OSSERVAZIONI DI UN INGEGNERE SUL CROLLO DEL WTCTratto da:
http://xoomer.virgilio.it/911_subito/os ... crollo.htmCostruiamo quindi l'ipotesi detta del «pancake» o accatastamento.Questa ipotesi è stata poi rifiutata dal NIST, che ha preferito adottare l'ipotesi del crollo per implosione, un meccanismo per il quale è difficile calcolare il tempo necessario per completare il crollo.
L'ipotesi fondata sul «pancake» consiste in un modello formato da 110 masse sovrapposte, una massa M per ogni piano dei grattacieli (scendendo la massa M aumenta di un fattore 1.049).
Sarà n il numero dei piani più alti che iniziano a cadere in un sol blocco.
La massa totale del blocco dei piani superiori sarà: n•M. la distanza tra un piano e l'altro è uguale a d. Il blocco di n piani cade, come nel caso della Torre Sud, da un'altezza di 8•d, essendo 8 il numero di piani che cedono, supponiamo improvvisamente, a causa dei danni determinati dall'aereo e dall'incendio. Quando la massa dei 25 piani più alti (supponiamo che le travi ed i solai degli 8 piani bruciati siano stati espulsi) arriva a colpire la massa del primo piano che non ha bruciato (il 77mo ), possiamo ragionevolmente supporre che si verifichi un urto anelastico. Supponiamo che ogni piano sia sostenuto dalla struttura che però non avrebbe offerto alcuna resistenza al trascinamento verso il basso quando arriva il crollo della parte superiore.
Tutte le ipotesi fatte sono per ottenere la massima velocità di caduta, conservando un minimo di verosimiglianza. La massa del 77mo piano viene inglobata nella massa dei 25 piani che stanno cadendo, provocando un piccolo rallentamento perché si tratta dell'urto tra un corpo in movimento ed uno 25 volte più piccolo ma fermo.
La massa che crolla aumenta ad ogni piano e l'urto si ripete per 77 volte.
Alla fine la caduta viene un po' rallentata, anche se si considera nulla la resistenza della struttura. Mentre in caduta libera il blocco dei 25 piani impiegherebbe 8,07 secondi, con il rallentamento inerziale delle masse dei piani inferiori si avrebbe un tempo di caduta dell'ordine dei 15 secondi, tenendo conto del fatto che la struttura diventa più pesante scendendo d'altezza poiché deve sostenere un carico statico maggiore.
Succede allora che la caduta del blocco superiore nella realtà del crollo delle Torri ha impiegato un tempo inferiore al tempo di caduta libera comprensivo dei rallentamenti necessari per mettere in movimento i singoli piani del grattacielo. La conseguenza è la prova che i grattacieli hanno subito una demolizione progressiva programmata in modo da consentire il crollo in caduta libera della parte superiore.
Prima di distribuire patenti di bufala, Attivissimo dovrebbe impegnarsi a fornire repliche tecnicamente accettabili ai punti sopra menzionati, altrimenti non ha il diritto di sputare sentenze. E' chiaro che se anche uno solo dei punti contestati resta senza una spiegazione valida,
tutto il castello delle versioni ufficiali crolla.
Qualche osservazione sui documenti ufficiali.A sostegno delle tesi ufficiali tra le tante pubblicazioni primeggia l'imponente mole di lavori del NIST (ente statunitense per la normazione e la tecnologia). Si tratta di 43 volumi di documentazione e di ricerca sugli attentati dell'11 settembre 2001 al World Trade Center.
I volumi, pubblicati nell'ottobre 2005 e noti collettivamente come NIST NCSTAR, sono tutti scaricabili da wtc.nist.gov. Per chi desidera conoscere i segreti costruttivi dei grattacieli in acciaio si tratta di una lettura molto interessante, consigliata ai giovani ingegneri civili desiderosi di conoscere tecniche in Italia poco note. Purtroppo si incontrano anche defatiganti ripetizioni, che ovviamente sono da saltare. Agli effetti della comprensione di che cosa è realmente accaduto nelle Torri dopo l'impatto con gli aerei, si trova solo un'accurata simulazione numerica dell'impatto. Ivi si mostra come gli aerei avrebbero facilmente demolito le travi della parete esterna arrivando a danneggiare seriamente i pilastri del nucleo centrale delle due strutture. Da notare che i danni risultano essere del tutto asimmetrici. Non viene detto perché poi i pilastri dei piani interessati dall'impatto avrebbero ceduto tutti insieme allo stesso modo provocando una traslazione verticale per la Torre Nord. Sul mistero del crollo verticale della Torre Sud si è ampiamente parlato sopra. Poiché nel nucleo centrale erano contenute anche le scale, che in parte sono rimaste agibili durante l'incendio, si può nutrire qualche dubbio sulla veridicità dei risultati delle simulazioni.
In realtà una sola versione ufficiale che spieghi in modo esauriente la dinamica dei crolli non esiste.Le bufale che Paolo Attivissimo crede di aver trovato e distrutto sono in realtà legittime richieste di chiarimento che un fatto di tanta gravità e tanto oscuro esige.
Professor Raffaele Giovanelli.
Ingegnere civile, professore universitario fuori ruolo di fisica,
Università di Parma, facoltà di Medicina.
Note e fonti:
http://www.civil.northwestern.edu/test/ ... cstory.pdfhttp://gordonssite.tripod.com/id1.htmlhttp://911research.wtc7.net/mirrors/gua ... TC_ch2.htmhttp://911research.wtc7.net/mirrors/gua ... apndxB.htmhttp://911research.wtc7.net/mirrors/gua ... TC_ch2.htm