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Dai Diari della Principessa MiryamPer Fabio Costa ok, ho finito di leggerlo. le cose buone: è un libro che si lascia leggere (nel senso che è privo delle incrostazioni intellettualoidi o intimiste che si leggono spesso oggi) è interessante perché ha un punto di vista del tutto corale: non ci sono personaggi, tantomeno identificati per nome, solo folle di gente. somiglia un po' a the road di comarc mcCcarty pubblicato quattro anni prima.
l'aspetto più interessante di questo libro mi sembra l'esame delle conseguenze, soprattutto psicologiche, del ritorno alla vita manuale. una frase che concentra benissimo questa idea la leggi a pagina 114: "Ora i matti lavorano. Lavorano eccome." che illustra benissimo il concetto che quello che oggi chiamiamo matto è per lo più una persona improduttiva perché incapace di adattarsi alle modalità di produzione di una economia avanzata.
quello che mi piace molto meno è una corrente di lamentosità continua diretta a quelli (i ricchi, i potenti, i critici letterari, etc...) che Corona evidentemente nella sua vita reale non riesce a digerire. donde la ovvia domanda: ma cosa impedisce a Corona di starsene a Erto e vivere esattamente come in questa fantasia post-apocalittica lui costringe tutto il mondo a vivere? perché scrive libri come questo? perché va in televisione?
una cosa che mi aspettavo di trovare di più in questo libro erano descrizioni molto precise della vita manuale e delle sue conseguenze (non ovvie per chi non vive in modo manuale). uno dei pochi esempi che ho trovato (bellissimo, questo) è la descrizione di come tagliare l'erba con una falce (invece che con gli odiati decespugliatori a motore) per ore di seguito induce un movimento rotatorio del busto che è perfetto per sviluppare in modo organico i muscoli addominali.
insomma, bello (anche se non originalissimo) il tema, un po' adolescenziale e lamentosa l'esecuzione, per uno sguardo molto più scanzonato su questi temi post-apocalittici di collasso energetico ti consiglio assolutamente “conviene far bene l’amore” dove vedi, in grandissima forma Eleonora Giorgi della quale ho sentito recentemente dire che sta morendo di cancro o cosa simile.
ah, a proposito di Erto (dove vive Corona): due delle mie prozie (sorelle di mia nonna materna) sono state maestre elementari a Erto (e la vicina Casso) nei tardi anni trenta, mi raccontavano di classi da trenta, anche quaranta bambini di età diverse che d'inverno si affollavano per tenersi caldo come buoi in una stalla. e loro, ventenni, che mantenevano una disciplina ferrea senza la quale non si sarebbe riusciti a insegnare niente a questi bambini indigenti.