Palestina: alle origini di un conflitto"una terra senza popolo per un popolo senza terra"
Lord Shaftesbury, ideologo del sionismo, 1854

Per comprendere le origini del conflitto in atto in Medio Oriente occorre conoscere la storia della Palestina negli ultimi secoli, e ripercorrere le tappe dell’immigrazione sionista in quella che veniva considerata la terra promessa del popolo ebraico.
Ma ancora più che la storia delle varie forze di occupazione che si sono succedute, una storia che occorre comunque tenere presente per comprendere gli eventi, risulta interessante soffermarsi sulla composizione etnica degli abitanti di quei luoghi.
Sul finire del XIX secolo, la Palestina risultava sotto il dominio dell’Impero Ottomano, e la sua popolazione era composta prevalentemente da arabi musulmani.
Non mancavano abitanti di origine cristiana, e nemmeno ebrei autoctoni che avevano mantenuto la propria religione senza convertirsi a quella dei dominatori.
Nel 1881, entro i confini di quello che sarebbe in futuro diventato lo stato di Israele, vivevano 470.000 arabi e 24.000 ebrei.
Nel 1914, poco prima della disgregazione dell’Impero Ottomano, gli arabi erano 500.000, a fronte di 85.000 ebrei.
L’aumento della popolazione ebraica era dovuto alle prime migrazioni organizzate dal movimento sionista, che progettava una Palestina interamente sotto il controllo ebraico.
La cartina che segue mostra la distribuzione demografica in Palestina nel 1878, al momento della fondazione della prima colonia sionista (in blu, nei pressi di Jaffa).
In rosso sono segnati le città e i paesi abitati interamente da arabi, mentre in nero sono indicate le città in cui arabi ed ebrei autoctoni coabitavano.

Quella che segue è invece la situazione nel 1920, quando a seguito della caduta dell’Impero Ottomano la Palestina fu assegnata all’amministrazione britannica.
Si può notare l’aumento delle colonie sioniste, e la fondazione di alcune importanti città ebraiche, come Tel Aviv.

Il movimento sionista proseguì nell’opera di colonizzazione, e grazie ai fondi dei suoi facoltosi sostenitori iniziò anche una politica di acquisto delle terre dagli arabi.
Furono anche questi gli anni in cui organizzazioni terroriste sioniste compirono numerosi attentati ai danni delle autorità britanniche e della popolazione Palestinese, per favorire la nascita dello Stato di Israele.
Ciò nonostante, ancora nel 1945, sul finire della seconda guerra mondiale, la terra Palestinese di proprietà dei coloni ebrei era ancora una piccola minoranza.

Nel 1947, con la nota risoluzione 181 dell’Onu, la Palestina veniva spartita in due stati, ed alla popolazione ebraica, che all’epoca possedeva il 7% delle terre, veniva assegnato il 56% del territorio.
Nel corso del 1948, e prima ancora che la Gran Bretagna concludesse il suo mandato, le milizie israeliane iniziarono una pulizia etnica all’interno dei confini del loro futuro stato, e nel 14 Maggio del 1948 dichiararono unilateralmente la nascita dello Stato di Israele.
Immediatamente gli stati arabi confinanti dichiararono guerra al neonato stato sionista, ma vennero facilmente sconfitti dall’esercito ebraico.
Tuttora questa vittoria rappresenta uno dei più grandi misteri della storia contemporanea, dal momento che l’esercito di un piccolo stato appena formatosi fu in grado di sbaragliare senza difficoltà gli eserciti organizzati ed uniti di ben cinque nazioni arabe (Egitto, Siria, Libano, Transgiordania e Iraq).
In seguito alla vittoria lo Stato Israeliano prese possesso anche di ampie zone destinate dall’ONU alla popolazione araba, e di fatto controlla da allora l’intera Palestina.

(in rosso i territori occupati da Israele in violazione della risoluzione dell'ONU)
La propaganda sionista di fine ottocento aveva coniato lo slogan “"una terra senza popolo per un popolo senza terra".
Purtroppo la Palestina non era propriamente una terra senza popolo, ed è sufficiente scorrere le varie cartine per rendersi conto che i coloni sionisti hanno dovuto “sgomitare” parecchio prima di trovare i loro “spazi”.
Uno sgomitare che non si è ancora concluso.
Fonte:
http://santaruina.splinder.com/post/195 ... ini+di+un+