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damomars ha scritto: Cita:
giusyna ha scritto: Cita:
damomars ha scritto:
Ok, però, bisogna dire che senza i macchinari non sarebbe ancora in vita! Quindi poi tanto naturale la cosa non è! Quello che voglio dire e che se non ci fosse la tecnologia attuale, sarebbe morta dopo l'incidente. E quindi il BUON DIO cosa avrebbe fatto!?
Pensa... se non ci fosse stato Qualcuno che avesse dotato l'uomo di intelligenza tutta la tecnologia di questo mondo non servirebbe ad una beata mazza... anzi... non esisterebbe proprio!!!
A ... scusa... Dio non ha merito in nulla giusto?
Piccola G
Allora se la metti da questo punto di vista dobbiamo guardare anche il rovescio della medaglia...! Perchè il BUON DIO che tanto pensa a noi ha voluto che Eluana si trovasse in queste condizioni........!? Io dico perchè noi siamo governati dal DESTINO e non da DIO e non ditemi che sono la stessa cosa..!
![Arrabbiato [:(!]](./images/smilies/UF/icon_smile_angry.gif)
Non si riuscirà mai a comprendere il perchè Dio voglia che accadano certe cose.
La mente umana non può capire fino in fondo il perchè di certi eventi se non alla luce di un esperienza di fede.
E' inutile continuare a parlare delle due filosofie di pensiero. Non si incontreranno mai...
In questo momento la cosa che mi preoccupa è una legge che deve essere varata per far decidere a ciuscuno sul diritto o meno di rifiutare assistenza medica (chiamandola accanimento terapeutico) in casi del genere.
Rabbrividisco in questo in quanto ci sono molte questioni che non sono state prese in considerazione... la prima tra tutte la volontà di una persona.
Partiamo dal presupposto che volere una determinata cosa in un momento non comporta una ferma ed assoluta volontà in ogni situazione. La gente cambia idea in continuazione e anche per me stessa avrei dei forti dubbi su una mia volontà espressa in un determinato momento che magari cambierebbe nel tempo o in una situazione differente dal momento in cui l'ho espressa. Quindi il diritto di cambiare idea e il bisogno di dover esprimere tempestivamente questa volontà.
In secondo luogo c'è da considerare anche chi non ha un idea in merito ed è suo sacrosanto diritto non averne una. Per quanto sia importante l'argomento credo oltre al diritto di schierarsi da una parte o dall'altra ci sia da tutelare il diritto di non schierarsi.
Infine la volontà o meno di sottoporsi ad un "accanimento terapeutico" è da valutare in base a quanto si conosce realmente delle terapie utilizzate e utilizzabili. Come posso esprimere un parere su un qualcosa che non conosco se non nel momento in cui ci sono dentro.
Un altro aspetto è definire con che criterio si da il diritto ad una persona di non voler essere "curato" in una situazione piuttosto che in un altra.
Mi vengono in mente tutte le persone che sono sottoposte a interminabili cure senza necessariamente essere in stato vegetativo permanente... persone che dopo un incidente vengono portate in ospedale per essere curate... e che magari dopo rimarranno inferme.... quindi secondo una propria volontà di fare ciò che si ritiene giusto per se stessi anche questi potrebbero non volere accettare di continuare una vita a metà.... quindi che si fa?
Allora perde anche il senso del soccorso... dobbiamo aspettare che l'aiuto venga richiesto in maniera esplicita e scritta per poter agire??? Ma è giusto questo?
L'accanimento terapeutico è un concetto a mio parere opinabile... ciascuno avrebbe il diritto di considerare "accanimento" ogni terapia che oggi viene impiegata per mantenere il più a lungo in vita qualunque malattia grave (vedi chi ha il cancro, piuttosto che la leucemia, l'aids ecc..) Perchè allora queste persone vengono portate in un pronto soccorso di urgenza quando magari avevano espresso la loro volontà a morire perchè scoraggiate da un esistenza di sofferenza?
E poi quando si ha realmente la capacità di prendere una decisione in merito? E i bambini, le persone che non hanno una capacità di valutazione in grado da poter capire le conseguenze di tale decisione? La categoria dei più deboli? Per loro chi decide? E con quale presunzione?
Un conto è dare un valore alla vita, un conto è dare un interpretazione della volontà di una persona. l'interpretazione è soggettiva a chi la da e non oggettiva. Poi il discorso della famiglia... si è tutto molto bello a parole... ma non sempre l'amore di una famiglia verso i propri è così scontato.... ci sono persone che con la famiglia non si parla nemmeno... quindi subentreranno gli amici? i conviventi?
Ci sono molte questioni da approfondire... e discutere.