06/05/2018, 14:54
06/05/2018, 15:04
06/05/2018, 15:30
Governo e stallo politico, non staranno vagamente drammatizzando la situazione? E chissà perché…
https://www.rischiocalcolato.it/2018/05 ... erche.html
06/05/2018, 15:56
Ufologo 555 ha scritto:![]()
Palazzo Chigi, però, non è un videogioco ed è lunga la lista di ombre e pericoli che stanno dietro a questa scommessa. La transizione da forza anti-sistema e forza di governo non è un’impresa facile. Non lo è neppure per Luigi Di Maio che da sempre cerca di incarnare l’anima presentabile e istituzionale del Movimento Cinque stelle. E così l’azzardo pentastellato si traduce in una sorta di sport estremo che rischia di proiettare a livello nazionale i fallimenti già sperimentati in alcune grandi città. L’inesperienza, la carenza di classe dirigente, le ombre nel rapporto con la Piattaforma Rousseau, la nebbia che avvolge la politica estera, ma soprattutto il messaggio e l’enorme potenziale di rischio contenuto nel reddito di cittadinanza sono solo alcuni dei punti deboli di una avventura che si annuncia decisamente pericolosa.
1. L’insulto dietro il (finto) dialogo
Non è facile parlare alla testa dopo aver costruito un movimento politico solleticando soprattutto la pancia dell’elettorato. E così dopo aver fatto dell’insulto la cifra comunicativa del Movimento Cinquestelle, Luigi Di Maio si trova a dover compiere l’acrobazia più spericolata: costruire un dialogo con gli storici bersagli suoi e dei suoi colleghi. Al netto dell’odio e del turpiloquio verso Renzi e Berlusconi nell’ottobre del 2017, il blog M5s definiva Salvini «un traditore che fa più schifo di Renzi e Berlusconi messi insieme».
2. Classe dirigente? Inesistente
Non è facile per un partito anti-sistema individuare una classe dirigente all’altezza. I Cinquestelle sono in grado di governare un Paese complesso e difficile come l’Italia? Sono disponibili a mobilitare reali eccellenze oppure sono prigionieri della propria ideologia, dell’ «uno vale uno» e del mito della purezza del militante a Cinquestelle? Finora le prove di governo locale dei grillini hanno fornito segnali tutt’altro che positivi. È chiaro che la proiezione nazionale di quelle esperienze avrebbe effetti potenzialmente devastanti.
3. Inesperto per fare il premier
Giustificare gli errori come frutto di inesperienza, ingenuità e poca familiarità con istituzioni e «potere» può essere una scorciatoia vagamente tollerabile quando si governa un Comune (anche se questo va comunque a danno dei cittadini). Ma il governo di un Paese da 60 milioni di abitanti dovrebbe essere un traguardo raggiungibile soltanto dopo un percorso graduale in cui mettere e frutto competenze provenienti anche dalla propria storia professionale. A meno di non voler elevare l’inesperienza a manifesto politico.
4. Il grande flop nei Comuni
Ci sono molti cittadini che stanno vivendo in prima persona la trasformazione del Movimento Cinquestelle da forza antisistema in forza di governo. Sono gli abitanti di Roma, Torino e Livorno. E non sembra un caso che l’onda gialla delle ultime Politiche si sia infranta proprio in alcune di queste città. A Torino dove governa Chiara Appendino in due anni i pentastellati perdono cinque punti rispetto alle amministrative del 2016. A Roma il calo è attorno al 4% (e nel Lazio una candidata forte come Roberta Lombardi si è piazzata al terzo posto)
5. Ue, pro o contro a giorni alterni
Non è facile tracciare un quadro organico di quella che sarà la politica estera del Movimento una volta al governo. In campagna elettorale il programmma è stato rivoluzionato. Niente più accenti filorussi o filo-Hamas. Piuttosto una rassicurante linea atlantica ed europeista. «L’Ue non è un tema di politica estera, ma la casa naturale del nostro Paese. E anche del Movimento 5 stelle». Parola di Luigi Di Maio. Smentito da Beppe Grillo pochi giorni fa: «Ho proposto un referendum per la zona Euro. Voglio che il popolo si esprima».
