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 Oggetto del messaggio: Come potrebbe funzionare un UFO?
MessaggioInviato: 28/12/2009, 20:26 
In linea di principio generale nel sistema di funzionamento dei così detti “Dischi volanti.” qui sotto descritto l’atomo è visto come “ambiente ondulatorio energetico”, e non come insieme di “particelle”, in questo senso c’è da notare che da De Broglie, Schrodinger ed Heisemberg in avanti vi è tutta una branchia della fisica moderna che sta già lavorando in tal senso.
Passiamo ora alla descrizione in linea di principio assolutamente solo generica e non ancora dettagliatamente scientifica.
I due blocchi di “semi-cristalli” contrapposti sistemati nella zona centrale bassa dello scafo del mezzo di trasporto innovativo, vengono qui impiegati come sistema di innesco di tutto l’apparato “moltiplicatore energetico” composto dai “semi-cristalli” di innesco e dalla parte più esterna dello scafo; tale sistema è basato sul principio di funzionamento dei “fotomoltiplicatori”, con il fine di trovare un punto di “frequenza critica” che generi una “risonanza indotta in cascata di onde elettromagnetiche”, che servirà a portare al punto di “fusione” e quindi a “sciogliere” la tensione che tiene insieme le stringhe atomiche di tutta la struttura “semi-cristallina”, onde creare una “bolla energetica elettromagnetica” che ruoti attorno al centro di gravità di tutto il sistema composto dal veicolo con i suoi viaggiatori; da notare che tale effetto se realizzato con onde acustiche viene chiamato con il termine di “effetto Larsen”.
Onde poter realizzare tale sistema funzionante a “criticità controllata” sarà necessario anche creare (se non esistono già in natura) delle particolari “leghe cristalline” che qui chiameremo con il termine di “semi-cristalli”, derivanti ad esempio da strutture cristalline tipo i quarzi, che abbiano al loro interno oltre alla struttura atomica cristallina, delle molecole “moderatrici”, onde fare in modo che i “semi-cristalli” possano in particolari condizioni entrare in risonanza critica, ma che non possano mai in nessun caso raggiungere il punto di fusione totale con rilascio istantaneo di tutta l’energia; onde ottenere tale funzionalità dovremo eseguire nel “micro” esattamente quello che già succede già nel “macro” nella costruzione dei noccioli di ultima generazione dei reattori funzionanti a fissione nucleare.
Tale sistema costruttivo del mezzo di trasporto innovativo funzionante a criticità controllata in cascata, servirà per viaggiare all’interno ed all’esterno dell’ atmosfera del nostro pianeta Terra, per avviarlo sarà necessario creare un innesco mettendo in circolo una piccolissima quantità di energia elettromagnetica con le onde perfettamente “consonanti” alla struttura dei “semi-cristalli”, e la regolazione della potenza del sistema sarà ottenuta manovrando sulla particolare “posizione risonatrice” dei due blocchi di “semi-cristalli” contrapposti.
Lo scafo del mezzo di trasporto a grandi linee sarà composto da tre strati di materiali con funzioni diverse, tali strati saranno distanziati tra loro e tenuti insieme da strutture tipo a nido d’ape; il più esterno dei tre strati sarà composto con una struttura di “semi-cristalli”, che entrerà in risonanza con il sistema di innesco energetico formato dai “semi- cristalli” sistemati nella parte centrale inferiore del mezzo di trasporto, gli altri due strati costituenti l’involucro interno del sistema di trasporto invece dovranno servire da schermo elettromagnetico per non creare danni ai viaggiatori, creando una zona “protetta” dalle frequenze di innesco e funzionamento del mezzo, tale protezione potrebbe avvenire ad esempio tramite l’impiego di materiali con strutture cellulari tipo Teflon, Kevlar o altro, che sono perfettamente inerti rispetto i campi elettromagnetici.
Per spostarsi nello spazio quindi sarà necessario anzitutto innescare il sistema funzionante sul principio del “fotomoltiplicatore in cascata ad onde elettromagnetiche”, ed in base all’ambiente in cui ci si troverà ed alla distanza che si intenderà percorrere, bisognerà portarlo all’intensità energetica necessaria, e per imprimergli la direzione sarà necessario invece spostare il “centro energetico” del mezzo di trasporto, rispetto al suo “baricentro”; questa operazione ci porterà a creare una freccia energetica nella direzione in cui si intendete dirigersi; in cui la velocità di spostamento dipenderà essenzialmente da due fattori: 1) intensità energetica del sistema “fotomoltiplicatore a semi-cristalli”; 2) Distanza di “squilibrio” creata tra “baricentro” e “centro energetico” del mezzo di trasporto, insomma il sistema funziona come una specie di “fionda elettromagnetica”.
Per ritornare allo stato primario e quindi fermarsi, bisognerà rallentare la velocità rotativa di innesco reazione dei “semi-cristalli” usati come “fotomoltiplicatori”, e riportare la posizione di centro energetico in corrispondenza con il baricentro del mezzo di trasporto.
Naturalmente tutto il controllo del sistema energetico del mezzo di trasporto innovativo sarà affidato ai dei computer la cui memoria è costituita guarda a caso da dei cristalli di silicio, ed anche qui la storia vuole che la tecnologia del silicio che è una forma cristallina è apparsa soppiantando la vecchia tecnologia delle valvole termoioniche improvvisamente nel dopo ultima guerra mondiale, e non risulta nessun scopritore particolare con premi Nobel, ecc., e quindi molto probabilmente questa tecnologia è una ricaduta tecnologica derivante dallo studio eseguito in basi segrete USA di alcune navicelle spaziali cadute sulla Terra nel periodo del dopo-guerra.
Nella Base 51 U.S.A. si narra appunto che un gruppo di scienziati, stanno esaminando uno o più U.F.O. caduti sulla Terra, si pensa per guasti o errori di manovra, ma tutto questo è “top secret”.
Siccome tutto tace, le possibilità sono due: o stanno ancora cercando di capire come funzionano i loro propulsori, che non sono dei propulsori; oppure fanno i furbi hanno capito tutto, ma prima di tirare fuori le novità tecnologiche aspettano che finisca il Petrolio.

