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 Oggetto del messaggio: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 10:50 
(Questo è il mio ricordo personale di Alì, un articolo che ho scritto stamattina in un altro sito per onorare la sua scomparsa, lo posto anche qui sperando che qualcuno gradisca...)

Nel pugilato è' stato il più grande, c'è poco da discutere signori. Cassius Marcellus Clay, poi diventato Mohammad Alì per motivi religiosi, ha segnato la boxe come nessun altro aveva fatto prima di lui e nessun altro è riuscito a fare dopo. Cominciò la sua straordinaria carriera a Louisville, dopo il furto della sua bicicletta quando era poco più di un ragazzino: voleva diventare più forte, affinché nessuno potesse più rubargli nulla. E lo diventò.
Dopo una brillante carriera giovanile partecipò alle storiche olimpiadi di Roma dove sbaragliò facilmente tutti gli avversari e vinse l'oro nella categoria dei pesi mediomassimi. Tornato in patria pensava di essere accolto da eroe ma non fu così: ebbe il coraggio di sedersi in un ristorante esclusivo per la cosiddetta "razza bianca" e venne allontanato senza troppe scuse... Per tutta risposta, così sostiene una vecchia leggenda sul suo conto, buttò via la medaglia olimpica gettandola in un fiume. Clay si sentiva frustrato: era il momento di passare ai professionisti e tentare la scalata al sogno più grande. Il suo pugilato era un concentrato di velocità, i suoi riflessi erano al limite del soprannaturale ma davanti a lui c'era il ferocissimo Liston, un ex galeotto che aveva conquistato la corona dei pesi massini annientando ogni possibile rivale nel giro di pochi round. Nel 1964 ci fu la grande sfida tra i due ed il giovane Cassius (il quale, tra le altre cose, in quel periodo stava abbracciando la fede islamica e avrebbe cambiato il suo nome perché pensava fosse un retaggio dell'epoca schiavista) era ritenuto sfavorito dagli esperti, "Pronto al macello" come sentenziarono alcuni giornalisti a stelle e strisce, dominò invece per quasi tutto il match, costringendo l'avversario ad abbandonare il ring a metà incontro. A soli 22 anni era campione del mondo, aveva sovvertito i pronostici sorprendendo il mondo intero: sembrava che nessuno potesse fermare la sua leggenda sportiva, pareva inarrestabile.
Ma non fu così.. A dare lo stop al suo mito ci pensò la giustizia americana, che sfruttò il suo rifiuto di combattere in Vietnam per togliergli la corona mondiale e squalificarlo per tre lunghi anni. ''Non ho niente contro i Vietcong, loro non mi hanno mai chiamato negro...''. Come dargli torto.
Nessun afroamericano si era mai permesso tanto nel mondo dello sport e l'america puritana di allora, che non ammetteva ribellioni e voci fuori dal coro, decise di castigarlo duramente.
Tre anni senza boxe è la rovina di ogni pugile, gente: il fisico deve essere costantemente allenato, altrimenti rapidità e potenza ne risentono parecchio con tutto ciò che ne consegue. Alì in cuor suo sapeva che non sarebbe stato il combattente di prima..Mai più, ma avrebbe lottato comunque e ovunque.
Tre anni...Fino a quando la corte suprema (contro ogni previsione) da ragione al giovane atleta, "Obiezione di coscienza legittima", sentenziò allora il massimo tribunale americano. Alì aveva vinto il suo incontro più importante, ora poteva combattere gente come Frazier e per poter riprendere quel titolo che gli era stato strappato in malafede.
Fu più dura del previsto: Smokin' Joe lo sconfisse sonoramente al Madison Square Garden in quello che veniva definito lo "Scontro del secolo", tra lo stupore generale... Ken Norton, detto "mandingo", nel 1972 gli spaccò la mascella...Pareva un campione finito. Chiunque a quei tempi lo pensava...
No, lui ci credeva ancora: ci mise quattro anni per tornare Campione del Mondo dei pesi Massimi ma ci riuscì contro l'allora imbattuto George Foreman, un gigante che possedeva un uppercut di rara potenza e precisione: l'incontro si tenne in Africa, organizzato da Don King, un affarista senza scrupoli che stava muovendo i primi passi in questo sport e che riuscì a far sborsare i milioni della borsa all'allora presidente dello Zaire, il sanguinario dittatore Mubutu.
L'incontro si tenne alle quattro di notte, affinché persino nel continente americano potessero godere del match in un orario decente: al termine del primo round Mohammad aveva una paura fottuta ed Il suo sguardo era perso nel vuoto... L'altro era più giovane e forte, pareva insuperabile.
"Non importa" pensò "devo sconfiggerlo e basta"...
Mohammad subì i colpi dell'avversario stando alle corde per buona parte della sfida, ma non smise mai di ridicolizzarlo a parole..."Picchia George! Coraggio""... E Foreman cadde nella trappola creata ad arte dal suo nemico...A metà incontro era cotto a puntino e Alì, sfruttando una rapida combinazione di jab e ganci riuscì a mandarlo al tappeto, "Come un albero che cade nella foresta", stando alle cronache di allora.
Il titolo e la leggenda erano finalmente suoi.
Il resto della sua carriera furono pieni di alti e bassi, tra il "Thrilla in Manila" ed il "Drama in Bahamas", il Parkinson aggredì il suo corpo come neanche il peggiore dei suoi rivali aveva fatto, ma lui tornò di nuovo Campione quando nessuno ci credeva più, neppure i suoi secondi.
Indimenticabile.