6. Calpesta la volontà popolare
C’è una verità, un dato che spesso in alcune analisi politiche o nelle dichiarazioni dei leader pentastellati sparisce quasi magicamente. Il risultato delle elezioni dello scorso 4 marzo dice una cosa molto semplice: le elezioni le ha vinte il centrodestra con il 37% dei voti e il 42% dei seggi. Dividere o scomporre il centrodestra non va contro i singoli leader del centrodestra, ma rappresenta semplicemente un sovvertimento della volontà popolare. Tanto più alla luce delle Regionali in Molise e Friuli (vinte anche queste dal centrodestra unito).
7. Questo o quel Matteo pari sono
«Indifferentemente» non è solo una canzone della tradizione napoletana più recente. È anche un avverbio che dipinge l’approccio avuto da Luigi Di Maio verso i possibili partner di governo. In una estremizzazione della politica dei due forni abbiamo assistito alla prima trattativa basata su una sorta di contratto politico «universale», potabile sia per Matteo Salvini che per Matteo Renzi, almeno nell’ottica grillina. Una disinvoltura che finora non ha prodotto il «pane» sperato, ma solo fumate nere.
8. Il legame con la Casaleggio
Uno dei nodi più intricati di un Movimento Cinquestelle di governo risiede sicuramente nel groviglio di relazioni con la Casaleggio Associati e la Piattaforma Rousseau. Votazioni e comunicazioni ufficiali del Movimento avvengono tramite la Piattaforma Rousseau, controllata dall’Associazione Rousseau. La piattaforma è parte integrante del Movimento, in un certo senso è il Movimento (e ad essa i 338 parlamentari eletti versano 300 euro al mese). Una situazione anomala su cui da sempre si invoca chiarezza e trasparenza
9. Quell’istigazione a non lavorare
La proposta-bandiera, l’idea simbolo del Movimento Cinquestelle è indubbiamente il reddito di cittadinanza. Al netto dell’individuazione delle (impossibili) coperture, il rischio è quello di creare uno schema che spinge gli individui a non lavorare. La domanda che sorge naturale è: perché sforzarsi di cercare un’occupazione se puoi incassare 780 euro al mese magari aggiungendo qualche lavoro in nero? Oppure: se guadagni una cifra di poco superiore chi te lo fa fare di faticare e non posizionarti in una zona «grigia»?
10. Mette in pericolo i conti pubblici
Realizzare il reddito di cittadinanza, abbassando le tasse e diminuendo al contempo il debito pubblico. È questo il mix decisamente estremo di promesse messe in campo dal Movimento Cinquestelle. Uscendo dalle suggestioni propagandistiche è chiaro che se davvero le proposte pentastellate venissero realizzate - due economisti come Massimo Baldini e Francesco Daveri hanno fatto notare su «Lavoce.info» come il reddito di cittadinanza non costerebbe 15 miliardi ma 29 - l’esplosione dei nostri conti pubblici sarebbe una granitica certezza.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 22947.html
... Ma il Sud ... ha abboccato (con il voto di scambio)!
06/05/2018, 16:03
sottovento ha scritto:Governo e stallo politico, non staranno vagamente drammatizzando la situazione? E chissà perché…
https://www.rischiocalcolato.it/2018/05 ... erche.html
06/05/2018, 16:06
sottovento ha scritto:"Fascio-leghismo" è la tipica associazione fatta dagli avversari politici da quando la Lega ha iniziato a crescere. Eppure Salvini è sempre stato il primo a dissociarsi da squadrismi e razzismi di ogni sorta e basta andare a uno dei suoi comizi per vedere che la gente che ci va sono tutte persone mansuete, genitori coi figli, anziani e ragazzi perbene. Ai comizi di Salvini non si è mai mossa una figlia, non ci sono mai stati scontri, frasi pesanti o manifesti di un certo tipo, sarei stato il primo a criticarli.
Premesso poi che di leghismo (almeno inteso nella sua vecchia filosofia nordista) non cen'è nemmeno l'ombra visto che la Lega ha abbandonato il termine "Nord" ed è diventata a tutti gli effetti un partito nazionale, la Lega professa solo ideali nazional-sovranisti e se in questi ci si identifica anche chi è di estrema destra non è certo colpa della Lega.
