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Marziano
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MessaggioInviato: 08/02/2009, 12:15 
Ciao greenwarrior, anche a te ti chiedo la stessa domanda: hai mai assistito almeno per 1 mese una persona che fa una vita da vegetale?

Dopo 1-2 anni che sei immobile aumentano le complicazioni neurologiche ad esempio le crisi epilettiche non so se lo sai cosa sono le crisi epilettiche e se hai mai visto una persona che ha una crisi epilettica?
Comunque Eluana adesso dopo 17 anni é più una persona tenuta in vita con la chimica che con cibo naturale, non so se questo riesci a capirlo!

Ti chiedo solo di andare a provare almeno 1 mese per vedere a quale trattameno farmaceutico vengono assistite queste persone e non centra niente l' eredità o altre cose schifose che ci sono in questa vita!!!

Per favore prima di scrivere andate a provare sul campo GRAZIE!!!!!!


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 13:04 
Cita:
xkjes ha scritto:

Ciao greenwarrior, anche a te ti chiedo la stessa domanda: hai mai assistito almeno per 1 mese una persona che fa una vita da vegetale?

Dopo 1-2 anni che sei immobile aumentano le complicazioni neurologiche ad esempio le crisi epilettiche non so se lo sai cosa sono le crisi epilettiche e se hai mai visto una persona che ha una crisi epilettica?
Comunque Eluana adesso dopo 17 anni é più una persona tenuta in vita con la chimica che con cibo naturale, non so se questo riesci a capirlo!

Ti chiedo solo di andare a provare almeno 1 mese per vedere a quale trattameno farmaceutico vengono assistite queste persone e non centra niente l' eredità o altre cose schifose che ci sono in questa vita!!!

Per favore prima di scrivere andate a provare sul campo GRAZIE!!!!!!


Fortunatamente no!! e sono addolorato per chi ha provato o prova tuttora esperienze del genere. Come postato in precedenza, non ho idea di come potrei comportarmi in una simile situazione e non giudico chi fà una scelta piuttosto che un altra. Nel mio intervento, se lo hai letto bene, non esprimo giudizi ne pro ne contro, ma metto in risalto le incongruenze di chi prende posizioni speculative. La sofferenza di chi assiste persone in condizioni simili è ammirevole, ma non è loro diritto decidere chi debba morire o vivere, basandosi su presupposti soggettivi. Allora sprariamogli subito ed evitiamo di dire sciochezze, almeno rispettiamo chi si trova nella medesima situazione ma ha fatto scelte diverse, sacrificando la propria esistenza nell' assistere un proprio caro nella speranza ( mai vana ) che possa avvenire un miracolo.


Ultima modifica di greenwarrior il 08/02/2009, 13:11, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 13:52 
No i miracoli non esistono quelli che credono ai miracoli hanno una percezione della vita errata, non ho mai sentito di un miracolo o un miracolato vivere in eterno, il salto in un altra dimensione lo facciamo tutti!

Le persone che vogliono Eluana ancora attaccata a questa realtà non pensano con la loro testa ma con la testa del vaticano la loro religione li ha accecati come tutte le religioni é un modo per controllare il popolo, se loro dicono che per stare bene bisogna soffrire allora dobbiamo credeci. Dai continuiamo a crederci a queste bugie


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 14:06 
Eluana: è eutanasia?

Dopo 16 anni di coma irreversibile, potrà smettere di essere alimentata grazie a una sentenza del tribunale di Milano. Ma il Vaticano non ci sta

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Fonte: http://liberoblog.libero.it/attualita/bl8089.phtml

«Quello che dice il Vaticano vale per il Vaticano, quello che diceva mia figlia vale per mia figlia». Così ha risposto Beppino Englaro alle critiche arrivate dalla Chiesa alla sentenza emessa dal Tribunale civile di Milano che permette di interrompere l'alimentazione forzata a sua figlia. Eluana Englaro è in coma irreversibile da 16 anni, quando la sua vita è rimasta sospesa in seguito a un incidente.