“Descrizione di funzionamento di un Fotomoltiplicatore
Lo strumento fotomoltiplicatore è basato sull’effetto fotoelettrico, che permette di amplificare notevolmente un debole segnale luminoso, trasformandolo in una corrente elettrica; quando una radiazione luminosa incide sull’elemento sensibile che nel fotomoltiplicatore funge da catodo (fotocatodo), questo emette elettroni per effetto fotoelettrico, che vengono convogliati da un campo elettrico su di una serie di dinodi.
Su ciascun dinodo gli elettroni si moltiplicano per effetto termoelettrico in un processo a cascata.
Sull’anodo alla fine del processo, sarà possibile ottenere un segnale sino ad un miliardo di volte superiore a quello inserito all’inizio del processo.
A seconda dell’elemento usato come catodo, si potranno costruire fotomoltiplicatori sensibili a tutto lo spettro di onde elettromagnetiche, che può andare dai raggi X all’infrarosso.
L’idea di utilizzare l’emissione secondaria di elettroni nelle fotocellule, fu di Slepian nel 1912.
I fotomoltiplicatori vengono attualmente già utilizzati per misurare radiazioni molto deboli, come ad esempio nei rivelatori di particelle a scintillazione; oppure in astronomia per amplificare deboli segnali luminosi provenienti da astri e galassie molto lontane.
Se tale principio fisico è valido per piccole energie, dovrebbe essere comunque valido per grandi energie; di qui la scelta tecnologica di seguire questa strada per creare, tramite il principio dei fotomoltiplicatori, una “bolla energetica elettromagnetica”, tramite la quale poter far funzionare il sopra citato “mezzo di trasporto innovativo”.

