MaxpoweR ha scritto:
E' ambiguo perchè lo si vuole rendere tale per motivi prettamente propagandistici.
Cita:
sionismo
sio·nì·ṣmo/
sostantivo maschile
Movimento politico-religioso, sviluppatosi alla fine del sec. XIX in seguito all'inasprirsi dell'antisemitismo in Europa, inteso a ricostituire in Palestina uno stato che offrisse agli Ebrei dispersi nel mondo una patria comune e, dopo la proclamazione dello stato di Israele (15 maggio 1948), al suo consolidamento.
Come si legge è un "movimento" e criticare il movimento (ma a mio avviso è ormai una ideologia becera) non vuol dire colpevolizzare il popolo che la mette in pratica.
Se io dico i 5 Stelle sono i peggiori sto dicendo che coloro i quali aderiscono a questo movimento sono "peggiori" in quanto adottano una ideologia che magari non condivido. Diverso dal dire gli italiani sono i "peggiori" colpevolizzando un intero popolo.
E non mi pare che vengano lanciati strali polemici o strepiti accusatori di odio razziale quando qualcuno si definisce ANTI-COMUNISTA, ANTI-FASCISTA o anti qualunque altra ideologia politica.
Avviene col sionismo perchè si è voluta fare la conveniente equazione SIONISMO=POPOLO EBREO in modo da impedire di criticare questa ideologia usando come meccanismo di dissuasione la propaganda razziale.
Tutto giusto e vero, mica dico di no.
Ma oltre alla sacrosanta distinzione tra sionismo ed ebrei andrebbe fatta la distinzione tra l' esistenza di Israele come Stato e le politiche adottate dall' attuale governo israeliano.
L' iraniano Rouhani dipinto come brutto e cattivo dal rappresentante ebraico ha perfettamente ragione quando dice che è contro le politiche di Israele che uccide i palestinesi
(anche se essendo questa la scelta della maggioranza degli israeliani alle urne Israele non è un regime ma una democrazia inficiata da crimini di guerra)
Ma per evitare questo non si deve necessariamente negare allo Stato israeliano il diritto a esistere che è il senso originale del sionismo
e in questo ha ragione quest' ultimo che definisce inaccettabile la volontà di distruggere uno Stato costituito dall' ONU.
E io penso che questa ambiguità delle due parti sul senso del sionismo
tra il senso vero di ideologia che sostiene il diritto al popolo ebraico a riavere il proprio Stato
e la politica che i leader sionisti hanno compiuto una volta avuto tale Stato
giovi più ai cosiddetti sionisti nel senso negativo del termine che ai loro avversari.
Perchè chi si dichiara contro il sionismo tout court si dichiara volente o nolente contro il diritto del popolo ebraico riconosciuto internazionalmente dalle Nazioni Unite,
mentre se ci si focalizzasse solo sul problema attuale e si specificasse con un termine ad hoc che si è contro solo la politica persecutoria di Israele nei confronti degli arabi e non contro il diritto a Israele di esistere
si sfuggirebbe a qualunque accusa di antisemitismo o razzismo.
Invece l' antisionismo o come sostengo appunto andrebbe chiamato diversamente questo salto di qualità morale non lo vuole fare.