Trump cede a Erdogan? Annunciato il ritiro dalla Siria. E i curdi?Written by Sadira Efseryan on 30 marzo 2018
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’imminente ritiro di tutte le truppe americane in Siria, circa duemila uomini. Lo ha fatto dall’Ohio dove si trovava per parlare di lavoro e infrastrutture ma dove non ha mancato di affrontare tematiche di politica estera.
«Usciremo presto, molto presto, dalla Siria. Lasceremo che siano altri ad occuparsi di loro» ha detto il Presidente americano subito ripreso dai media americani. Pres. Trump: “We’ll be coming out of Syria very soon. Let the other people take care of it now…We’re going to have 100% of the caliphate, as they call it —sometimes referred to as land. We’re taking it all back.” pic.twitter.com/Ilnp6RybqC
— ABC News Politics (@ABCPolitics)
29 marzo 2018Proprio ieri il dittatore turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva inviato un vero e proprio ultimatum alle forze straniere in Siria intimando loro di «allontanare i “terroristi”» oppure di lasciare la Siria, ammonendo che dopo Afrin l’esercito turco avrebbe rivolto la sua attenzione alla regione di Manbij dove attualmente vi sono quei duemila militari americani a cui faceva riferimento Trump.
Non è chiaro se si tratta di un cedimento americano all’alleato turco, di certo la coincidenza temporale tra l’ultimatum di Erdogan e l’annuncio di Trump da parecchio da pensare.Ad essere sinceri non è la prima volta che Trump affronta il problema dell’uscita delle truppe americane dalla Siria. A metà di marzo ne aveva parlato con Re Salman dell’Arabia Saudita chiedendo ai sauditi una collaborazione per la stabilizzazione della Siria. Quindi l’idea di abbandonare il territorio siriano non è proprio di ieri anche se l’impressione di una accelerazione rimane.
Il problema dei combattenti curdi
Cosa ne sarà dei combattenti curdi se anche gli americani si ritireranno? Fino ad oggi l’unica cosa che ha impedito a Erdogan di attaccare anche la zona di Manbij è stata proprio la presenza dei militari americani.
Ma se, come dice Trump, il ritiro americano si materializzerà nel breve/brevissimo periodo la situazione potrebbe cambiare velocemente e il Kurdistan siriano rimarrebbe alla mercé del dittature turco.Uno spiraglio arriva però dalla Francia.
Ieri il Presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato che la Francia è pronta a inviare proprie truppe a Manbij per bloccare ogni possibile offensiva turca. Lo ha fatto dopo aver incontrato una delegazione araba, curda e cristiana all’Eliseo con la quale ha discusso della situazione in Siria.
Il dispiegamento di forze francesi nella regione dovrebbe avvenire “molto rapidamente”.Fonte La Turchia mette in guardia la Francia da “avventure militari” in Siria12:57
01.04.2018Ankara chiede a Parigi di astenersi da passi affrettati in Siria, ha dichiarato il ministro della Difesa turco Nurettin Canikli.
In precedenza il presidente francese Emmanuel Macron aveva incontrato una delegazione delle "Forze Democratiche Siriane" curde (SDF) ed aveva promesso il sostegno di Parigi per stabilizzare la situazione in Siria nord-orientale. Come notato nel comunicato dell'Eliseo, Macron auspica di aprire un dialogo tra Turchia e l'SDF con l'assistenza della Francia e della comunità mondiale.
Come riportato dal giornale Parisien riferendosi al rappresentante della delegazione curdo-siriana, le autorità francesi hanno deciso di inviare truppe per aiutare le milizie curde nella città di Manbij. Tuttavia, come riportato successivamente dal ministero degli Esteri francese, Parigi non ha in programma di condurre una nuova operazione nel nord della Siria.
Secondo il ministro turco, se la Francia considera come obiettivo della sua presenza militare in Siria il sostegno aperto o indiretto alle organizzazioni terroristiche, allora è un grave errore.
"Speriamo che la Francia non si lanci in una simile avventura", ha detto Canikli intervenendo nella provincia di Giresun. Il suo intervento è stato riportato dall'agenzia Anadolu.Secondo il capo del dicastero militare turco, per la quasi completa eliminazione della minaccia terroristica dell'ISIS in Siria, non ci sono giustificazioni legittime per il dispiegamento di contingenti militari stranieri sul suolo siriano.
"In altre parole, se la Francia cercherà di schierare un contingente nel nord della Siria, i suoi militari, sarà un passo illegale dal punto di vista del diritto internazionale e l'azione della Francia potrà venir considerata come un tentativo di occupazione del territorio siriano," — ha avvertito Canikli.Fonte Trump suspends US funds for Syrian reconstruction: What’s going on?By Ian Greenhalgh -April 1, 2018
Trump sospende i fondi statunitensi per la ricostruzione siriana: cosa sta succedendo?
Fonte in lingua ingleseTraduzione di Google in italiano