Il frame è questo:
http://www.lpi.usra.edu/resources/lunar ... 84_med.jpge se vogliamo ingrandire il tutto ecco cosa otteniamo:
Immagine:
78,46 KBImmagine:
57,99 KBImmagine:
21,39 KBIl tanto celebrato Shard, alla fine, che ne dica Hoagland & C. è solo questo, nulla più, nulla meno, di questa piccola e sfocata ombra come ce ne sono a migliaia, e che tutti possono osservare e valutare.
Riguardo ai ritocchi Nasa… posso solo citarmi con ciò che scrissi nelle conclusioni di un articolo:
http://www.lunarexplorer.it/LaLunaDiArianna/?p=3"La realtà, a nostro modo di vedere, è che, a dispetto del fatto che oggi si possa reperire, con facilità ed un po’ ovunque (e cioè dai siti web degli Anomaly Hunters “amatoriali”, ai “raffinati” mega-spazi-web costruiti da blasonati Ricercatori – accreditati e non), una mole impressionante di dati e notizie, altrettanto si assiste ad uno sconcertante livellamento verso il basso della qualità degli Studi, delle Ricerche e delle Analisi che vengono svolte sull’Argomento.
Studi, Analisi e Ricerche le quali, malgrado l’impegno e la passione di milioni di persone, si rivelano sempre più spesso inconsistenti, inutilmente (e sfacciatamente) “commerciali” e, nel complesso, caratterizzate da una globale mediocrità.
Un esempio di recentissima “informazione e divulgazione-spazzatura” (oltre al “Marziano di Gusev Crater”)?
Pensate a quello che accadde subito dopo il landing della Sonda Phoenix: non appena apparvero sul Web i primi frames panoramici che mostravano un bagliore in lontananza, subito si imbastirono migliaia di discussioni che esponevano il presunto cover up della NASA sulla scoperta di una “evidente traccia di Intelligenza Aliena sul Pianeta Rosso”.
E non solo! Il peggio (ai limiti del cattivo gusto) è stato raggiunto con il tentativo (velleitario, ma persistente) di alcuni pseudo-ricercatori (degli autentici cialtroni, se si vogliono chiamare con il loro nome) i quali hanno parlato di presunte manipolazioni dei frames Phoenix.
Manipolazioni “Made in NASA“, ma realizzate “alla buona” ed ottenute a colpi di “Photoshop”.
Ma ci pensate? L’Ente Spaziale più grande ed importante (e potente) del Mondo, il quale, deliberata (non si sa come né da chi) la necessità di “censurare” alcune immagini, affida l’esecuzione del cover-up a qualche poveraccio armato solo di Buona Volontà e di “sfumini” digitali…
Ma andiamo: cerchiamo di essere razionali, se non altro!
Che il cover-up, a qualche livello (o, forse, a più livelli) esista, possiamo essere (anzi: siamo) d’accordo.
Ma un cover-up NASA, laddove posto effettivamente in essere, credeteci, verrebbe/è posto in essere utilizzando tecniche talmente evolute (altro che che Photoshop… evidentemente l’unico software di grafica e foto-ritocco conosciuto in Italia…) da non essere neppure teorizzabili, al momento, dai “Complottasti della Domenica”.
E poi, pensateci, forse non proprio tutti quelli che lavorano per la NASA sono degli incompetenti al punto che qualsiasi adolescente, standosene a casa propria, bello seduto e tranquillo davanti al suo pc, può smascherare in “5-minuti-5#8243; di lavoro…"
Sarò stato un po’ duro? Mah… forse il contrario, eheh!
Un caro saluto!