12/09/2015, 11:05
Massimo Falciani ha scritto:Bufera politica sui Casamonica in Rai, Vespa sotto accusa
La politica va all'attacco di Bruno Vespa e della Rai, dopo la decisione del giornalista di ospitare alcuni esponenti della famiglia dei Casamonica
12/09/2015, 14:51
15/09/2015, 12:36
22/09/2015, 19:01
01/10/2015, 12:23
01/10/2015, 20:11
La verità di Lindo Ferretti su profughi, islam politico ed Europa timorosa
La libertà e la cattiva stampa. Di che cosa ha parlato davvero l’ex CCCP ad Atreju. “Sui profughi si evidenzi il taciuto: l’islam politico, il terrore imposto, lo stato di timore che ci avvolge”. Schiaffetti al Fatto
di Lindo Giovanni Ferretti | 29 Settembre 2015 ore 16:54
Mi è capitato di incontrare, in questi anni, molte persone, in altri tempi avrei detto troppe, che hanno seguito ed apprezzato la mia storia, in tempi non sospetti, venendo dal mondo della destra politica e sociale. Io credo che l’esperienza umana e la rappresentazione che ne dà la cultura attengano ad un ordine pre politico e post politico e per quanto la politica sia indispensabile alla convivenza, non è sempre stato così e non è detto lo sarà, non credo la racchiuda tantomeno la esaurisca.
Sono stato invitato da Giorgia Meloni, persona che mi ispira simpatia, politico che stimo e non sono molti. Motivo dell’incontro: “Fare Europa. Donne e uomini con una storia da raccontare”. Dieci minuti a ogni invitato. Mi è sembrata una buona occasione per riordinare pensieri ricostruendo il tracciato della mia esperienza pubblica dai CCCP a SAGA, teatro barbarico di uomini cavalli e montagne. Un tempo limitato che obbliga all’essenziale, un contesto ben definito: Terra nostra. Idee per l’Italia, l’Europa, la destra.
Le cose cambiano, questo il senso del mio intervento. Putin e la Russia testimoni involontari chiamati a deporre, in contumacia. Le cose per certi versi restano sempre le stesse ma questo attiene ad un altro ordine di pensiero, forse più affascinante ma astorico, estatico mistico.
E’ la mia seconda volta ad Atreju, della prima porto indelebile un ricordo: un giovane uomo viene verso di me, massiccio e sorridente, mi abbraccia - non hai idea di quanti postacci in cui ho messo piede per ascoltarti. Grazie per essere venuto una volta a casa mia - e se ne va contento.
Anch’io sono contento del mio giorno ad Atreju, della mia testimonianza, della intervista rilasciata alla loro radio, di chiacchiere serali a ruota libera su Israele e la Chiesa, sorprendenti per l’interesse e l’attenzione dei miei giovani interlocutori verso i nodi sostanziali del nostro tempo.
C’è anche un intermezzo insignificante e diventa la notizia virale, da prima pagina in cronaca locale. Appena sceso dal palco un microfono ed una telecamera esigono risposte, c’entra Salvini, c’entrano i profughi. Due parole a difesa di Salvini non le nego a nessuno e non sono disponibile, non lo sono mai stato, per la compilation dei bravi artisti con il cuore in mano, l’indignazione a comando. Ex meglio gioventù in perenne rimpianto con botulino incorporato.
Cosa penso dei profughi? E’ un dolore immane, non può essere lenito da alcuna parola emotiva. Si può, si deve, evidenziare il taciuto: l’Islam politico, il terrore imposto nel vicino oriente, lo stato di timore che avvolge l’Europa. I profughi ne sono ostaggio e conseguenza. Di questo bisognerebbe discutere per poter operare il prima e meglio possibile. Che il Signore protegge lo straniero e che la carità è pilastro della socialità sta scritto ovunque e sta inciso nel cuore dell’uomo, anche del mio. Di che stiamo parlando? Quello che sta succedendo è per certi versi una invasione, per altri una deportazione di masse umane gettate nella disperazione. Poi restano storie individuali comunque tragiche, a ricordarci che il male, il dolore, sono quota inalienabile dell’umanità, vanno combattuti, contenuti e arginati per quel che si può. “Occorre metabolizzare la tragicità del vivere in dolente saggezza e un uso della forza capace di affrontare la tempesta” è una frase del mio intervento. Credo che la tempesta sia in arrivo ma gli unici che si vedono in giro sono intenti ad allestire un picnic. Quelli rintanati in casa partecipano via web, disquisiscono e pontificano postando la loro sostanziale inconsistenza, beatificati dal virtuale. Connessi al vuoto. Li inghiottirà. Ciao.
