nostre vite passate. E' come se il nostro "sistema operativo" non fosse in grado di elaborare quella mole impressionante di informazioni. E comunque, a cosa servirebbe elaborarle, se non per una personale curiosità? In effetti, se noi siamo (interiormente) ciò che abbiamo vissuto in secoli e secoli di esperienze, quelle informazioni sono presenti in Anima. E ciò che a volte riaffiora (perchè qualcosa delle altre vite, spesso riaffiora come ricordi fuori dal tempo), torna per un preciso motivo, come, ad esempio, per darci la possibilità di poter risolvere
paure ancestrali che non hanno nessun collegamento con l'esistenza che si sta vivendo. E' questa infatti, una delle applicazioni per le quali risulta utile la famosa
ipnosi regressiva. Ciò che molto probabilmente non ti quadra, è la finalità di tutto questo
mosaico evolutivo globale. In questo senso, volendo semplificare, potremmo immaginare appunto di essere qualcosa che si ricongiunge all'UNO in un periodo temporale che è molto più lungo di quanto abbiamo sempre immaginato. In fin dei conti, la vita, la singola vita, è molto corta. Va via in poco tempo. E se fosse davvero come dice la Legge della Reincarnazione, tutto avrebbe un maggiore senso. Non ci sarebbero le cosiddette "esistenze sprecate", come quelle di chi, ad esempio, ha passato una vita intera dietro una scrivania senza aver visto nulla dell'esistente. Avrebbe maggior senso, sempre come esempio, rispetto a coloro i quali, al contrario, sembrano aver raccolto molte più informazioni/esperienze di quanto sia possibile mai auspicare. Vista da questo punto di vista, ogni esistenza, bella o brutta che sia, ha ragione di esistere. Perchè è solo la totalità delle esistenze/esperienze a renderci degli esseri maggiormente completi o maggiormente evoluti.