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Kasimir ha scritto:
Io non parlo a livello "locale", ovvero dello stato italiano.
Ma parlo a livello globale. Dagli inizi del novecento, guerre mondiali a parte, ci siamo visti "recapitare" crisi economiche a piu' riprese. Il problema non sta nella crisi, ma nel lasso di tempo tra una crisi e l'altra.
Anni 30, anni sessanta, anni settanta, ripresa dell'economia con la fine della guerra fredda alla fine degli anni ottanta e subito crisi con la caduta delle borse negli anni novanta e guerra in iraq. Pace e tranquillita', quindi crescita finanziaria fino al 99/2000 e crisi mondiale nel 2001, crollo delle borse conseguente agli attentati dell'11 settembre 01, poi crisi di nuovo nel 03, ripresa, collasso con i mutui subprime, crollo di societa' assicurative/bancarie fino a poco tempo fa reputate affidabilissime, crisi del petrolio che vanno e vengono, crisi da recessione economica perche' produciamo di piu' di quanto non acquistiamo, crisi economica perche' la cina deve vendere piu' di tutti.
Per me non esiste in questa societa' del mercato globalizzato e spinto all'inverosimile dal capitalismo, una soluzione a questa crisi che ci sta facendo marcire. Sta facendo marcire i nostri ideali, le nostre tradizioni, le nostre culture...
Tutti di fretta, tutti a produrre, tutti dei bei numeri in fila per far andare avanti questo sistema di cifre... abnegazione del singolo individuo a favore della massa pecoreccia che non riesce piu' a pensare con la propria testa...
Ci sara' sempre crisi...
Mi pare che stiamo dicendo la stessa cosa, anche se concludiamo in modo leggermente diverso.
In sostanza, quoto quel che hai scritto anche se non credo che questo meccanismo possa andare avanti senza fine. Al contrario, mi sembra di capire che la fine sia vicina.
Se vuoi e per dirla in altro modo, credo che quel che c'è attualmente mi sembra il fallimento del NWO. Ossia, il fallimento di una follia talmente grande che, proprio perché così grande, rischia di trascinare con sé ogni cosa.