08/10/2015, 18:12
08/10/2015, 19:21
11/10/2015, 11:45
26/10/2015, 23:03
di Gabriella Lesmo
Preg.mo Signor Paolo Mieli
Ho letto il Suo editoriale comparso sul “Corriere” del 20 ottobre, dal titolo “Cinque stelle, la malattia pericolosa dei complottisti anti-vaccini” in cui Lei attribuisce a costoro la responsabilità della ondata anti-vaccini che starebbe travolgendo l’Italia e scatenerebbe un’epidemia prossima ventura di malattie come il tetano, la poliomielite, l’epatite B, la difterite e la pertosse.
Non commento le Sue opinioni politiche, ma non posso tacere sulle affermazioni che riguardano i vaccini, essendo Medico, Specialista in Pediatria e Anestesia e Rianimazione, nonché madre di un ragazzo con la vita rovinata da una reazione avversa alle vaccinazioni anti-infettive eseguite per obbligo di legge.
Con tutto il rispetto, l’articolo dimostra quanto profonda sia la disinformazione. Infatti, non possono verificarsi epidemie di tetano in quanto il tetano non è malattia infettiva e, propriamente, nemmeno epidemie di epatite B, che si trasmette per via parenterale e venerea. Circa la utilità delle vaccinazioni ricordo solo, per brevità, che la malattia invasiva da Haemophilus B, di per sé rara negli Stati Uniti con 1,73 casi ogni 100.000 bambini di età inferiore ai 5 anni, lo è ancor più nel nostro paese. Inoltre essa è più rappresentata negli over 65 che in età pediatrica. Da ultimo, il vaccino anti-Haemophilus B non protegge dalle infezioni invasive di ceppi non tipizzabili, che risultano essere più frequenti. [...]
Il vaccino anti-pneumococcico contiene solo alcuni sierotipi di pneumococchi e risulta scarsamente immunogeno, specie nel bambino piccolo.
Per ciò che riguarda l’efficacia della pratica vaccinale, non è possibile comprovare l’avvenuta immunizzazione dei vaccinati, sia per inesistenza di parametri specifici, sia perché, quando dosabili gli anticorpi specifici, per ammissione delle stesse ditte produttrici di vaccini, la presenza di un titolo anticorpale specifico, non garantisce la capacità di difesa del vaccinato in caso di contagio futuro per via naturale.
Informazioni e dati non sono una invenzione dei “complottisti anti-vaccini”, bensì sono scritti nel più importante testo di infettivologia pediatrica mondiale , il “Red Book” della American Academy of Pediatrics, regolarmente aggiornato.
Personalmente, non nego a priori l’utilità del “farmaco-vaccino”, come strumento di prevenzione di specifica patologia in categorie di persone a rischio, bensì contesto la pretesa innocuità della pratica delle “vaccinazioni di massa”. Con questo termine si indica la somministrazione di 25 -26 vaccinazioni anti-infettive a tutti i nuovi nati nel primo anno di vita, in un lasso di tempo di 10-11 mesi, vaccini rivolti anche verso malattie poco o nulla rappresentate nella fascia di età pediatrica.
Nonostante il D.M. 7 aprile 1999 che individua in quattro i vaccini obbligatori, di fatto i nuovi nati ne ricevono SEI perché da anni il Sistema Sanitario Nazionale fornisce solo una formulazione composta contenente sei vaccini, i quattro obbligatori oltre al vaccino anti-Haemophilus B e il vaccino anti-pertosse.
Alla inoculazione del vaccino esavalente viene associata la iniezione di vaccino 13-valente anti-pneumococcico, per tre sedute. Oltre a queste, altre vaccinazioni vengono promosse e fornite dal SSN: la vaccinazione anti-morbillo, anti-parotite e anti-rosolia, vaccinazione anti-meningococcica, anti-varicella, anti-epatite A.
Secondo le specifiche linee guida del Ministero della Salute, un lattante deve essere vaccinato anche se nato prematuro, di basso peso, epilettico, cerebropatico, HIV positivo, convalescente, ”moderatamente” febbrile e persino se ha già avuto una reazione avversa grave ad una vaccinazione
Tale pratica ha sollevato e solleva non poche perplessità nel mondo scientifico internazionale, che ravvisa significativi e inquietanti collegamenti tra la precoce iperstimolazione del sistema immunitario infantile indotta dai vaccini e l’insorgenza di gravi malattie neurologiche infantili, alterazioni dello sviluppo, allergie, sindromi autoimmuni, morte improvvisa in culla, patologie sino a pochi anni fa sconosciute o estremamente rare, ma ancor più preoccupa le tante famiglie che hanno visto ammalarsi un figlio e diventare autistico in concomitanza con un inoculo di vaccini.
