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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 08/12/2016, 13:08 
ORSOGRIGIO ha scritto:
Sia gli speculatori finanziari, sia gli industriali non sono dei benefattori, anzi.
Le poche eccezioni che si sono avute, fra gli industriali, confermano la regola: lo fanno per i soldi.
Non serve, secondo me recriminare, quando, adesso abbiamo le fabbriche ferme e vuote, soprattutto qui al nord.
Politici e sindacati non hanno, per incapacità o complicità, permesso che si creasse una sinergia tra industriali e lavoratori, perciò appena appena è sceso il margine di retribuzione del capitale, che gli industriali, si aspettavano ecco la corsa alla delocalizzazione o chiusura.
Il fenomeno magari è stato rallentato da "pompaggi di soldi" pubblici, ma non sono stati sufficenti.
Oltre ai soldi a pioggia che sono terminati o quasi, al sud si aggiunge anche il discorso della scarsa produttività, del pizzo e tante altre amenità.
Non parlo per niente dei finanziari, non farei che rovinarmi il fegato, ma so di certo che gli industriali se non vanno in certe zone, non è per antipatia o stupidità.

Si i Sindacati in minima parte ci hanno messo del loro nel sbagliare ma....... quando dicevo che i soldi bisognava darli alle famiglie ero in minoranza qualche anno fa su questo forum, il molti dicevano che bastava aiutare economicamente le Industrie e le banche si sarebbe risolta la crisi economica dell'Italia,puntando solo alle esportazioni e trascurando il mercato interno. [:246]
Ora il nodo è venuto al pettine. [:306]
La scarsa produttività del Sud,il pizzo e altre cose è sempre legata al mancato sviluppo voluto ed imposto dall'alto.... dei "cieli". [:290]
Da dove è venuto lo sbaglio..... se non dal modo di pensare delle genti del nord!. [:296]


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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 08/12/2016, 13:31 
Eh, tutta colpa del norde...



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 08/12/2016, 13:40 
Thethirdeye ha scritto:
Ecco la sintesi perfetta che descrive antieuropeisti ed euroentusiati:

«[...]Ciò che la stampa benpensante chiama scandalizzata "populismo" è prima di tutto questo: la rottura politica che matura tra i poveri e tra gli esclusi dall'arricchimento della globalizzazione, che sono sempre più numerosi. Che a differenza del passato questi segnali di rivolta sociale non trovino rispondenza nella sinistra ufficiale, è solo il segnale della modifica genetica di quest'ultima. Che dopo decenni di adeguamento al riformismo liberista è diventata l'espressione dei ceti vincenti nella selezione sociale globale.

Oggi il tipico elettore di centrosinistra è il professionista medio borghese che vive nel centro e nelle colline delle grandi città. Che è progressista nei diritti civili e reazionario su quelli sociali, che ama l'Europa, i mercati, la vita luminosa dei nuovi centri cittadini e che pensa che il suo successo sia esclusivamente dovuto al merito.

Questo nuovo borghese medio sta a metà tra i grandi ricchi che decidono tutto e coloro che aspirano a raggiungere la sua posizione. Tutti costoro assieme costituiscono il blocco sociale che ha dominato questi trenta anni di globalizzazione, schiacciando e frantumando la massa dei poveri e degli impoveriti, dagli operai, ai disoccupati, ai piccoli imprenditori strangolati dalle banche.[...]»


Tratto da: Si chiama lotta di classe e per un raro momento i poveri hanno vinto
http://contropiano.org/interventi/2016/ ... nto-086765


É PROPRIO COSÌ! E pure i giornalisti fanno parte della categoria.
Rendiamoci conto conto che le televisioni sono infestate da politici e da giornalisti che difendono strenuamente la casta, perche ovviamente vogliono o vorrebbero farne parte. Poi cadono dalle nuvole se vince il no... E per forza, vivono nella loro bolla dorata fatta di bonifici a 5 zeri.
Gli unici che pongono questioni condivisibili da noi populisti fascisti e ignoranti, sono gli esponenti di Lega e M5S, che tuttavia non mi convincono ancora al 100%...



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 08/12/2016, 14:28 
caro TTE,
TheApologist ha scritto:

Per quanto riguarda l'articolo qui sopra, beh non conosco questo Fulford,
ma scrive che il vero Putin sia morto anni fa, e che questo non sarebbe quello vero
ma un sosia/fantoccio dei Rothschild..