Conclusioni:
I limiti attuali impostici non consistono solo in quello che ci viene dal mondo scientifico. La comunità scientifica ha infatti sempre osteggiato la possibilità che esseri provenienti da un altro pianeta extra-solare possano superare le distanze interstellari per raggiungerci. E perché? La motivazione ufficiale è che essi non disporrebbero della tecnologia necessaria per raggiungerci.
Oggi recentissime teorie ci dicono che quello che noi credevamo incredibile o impossibile è invece realtà, realtà non però per i nostri giorni ma per un futuro che ancora si deve schiudere; e quindi si può anche ipotizzare che sia possibile da parte di altre specie non terrestri poter viaggiare nelle immensità del cosmo con un tempo di tragitto estremamente breve in riferimento al nostro modo di intendere le distanze.
Il sostanziale deficit alla nostra teoria è dato dall'impossibilità attuale di costruire un apparecchio in grado di distorcere il tessuto stesso dello spazio-tempo, ma nulla impedisce che ciò possa avvenire una volta acquisita la tecnologia necessaria.
Naturalmente per verificare sul campo la validità di tale ipotesi scientifica necessiterà creare un progetto di ricerca scientifica dettagliato, onde sviluppare nel dettaglio tutto quanto sopra citato in forma molto descrittiva generica.
Ma comunque dobbiamo sempre ricordarci che solo l’uomo che cercherà con il candore di una colomba e l’astuzia di un serpente troverà.....


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MessaggioInviato: 29/12/2009, 13:56 
mah... potremmo parlarne fino all'anno prossimo, che non arriveremo mai a una conclusione certa.

Per esempio, io avevo letto tutt'altro
"Anche il fantomatico TR-3B sarebbe stato concepito nel tentativo di replicare avionica extraterrestre. Si tratterebbe di un triangolo volante di grandi dimensioni (quasi 100 metri di lunghezza) mosso da un sistema high tech. Sotto l’egida del fantomatico "Progetto Aurora" infatti non si nasconderebbe un ennesimo caccia Stealth come il l’F-117, ma una "Astronave Madre" sostenuta (ma non propulsa) da un sistema capace di alterare la gravità. Al centro del TR-3 infatti troverebbe alloggio un acceleratore circolare al plasma, capace di raggiungere 50.000 giri al minuto. Al suo interno verrebbe iniettato del plasma a base di mercurio, riscaldato a 150 gradi Kelvin e pressurizzato a 250.000 atmosfere, che così stimolato provocherebbe anomalie gravitazionali nelle sue immediate vicinanze. Tale meccanismo, denominato MFD (ossia "Magnetic Field Disruptor", interruttore di campo magnetico), non creerebbe una vera e propria antigravità, quanto una diminuzione dell’efficacia dell’attrazione gravitazionale della Terra sulla massa degli oggetti circostanti, che verrebbe ridotta dell’89% circa. Con un peso così ridotto, manovrabilità e velocità del velivolo sono altissime. Il TR-3B verrebbe però solo sollevato dal sistema MFD, mentre a dare propulsione penserebbero tre ugelli di scarico, posti uno su ogni angolo, alimentati da un composto di idrogeno (o metano) ed ossigeno. Il reattore riscalderebbe l’idrogeno liquido, iniettando poi l’ossigeno liquido nell’ugello supersonico, in modo che entrambi vengano combusti contemporaneamente nei postbruciatori. Queste informazioni sono state diffuse da Edgard Fouche, che oltre aver lavorato per anni quale esperto di avionica per l’Aeronautica USA, ha parlato con molti addetti allo sviluppo di tali mezzi, le cui competenza e credenziali sono state accertate, accertando come non solo tali aviomezzi esistano, ma sarebbero operativi da tempo su impieghi per lo più militari."