Nonostante la Medicina Accademica reagisca con estrema lentezza a tale drammatica situazione, è ormai disponibile a livello mondiale una notevole quantità di dati epidemiologici e di studi clinici ed autoptici che indicano che la malattia autistica si realizza nell’organismo infantile nella delicata fase di sviluppo, come effetto di una encefalopatia innescata dalle vaccinazioni che danneggiano il tessuto nervoso con meccanismo immuno-allergo-tossico. Tale patologia non va confusa con l’encefalite acuta ed ha un andamento tipicamente subdolo, le manifestazioni cliniche essendo evidenti dopo settimane e mesi dalla vaccinazione interessando le aree cerebrali deputate alla funzioni integrative, funzioni che mancano fisiologicamente nel bambino piccolo.
Poiché Lei nomina, per sconfessarne la credibilità, il dottor Andrew Wakefield che assieme ad altri colleghi londinesi evidenziò la presenza di virus del morbillo nei linfonodi intestinali di bambini autistici con malattia infiammatoria intestinale, dovrebbe sapere che questa prima parte del lavoro di Wakefield fu confermata, sin d’ allora, da un immunologo universitario giapponese, il Dr Kawashima. Questi che fu in grado di identificare il virus del morbillo riscontrato nei linfonodi ileali ed era il virus vaccinale. In tempi recenti i lavori londinesi di Wakefield sono stati riabilitati ed il suo allora primario londinese ha avuto la meglio contro chi lo volle cacciare. Per dover di verità ricordo anche che alcuni studi danesi, citati per anni a dimostrazione della inesistente correlazione tra vaccinazioni e insorgenza di autismo si sono rivelati FALSI . Il principale autore degli studi danesi fu il Dr. Poul Thorsen, attualmente latitante, che figura nella lista dei maggiori ricercati dalla FBI, contro cui è stato spiccato mandato di cattura per una lunga serie di reati federali contestatigli negli Stati Uniti, in merito alle ricerche sull’Autismo .
Lo “scandalo nello scandalo” è emerso altresì dalle dichiarazioni del Deputato americano Bill Posey, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato della Florida che traduco, l’originale lo trova in rete.
“… Se leggete le e-mail e i dati relativi alle riunioni, nonché le disposizioni finanziarie che questo truffatore ha intrattenuto con il CDC, vi farà assolutamente venire il voltastomaco. Costui non era un ricercatore qualunque. Costui era l’uomo chiave del CDC in Danimarca. Costui era strettamente legato ai migliori ricercatori nell’ambito della sicurezza dei vaccini del CDC … e Thorsen ha cucinato gli studi per produrre i risultati che volevano diffondere. A loro non importava se gli studi fossero validi o quanto veniva pagato per manipolarli dall’inizio. Stiamo parlando di qualcuno che ha fondamentalmente rubato soldi pubblici che avrebbero dovuto essere utilizzati per migliorare la salute e la sicurezza dei più vulnerabili della nostra società: i nostri giovani bambini. …”.
Per brevità non riporto la testimonianza del dottor Thompson, rintracciabile sul web, che ha confessato pubblicamente di aver falsato gli studi che negavano la correlazione autismo e vaccino MMR.
Da tempo esiste un forte contrapposizione tra lo Stato Italiano che impone la politica delle “vaccinazioni di massa” pretendendo che siano l’unico modo di combattere le malattie e che siano sempre e comunque innocue ed una parte sempre più vasta della popolazione che rifiuta l’obbligo vaccinale per i propri bambini e pretende di poter scegliere consapevolmente come proteggere la loro salute .
In questa guerra pro- vaccinazioni- di- massa, ministero, regioni e Asl, dimenticano che i vaccini sono a tutti gli effetti dei farmaci pro-infiammatori aventi lo scopo di far maturare una memoria immunologica al di fuori della malattia naturale, ma che non sempre ci riescono.
I vaccini anti-infettivi, in quanto farmaci, posseggono indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali ed effetti avversi, ma questi ultimi vengono volutamente omessi con strategie diverse, sia sui foglietti illustrativi dei vaccini, sia sul materiale divulgativo delle Asl.
Infatti, forse per scarsa consapevolezza della questione, forse per colpevole ignoranza, la maggior parte delle reazioni avverse ai vaccini non viene segnalata alla farmacovigilanza, come si evince dalla disamina dei tanti casi gravi per i quali le famiglie intentano causa allo stato. In questo modo i vaccini risultano falsamente “innocenti” .