Ultima modifica di Akira il 04/06/2016, 11:13, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 11:04 
Akira ha scritto:
(Questo è il mio ricordo personale di Alì, un articolo che ho scritto stamattina in un altro sito per onorare la sua scomparsa, lo posto anche qui sperando che qualcuno gradisca...)

Nel pugilato è' stato il più grande, c'è poco da discutere signori. Cassius Marcellus Clay, poi diventato Mohammad Alì per motivi religiosi, ha segnato la boxe come nessun altro aveva fatto prima di lui e nessun altro è riuscito a fare dopo. Cominciò la sua straordinaria carriera a Louisville, dopo il furto della sua bicicletta quando era poco più di un ragazzino: voleva diventare più forte, affinché nessuno potesse più rubargli nulla. E lo diventò.
Dopo una brillante carriera giovanile partecipò alle storiche olimpiadi di Roma dove sbaragliò facilmente tutti gli avversari e vinse l'oro nella categoria dei pesi mediomassimi. Tornato in patria pensava di essere accolto da eroe ma non fu così: ebbe il coraggio di sedersi in un ristorante esclusivo per la cosiddetta "razza bianca" e venne allontanato senza troppe scuse... Per tutta risposta, così sostiene una vecchia leggenda sul suo conto, buttò via la medaglia olimpica gettandola in un fiume. Clay si sentiva frustrato: era il momento di passare ai professionisti e tentare la scalata al sogno più grande. Il suo pugilato era un concentrato di velocità, i suoi riflessi erano al limite del soprannaturale ma davanti a lui c'era il ferocissimo Liston, un ex galeotto che aveva conquistato la corona dei pesi massini annientando ogni possibile rivale nel giro di pochi round. Nel 1964 ci fu la grande sfida tra i due ed il giovane Cassius (il quale, tra le altre cose, in quel periodo stava abbracciando la fede islamica e avrebbe cambiato il suo nome perché pensava fosse un retaggio dell'epoca schiavista) era ritenuto sfavorito dagli esperti, "Pronto al macello" come sentenziarono alcuni giornalisti a stelle e strisce, dominò invece per quasi tutto il match, costringendo l'avversario ad abbandonare il ring a metà incontro. A soli 22 anni era campione del mondo, aveva sovvertito i pronostici sorprendendo il mondo intero: sembrava che nessuno potesse fermare la sua leggenda sportiva, pareva inarrestabile.
Ma non fu così.. A dare lo stop al suo mito ci pensò la giustizia americana, che sfruttò il suo rifiuto di combattere in Vietnam per togliergli la corona mondiale e squalificarlo per tre lunghi anni. ''Non ho niente contro i Vietcong, loro non mi hanno mai chiamato negro...''. Come dargli torto.
Nessun afroamericano si era mai permesso tanto nel mondo dello sport e l'america puritana di allora, che non ammetteva ribellioni e voci fuori dal coro, decise di castigarlo duramente.
Tre anni senza boxe è la rovina di ogni pugile, gente: il fisico deve essere costantemente allenato, altrimenti rapidità e potenza ne risentono parecchio con tutto ciò che ne consegue. Alì in cuor suo sapeva che non sarebbe stato il combattente di prima..Mai più, ma avrebbe lottato comunque e ovunque.
Tre anni...Fino a quando la corte suprema (contro ogni previsione) da ragione al giovane atleta, "Obiezione di coscienza legittima", sentenziò allora il massimo tribunale americano. Alì aveva vinto il suo incontro più importante, ora poteva combattere gente come Frazier e per poter riprendere quel titolo che gli era stato strappato in malafede.
Fu più dura del previsto: Smokin' Joe lo sconfisse sonoramente al Madison Square Garden in quello che veniva definito lo "Scontro del secolo", tra lo stupore generale... Ken Norton, detto "mandingo", nel 1972 gli spaccò la mascella...Pareva un campione finito. Chiunque a quei tempi lo pensava...
No, lui ci credeva ancora: ci mise quattro anni per tornare Campione del Mondo dei pesi Massimi ma ci riuscì contro l'allora imbattuto George Foreman, un gigante che possedeva un uppercut di rara potenza e precisione: l'incontro si tenne in Africa, organizzato da Don King, un affarista senza scrupoli che stava muovendo i primi passi in questo sport e che riuscì a far sborsare i milioni della borsa all'allora presidente dello Zaire, il sanguinario dittatore Mubutu.
L'incontro si tenne alle quattro di notte, affinché persino nel continente americano potessero godere del match in un orario decente: al termine del primo round Mohammad aveva una paura fottuta ed Il suo sguardo era perso nel vuoto... L'altro era più giovane e forte, pareva insuperabile.
"Non importa" pensò "devo sconfiggerlo e basta"...
Mohammad subì i colpi dell'avversario stando alle corde per buona parte della sfida, ma non smise mai di ridicolizzarlo a parole..."Picchia George! Coraggio""... E Foreman cadde nella trappola creata ad arte dal suo nemico...A metà incontro era cotto a puntino e Alì, sfruttando una rapida combinazione di jab e ganci riuscì a mandarlo al tappeto, "Come un albero che cade nella foresta", stando alle cronache di allora.
Il titolo e la leggenda erano finalmente suoi.
Il resto della sua carriera furono pieni di alti e bassi, tra il "Thrilla in Manila" ed il "Drama in Bahamas", il Parkinson aggredì il suo corpo come neanche il peggiore dei suoi rivali aveva fatto, ma quello che importa era di nuovo Campione quando nessuno ci credeva più, neppure i suoi secondi.
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Sembra la trama di Rocky 1-2-3-4