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MessaggioInviato: 29/12/2009, 15:29 
Cita:
Messaggio di nuages
In linea di principio generale nel sistema di funzionamento dei così detti “Dischi volanti.” qui sotto descritto l’atomo è visto come “ambiente ondulatorio energetico”, e non come insieme di “particelle”, in questo senso c’è da notare che da De Broglie, Schrodinger ed Heisemberg in avanti vi è tutta una branchia della fisica moderna che sta già lavorando in tal senso.
Passiamo ora alla descrizione in linea di principio assolutamente solo generica e non ancora dettagliatamente scientifica.
I due blocchi di “semi-cristalli” contrapposti sistemati nella zona centrale bassa dello scafo del mezzo di trasporto innovativo, vengono qui impiegati come sistema di innesco di tutto l’apparato “moltiplicatore energetico” composto dai “semi-cristalli” di innesco e dalla parte più esterna dello scafo; tale sistema è basato sul principio di funzionamento dei “fotomoltiplicatori”, con il fine di trovare un punto di “frequenza critica” che generi una “risonanza indotta in cascata di onde elettromagnetiche”, che servirà a portare al punto di “fusione” e quindi a “sciogliere” la tensione che tiene insieme le stringhe atomiche di tutta la struttura “semi-cristallina”, onde creare una “bolla energetica elettromagnetica” che ruoti attorno al centro di gravità di tutto il sistema composto dal veicolo con i suoi viaggiatori; da notare che tale effetto se realizzato con onde acustiche viene chiamato con il termine di “effetto Larsen”.
Onde poter realizzare tale sistema funzionante a “criticità controllata” sarà necessario anche creare (se non esistono già in natura) delle particolari “leghe cristalline” che qui chiameremo con il termine di “semi-cristalli”, derivanti ad esempio da strutture cristalline tipo i quarzi, che abbiano al loro interno oltre alla struttura atomica cristallina, delle molecole “moderatrici”, onde fare in modo che i “semi-cristalli” possano in particolari condizioni entrare in risonanza critica, ma che non possano mai in nessun caso raggiungere il punto di fusione totale con rilascio istantaneo di tutta l’energia; onde ottenere tale funzionalità dovremo eseguire nel “micro” esattamente quello che già succede già nel “macro” nella costruzione dei noccioli di ultima generazione dei reattori funzionanti a fissione nucleare.
Tale sistema costruttivo del mezzo di trasporto innovativo funzionante a criticità controllata in cascata, servirà per viaggiare all’interno ed all’esterno dell’ atmosfera del nostro pianeta Terra, per avviarlo sarà necessario creare un innesco mettendo in circolo una piccolissima quantità di energia elettromagnetica con le onde perfettamente “consonanti” alla struttura dei “semi-cristalli”, e la regolazione della potenza del sistema sarà ottenuta manovrando sulla particolare “posizione risonatrice” dei due blocchi di “semi-cristalli” contrapposti.
Lo scafo del mezzo di trasporto a grandi linee sarà composto da tre strati di materiali con funzioni diverse, tali strati saranno distanziati tra loro e tenuti insieme da strutture tipo a nido d’ape; il più esterno dei tre strati sarà composto con una struttura di “semi-cristalli”, che entrerà in risonanza con il sistema di innesco energetico formato dai “semi- cristalli” sistemati nella parte centrale inferiore del mezzo di trasporto, gli altri due strati costituenti l’involucro interno del sistema di trasporto invece dovranno servire da schermo elettromagnetico per non creare danni ai viaggiatori, creando una zona “protetta” dalle frequenze di innesco e funzionamento del mezzo, tale protezione potrebbe avvenire ad esempio tramite l’impiego di materiali con strutture cellulari tipo Teflon, Kevlar o altro, che sono perfettamente inerti rispetto i campi elettromagnetici.
Per spostarsi nello spazio quindi sarà necessario anzitutto innescare il sistema funzionante sul principio del “fotomoltiplicatore in cascata ad onde elettromagnetiche”, ed in base all’ambiente in cui ci si troverà ed alla distanza che si intenderà percorrere, bisognerà portarlo all’intensità energetica necessaria, e per imprimergli la direzione sarà necessario invece spostare il “centro energetico” del mezzo di trasporto, rispetto al suo “baricentro”; questa operazione ci porterà a creare una freccia energetica nella direzione in cui si intendete dirigersi; in cui la velocità di spostamento dipenderà essenzialmente da due fattori: 1) intensità energetica del sistema “fotomoltiplicatore a semi-cristalli”; 2) Distanza di “squilibrio” creata tra “baricentro” e “centro energetico” del mezzo di trasporto, insomma il sistema funziona come una specie di “fionda elettromagnetica”.
Per ritornare allo stato primario e quindi fermarsi, bisognerà rallentare la velocità rotativa di innesco reazione dei “semi-cristalli” usati come “fotomoltiplicatori”, e riportare la posizione di centro energetico in corrispondenza con il baricentro del mezzo di trasporto.
Naturalmente tutto il controllo del sistema energetico del mezzo di trasporto innovativo sarà affidato ai dei computer la cui memoria è costituita guarda a caso da dei cristalli di silicio, ed anche qui la storia vuole che la tecnologia del silicio che è una forma cristallina è apparsa soppiantando la vecchia tecnologia delle valvole termoioniche improvvisamente nel dopo ultima guerra mondiale, e non risulta nessun scopritore particolare con premi Nobel, ecc., e quindi molto probabilmente questa tecnologia è una ricaduta tecnologica derivante dallo studio eseguito in basi segrete USA di alcune navicelle spaziali cadute sulla Terra nel periodo del dopo-guerra.
Nella Base 51 U.S.A. si narra appunto che un gruppo di scienziati, stanno esaminando uno o più U.F.O. caduti sulla Terra, si pensa per guasti o errori di manovra, ma tutto questo è “top secret”.
Siccome tutto tace, le possibilità sono due: o stanno ancora cercando di capire come funzionano i loro propulsori, che non sono dei propulsori; oppure fanno i furbi hanno capito tutto, ma prima di tirare fuori le novità tecnologiche aspettano che finisca il Petrolio.