La politica sanitaria, come ogni politica, impone scelte non sempre condivisibili, spesso discutibili e basate su motivazioni tutt’altro che cristalline. Nel nostro Paese, per citare i casi più famosi, un Ministro della sanità, De Lorenzo, fu condannato per tangenti ricevute in cambio di aver reso obbligatorio il vaccino anti-epatite B.
Poggiolini, direttore generale del servizio farmacologico nazionale, fu condannato per aver falsato i prezzi dei medicinali e inserito farmaci nel prontuario nazionale, in cambio di tangenti; ancor oggi Poggiolini è sotto processo per omicidio colposo, per la possibile responsabilità avuta nel mancato controllo di sangue trasfusionale. I morti da trasfusioni infette non saranno presenti al dibattimento. Numerose case farmaceutiche sono state a loro volta condannate per tangenti relative all’inserimento di farmaci negli elenchi del SSN e spinto in alto i prezzi.
Queste ed altre frodi in campo sanitario sono ricorrenti e minano irreversibilmente la credibilità del sistema che ci governa e ci impone una sola e indiscutibile “verità scientifica”, la sua, e che costringerebbe i medici in protocolli comportamentali e rigidi percorsi di cura, in contrasto con i dettami della Professione Medica che ha come scopo primario il prendersi cura del paziente e non la vendita di farmaci, peraltro sempre più costosi e tossici.
Il tribunale di Milano, lo scorso anno, ha emesso una sentenza che riconosce il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino esavalente e lo sviluppo di encefalopatia post-vaccinica in forma di Autismo, nel figlio dei ricorrenti.
Non è stata la prima sentenza a riconosce la lesività di un vaccino anti-infettivo esavalente, ma è la più importante per sostanza Ebbene, il ministero della salute si è violentemente scagliato contro la sentenza e più società di pediatria hanno chiesto la testa del Medico Consulente Tecnico D’Ufficio “colpevole” di aver studiato, guardato gli atti e ragionato sui fatti con mente libera da pregiudizi .
Questo non è un comportamento di uno Stato democratico, che ha il dovere di verificare periodicamente l’appropriatezza e delle proprie scelte sanitarie e del loro impatto sullo stato di salute della popolazione, bensì di un sistema dittatoriale che, lungi dal considerare gli interessi dei cittadini, men che meno quelli più fragili come i bambini e gli anziani, si dà da fare per escogitare le minacce più efficaci perché diventino bacino d’utenza di tanti farmaci, cercando di piegare all’obbedienza la classe medica premiando l’esercito degli yes-men e privando dell’abilitazione all’esercizio i medici “eretici”, “complottisti”, “anti-vaccinisti”, e persino navigatori del web, ossia i medici che sanno ragionare con la propria testa, che hanno a cuore l’interesse dei pazienti, che non sono sul libro paga delle industrie farmaceutiche, che non han paura che i loro pazienti curiosino su internet prima di venire in studio, quelli che hanno indagato lo stato immunologico, metabolico, tossicologico e nutrizionale dei bambini e ragazzi ammalatisi dopo i vaccini, quelli che han studiato le innumerevoli cartelle cliniche di bambini e ragazzi finiti in ospedale dopo aver ricevuto le vaccinazioni, quelli che hanno cercato e trovato modo di far scomparire tanti sintomi sistemici e neurologici delle encefalopatie post-vaccinali.
Se quella della libertà di scelta per la salute dei propri figli e la libertà di cura deve essere una guerra, questi medici la combatteranno con decisione, stetoscopio al collo, parker nel taschino, PC a tracolla, a fianco di sani e malati, stretti in un’alleanza per la salute senza tentennamenti .
Gabriella Maria Lesmo (Fonte).