Dal 1999 suo papà stava lottando per questo: «La sua vita si è fermata la sera del 18 gennaio 1992 quando avvenne quell'incidente. Da quel giorno ne sono passati 16 anni, 5 mesi e 21 giorni di "non vita" in totale spregio delle sue volontà e della sua dignità di essere umano - racconta -. Perdere una figlia è umano, ma la vera tragedia è non rispettare le sue volontà». Perché Eluana sin da ragazzina aveva espresso, lo riconosce la Corte d'Appello, la convinzione di non voler essere tenuta in vita artificialmente. Convinzione rafforzatasi quando, il 17 gennaio 1991 un suo carissimo amico, Alessandro, deceduto alcuni anni or sono, rimase coinvolto in un incidente di moto entrando in coma profondo senza mai più riprendersi. Anche la stessa Eluana versa in uno stato vegetatitvo da cui non potrà mai riprendersi. Ne è certo, Riccardo Massei, direttore del reparto Anestesia e rianimazione dell'ospedale Lecco e medico curante di Eluana. «Il suo è uno stato vegetativo che non ha mai avuto una variazione clinica che potesse far pensare ad una ripresa della coscienza della ragazza - dice - Siamo assolutamente certi che non riprenderà coscienza».

Secondo il Vaticano, però, questa sentenza è impugnabile: «È di fatto un'azione di eutanasia», dice monsignor Rino Fisichella. Non nascondiamoci dietro un gioco di parole - sostiene il presidente della Pontificia Academia Pro Vita -. Assisteremo purtroppo, con dolore e tristezza, alla morte provocata di una persona». Né, per mons. Fisichella, ci si può appellare al fatto che la ragazza quando era ancora in salute avrebbe espresso la volontà di non essere mai mantenuta in vita dalle macchine: «È questo - spiega - un argomento strumentale, perché nessuno può presentare testimonianze in proposito e qualora ciò fosse stato detto, questo non giustifica la decisione di togliere il nutrimento: tante volte in un momento di crisi ci si lascia andare a frasi di sconforto, ma non per questo un giudice può autorizzare un'azione di morte perché le intenzioni si modificano nel corso del tempo e della vita, a seconda delle esperienze che vengono vissute e c'èsempre la possibilità di un ripensamento, di una ritrattazione».



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 08/02/2009, 14:27 
Cita:
xkjes ha scritto:

No i miracoli non esistono quelli che credono ai miracoli hanno una percezione della vita errata, non ho mai sentito di un miracolo o un miracolato vivere in eterno, il salto in un altra dimensione lo facciamo tutti!

Le persone che vogliono Eluana ancora attaccata a questa realtà non pensano con la loro testa ma con la testa del vaticano la loro religione li ha accecati come tutte le religioni é un modo per controllare il popolo, se loro dicono che per stare bene bisogna soffrire allora dobbiamo credeci. Dai continuiamo a crederci a queste bugie


La vita di per sè è un miracolo.

PS. Io penso con la mia di testa e non con quella del Vaticano. Pur essendo cattolico e riconoscendo i limiti delle religioni, non mi sento affatto controllato, Le mie battaglie le conduco all' interno della religione a cui appartengo, per cercare di migliorarla.

Oltre al capitale, dovresti leggere anche qualche testo sacro, qualsiasi tu voglia. E' certo più facile accusare senza "le prove" che non cercare il confronto e la sfida. Spero che la tua considerazione venga dai tuoi pensieri e non sia stata condizionata da cose o persone, altrimenti ti metteresti alla stregua di coloro che si lasciano influenzare.


Ultima modifica di greenwarrior il 08/02/2009, 14:30, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 15:59 
Verissimo la vita é di per sé un miracolo éd é per questo che ti chiedo di andare ad assistere giorno e notte queste persone che vivono da vegetali e poi mi darai la tua risposta!

Ho 40 anni nessuno mi condiziona quello che penso proviene dalle mie esperienze di vita tra tante sofferenze e piccole soddisfazioni


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 17:30 
Mi piacerebbe ricordare al Mons. Rino Fisichella, anche se purtroppo non credo si metta a leggere queste pagine, che la morte di Eluana non sarà una morte provocata... nessuno le sta iniettando niente, così come nessuno sta intervenendo in alcun modo.
Anzi, il contrario. Nessuno sta intervenendo, in primis il sondino che le permetteva di essere alimentata. In questo modo morirà in maniera indiretta, per mancanza di alimentazione, e non in maniera diretta, per via di una siringa, ad esempio.
Quindi chi non deve giocare con le parole è proprio il vaticano.


