mik.300 ha scritto:
a vedere i video
sembra che
l'aereo
sia sceso giù in picchiata o quasi..
anche ammettendo il
pilota kamikazenon si spiega xchè in circolo 2 ore sopra l'aeroporto..
se si voleva schiantare lo faceva subito..
ma la benzina nelle fasi di atterraggio..
non è al minimo??
quando si fa un atterraggo di emergenza
i serbatoi non vengono svuotati?
sarebbe interessante conoscere
i dialoghi torre-piloti..
se ve ne sono stati..
dalla simulazione video con flight radar
pare che
l'aereo sia risalito
e poi sarebbe sceso troppo in fretta..quasi in picchiata..
da 6' e 24 " e seguenti
un incidente simile??
uno dei due piloti ha sbroccato..http://www.corriere.it/cronache/16_marz ... e288.shtmlPrima le due frasi. «Non preoccupatevi»
. E, poco dopo, «No, non farlo!». Poi sei secondi di urla strazianti, definite «disumane» da chi ha ascoltato le registrazioni. Quindi lo schianto a terra, l’aereo che si trasforma in una palla di fuoco. E un bilancio di 62 morti, 55 passeggeri e sette membri dell’equipaggio. Eccoli gli ultimi istanti del volo FZ981 — della compagnia low cost araba flydubai — diretto a Rostov sul Don, Russia sud-occidentale, il 19 marzo scorso.
Frammenti di conversazioni — dopo aver tentato per quasi due ore un atterraggio — poi qualcosa succede a bordo e infine il jet scende a una velocità impressionante non lasciando scampo a chi si trova a bordo. A raccontarli in anteprima — mentre l’inchiesta va ancora avanti, con l’aiuto di americani, emiratini e francesi — è stata la tv di Stato russa Rossiya 1. Che ha anche suggerito come, più del maltempo sulla zona — che aveva costretto altri voli a dirottare la rotta in altri scali —
il disastro potrebbe essere stato causato da un errore di uno dei due piloti. Professionisti che, forse, erano troppo stanchi per turni di lavoro definiti «massacranti» da diversi loro colleghi negli ultimi giorni. Accuse, va detto, che la compagnia respinge.
Gli ultimi secondi
Quello che finora viene fuori dalle indagini — che richiederanno altri mesi prima di arrivare a conclusione —
è che nel momento in cui uno dei due al comando ha disattivato il pilota automatico il Boeing 737-800 è andato fuori controllo fino a puntare verso terra con il muso a una velocità massima di 21 mila piedi al minuto (6,4 chilometri). Ma prima di arrivare a quel punto il pilota Aristos Sokratous, cipriota 38enne con 5.965 ore di volo alle spalle, rassicura il suo numero due, Alejandro Cruz Álava, spagnolo 37enne (5.769 ore di volo) più e più volte. «Non preoccuparti», si sentirebbe dire dalle registrazioni estratte da una delle due scatole nere recuperate. Ma poco dopo, a sistema automatico disattivato, l’aereo inizia ad andare in picchiata. «No, non farlo!», viene detto in cabina. Sono momenti di emergenza. Il dispositivo di bordo intima il «Pull up!», di effettuare la cabrata, cioè la manovra che consente di alzare il muso per guadagnare quota ma non c’è nulla da fare. Secondo alcuni esperti — non coinvolti direttamente nelle indagini — è probabile che il pilota o il co-pilota abbia mosso gli impennaggi orizzontali della coda per stabilizzare il jet ma senza successo. Perché a quella velocità la situazione peggiora. All’1.41 e 56 secondi (ora italiana) del 19 marzo si sentono molte urla. Il Boeing tocca terra, a pochi metri dalla pista 22, e si disintegra.