06/02/2018, 17:22
07/02/2018, 09:10
shighella ha scritto:bleffort ha scritto:Ufologo 555 ha scritto:bleffort ha scritto:
Traditore sarai tu,se vi è una traditrice questa è l'Italia verso la Russia,quest'ultima non ha mai nemmeno provato ad attaccarci,ha voluto sempre relazioni amichevoli,cosa che non ha mai avuto (all'infuori di qualche spiraglio) per colpa di persone come te che sarebbero disposti a bruciare la Bandiera Italiana per quella Americana.
Tu sei fuori di testa! Ma de brutto! Io HO SERVITO LA MIA NAZIONE PER 34 ANNI!
.
Se una persona non è un militare e lavora tutta una vita che è un cittadino di serie B ?, se è per questo io l'ho servita per un tempo superiore oltre aver fatto il militare di leva per 15 mesi.
Ma che state a "tirà" su chi di voi 2 è stato più servile?![]()
...mi verrebbe da dire qualcosa di irriverente.. chiedo venia..la dico![]()
.. poveri scemi tutti e 2!
07/02/2018, 12:27
shighella ha scritto:bleffort ha scritto:Ufologo 555 ha scritto:bleffort ha scritto:
Traditore sarai tu,se vi è una traditrice questa è l'Italia verso la Russia,quest'ultima non ha mai nemmeno provato ad attaccarci,ha voluto sempre relazioni amichevoli,cosa che non ha mai avuto (all'infuori di qualche spiraglio) per colpa di persone come te che sarebbero disposti a bruciare la Bandiera Italiana per quella Americana.
Tu sei fuori di testa! Ma de brutto! Io HO SERVITO LA MIA NAZIONE PER 34 ANNI!
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Se una persona non è un militare e lavora tutta una vita che è un cittadino di serie B ?, se è per questo io l'ho servita per un tempo superiore oltre aver fatto il militare di leva per 15 mesi.
Ma che state a "tirà" su chi di voi 2 è stato più servile?![]()
...mi verrebbe da dire qualcosa di irriverente.. chiedo venia..la dico![]()
.. poveri scemi tutti e 2!
07/02/2018, 13:26
08/02/2018, 09:46
08/02/2018, 14:57
"Con stop import Cina sistema del riciclo a rischio blocco"
"Impossibilità di collocare sul mercato grandi quantità di materie prime seconde di qualità medio bassa ed innalzamento dei costi di smaltimento dei rifiuti prodotti dalle lavorazioni di riciclo, con effetti sui prezzi delle materie prime seconde di qualità, fino al rischio di blocco del sistema stesso di raccolta e riciclo". Andrea Fluttero, presidente di Fise Unicircular, illustra all’Adnkronos gli scenari "molto preoccupanti" che si prospettano a seguito dello stop della Cina all’import dei materiali derivati dalla lavorazione dei rifiuti che non rispettino i nuovi limiti di impurità molto stringenti imposti. Un divieto che è "entrato in vigore il primo gennaio e diventerà operativo dal primo marzo".
Cosa è cambiato con la decisione della Cina? "Nella sostanza succede che per anni il mondo del recupero e riciclo ha prodotto in Europa materie prime seconde (che provengono dalla lavorazione dei rifiuti, ndr) di diversa qualità, quelle di maggiore qualità trovavano sbocco in Europa, l’eccedenza, quasi sempre meno qualitativa, veniva collocata in Cina, a prezzi molto bassi ma comunque in attivo", spiega Fluttero.
"La Cina sta avendo un’evoluzione economica, sociale ed ambientale ed ha deciso di evitare di importare le frazioni meno qualitative che arrivavano da altre parti del mondo", continua precisando che in sostanza "è stata drasticamente abbassato il limite di impurezza accettata nei materiali importabili".
"Questo - spiega - farà esplodere in tutta Europa il problema di trovare collocazione a questi materiali. I Paesi del Nord Europa hanno una maggiore quantità di impianti di recupero energetico e quindi è verosimile che parte di questi materiali diverrà combustibile. Paesi che hanno impiantistica di recupero energetico sottodimensionata come l’Italia, dove le regioni del Nord hanno gli impianti saturati da rifiuti urbani che arrivano dal Centrosud, non hanno più spazio per accettare queste frazioni. Discariche non se ne vogliono più e di conseguenza quelle attive, ammesso che siano disponibili ad accogliere queste frazioni stanno subendo un aumento del costo di smaltimento davvero importante".