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 18:14 
Cita:
Knukle ha scritto:

Mi piacerebbe ricordare al Mons. Rino Fisichella, anche se purtroppo non credo si metta a leggere queste pagine, che la morte di Eluana non sarà una morte provocata... nessuno le sta iniettando niente, così come nessuno sta intervenendo in alcun modo.
Anzi, il contrario. Nessuno sta intervenendo, in primis il sondino che le permetteva di essere alimentata. In questo modo morirà in maniera indiretta, per mancanza di alimentazione, e non in maniera diretta, per via di una siringa, ad esempio.
Quindi chi non deve giocare con le parole è proprio il vaticano.


Allora,
Sono perfettamente daccordo con il concetto espresso da greenwarrior.
Questa è EUTANASIA bella e buona.
A chiunque e sottolineo a chiunque, togliessero il nutrimento finirebbe con il morire.....
E' questo che sostiene la Chiesa.
L'accanimento terapeutico è la CURA di una MALATTIA e non il sostentamento nutritivo.
Hanno detto più volte che senza queste medicine antiepilettiche sarebbe già morta ebbene.... toglietele queste medicine.... non la nutrizione.
Poi è discutibile quanto volete se c'è un diritto a questo o no... ma santo cielo vorrei vedere se togliendo acqua e cibo a ciascuno di voi riuscireste a campare...

Non scherziamo... E' un intervento diretto eccome. Qua non si lascia morire una persona... la si fa morire.

Non si vuole continuare a curarla? Perfetto toglietele i farmaci.... non il nutrimento!!! Allora è un discorso coerente...

Per xkjes:

Tu non sai nulla di me.... e non sai cosa ho dovuto passare e con chi.
Se ti può consolare posso dirti che ho avuto una situazione analoga.
Mio padre prima di andarsene ha fatto 20 giorni in terapia intensiva. Se avesse superato la terapia intensiva sarebbe stato per lui l'inferno peggiore che avesse mai potuto vivere, e per noi (me e mia madre) idem. Con questo ti dico solo che se mai qualcuno avesse provato a mettere fine volontariamente alla sua vita me lo sarei sbranato vivo.
Ci sono realtà e situazioni che comprendo molto bene, più di chiunque altro.
Mio padre non solo aveva problemi al cuore ma anche forti disturbi psichici che avrebbero reso la sua esistenza ancora più sofferente di quella che aveva già vissuto prima di finire su quel letto di ospedale.
Hai idea di come ci si sente a incoraggiare un uomo che non ha mai accettato uno stato di salute già abbastanza "critico".
Se solo avessi vissuto 1 anno quello che io ho vissuto per 23 anni capiresti che avrei tutte le giustificazioni del mondo per assecondare il tuo pensiero.
Sai qual'è stato il miracolo nella mia vita? La disperazione non l'ha mai avuta vinta.
Perdonami ma tu non vedi miracoli nè miracolati.... beh se vuoi incontriamoci e ne vedrai una in faccia! Se oggi sono qua a scrivere è un miracolo!!! Perchè ti posso garantire che passare determinate esperienze e situazioni avrebbero portato al suicidio buona parte di tutti quelli che oggi chiedono la morte di Eluana.

Non tutti quelli che hanno vissuto esperienze analoghe reagiscono allo stesso modo... non tutti vogliono la stessa cosa.
I momenti bui e di sconforto si hanno sempre e comunque... tuttavia non ho mai lasciato che questi momenti determinassero il mio modo di vedere la vita e di amare qualcuno (nel mio caso mio Padre).

Oggi sono orgogliosa di poter dire che ho fatto di tutto per lui con i miei limiti e le mie difficoltà. E la stessa cosa mia madre.


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 19:58 
Ma i farmaci servono solo per prevenirle degli "ictus"...
(Comunque il padre non ci stava quasi mai... QUESTA E' LA PIU' PROPAGANDATA CONDANNA A MORTE CHE SI EFFETTUERA' UFFICILAMENTE IN ITALIA! E la più lunga agonia mai imposta ad un ESSERE VIVENTE!) E, scusate, gurdate a che partito è iscritto il padre... e capirete il perchè di questo SCHIFO; la scusa di far entrare UFFICIALMENTE L'EUTANASIA IN ITALIA: chi non serve, caput!



