Visto che non abbiamo piu un luogo dove discuterne ,
continuiamo qui .
Terrorismo, arrestati sostenitori dell'Isis a Brescia

(Chissà quante volte ho incrociato sti 2 per strada andando a lavoro ,visto che la loro moschea sta a 10 metri .Progettavano
non sono solo attacchi contro la base di Ghedi ,ma persino alla stazione e nel posto di lavoro di uno dei due a quanto sostengono gli inquirenti . C'è proprio da stare sereni . )
Si stavano preparando a colpire. Magari con attacchi mirati come quelli che hanno sconvolto la Francia e la Tunisia negli ultimi mesi. Per fortuna la Polizia li ha fermati prima che potessero entrare in azione. Così stamattina, in un'operazione che ha coinvolto tutta la regione Lombardia (nome in codice "Baya"), gli agenti della Polizia di Milano hanno arrestato due persone a Brescia, Lassad Briki un tunisino di 35 anni e Waqas Muhammad un pakistano di 27 anni. L'accusa è di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico. I due, attraverso il web, innegiavano all'Isis e preparavano attentati a Milano, Roma e nella base militare di Ghedi in provincia di Brescia.
Si è trattato di un'inchiesta "sprint", nata dal monitoraggio della Polizia postale, e durata poco più di due mesi. I proclami degli indagati erano già stati riportati dai media alla fine di aprile dopo che erano diventate virali in rete le foto che inneggiavano allo Stato Islamico. Quando hanno capito di essere sotto osservazione da parte delle forze dell'ordine, il cittadino tunisino e quello pakistano hanno chiuso il profilo twitter Islamic_State_in_Rom.
Chi sono i due arrestati? Lavorava come dipendente di una ditta di pulizia con la mansione di operaio per lavare i macchinari di un'ortofrutticola Lassad Briki, il tunisino 35enne arrestato a Brescia per terrorismo internazionale. Celibe, ha una sorella che vive a Milano. Invece Muhammad Waqas, 27 anni il prossimo agosto, lavorava per una ditta che confezionava alimenti ma più spesso faceva l'autista e i suoi genitori e parenti vivono in Pachistan. Entrambi erano in Italia da diversi anni, con regolare permesso di soggiorno. Ancora non è noto, spiegano gli inquirenti, come si siano conosciuti.
Le intercettazioni Durante la conferenza stampa il procuratore aggiunto, Maurizio Romanelli, ha spiegato che i due uomini arrestati, nelle intercettazioni telefoniche, parlavano di più obiettivi, "anche se non c'è mai stato un inizio di passaggio all'azione". In particolare i loro discorsi riguardavano la base militare di Ghedi ma anche possibili attacchi alle forze dell'ordine o ai danni della società per la quale lavorava il cittadino tunisino.
http://www.iltempo.it/cronache/2015/07/ ... -1.1440417