“Descrizione di funzionamento di un Fotomoltiplicatore
Lo strumento fotomoltiplicatore è basato sull’effetto fotoelettrico, che permette di amplificare notevolmente un debole segnale luminoso, trasformandolo in una corrente elettrica; quando una radiazione luminosa incide sull’elemento sensibile che nel fotomoltiplicatore funge da catodo (fotocatodo), questo emette elettroni per effetto fotoelettrico, che vengono convogliati da un campo elettrico su di una serie di dinodi.
Su ciascun dinodo gli elettroni si moltiplicano per effetto termoelettrico in un processo a cascata.
Sull’anodo alla fine del processo, sarà possibile ottenere un segnale sino ad un miliardo di volte superiore a quello inserito all’inizio del processo.
A seconda dell’elemento usato come catodo, si potranno costruire fotomoltiplicatori sensibili a tutto lo spettro di onde elettromagnetiche, che può andare dai raggi X all’infrarosso.
L’idea di utilizzare l’emissione secondaria di elettroni nelle fotocellule, fu di Slepian nel 1912.
I fotomoltiplicatori vengono attualmente già utilizzati per misurare radiazioni molto deboli, come ad esempio nei rivelatori di particelle a scintillazione; oppure in astronomia per amplificare deboli segnali luminosi provenienti da astri e galassie molto lontane.
Se tale principio fisico è valido per piccole energie, dovrebbe essere comunque valido per grandi energie; di qui la scelta tecnologica di seguire questa strada per creare, tramite il principio dei fotomoltiplicatori, una “bolla energetica elettromagnetica”, tramite la quale poter far funzionare il sopra citato “mezzo di trasporto innovativo”.


[xx(]
Come se fosse Antani... Il Conte Mascetti non avrebbe saputo esprimersi meglio. [:D]
Mamma mia! [xx(] [xx(]


Ultima modifica di Leandro il 29/12/2009, 15:32, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 29/12/2009, 16:25 
Credo il segreto di tutto stia nella gravità, se viene risolto il problema della gravità a catena le implicazioni sarebbero anche più sorprendenti e numerose.