Non credo che Fulford abbia mai affermato una sciocchezza del genere.
Forse lo hanno detto quelli (e non sono pochi) che intendono screditarlo.. [:246]

In realtà, nel link da cui ho tratto il trafiletto dice proprio così [:291]

ma nel contempo "cobra"dice ,che invece Putin fa parte delle forze della Luce, ma che fa parte anche Fulford
[:291] [:296]

In questi frangenti diventa sempre più difficile trovare la verità [xx(]

Per ciò ,tutto col beneficio del dubbio! [;)]

D'altra parte ho postato quell'estratto" solo" perché riguardava l'Italia

ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 08/12/2016, 14:34 
Thethirdeye ha scritto:
Non si arrendono... e visto che il NO impedisce ulteriore cessioni di sovranità, ci prendono per le palle.
Cioè ci daranno soldi, in cambio di regole che "qualcuno" farà entrare dalla finestra.
Ricordate l'ESM (il Fondo Salva Stati)??

Mps: Padoan chiederà prestito da 15 mld a Fondo Salva stati
https://it.finance.yahoo.com/notizie/mp ... 21862.html

Roma, 7 dic. (askanews) - Il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan chiederà alla Ue un prestito di 15 miliardi si euro per salvare Mps e l'intera pattuglia delle banche in crisi. Lo scrive il quotidiano La Stampa.

Nel bouquet oltre la banca senese, anche Carige, Pop Vicenza e Veneto Banca. I soldi li dovrebbe mettere il Fondo Salva Stati (Esm).
Da tenere presente che la richiesta di aiuti all'Esm attiva delle condizionalità in capo al paese che richiede i soldi.


Marzo Pizzuti ci comunica quanto segue:

Se il prossimo governo che verrà, chiederà un prestito al MES (il fondo ammazza stati) o si piegherà alle politiche economiche dettate dalla troika (la Merkel e i suoi compari sono tutti portavoce dei poteri forti) per distruggere quello che è rimasto della nostra domanda interna (siamo già il paese con il triste primato delle tasse più alte del mondo), l'Italia farà la stessa fine della Grecia, il primo paese europeo completamente privatizzato con un parlamento simbolico che non ha più nessun potere reale (ogni decisione deve essere avallata dai creditori internazionali)...

Volker Wieland, il consigliere di Angela Merkel: "Il governo italiano chieda aiuto alla Troika"
http://www.altrainformazione.it/wp/2016 ... la-troika/

Matteo Renzi lascia, i mercati non crollano ma l’Europa è comunque in allarme. O meglio, la Germania di Angela Merkel, che vorrebbe cogliere l’occasione del vuoto di potere per occupare il Paese. Lo dice chiaro e tondo Volker Wieland, uno dei consiglieri economici del governo di Berlino nonché fedelissimo della Cancelliera – “mister” Merkel, appunto – il quale ha affermato che il nuovo esecutivo tricolore “dovrebbe chiedere un programma di aiuti all’Esm“, il Meccanismo di stabilità europeo, ovvero il fondo salva-Stati. La ricetta viene snocciolata in un’intervista al quotidiano Handesblatt, dove Wieland aggiunge che “anche l’Fmi dovrebbe essere coinvolto nel programma di aiuti”. Il tutto, tradotto dal burocratese-istituzionale, significa che l’Italia dovrebbe chiamare la famigerata Troika: Bce, Commissione europea e Fmi, la “tripletta” coinvolta nel salvataggio greco e il cui arrivo coincide a una sostanziale cessione (quasi assoluta) di sovranità.

Wieland, che fa parte dei cosiddetto “cinque saggi” del governo tedesco, spiega che il piano “da un lato rappresenterebbe uno ‘scudo’ in caso di crisi debitoria in Italia e, dall’altro, Esm e Fmi assieme potrebbero esercitare le giuste pressioni per sbloccare le riforme”. Le riforme volute dai burocrati tedeschi e di Bruxelles, ovvero altre tasse. Il consigliere, poi, bacchetta Renzi, il quale ha sbagliato perché “ha legato il suo futuro politico alla riforma costituzionale invece di portare avanti riforme ambiziose sul mercato del lavoro, dei prodotti, dell’amministrazione pubblica e della giustizia”. Dunque, dopo aver proposto la Troika, Weiland scrive anche il nostro programma: Chiunque si trovi a governare il paese in futuro, deve finalmente creare le condizioni economiche necessarie per una crescita sostenibile. L’Italia ha bisogno di una politica dell’offerta vicina al mercato“. Dunque, la minaccia finale: “Se il nuovo governo non affronterà con forza questi problemi l’Italia non riuscirà a restare a lungo nell’unione monetaria”.