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 11:10 
Beh, Il personaggio di Rocky venne "creato" da Sly mentre guardava un vecchio incontro di Alì... Per sua stessa ammissione, Stallone era un grande ammiratore del pugile afroamericano.

L'ho voluto ricordare perché, a mio avviso, è stato il più grande personaggio sportivo del secolo scorso non solo per le sue doti atletiche ma anche per le sue battaglie fuori dal ring...

Nel postare l'articolo ho dimenticato di togliere uno o due errori di scrittura, sorry.


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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 14:33 
Un ariticolo che ben sintetizza il percorso, piuttosto in salita, del campione Muhammad Alì.
Grazie mille Akira non conoscevo queste informazioni non sapevo del rifiuto di Alì di combattere in Vietnam e tutto il resto.
Ricordo che ci fu un periodo in cui i media non facevano altro che screditarlo rendendolo persona molto antipatica e presuntuosa.
Non sono mai stata appassionata di Boxe, non comprendo la soddisfazione di prendersi a pugni, però rispetto il grosso impegno e disciplina da parte di chi la pratica.



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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 14:35 
[;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 19:43 
Sicuramente è stato un grande campione ma, come al solito, quando un personaggio pubblico tira le cuoia i media tendono ad ingigantirne i meriti. Molti oggi lo hanno definito addirittura "il più grande sportivo di tutti i tempi", personalmente lo trovo un tantino esagerato. Allora Eddy Merckx cosa sarebbe?


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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 20:26 
Plutone77 ha scritto:
Sicuramente è stato un grande campione ma, come al solito, quando un personaggio pubblico tira le cuoia i media tendono ad ingigantirne i meriti. Molti oggi lo hanno definito addirittura "il più grande sportivo di tutti i tempi", personalmente lo trovo un tantino esagerato. Allora Eddy Merckx cosa sarebbe?


Giusto, molti sport hanno avuto un campionissimo che si è distinto dagli altri, per le proprie doti, in epoche diverse e fare una classifica tra le diverse discipline, come spesso capita a certi cronisti, è un esercizio che lascia il tempo che trova...L'ho fatta anch'io nel mio intervento precedente, e ammetto di aver esagerato :-) Nel pugilato però ritengo che non ci sia mai stato un personaggio come Muhammad (ho visto gran parte dei suoi incontri, pure quello farlocco con Antonio Inoki [8)] ....), dato che era diventato più grande del suo stesso sport.


