Ti pareva ,...[IL Tribunale di Bruxelles ha bocciato la richiesta di far pagare agli enti ecclesiastici la tassa di proprietà sugli immobili non versata tra il 2008 e il 2012.
La causa era stata proposta dal radicale Maurizio Turco. La chiesa risparmia così tra i 4 e i 5 miliardi di euro
ROMA - La Corte di giustizia europea boccia la richiesta di far pagare alla Chiesa le rate arretrate dell’Ici, la vecchia imposta sugli immobili oggi diventata Imu. La sentenza è stata pronunciata questa mattina dall’ottava sezione del Tribunale di primo grado del Lussemburgo, ma potrà essere impugnata in appello dai ricorrenti, l’ex deputato del Partito Radicale Maurizio Turco ed il fiscalista Carlo Pontesilli.
Gli enti ecclesiastici, invece, evitano una condanna che sarebbe potuta costare alle loro casse tra i quattro e i cinque miliardi di euro per l’imposta illegittimamente non versata dal 2008 al 2012 ai quali si sarebbero potuti sommare altri 500-600 milioni all’anno, da pagare anche in futuro, se i giudici europei avessero bocciato le nuove norme sull’Imu introdotte ai tempi del governo di Mario Monti.
Il contenzioso sugli sconti fiscali alla Chiesa va avanti dal 2006. Nel 2012 la Commissione europea, dopo diverse archiviazioni secondo alcuni in odore di insabbiamento, condannò l’Italia per aiuti di Stato illegali in favore degli enti ecclesiastici in quanto gli sgravi di cui godevano cliniche, alberghi, scuole e altre attività commerciali legate al mondo cattolico distorcevano la concorrenza danneggiando i loro competitori, che invece le tasse le pagavano.
Tuttavia Bruxelles, ai tempi alla giuda dell’esecutivo comunitario c’era il portoghese José Manuel Barroso, non decretò il recupero dell’imposta sugli immobili non pagata dal 2008 (il periodo precedente era prescritto) perché riteneva fosse tecnicamente impossibile stabilire quanto e quali soggetti dovessero mettere mano al portafoglio. Secondo le stime dell’Anci un buco per le casse dello Stato da 4-5 miliardi.
Il contenzioso con la Commissione fu quindi chiuso con le nuove regole istituite dal governo Monti alla nascita dell’Imu, imposta che secondo Bruxelles metteva fine agli aiuti di Stato illegali.
Altro punto messo in discussione dal ricorso dei Radicali, secondo i quali invece l’esenzione dal pagamento dell’Imu per gli enti non commerciali continua a regalare un vantaggio competitivo alla Chiesa di circa 500 milioni di euro all’anno, così come la vecchia norma del Testo Unico delle imposte sui redditi (articolo 149,4) creato ai tempi di Tremonti e ancora in vigore concede un ulteriore sconto fiscale di circa 100-150 milioni a cliniche, scuole e alberghi legati al mondo cattolico in quanto pagano la metà dell’Ires rispetto ai concorrenti.
Dunque nel Lussemburgo sul banco degli imputati c’era la Commissione, ma al suo fianco si è schierato anche lo Stato italiano, contrario al ricorso e dunque favorevole alla decisione del 2012 che non ingiungeva al governo di recuperare i soldi e dichiarava in linea con le regole Ue il regime fiscale per gli enti ecclesiastici introdotto dall’Imu.
Il Tribunale con la sentenza di oggi una svolta, almeno per gli addetti ai lavori, comunque l’ha data dichiarando ricevibile il ricorso.
Nel mondo dei giuristi una piccola rivoluzione, visto che mai era stata applicata agli aiuti di Stato la nuova norma del Trattato di Lisbona che allarga la platea dei soggetti che hanno diritto ad impugnare le decisioni della Commissione europea (che infatti si è battuta per evitare il semaforo verde alla causa, un precedente che in futuro renderà più attaccabili le sue decisioni). Nel merito, invece, i quesiti del ricorso sono stati bocciati con la formula: i ricorrenti «non sono riusciti a
dimostrare» l’illegittimità delle decisioni del 2012 della Commissione.
Ma proprio la ricevibilità decretata dai giudici del Tribunale di primo grado permetterà ai Radicali di fare appello di fronte alla Corte di giustizia del Lussemburgo.
http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... 20083/?rsse intanto Monsignor Renzi
http://www.ilblogdellestelle.it/renzie_ ... s_pushcrewdi MoVimento 5 Stelle Senato
Un miliardo e mezzo di nuovi tagli alla Sanità: uno scherzo? Niente affatto, perché questa potrebbe essere la 'sorpresina' che il governo ha in serbo per gli italiani, da inserire dentro la prossima manovra finanziaria.
La notizia è apparsa stamattina sulla stampa e il Presidente del Consiglio si è precipitato a smentirla, ma dopo le tante balle raccontate, le sue rassicurazioni non sono più credibili: di Matteo Renzi non ci fidiamo.
La stampa parla di un braccio di ferro in corso all'interno dell'esecutivo, di tagli da 1,5 miliardi di euro più 1 miliardo che dovrebbe venire dall'intervento sulle spese delle Regioni che sappiamo bene dov'è che solitamente vanno a tagliare. Il premier ha negato, consapevole che una notizia del genere, proprio mentre sta per partire la campagna referendaria sulla riforma costituzionale, potrebbe avere effetti devastanti, ma il sospetto è che questo sia solo l'antipasto del solito balletto fatto di dichiarazioni, passi in avanti, indietro e di lato che finisce sempre con il tradursi in vergognosi tagli alla sanità.
Finora questo governo per far quadrare i conti dello Stato ha usato la Sanità come bancomat invece che combattere l'evasione, tagliare le pensioni d'oro ed eliminare gli sprechi della Pubblica amministrazione e della politica.
Tra il 2015 e il 2016 il presidente del Consiglio e il suo ministro Beatrice Lorenzin hanno tagliato al comparto 4,3 miliardi di euro, oggi oltre 200 visite specialistiche - fino a ieri garantite dal sistema sanitario - sono a pagamento; la spesa farmaceutica continua a crescere senza che il governo intervenga per frenarla e porre un limiti ai già cospicui guadagni delle aziende farmaceutiche; e non c'è traccia dei 7 miliardi di risparmi derivanti dalla digitalizzazione in sanità promessi dal ministro della Salute.
Gli italiani, intanto, rinunciano a curarsi: 11 milioni di persone solo lo scorso anno. Se quando entreremo nella sessione di bilancio, tra meno di un mese, dovessimo trovare tracce dei tagli alla sanità di cui parlano oggi i giornali, faremo di tutto per impedire l'ennesimo scempio sulla salute degli italiani.
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