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MessaggioInviato: 29/12/2009, 20:51 
Il Conte Mascietti dice: Per capire cos'è la gravità bisogna prima capire cosa si intende per dualità onda – particella che è uno dei grandi pilastri della scienza moderna su cui si sta lavorando intensamente, vederlo da una prospettiva diversa ci porterà a concepire il gioco infinito in cui materia ed energia si rincorrono in tutte le loro forme, dalla rotazione lenta delle galassie alle disordinate fughe di elettroni, come semplici giochi evolutivi della struttura del campo primordiale.
A tal proposito il fisico Gerard’t Hooft ipotizza che la geometria spazio-temporale e la distribuzione della materia in essa sarebbero definite da informazioni univoche che contengono tutte le caratteristiche dell’ universo; per cui la natura in tale ipotesi scientifica viene considerata come la madre di tutti i super-computer.
La meccanica quantistica, lo studio del “caos”, e la teoria delle superstringhe già ci hanno messo sulla buona strada per tentare di meglio “capire”; il problema è che tutta la nostra scienza è ancora troppo “divisa” per riuscire a fare il passo successivo, e qui ancora una volta il vecchio detto Latino “Dividi et impera” risulta essere vero ed attuale; infatti la nostra fisica fa un grande lavoro per “dividere” in categorie le varie stringhe energetiche che compongono l’universo ma troppo poco si concentra per capire gli scopi delle funzioni svolte da tali stringhe nel creato; tanto che una grande quantità di risorse è investita per costruire acceleratori di particelle con l’intento di scindere alcune di esse per ottenerne altre di natura “più piccola”; senza con questo capire che proprio per lo stesso paradosso che accompagnò la corsa tra “Achille e la tartaruga” noi possiamo continuare a “dividere” di tutto: segmenti, rette, stringhe energetiche ecc. all’infinito senza mai poter raggiungere la più piccola “particella” fondamentale del creato.
Grandi menti che hanno calcato il suolo di questa Terra come Nikola Tesla, Keeley, kozyrev, Ighina, ed altri erano già forse arrivati molto avanti nel capire questo concetto basilare.


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MessaggioInviato: 29/12/2009, 21:24 
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nuages ha scritto:

Il Conte Mascietti dice: Per capire cos'è la gravità bisogna prima capire cosa si intende per dualità onda – particella che è uno dei grandi pilastri della scienza moderna su cui si sta lavorando intensamente, vederlo da una prospettiva diversa ci porterà a concepire il gioco infinito in cui materia ed energia si rincorrono in tutte le loro forme, dalla rotazione lenta delle galassie alle disordinate fughe di elettroni, come semplici giochi evolutivi della struttura del campo primordiale.
A tal proposito il fisico Gerard’t Hooft ipotizza che la geometria spazio-temporale e la distribuzione della materia in essa sarebbero definite da informazioni univoche che contengono tutte le caratteristiche dell’ universo; per cui la natura in tale ipotesi scientifica viene considerata come la madre di tutti i super-computer.
La meccanica quantistica, lo studio del “caos”, e la teoria delle superstringhe già ci hanno messo sulla buona strada per tentare di meglio “capire”; il problema è che tutta la nostra scienza è ancora troppo “divisa” per riuscire a fare il passo successivo, e qui ancora una volta il vecchio detto Latino “Dividi et impera” risulta essere vero ed attuale; infatti la nostra fisica fa un grande lavoro per “dividere” in categorie le varie stringhe energetiche che compongono l’universo ma troppo poco si concentra per capire gli scopi delle funzioni svolte da tali stringhe nel creato; tanto che una grande quantità di risorse è investita per costruire acceleratori di particelle con l’intento di scindere alcune di esse per ottenerne altre di natura “più piccola”; senza con questo capire che proprio per lo stesso paradosso che accompagnò la corsa tra “Achille e la tartaruga” noi possiamo continuare a “dividere” di tutto: segmenti, rette, stringhe energetiche ecc. all’infinito senza mai poter raggiungere la più piccola “particella” fondamentale del creato.
Grandi menti che hanno calcato il suolo di questa Terra come Nikola Tesla, Keeley, kozyrev, Ighina, ed altri erano già forse arrivati molto avanti nel capire questo concetto basilare.


Il Conte Mascetti arriva tardi. Su questo forum si è già discettato a lungo di tutto ciò che nomini, e di buona parte di esso si è anche riso, con cognizione di causa. Non è citando nomi e parole a caso che si può fingere di conoscere ciò che si fa uscire dalla bocca. Soprattutto quando si ha la sfortuna di incappare in un interlocutore che invece la materia la conosce.
La fisica quantistica, caro Conte, è una cosa seria. Non è materia per Alchimia, New Age, Spiritualità e frasi fatte.