"Questa situazione crea enormi problemi al settore del riciclo - dice il presidente di Fise Unicircular che rappresenta le imprese dell'economia circolare - Una serie di rifiuti, generati dai processi di riciclo, non troveranno più sbocchi di mercato e se lo troveranno, discariche o inceneritori, sarà a prezzi sempre più alti, andando a pesare anche sui costi industriali delle materie prime seconde che ovviamente andranno fuori mercato rispetto alle materie prime vergini".
A rischio c’è il concetto stesso di economia circolare. Per cui occorre intervenire. "Le soluzioni sono due - suggerisce - che tutto il sistema europeo investa ulteriormente in ricerca per migliorare le prestazioni degli impianti di riciclo e ridurre gli scarti e che si lavori a livello di ecodesign cioè che si progettino oggetti più facilmente e maggiormente riciclabili. Ma queste sono azioni a medio o lungo termine". Dunque, continua, "a breve termine bisogna trovare soluzioni concrete, altrimenti si rischia il blocco delle raccolte e la spinta verso soluzioni illegali".
Occorrerebbe, dice, "dare priorità di smaltimento nelle discariche esistenti, o meglio ancora nei termovalorizzatori, a queste frazioni piuttosto che ai rifiuti urbani indifferenziati. Questa frazione deve avere subito la priorità di smaltimento perché deriva da raccolta differenziata e da una lavorazione di riciclo e successivamente occorre costruire qualche impianto dedicato perché il concetto di 'rifiuto zero' è una prospettiva affascinante, ma ad oggi e per un bel po' di tempo, pure riciclando al massimo ogni frazione, ne rimane una parte da smaltire o recuperare energeticamente".
In conclusione "nei mesi a venire la nostra previsione è che la situazione diventerà rapidamente critica. Se non si troverà il modo di smaltire correttamente questi materiali, i piazzali delle aziende si riempiranno fino a bloccare le attività di riciclo. La capacità di stoccaggio limitata ed i flussi continui portano al rischio di blocco del sistema o alla ricerca di soluzioni fuori dalla legalità, con uno scenario veramente preoccupante non solo per gli imprenditori ma anche per i Comuni ed i cittadini. E' un problema importante che il prossimo governo si troverà ad affrontare urgentemente".
12/02/2018, 15:20
Sarà francese il primo Presidente Mussulmano europeo?
La classe dirigente francese ha fatto dell’ignoranza la chiave di volta della loro politica, reprimendo la nascente consapevolezza che il flusso dei popoli sta modificando questa nazione. Per sempre. La società sta vivendo una profonda trasformazione demografica come non si vedeva dal 500 d.C. e malgrado ciò il governo ancora non tiene traccia dell’etnia e della religione dei suoi abitanti. Al contrario, l’establishment francese continua a raccontare il suo solito mantra “Siamo tutti francesi”, ripetendo una strategia che non funzionò nemmeno durante il colonialismo.
La storia ci insegna che le nazioni cambiano profondamente quando l’Islam diventa una forza importante. Ma le élite francesi credono che questa legge miracolosamente non varrà per la Francia. Dopo il periodo coloniale, hanno visto sparire la cultura francese nel Sud-est asiatico e in Africa; ora lo stesso accadrà nel loro stesso paese. Per molti anni ancora i musulmani non saranno una maggioranza, ma presto, entro uno o due decenni, diventeranno una delle forze politiche più influenti.
Si dice che ci siano circa 6 milioni di musulmani che vivono nel paese e stanno aumentando di numero, quindi sono quasi il 9% della popolazione.1) , ma il numero reale può essere molto più alto e, persino 7 milioni , sembra un numero realistico. Per vedere questi numeri in una giusta prospettiva politica: Macron ha preso 8.7 milioni di voti e la Le Pen 7,7 al primo turno e alle elezioni legislative, il partito di Macron, En Marche, che ha vinto con una vittoria, definita “schiacciante” dai media, ha preso in tutto solo 7,8 milioni di voti.
Il numero di musulmani necessari perché un partito musulmano diventi il secondo o il più grande partito francese ormai è demograficamente alla portata. Suona strana una competizione tra un candidato del Front National contro un candidato islamico? Vent’anni fa se avessi previsto che a Londra sarebbe arrivato un sindaco musulmano, mi avrebbero preso per un allarmista di estrema destra.
Questa prospettiva è diventata ancora più realistica ora che il principe Salman d’Arabia ha comprato un castello da 300 milioni di dollari 2) ed è probabile che comincerà a spendere soldi suoi per ridisegnare il panorama politico francese. I sauditi stanno avendo molto successo nell’acquisire influenza politica in Asia orientale. In Indonesia, il paese musulmano più popoloso del mondo, sono forza trainante del movimento wahabita e finanziano il DDII – Dewan Dakwah Islamiyah Indonesia (la società indonesiana per la diffusione dell’islam)- e Lembaga Ilmu Pengetahuan Islam dan Arab (l’Istituto di studi islamici e arabi, o LIPIA). 3). Potremmo vedere qualcosa di simile anche in Francia e in altri paesi d’ Europa.