fonte: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4825
06/11/2015, 18:19
07/11/2015, 00:52
Auto col trucchetto
Dieselgate, articolo sgradito: via la pubblicità da Libero. Maurizio Belpietro: "Così provano a imbavagliarci"
Uno si immagina che, dopo lo scandalo dei test d’inquinamento truccati, alla Volkswagen pensino a come riconquistare la fiducia dei consumatori. E invece no, nel gruppo tedesco studiano come tappare la bocca ai giornali che riportano le notizie imbarazzanti per l’azienda. La prova? Eccola. Ieri Libero ha pubblicato in prima pagina, uno dei pochi quotidiani nazionali a farlo, un articolo sulle nuove indagini dell’autorità di controllo americana. Secondo gli ispettori Usa ad essere manipolati non erano solo i dati dei diesel di piccola cilindrata, ma anche quelli dei motori a benzina, un imbroglio che avrebbe coinvolto marchi di eccellenza del gruppo, come Porsche e Audi. Le accuse - ovviamente da dimostrare - hanno prodotto il blocco delle vendite della Cayenne, uno dei modelli di punta, negli Stati Uniti. Ma le violazioni riguarderebbero anche diecimila auto prodotte nell’ultimo biennio, tra cui modelli come Touareg, Audi A6 Quattro, A7 Quattro, A 8 e Q5. Secondo l’agenzia a stelle e strisce che indaga sullo scandalo delle emissioni taroccate, le vetture emetterebbero un livello di monossido di azoto nove volte superiore rispetto a quello misurato in laboratorio, con i famosi test aggirati grazie a un software.
La notizia dell’indagine ovviamente ha fatto il giro del mondo e ha indotto il gruppo Volkswagen ad annunciare che 98 mila automobili che usano carburante cosiddetto verde dovranno essere richiamate e a riconoscere che per circa 800 mila veicoli sono stati forniti valori di consumi ed emissioni inferiori a quelli reali. Una ammissione che ha scatenato una immediata reazione negativa del mercato, con il titolo azionario che è arrivato a perdere fino al 10 per cento in Borsa.
Fin qui i fatti resi noti mercoledì e di cui Libero ha dato notizia in prima pagina, mentre altri quotidiani apparentemente autorevoli si sono limitati a riportare gli sviluppi dello scandalo in una fotonotizia nelle pagine interne. Risultato: Volkswagen Italia, che per il mese di novembre aveva deciso di pianificare sei pagine di pubblicità sul nostro giornale, da lunedì 9 novembre fino al 4 dicembre, che cosa fa? Al posto di spiegare come e perché l’azienda abbia lasciato che si truccassero i dati sull’inquinamento e soprattutto come e quando pensi di riparare al danno, la Volkswagen Italia decide di annullare la campagna pubblicitaria su Libero, una decisione che, ci viene precisato dalla concessionaria, è stata presa dallo stesso amministratore delegato del gruppo, dottor Massimo Nordio.
Ora, che un’azienda accusata di aver aggirato le norme anti inquinamento in mezzo mondo, dichiarando il falso alle autorità e ai consumatori, un’azienda inseguita da cause miliardarie da azionisti e clienti, pensi di mettere a tacere lo scandalo colpendo i pochi giornali che scelgono di dare visibilità alla notizia, nella speranza che l’opinione pubblica non sia informata, non solo dimostra l’incapacità dei manager del gruppo di affrontare la bufera, ma dimostra come questi continuino a pensare di poter piegare la realtà con il denaro e non con la trasparenza. È questo il nuovo corso di Matthias Müller, l’amministratore nominato dopo l’emergere dello scandalo?
Il dottore Nordio e chi lo consiglia ritengono che per silenziare le informazioni sulle emissioni delle vetture della casa basti togliere la pubblicità? Forse il presidente Nordio pensava di ripetere ciò che fece in passato, quando era alla guida della Toyota e per ritorsione contro un articolo sgradito fece sospendere la pubblicità per tre anni a un mensile? Ma noi non siamo un software che si trucca con facilità. Siamo un giornale abituato a dare le notizie e non a nasconderle. Indipendentemente dal numero di pagine pubblicitarie che ci vengono comprate. Troppo facile pensare che basti mettere una réclame in bocca a Libero per farlo tacere. Ci spiace, se il presidente della Volkswagen e i suoi manager hanno pensato questo, si sono sbagliati. Forse sono stati abituati male. Forse nel passato nessuno è andato fino in fondo sul caso Dieselgate proprio nel timore di vedersi togliere qualche inserzione. Pazienza, Libero non appartiene a questo tipo di giornali. Libero è libero e basta.
Si tranquillizzino i vertici della Volkswagen, le pagine che ci hanno tolto le riempiremo facilmente, raccontando ogni giorno gli sviluppi dello scandalo che riguarda la loro azienda. Un po’ perché vogliamo sapere come va a finire e un po’ perché non ci piace la stampa addomesticata.
di Maurizio Belpietro
07/11/2015, 14:03
11/11/2015, 10:27
11/11/2015, 11:17
ubatuba ha scritto:mentre tutti tacciono si consuma un disastro che puo' avere conseguenze negative generalizzate,in questa situazione tante specie animali sono in pericolo,come quella degli oranghi indonesiani----
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L'INDONESIA BRUCIA E IL MONDO GUARDA DALL'ALTRA PARTE
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