se chiediamo soldi all'europa
poi comandano loro..

facciamo la fine della grecia..
ma poi dico io..
per 15 miseri miliardi..
ma non li trovano?

tassa più tassa meno..
o vanno cercando la scusa??
"eh ..non potevamo fare altrimenti..!!"
questa è gente da fucilare subito..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 08/12/2016, 15:23 
Che falliscano le banche.



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 08/12/2016, 16:12 
MaxpoweR ha scritto:
Che falliscano le banche.

soprattutto mps..

ma io fiananzierei anche,
ma chi ha causato questo al GABBIO subito..
invece no..
gli danno pure la liquidazione..!!



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/12/2016, 10:57 
J. Stiglitz: Ormai i costi di mantenere in piedi l’eurozona sono superiori a quelli di smantellarla

Senza-titolo-2.jpg


http://vocidallestero.it/2016/12/09/j-s ... ntellarla/

Un bell’intervento del Nobel Stiglitz sul sito della London School of Economics chiarisce due punti fondamentali: il problema dell’Europa è l’eurozona, e ormai il costo di tenerla insieme sta superando il costo di procedere al suo smantellamento. Tutte cose che abbiamo letto anni or sono sul miglior sito di economia italiano, ma che è importante veder apparire finalmente sui canali mainstream.

intervista di Artemis Photiadou a Joseph Stiglitz, 05 settembre 2016

L’euro si può salvare? In un’intervista di Artemis Photiadou e dell’editore di EUROPP Stuart Brown, l’economista vincitore del Premio Nobel e autore di best-seller Joseph Stiglitz discute i problemi strutturali alla radice dell’eurozona, la ragione per cui uno scioglimento consensuale sarebbe preferibile al mantenimento della moneta unica, e come i leader europei dovrebbero reagire al voto del Regno Unito per lasciare l’UE.

Il suo nuovo libro – “L’euro minaccia l’Europa” – sottolinea i problemi alla radice dell’euro e i loro effetti sulle economie europee. L’euro si può salvare?

L’idea di base del libro è che è la struttura stessa dell’eurozona, non le azioni dei singoli paesi, che è alla radice del problema. Tutti i paesi fanno errori, ma il vero problema è la struttura dell’eurozona. Un sacco di gente dice che ci sono stati errori di gestione politica – e davvero ce ne sono stati un sacco – ma nemmeno le migliori menti economiche del pianeta sarebbero state capaci di far funzionare l’euro. È fondamentalmente un problema strutturale dell’eurozona.

Quindi, esistono riforme che potrebbero far funzionare l’euro? Sì penso che ce ne siano e nel mio libro parlo di quali dovrebbero essere. Non sono molto complicate economicamente, dopo tutto gli Stati Uniti sono composti da 50 stati distinti che usano tutti la stessa moneta, quindi sappiamo che è possibile far funzionare un’unione monetaria. Ma la domanda è: esiste la volontà politica di applicarle, esiste sufficiente solidarietà perché funzionino?

Qualcuno dice che anche se l’euro è stato un errore, i costi di smantellamento potrebbero essere così alti che è meglio spingere per un euro riformato che cercare una “separazione consensuale”. I benefici di un euro che funzionasse nella maniera giusta ne varrebbero la pena?

Ha ragione. La decisione riguardo il formare l’unione è differente da quella riguardo il rompere un’unione esistente: il passato conta. Penso che ormai sia molto chiaro che dare il via all’euro sia stato un errore a suo tempo, con le istituzioni allora disponibili. Ci sarà un costo per smantellarlo, ma da qualunque parte si guardi la situazione, negli ultimi 8 anni l’euro è stato un costo enorme per l’Europa. E penso che il costo di smantellarlo sarebbe gestibile e che stante la situazione attuale, il costo di mantenere insieme l’eurozona è probabilmente più alto del costo di smantellarla.

Se accettiamo che l’euro è stato un fallimento si è trattato in primis di un fallimento politico o economico?