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 08/02/2009, 20:38 
Cita:
[red]! E la più lunga agonia mai imposta ad un ESSERE VIVENTE


Questa non l'ho capita... scusa eh.
L'agonia non gliel'ha imposta nessuno... ma un incidente, e ora stanno cercando di liberarla. :O


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 20:55 
Mi dispice di non essere stato chiaro: ORA VIVE, L'AGONIA gliela stanno PROPINANDO ORA, con la mancanza di ACQUA e di CIBO!
E LA COSA PIU' ATROCE E' CHE QUASI CERTAMENTE LEI SA' TUTTO! Come molti in coma...
Ma "fa niente..." Ma il SORRISI che HA SPORADICAMENTE DISPENSATO (stando a testimonianze) ERANO SOLTANTO "SPASMI MUSCOLARI"! Comodo, èh?



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Mi dispice di non essere stato chiaro: ORA VIVE, L'AGONIA gliela stanno PROPINANDO ORA, con la mancanza di ACQUA e di CIBO!
E LA COSA PIU' ATROCE E' CHE QUASI CERTAMENTE LEI SA' TUTTO! Come molti in coma...
Ma "fa niente..." Ma il SORRISI che HA SPORADICAMENTE DISPENSATO (stando a testimonianze) ERANO SOLTANTO "SPASMI MUSCOLARI"! Comodo, èh?


Appunto, se sa tutto, immagina stare il 99% della giornata solo, senza potersi muovere, neanche un pollice, guardando solamente il soffitto. Deve essere una delle torture più assurde che si possa immaginare, da diventare pazzi.


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 21:48 
Ufologo 555 ha scritto:
[Ma i farmaci servono solo per prevenirle degli "ictus"...
(Comunque il padre non ci stava quasi mai... QUESTA E' LA PIU' PROPAGANDATA CONDANNA A MORTE CHE SI EFFETTUERA' UFFICILAMENTE IN ITALIA! E la più lunga agonia mai imposta ad un ESSERE VIVENTE!) E, scusate, gurdate a che partito è iscritto il padre... e capirete il perchè di questo SCHIFO; la scusa di far entrare UFFICIALMENTE L'EUTANASIA IN ITALIA: chi non serve, caput!


La cosa più atroce é questa frase che hai scritto, suo padre non andava a trovarla spesso perché non la voleva vederla in quelle condizioni la vuole ricordarla quando era viva e qua non centra niente di che partito sei! Ti rendi conto di cosa hai scritto!!!
Eluana era un albero che é statto abbattuto 17 anni fa e l hanno sostituito mettendo un albero di plastica e vi hanno fatto credere che lei era viva che saltava mangiava ascoltava musica osservava il sole alzarsi e tramontava e tante altre cose SVEGLIAAAAAAAAAAA

KNUKLE é inutile farglielo capire questo oppure non lo vogliono capire!


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MessaggioInviato: 08/02/2009, 22:44 
Per giusyna

Per me tu non sei una miracolata sei solo una sopravissuta alle sofferenze della vita hai resistito e resisterai ancora per molto tempo ma questo non é miracolo, anche se ci incontriamo io non vedrei il miracolo ma vedrei una donna che ha avuto esperienze dolorose ed é sopravissuta se ci tieni a vederci di persona mandami un e-mail in privato.


Ultima modifica di xkjes il 08/02/2009, 22:45, modificato 1 volta in totale.

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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Ma i farmaci servono solo per prevenirle degli "ictus"...
(Comunque il padre non ci stava quasi mai... QUESTA E' LA PIU' PROPAGANDATA CONDANNA A MORTE CHE SI EFFETTUERA' UFFICILAMENTE IN ITALIA! E la più lunga agonia mai imposta ad un ESSERE VIVENTE!) E, scusate, gurdate a che partito è iscritto il padre... e capirete il perchè di questo SCHIFO; la scusa di far entrare UFFICIALMENTE L'EUTANASIA IN ITALIA: chi non serve, caput!


Concordo pienamente.
Se penso a quanti sono nelle stesse condizioni o in condizioni simili rabbrividisco dopo un precedente come quello che si sta artatamente creando.