Diverse fonti danno numeri diversi. Il gruppo di Gefira mette il numero di musulmani in Francia, la maggior parte dei quali sono migranti e non richiedenti asilo, poco sopra i 6 milioni.
Secondo il Pew Research Center, nel 2050 in Francia ci saranno tra 8,6 e 13 milioni di musulmani, probabilmente 12,6 milioni, che saranno quasi 1/5 della popolazione, ma molto probabilmente il numero è sottostimato, dato che l’età media dei musulmani è di 27 anni, mentre quella dei non musulmani è di 43 anni, quindi i musulmani si espanderanno ad un ritmo più veloce.4)
Nel 2006 la Francia divenne la patria della più grande popolazione musulmana in Europa, secondo certe stime nel 2004 circa il 20-30% delle persone sotto i 25 anni era seguace di Maometto e a quel tempo costituiva anche il 15% dell’esercito francese. C’è poco da stupirsi se i francesi sono giustamente preoccupati per la militanza dell’Islam, perché la gioventù è la sua forza trainante.5) L’IFRI (Istituto francese per le relazioni internazionali) ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che circa il 15% dei militari sono immigrati e che la maggior parte proviene dal Nord Africa. Le élite di Parigi giurano che tutti questi militari sono devoti alla Quinta Repubblica, che sventolano la bandiera col motto “Liberté, Égalité, Fraternité” e che considerano Macron e sua moglie “l’esprit de la nation”. La realtà sarà diversa. In Francia, non è solo la polizia che viene presa come bersaglio di molti attacchi da parte di giovani maghrebini, ma lo sono anche i vigili del fuoco che sono visti come nemici.6) Questi fatti mostrano il profondo scollamento che esiste tra i servizi statali e alcuni dei suoi cittadini.
Sono aumentate anche le conversioni all’Islam e gli atti di sottomissione alla cultura islamica, soprattutto tra i giovani e i convertiti, molti dei quali con un passato da migrante, sono un fattore importante che fa aumentare la minaccia del terrorismo.7) Nel 2014, si dice che Marsiglia avesse una popolazione con una percentuale del 30-40% di minoranza musulmana e fu riconosciuta la città più pericolosa d’Europa. Questo fenomeno non è limitato solo a questa città, secondo certe valutazioni, solo 800 mila persone in tutta la comunità musulmana hanno un lavoro legale.8)
Molti francesi indigeni non vogliono altri musulmani nel loro paese e chiedono di mettere restrizioni all’immigrazione, cosa che a sua volta incontra la resistenza dei musulmani, che si sono abituati a sentirsi meglio in Francia che a casa loro. Per effetto di un velo di ignoranza, l’intelligentia francese, i media, le élite culturali e le élite politiche hanno creato una società che è destinata a lacerarsi in due soli gruppi, quello nazionalista e quello dei migranti islamici, che negheranno a vicenda la Francesità dell’altro.
Dopo che la cultura francese è già scomparsa in Asia e in Africa, non si può dare per scontato che non scomparirà anche dall’Europa.
20/03/2018, 15:27
03/04/2018, 17:45
Londra a mano armata
Una ragazza morta e altri due giovani feriti, uno in modo grave. E' accaduto ieri sera, a Londra, in due diversi episodi.
La 17enne è stata colpita a morte da un proiettile a Tottenham. Il 16enne è stato ritrovato agonizzante a Walthamstow con diverse ferite d'arma da fuoco. Insieme a lui c'era un altro ragazzo, di 15 anni, con ferite da coltello.
La notizia viene diffusa dopo la pubblicazione di statistiche che denunciano l'aumento degli omicidi a Londra. Secondo i media britannici, le strade londinesi sono ora più mortali di quelle di New York, con la capitale che registra un tasso di omicidi più elevato per la prima volta nella storia moderna a febbraio. Dall'inizio dell'anno, si legge sul 'Mail online', la polizia ha lavorato su 47 omicidi di cui 8 avvenuti a gennaio, 15 a febbraio (contro i 14 di New York), 22 a marzo (21 a New York) e 2 ad aprile.
Secondo notizie non confermate la ragazza è stata colpita nel fuoco incrociato di due bande rivali del nord di Londra, ma la polizia non ha potuto confermare i dettagli.
11/04/2018, 09:21
11/04/2018, 12:56
12/04/2018, 01:09