Cita:
La gravità potrebbe diventare una spia dei terremoti
Il primo segnale identificato dopo il sisma del 2011 in Giappone
Oltre a causare il gigantesco tsunami che ha travolto le coste del Giappone, il terremoto dell'11 marzo 2011 ha generato piccolissime variazioni nella gravità: una leggera diminuzione della forza di gravità terrestre che, secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications, potrebbe diventare una spia dei terremoti, ossia uno dei segnali che potrebbero avvertire dell'arrivo di una scossa. Lo studio è stato coordinato dal sismologo Jean-Paul Montagner, del Consiglio nazionale delle Ricerche francese (Cnrs).
Invito alla cautela
I ricercatori, dei quali fa parte l'italiano Matteo Barsuglia, osservano tuttavia che, sebbene la loro scoperta abbia un grande potenziale, va considerata con cautela. Per poterla mettere in pratica, infatti, si dovrebbe installare una rete di strumenti così sensibili e sofisticati da rilevare minime variazioni nella gravità. Se venisse costruita una rete come questa, parallela a quella dei sismografi, potrebbe costituire il primo passo verso un sistema di allerta rapido. C'è inoltre da considerare il tempo di preavviso che un tale sistema potrebbe offrire, di appena qualche decina di secondi.
Giudica la ricerca interessante, ma invita alla prudenza anche il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni: "è un risultato interessante, ma da qui a sperare che le variazioni nella gravità possano essere dei precursori dei terremoti è difficile" Si tratta infatti di variazioni piccolissime che precedono l'arrivo del terremoto di poche decine di secondi e che possono essere registrate solo con strumenti molto accurati.
Ancora molto da comprendere
"Sicuramente - ha aggiunto - i terremoti modificano l'assetto gravitazionale in quanto spostano delle masse", anche se "il tipo di segnali generati potrebbe dipendere dalle caratteristiche dei terremoti", ad esempio se sono di tipo compressivo o distensivo. Ci sono quindi, secondo il presidente dell'Ingv, ancora molti aspetti da comprendere e da approfondire e bisogna inoltre considerare che al momento il preavviso possibile "è minimo e molto difficile da utilizzare". E' anche vero comunque che le piccole variazioni nella gravità possono essere considerate "uno dei segnali che ci fanno sperare per il futuro. Si tratta - ha concluso - di imparare a trovare i segnali giusti, che ancora non conosciamo".
https://www.ansa.it/scienza/notizie/rub ... 6fdaf.html