Dal documento citato:
Quella segnalata e registrata è di poche decine di casi fino a meno di
duecento all’anno. Questi decessi riguardano per oltre il 90% soggetti di età
avanzata e/o affetti da altre patologie croniche 8 , oppure immunodepressi.
Quindi possono esse stesse considerarsi delle complicazioni nella maggior
parte dei casi. Così sosteneva qualche anno fa Claudio Cricelli, presidente
della SIMG e pure Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto Farmacologico
Mario Negri.
Per inciso, in un rapporto dell’Eurostat del 2015, sono riportati i casi di
morte nei Paesi dell'Unione Europea per malattie legate all'apparato
respiratorio registrate nel 2012: tra queste, solo lo 0,3% è riconducibile ai
virus dell'influenza, ossia 2.286 persone.
Solo negli anni più recenti si è cominciato a parlare diffusamente di queste
ulteriori migliaia di morti per “complicazioni” in Italia (oltre a quella diretta).
Tabella 3
Nell’ultima colonna viene riportata la mortalità (asserita) per complicazioni.
Tale dato è offerto dalla Autorità Sanitarie alla stampa nazionale senza alcun
supporto documentale, senza citare alcuna fonte. Nei bollettini INFLUNET ed
Flunews dell’ISS viene riportata al massimo la mortalità come causa iniziale.
Si noti inoltre che, sebbene i dati di mortalità siano riportati su base annua
e quelli di morbilità siano differiti di un trimestre, si può comunque
determinare l’ordine di grandezza dei casi di mortalità sui casi di morbilità
per influenza e il rapporto risulta dell’ordine di 1/10.000 (0,01%; nell’ordine
di 1/100.000 con riferimento al 2013-14). Si noti altresì che la mortalità per
complicazoni dell’influenza, così come asserita dal Presidente dell’ISS, Walter
Ricciardi, risulta raddoppiata nella stagione corrente rispetto a quella
precedente e pari al 220% rispetto alla media della mortalità per la stessa
causa negli ultimi 5 anni, nonostante il numero di casi di “sindromi
influenzali” e quindi di “influenze”, nel 2016/2017, risulti stimabile del 5%
inferiore a quello della media degli ultimi 5 anni. Tutto ciò mostra la
inverosimiglianza della asserzione dello stesso Presidente dell’ISS circa il
numero dei casi annui di mortalità da influenza e la sua esagerazione di
qualche ordine di grandezza.
Nel 2012, il futuro Presidente dell’ISS, Walter Ricciardi dichiarò che l’
“influenza“ aveva causato diverse migliaia di morti in Europa e diverse
centinaia in Italia”. Alle migliaia in Italia ci arrivò negli anni successivi !
Nel Rapporto sulla Salute del 2009, un corposo documento ministeriale, “si
stima che in Italia l’influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi
in eccesso, di cui 1.000 per polmonite e influenza e altri 7.000 per altre
cause“, senza che sia citata alcuna fonte o pubblicazione.
Nei Rapporti sulla Salute successivi non ne viene più fatta menzione. In
quello relativo alla stagione 2012-2013 17 “sono stati segnalati 230 casi di
forme gravi e complicate di influenza confermata, inclusi 53 decessi”. Si
saltabecca insomma da poche decine, a poche centinaia, a diverse migliaia
di casi, senza spiegazioni o giustificazioni.
Qualche perplessità se l’è lasciata sfuggire persino il Direttore del
Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità Giovanni
Rezza. In un’intervista nel 2014 18 ha risposto così al riguardo: “
G. Locati: “Conferma che sono 8.000 i decessi all’anno dovuti a
complicazioni da influenza?
G Rezza: “è un dato Istat: la stima dei morti di malattie
cardiorespiratorie nel periodo dell’influenza”.
G.L: Allora, nel conto, ci sono anche i malati di cuore che non hanno
preso l’influenza.
G. R.“Esatto”
G.L.: E, nel conto, ci sono anche le persone che si sono vaccinate ma
sono morte d’infarto.
G. R.“Esatto”.