Un caso fra i tanti, quello di Raffaella Di Marzo raccontato dal giornalista Giulio Meotti.

6 febbraio 2009

A 200 metri dalla Quiete di Eluana c’è Raffaella
Storia di una ragazza che vive nell’accanimento dell’amore dei cari
Alle pareti della stanza di Raffaella Di Marzo c’è il suo diploma di segretaria d’azienda. “Ma il destino ha voluto che non potesse mai prenderlo in mano, si è sentita male prima”, dice il fratello Paolo. Ad appena 200 metri dalla casa di cura “La Quiete”, dove è ricoverata da tre giorni Eluana Englaro, Raffaella è distesa nel suo letto ortopedico. E’ vent’anni che si trova nella stessa condizione di Eluana, ma la sua storia non è mai stata al centro di una guerra politica, giudiziaria e medica.

Questa splendida ragazza aveva 25 anni quando fu operata per una calcolosi. Seguirono l’arresto cardiaco, il coma e l’anossia cerebrale. Per quattro anni rimase in ospedale, la portarono in un centro d’eccellenza a Innsbruck. Poi a casa, nell’appartamentino lungo un bel viale di Udine dove ci ricevono Paolo e Giustina Di Marzo, fratello e cognata di Raffaella. Raffaella ha 44 anni e il suo viso ha tratti dolci e tondi, si è ingrandito, ha preso vigore, è diventato parte della sua postura. Nel 2002 sono scomparsi i suoi genitori, erano sempre stati loro a prendersi cura della figlia. Poi sono subentrati Paolo e la moglie Giustina. Hanno una figlia e tirano avanti con una piccola edicola in città, hanno dovuto lasciare i lavori precedenti per dedicarsi a Raffaella. Paolo fa una vita di sacrifici, si alza ogni mattina alle tre, perché “devo essere a casa nel pomeriggio per dare una mano”. “I miei genitori si sono sacrificati per lei fino alla loro morte, i medici ci proposero anche di sistemarla a ‘La Quiete’, ma noi rifiutammo, volevamo che stesse a casa, che fosse parte di noi. Raffaella è come Eluana, solo che a mia sorella il sondino entra direttamente nello stomaco per nutrirla. Mia sorella è viva, è come immersa in una esistenza parallela, reagisce quando le mettiamo su la musica o la accarezziamo. Non esiste più la Raffaella di prima, ora vive nel suo mondo, ma nessuno può dire che è morta. Non lo ammetto. Vengano a vederla”.

Due piccoli armadi, un lettino, una poltrona con le ruote per portarla in giro per casa, qualche peluche, un quadro, tante fotografie e poi eccola lì Raffaella, con la sacca che la alimenta, davanti a una finestra che dà su un bel cortile. Appena entriamo nella stanza, la moglie di Paolo esclama: “Raffi, guarda che bella visita hai oggi?”. Raffaella segue la voce della cognata, si volta, accenna un sorriso, una smorfia, difficile dire cosa sia. Ma è viva. Spalanca gli occhi. “A pochi passi da qui, alla casa di riposo ‘La Quiete’, una donna come mia sorella vogliono privarla dell’acqua e del cibo. Mi chiedo che ne sarà di tutti i sacrifici che io, mia moglie, mia figlia e i miei genitori abbiamo fatto in questi vent’anni?”. I coniugi Di Marzo mi mostrano un dvd con i momenti più felici di Raffaella, si vede lei che ascolta la musica e che ride, sembra compiacersi della presenza dei suoi cari. “Adora la musica di Albano e Romina, Raffi reagisce molto di più quando le mettiamo la musica dei suoi tempi”, spiega Giustina, una donna minuta e concreta. “Se le metto sul collo le mie mani fredde, Raffi si innervosisce e si arrabbia”.