Chiaramente è un fallimento politico in questo senso: il progetto era spinto dalla politica. Non esisteva alcun imperativo economico a creare l’euro. La motivazione era politica, ma i politici non sono stati abbastanza forti da completare il lavoro. Il tutto era basato sulla visione di far avanzare il progetto europeo di integrazione. Ma non si è capito che non basta volere una cosa, occorre prestare attenzione alle forze e alle leggi economiche.

E penso davvero che fossero animati da ottime intenzioni. Penso che credessero davvero che l’euro avrebbe portato prosperità e che questa prosperità avrebbe portato più solidarietà, alimentando la visione che avevano in mente. Ma hanno ignorato le realtà economiche di quello che proponevano e il risultato finale è quello che oggi vediamo in Europa.

[Noi invece ne dubitiamo leggendo le spudorate parole di un T. Padoa Schioppa o di un J. Attali–ma di un processo alle intenzioni poco ci importa NdVdE]

Naturalmente l’Unione Europea deve anche affrontare le sfide poste dalla Brexit. Alcuni personaggi politici e universitari hanno suggerito che la migliore risposta che la UE possa dare sarebbe di punire il Regno Unito facendone un esempio, in modo da prevenire l’uscita di altri paesi. Lei pensa che questo possa essere controproducente?

Sì, lo penso, e il fatto che alcuni lo propongano mi sembra indicativo dei problemi dell’Europa e della UE. Dovremmo sperare che il valore di far parte della UE sia la ragione stessa per cui i popoli dovrebbero volerci rimanere. Dire che l’unica ragione per cui i popoli rimarranno nella UE è perché se se ne vanno saranno puniti, non è un argomento persuasivo per l’Europa e certamente non tende a generare solidarietà genuina.

Il problema è che alcuni dei principali leader europei, come Juncker, hanno assunto questo atteggiamento, e il fatto che questo venga dal vertice è ovviamente preoccupante. E questo è particolarmente grave considerando il ruolo di Juncker di responsabile di uno dei più grandi problemi che deve affrontare attualmente l’Europa – l’evasione fiscale – quando era Primo Ministro del Lussemburgo. In teoria, la globalizzazione dovrebbe dare benefici a tutti i Paesi, ma Juncker ha mostrato una forma di globalizzazione che funziona benissimo per un piccolo Paese, a discapito di tutti gli altri. Chiaramente, non capisce come la globalizzazione dovrebbe essere.

[Ci permettiamo di pensare che qui Stiglitz cada nel questismo di chi vuole una ‘altra’ globalizzazione NdVdE]

Per restare in argomento, una delle spiegazioni che vengono date della Brexit o della popolarità di politici come Donald Trump è che i governi del mondo hanno ampiamente fallito nel rispondere alle preoccupazioni degli sconfitti della globalizzazione. Anche se la globalizzazione può dare benefici ai paesi in senso generale, certi individui o gruppi possono essere penalizzati da questo processo. Lei pensa che la globalizzazione possa essere resa conveniente per tutti?

Sì, se le persone credono che ci siano benefici sociali significativi, allora questi benefici possono essere condivisi. Possiamo avere tasse progressive, possiamo trovare il modo di catturare questi benefici e indirizzarli verso i perdenti della globalizzazione. Se credete nei sistemi sociali, allora dovete credere che quantomeno si possano mitigare i danni.

Una parte del problema è che negli ultimi accordi di scambio internazionale, per esempio, i sistemi sociali guadagnano poco o addirittura escono indeboliti. Sto parlando di accordi come il TPP e il possibile TTIP tra la UE e gli Stati Uniti. Questi accordi sono per lo più strumenti nelle mani delle multinazionali. Non si occupano di rivedere le regole del gioco globale, o di avvantaggiare tutti gli individui, cercano invece di cambiare le regole per renderle più favorevoli alle multinazionali.

Infine, come molti paesi dell’eurozona, il governo britannico ha adottato politiche di austerità nel Regno Unito a seguito della crisi finanziaria. Considerando che il Regno Unito non era soggetto agli stessi problemi strutturali dei paesi che usano l’euro, come giudica il modo in cui il Paese ha gestito la crisi?