Ultima modifica di Akira il 04/06/2016, 20:44, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 20:31 
shighella ha scritto:
Un ariticolo che ben sintetizza il percorso, piuttosto in salita, del campione Muhammad Alì.
Grazie mille Akira non conoscevo queste informazioni non sapevo del rifiuto di Alì di combattere in Vietnam e tutto il resto.
Ricordo che ci fu un periodo in cui i media non facevano altro che screditarlo rendendolo persona molto antipatica e presuntuosa.
Non sono mai stata appassionata di Boxe, non comprendo la soddisfazione di prendersi a pugni, però rispetto il grosso impegno e disciplina da parte di chi la pratica.



ma al di là dei media
l'impressione è quella..
un tyson ante litteram..

poi ha vinto ergoaveva ragione..
se perdeva continuavano a bastonarlo..
era uno che si sapeva vendere..
dove conveniva andare a parare..
l'ha buttata in "politica" (discriminazione razziale,
pacifismo, ecc.) e gli è andata bene..

x darsi un pò di sostanza..
si sapeva vendere bene..

ribadisco..
siamo qui a parlare perchè ha vinto..
sennò sarebbe stato uno dei tanti esagitati in circolazione
di cui nessuno si sarebbe ricordato..



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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 04/06/2016, 23:04 
In alcune occasioni sì, sapeva vendersi bene, anche molto più di Tyson che non aveva la sua "lingua lunga"...contro Foreman, in Africa, sfruttò la sua popolarità molte volte per far presa sulla gente, dicendo a destra ed a manca che lui era il vero "nero" e l'altro era uno Zio Tom, idem con Frazier e altri....Ha fatto del discorso razziale un'arma a suo uso e consumo per un bel pezzo ma, sul caso del Vietnam, non sarei così sicuro che fu un azzardo calcolato...Oltre a perdere il titolo, se la Corte Suprema non gli parava all'ultimo le chiappone, sarebbe finito al gabbio per cinque anni...ed in quell' America uno ci stava in prigione, mica era l'Itaglia.


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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 05/06/2016, 08:11 
si ma anche 5 anni di galera
come dissè totò "meglio una pecora viva
che un eroe morto..!"


lui, giustamente, non voleva
andare in vietnam a morire..

comunque dare pugni
è più faticoso che difendersi..
nel secondo caso basta tenere su i guantoni
e cercare di non farsi colpire..
nel primo caso tutto lo sforzo è tuo..

provocare verbalmente e attendere ..
questa è stata la tattica di alì con foreman..
e lui c è cascato..



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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 05/06/2016, 09:06 
Beh, sul discorso di Foreman ti quoto in toto... Altrimenti col cavolo che Alì lo batteva... George era così forte che, dopo un lungo ritiro, tornò campione mondiale a metà anni novanta...quando aveva quasi 50 anni [:0]


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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 05/06/2016, 17:58 
cari amici,
senza nulla togliere al grande Ali, ricordo come già accennato, che è difficile fare un paragone tra campioni di diverse epoche, mi sarebbe piaciuto vedere un incontro col miglior Tyson,ma anche Joe Louis,con Roky Marciano, "perse", ma era una simulazione al computer [;)]

Guarda su youtube.com


e l'incontro con Inoki, ma era per beneficenza [;)]

Guarda su youtube.com


ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 05/06/2016, 21:11 
Quando nel 1960, io tredicenne, lo vidi nei servizi delle olimpiadi, non ho più avuto il coraggio di andare in palestra per la boxe.

TROPPO GRANDE.

Mi sentivo uno zombie al suo confronto. [:(] [:(]



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Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
La carta NON È tutta uguale.
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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 06/06/2016, 12:19 
Per me è stato semplicemente il più grande pugile di tutti i tempi.

Sicuramente il suo nome è diventato mito per la lotta per i diritti umani e il rifiuto del servizio militare... "nessun Vietcong mi ha mai chiamo negro!"...

Però io voglio ricordarlo come pugile, una agilità incredibile e una capacità di incassare colpi unica... saltava per tutte le riprese e pungeva come un'ape... meno potente rispetto ai grandi picchiatori come Tyson, Marciano, ecc ma allo stesso tempo intelligente e con riflessi straordinari

La vittoria contro Foreman è leggenda... Foreman era il Tyson di allora, il picchiatore, lo strafavorito... addirittura gli chiesero di non uccidere Alì... Alì dopo una ripresa capì che sul piano fisico non c'era storia e allora si mise alle corde e lo fece stancare per poi punirlo all'ottava ripresa... un incontro incredibile, il più bello di sempre

Alì è semplicemente leggenda sia come pugile che come uomo...


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 Oggetto del messaggio: Re: The Greatest
MessaggioInviato: 07/06/2016, 11:22 
Bah a me tutto sto idolatrare post mortem....personalmente mi stava sulle palle era uno spocchioso di uno.



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