06/05/2018, 17:48
mik.300 ha scritto:ebbè per il governo d'emergenza c vuole un'emergenza reale o immaginaria che sia, sennò che governo d'emergenza è?!?!
06/05/2018, 18:56
sottovento ha scritto:mik.300 ha scritto:ebbè per il governo d'emergenza c vuole un'emergenza reale o immaginaria che sia, sennò che governo d'emergenza è?!?!
L'unica vera emergenza cel'hanno quelli della UE i quali temono come la peste un governo populista e desiderano che l'ItaGlia resti genuflessanel rispetto delle regole comunitarie e dell'accoglienza dei migranti.
06/05/2018, 19:13
ORSOGRIGIO ha scritto:Resti soprattutto UNA, così la controllano meglio.
Resti ZAVORRATA.
Resti in condizioni/bisogno di essere ANNERITA(Gentiloni docet assieme ad altro che vive a Roma).![]()
06/05/2018, 19:33
06/05/2018, 21:35
06/05/2018, 23:43
07/05/2018, 00:47
Volete uscire dalla crisi o sono solo “chiacchiere e distintivo” ?
https://comedonchisciotte.org/volete-us ... istintivo/
07/05/2018, 09:39
07/05/2018, 10:01
mik.300 ha scritto:eh alleluja
alla fine si è svegliato..
però bisogna fare presto,
se lega e 5s non vanno da mattarella
con lo stesso nome in tasca..
quello li frega tutti e due..
coi tempi siamo oltre i supplementari..
http://www.corriere.it/politica/18_magg ... f8a7.shtml
Di Maio a Salvini: faccio un passo indietro, scegliamo il premier
Il capo politico di M5S in tv conferma le voci su una rinuncia alla premiership. E rilancia l’accordo con la Lega (e non Forza Italia).Si attende la risposta del centrodestra
devono andare lì domani,
di maio: "propongo tizio",
lega:"propongo tizio",
allora si quaglia su tizio..
sennò mattarella fa a kazz.i suoi ..
«Un passo indietro? Sì, non era mai stato detto in pubblico, ma Salvini lo sapeva da tempo. Se l’ostacolo per costituire un governo è la mia persona, allora scegliamo insieme un premier terzo». Luigi Di Maio fa un passo indietro e propone a Matteo Salvini di scegliere insieme un primo ministro di comune accordo. Un terzo che piaccia a tutti e due. Ma il governo dovrà essere solo M5S-Lega.
«Rapporto solo con la Lega, decida il centrodestra»
«Confermo che vogliamo un contratto di governo tra M5S-Lega, oltre non si va. Ora la risposta spetta alla coalizione di centrodestra» ha aggiunto Di Maio. «Noi vogliamo un governo con la Lega su alcuni punti precisi: dal reddito di cittadinanza alla riforma della legge Fornero». E se la risposta in arrivo da Arcore dovesse essere negativa? «Se dovesse arrivare un’altra chiusura, anche in virtù di quello che vedo nei sondaggi, non avremmo alcun problema nel ritornare al voto» la risposta decisa di Di Maio. Alla domanda sul perché questa ipotesi non sia stata avanzata in precedenza, il leader del Movimento 5 Stelle replica: «La mia persona rappresentava un argine a non mollare il presidente consiglio dei ministri a tutto il centrodestra, anche a persone che non eravamo disposti a mettere nella compagine di governo come Berlusconi. Il dialogo non è andato avanti perché c’è il tema del centrodestra».
quest'ultima parte del ragionamento mi è oscura..
forse è tutta tattica,
x passare il cerino a qualcun altro..
"visto?!?!? non è colpa mia! non è colpa mia!"
non mi pare che abbia compreso bene la situazione..
un governo a tempo solo x legge elettorale e iva,
di maio e chi sta dietro a lui
non mi paiono granchè svegli..
e non mi pare che abbiamo le idee chiare..
se ricominciano coi pippotti berlusca si berlusca no
siamo punto e daccapo..
comunque stiamo a vedere..