Paolo non capisce come si sia arrivati a questo, a portare una giovane donna accudita dalle suore in un istituto per anziani a farla morire. “E’ una crudeltà inaudita, è come un rifiuto della vita, questa gente ha un concetto estetizzante dell’esistenza umana, sono molto ideologici”. Anni fa Raffaella era più passiva, poi è diventata più partecipe. “Se le facciamo ascoltare Tiziano Ferro si emoziona, una musica che lei non aveva mai sentito da ragazza. Rispetta il ciclo della notte e del giorno, ha le mestruazioni, reagisce al caldo e al freddo, il suo ipotalamo funziona. Non assume farmaci, solo il Tavor per dormire a volte, ma lo prendono anche le persone ‘normali’, no? Una volta ogni cinque mesi un infermiere viene a cambiarle il sondino. Per noi sarebbe anormale se Raffaella non ci fosse, siamo noi ormai che abbiamo bisogno di lei”. Vogliono mostrarmi come la alimentano. “Venga venga a vedere il famoso accanimento terapeutico”, scherza il fratello. E’ una sacca color sabbia, dentro c’è quel che le occorre. “Con una siringa poi le diamo da bere. Anche mia figlia di undici anni le dà da mangiare in questo modo, che crudeltà non è vero?”. “Non ti accanire”, scherza Paolo con la moglie quando lei, con la siringa, le aggiunge un po’ d’acqua. La Asl passa il letto, i pannolini e l’alimentazione. Punto. Tutto il resto, compresa una badante che li aiuta nei lavori domestici, è a carico della famiglia.

Giustina e Paolo si sono conosciuti in ospedale, lui era già impegnato a seguire la sorella. “Noi non facciamo mai le ferie, non possiamo permetterci di andare via come fanno altre famiglie, al massimo Giustina porta nostra figlia dai nonni in Polonia”. E’ da lì che viene sua moglie. “Raffaella non esce mai di casa, a meno che non ci siano degli esami da fare. Pensi che il condominio ci ha persino negato di montare l’ascensore. Al massimo la portiamo in salotto, a lei piace molto la tv e la luce del giorno”. In camera di Raffaella c’è un quadro con tante sue foto da ragazza. Una in montagna sotto la neve, un’altra in riva al lago di Cavazzo, vicino a Udine, una sul ponte dei sospiri a Venezia. Ha una camicetta gialla, sorride, è nel fiore dei suoi anni. “Voglio rendere noto tutto il mio sdegno e orrore per una sentenza che introduce per la prima volta in Italia la pena di morte, e non per criminali incalliti, ma per un’ammalata che non è in grado di difendersi, che ha bisogno solo di amore e di cure da parte di persone che le vogliono bene. Mia sorella conduce una vita degna di essere vissuta, all’inizio è stata dura e lo è ancora, ma per noi è diventata una cosa naturale. Nostra figlia è nata conoscendo la zia sempre in questa condizione”. Paolo tocca spesso Raffaella. “E’ un rapporto fatto di carezze, sensazioni, baci. A Beppino Englaro vorrei dire: ‘La porti a casa, provi che significa’”.

“E’ possibile che siamo diventati così spietati e freddi?”, domanda Giustina. “Quando noi ci ammaliamo le trasmettiamo i virus, Raffi ha il raffreddore come noi, la gente queste cose non le sa, si immagina dei tronchi umani senza reazioni. Ma va bene così a noi, a nostra figlia diciamo sempre quanto sia importante aver cura della propria vita e forse è diventata la bambina responsabile che è per il fatto di aver visto che si può vivere anche come sua zia. Lei pensi che se Paolo entra a casa e non va a salutarla, Raffaella emette dei mugolii, come se si lamentasse, smette quando lui la accarezza”. Interviene Paolo: “Io capisco che la gente abbia timore di queste realtà, infatti ogni estraneo che si trova di fronte a mia sorella reagisce con disagio”. Giustina dice che “con me Raffaella ride di più perché io le faccio gli scherzi, mentre con suo fratello, beh con lui è più affettuosa. Forse è il legame di sangue”. I coniugi Di Marzo si sentono fortunati: “Ci sono persone in condizioni peggiori. Conosciamo una donna il cui figlio a un anno si sentì male. Oggi ne ha 40, loro stanno diventando vecchi e non sanno a chi lasciarlo. Per noi è un sollievo che Raffaella sia così, fa parte di noi, è lei a sentirsi e a comportarsi come una della famiglia. E’ un sacrificio enorme per noi, ma non possiamo farcela se nella società ci sentiamo soli. Troppo facile chiedere il silenzio mentre si fa questo a una donna disabile come Eluana”.

di Giulio Meotti



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"...e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire"
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