Penso che questo esempio sia indicativo: lasciare la UE non immunizza dagli errori nelle scelte politiche. Si possono perseguire cattive politiche sia dentro che fuori dalla UE. Credo fortemente che l’austerità non funzioni e che l’unica ragione per cui l’Inghilterra è andata piuttosto bene è che non ha fatto tutta l’austerità che George Osborne si vanta di aver fatto. C’è stato molto fumo, ma c’è stata molta più retorica di austerità che vera austerità nella pratica – fortunatamente per l’Inghilterra.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/12/2016, 12:32 
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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/12/2016, 12:44 
Ora il DOGMA dell'Euro salvifico é andato a farsi benedire, d'altronde i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L'eurozona é destinata ad implodere... Bisognerá vedere se i nostri amici di Bruxelles decideranno di stringere ancora la vite o ammettere il fallimento.
Io sarò pessimista, ma penso che piuttosto che ammettere la sconfitta sarebbero capaci di dichiarare guerra alla Russia per "sviare l'attenzione" dal problema.



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/12/2016, 13:40 
ma vi voglio fare questa rivelazione..
sto leggendo mein kampf di hitler..
ma vi dirò..
la nazione come valore, la finanza internazionale contro i popoli,
la pace di versailles (trattato ue ante litteram)
che strozzava l'economia tedesca
(sembra l'euro di oggi!),
i politici imbelli (tecnici) collaborazionisti
colle potenze vincitrici (la troika di allora) e affamatrici del popolo tedesco,

ma sembra un discorso attualissimo !!
riproposto oggi potrebbe essere
scambiato per un anti-euro..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/12/2016, 13:50 
cari amici,
per chi volesse leggere in rete

https://archive.org/stream/MeinKampf-La ... 1/mode/2up

ciao
mauro



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/12/2016, 14:40 
Grazie Mauro.
Alle medie feci alla mia prof. di storia una domanda. Era piu o meno questa: "mi scusi, ma se Hitler era pazzo come lei dice, sa dirmi come mai la Germania intera lo seguí? Erano matti anche loro?"
Mi rispose, tutta imbestialita, che i tedeschi erano ignoranti e non sapevano quello che facevano! Vi sembra una risposta? Insomma tanta propaganda, zero imparzialità, così siamo cresciuti un po tutti. La provocai più volte, era faziosa da far schifo!
Sapevano spiegare sempre il come, il quando e il dove, mai il PERCHÉ delle cose.
E si sa, la curiosità uccise il gatto... Bocciato! :)



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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/12/2016, 16:12 
si mauro ho trovato un link
e me lo sono stampato..

guardate le soluzioni prospettate da hitler
possono non essere condivisibili
ma le analisi e molti concetti sono sensati
e rirpoponibili paro paro al giorno d'oggi..

allora come ora..
anche allora c'era e veniva descritto da hitler
il monti tedesco di turno che affamava
in combutta con lo straniero il proprio popolo,

la finanza speculativa, l'immigrazione incontrollata,
la SCHIAVITU' FINANZIARIA,..
ecc.
Come oggi, uguale..

certi pezzi di discorso potrebbero essere oggi
riproposti IDENTICI..

Hitler era con le debite proporzioni
il grillo, il salvini di allora,
quello che prospettava l'uscita dalla schiavitù economica
e il benessere anche per le masse..
che dava un pò di speranza per un futuro migliore,
una via d'uscita percorribile al vicolo cieco
in cui era stata infilata la germania..

comunque si può dire serenamente
che il nazional-socialismo fu una reazione
alle condizioni DISUMANE del trattato di versailles
(l'EURO di allora)

avete presente la superinflazione di weimar, no?
anche allora insistevano sull'austerità,
sulle tasse per ripagare il debito, ecc.

poi si è visto come è finita..

un pò come potrebbe essere alba dorata in grecia
poi hitler ha perso la guerra
ed è diventato quindi brutto, sporco e cattivo,
nonchè matto, ecc.

sono arrivati i democratici liberatori
e oggi vige il paradiso terrestre
del capitalismo..




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 Oggetto del messaggio: Re: EUROPA: euroscettici vs euroentusiasti
MessaggioInviato: 09/12/2016, 20:13 
E allora per quale motivo Hitler ha sferrato guerra al Comunismo attaccando la Russia,odiandola a tal punto come se i loro problemi c'è li avesse creato questa nazione.??????????? [:291] [:291] [:291] [:291] [:296] [:296] [:296] [:296] [:296]


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