Poi sarei curioso di capire cosa c'entri questo tuo secondo post, con lo sproloquio (perchè di uno sproloquio si tratta) di cui al tuo primo post? Se posso darti un suggerimento, prova a non copiare e incollare pezzi di tuoi interventi già scritti su tutti i forum e i blog di Internet. Questo faciliterebbe l'innesco di una conversazione sensata su un argomento specifico.


PS: per capire cos'è la gravità, Conte, non è necessario scomodare la dualità onda-particella, a meno che non si voglia dire una cosa a caso per fingere di saperne a pacchi...


Ultima modifica di Leandro il 29/12/2009, 21:36, modificato 1 volta in totale.

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Dai Leandro sputa il rospo...come fanno secondo te i nostri amici alieni a viaggiare tra le stelle?Forse qualche dubbio sulla possibilità che gli ufo siano macchine aliene ce lo hai anche te visto che spesso sei dei nostri da quese parti [:p]



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Sempre che arrivino da altri pianeti, sempre che esistano a livello dimensionale nostro, sempre che.....

mi piace perche' .... si ipotizza....., guardiamo in faccia alla realta'....... nessuno ha la piu' pallida idea di come funzionino gli ovni,.....sempre che.......!!! [8D]



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Si Leandro, è chiaro che tu sia persona preparata in materia, io no ad esempio, e con piacere ti leggo, specie quando te la prendi con la new age (nun se ne po più) [^]
Però a questo punto il rospo lo devi ejettare!!!
Qual'è la tua idea? Un'idea ce l'hai per forza, sennò non stavi su questo forum......



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Cita:
tommaso ha scritto:

Dai Leandro sputa il rospo...come fanno secondo te i nostri amici alieni a viaggiare tra le stelle?Forse qualche dubbio sulla possibilità che gli ufo siano macchine aliene ce lo hai anche te visto che spesso sei dei nostri da quese parti [:p]


Se conoscesse queste informazioni, non solo sarebbe miliardario, ma in questo momento sarebbe in vacanza vicino alle Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione.... [;)]



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Noto con grande piacere che su questo sito c'è un sacco di gente simpatica, conviviale, ed aperta, ma che bello, bene ragazzi, continuate così che ci divertiamo un sacco.
Ancora auguri di buon anno a tutti, sinceramente e sopratutto senza polemica.


Ultima modifica di nuages il 30/12/2009, 21:12, modificato 1 volta in totale.

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http://alienscientist.com/

http://www.altrogiornale.org/_/content/ ... ontent.344

http://www.altrogiornale.org/_/content/ ... ontent.574

http://www.amasci.com/freenrg/tors/

http://www.hasslberger.com/phy/phy_10.htm

http://jnaudin.free.fr/html/torsion.htm

http://www.feandft.com/index2.htm

http://www.shipov.com/


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Visto che siamo in vena di link: per chi mastica l'amerrigano...
http://www.americanantigravity.com/



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Cita:
DigDug ha scritto:

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tommaso ha scritto:

Dai Leandro sputa il rospo...come fanno secondo te i nostri amici alieni a viaggiare tra le stelle?Forse qualche dubbio sulla possibilità che gli ufo siano macchine aliene ce lo hai anche te visto che spesso sei dei nostri da quese parti [:p]


Se conoscesse queste informazioni, non solo sarebbe miliardario, ma in questo momento sarebbe in vacanza vicino alle Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione.... [;)]


Non avrei saputo rispondere meglio [:D]


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MessaggioInviato: 31/12/2009, 20:29 
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DigDug ha scritto:

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tommaso ha scritto:

Dai Leandro sputa il rospo...come fanno secondo te i nostri amici alieni a viaggiare tra le stelle?Forse qualche dubbio sulla possibilità che gli ufo siano macchine aliene ce lo hai anche te visto che spesso sei dei nostri da quese parti [:p]


Se conoscesse queste informazioni, non solo sarebbe miliardario, ma in questo momento sarebbe in vacanza vicino alle Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione.... [;)]

T'è sfuggita l'ironia eh...? [8D]



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