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MessaggioInviato: 24/02/2010, 20:06 
Un mio brevissimo ... pensiero.


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Per come la vedo io, ormai da anni, se i Governi del Mondo dicessero quello che vorremmo sapere non esisterebbero più TALI GOVERNI (quindi il Potere!), ed i terrestri si unirebbero (anche per paura) in un solo Governo, "stringendoci" e sentendoci di colpo, tutti uniti, tutti uguali, tutti fratelli di fronte ad un Qualcuno che è LA' FUORI...
Riterreste che chi detiene il cosiddetto POTERE molli facilmente il "Suo boccone" per darlo gratuitamente in "pasto" all'Umanità ....?
Fin tanto che Loro ci osservano e attendono, magari, il momento propizio per un colloquio serio con noi, nessuno parla ... Per me è ... semplice!
Questo è il "perno del "debunking" !



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MessaggioInviato: 25/02/2010, 20:06 
La Propulsione degli UFO: una nuova teoria?

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Uno scienziato cerca di spiegare la propusione degli UFO

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17 Febbraio 2010 11.01 - Di: DigDug - UFO PLANET. UFOFORUM.IT
(Fonte: mmdnewswire.com)
http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=8490


Numerose teorie sono state elaborate sin dalla prima ufficiale comparsa degli UFO nel tentativo di spiegare le loro modalità di propulsione.

Il primo fu il Tenente Jean Plantier nel 1953 a tentare di dare una spiegazione, conclusasi poi con il suo libro pubblicato nel 1955 dal titolo " La propulsione dei dischi volanti per azioni dirette sull'atomo". Per tornare ai giorni nostri Claude Poher nel 2006 elaborò una teoria scientifica (http://www.universons.com) che però non poteva giustificare la scomparsa degii UFO e i loro spostamenti istantanei .

Questa lacuna potrebbe essere stata colmata dal recente lavoro del professor Stoyan Sarg scienziato, ricercatore e scrittore, attualmente presso l'università York di Toronto.

Nato in Bulgaria, Sarg ha conseguito una laurea in ingegneria e ha ottenuto un dottorato un fisica. La sua carriera è iniziata con i progetti di ricerca spaziali coordinati dall'ex Unione Sovietica per i programmi internazionali "Intercosmos" - http://fr.wikipedia.org/wiki/Intercosmos .

Emigrò in Canada nel 1991 e successivamente partecipò a progetti per il Canadian Space Agency. Oggi, Sarg si concentra sul ruolo di educatore e scrittore.

Dopo un'entusiasmante opera sulla teoria unificata "Supergravitazionale" (Documento PDF della Prefazione http://www.helical-structures.org/Book_BSM/Preface.pdf), Sarg si è concentrato sulle manifestazioni fisiche degli UFO ed ha tentato di spiegare la natura del fenomeno attraverso una teoria completamente rivoluzionaria

Secondo Sarg, la natura dei fenomeni UFO è ancora considerata un mistero, perché gli effetti fisici osservati e registrati non sono spiegabili in termini di fisica moderna ed in tradizionali sedi.

Fornendo prove schiaccianti, Sarg sostiene che la comminutà scientifica dovrebbe rivedere alcune idee sulla gravità e la propulsione in rapporto ai voli spaziali.


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Con questo spirito, Sarg ha presentato una teoria chiamata "Le strutture della materia - Teoria unificata della Supergravità", che prevede un effetto chiamato "Reazione stimolata anormale alla forza di gravità".

Essa si basa su di un processo sulle interazioni quantiche oscillanti all'interno di coppie di ioni e di elettroni nel "continuum spazio-tempo". Secondo, Sarg l'effetto potrebbe portare allo sviluppo di un nuovo sistema di propulsione per una navetta spaziale.

il libro, pubblicato lo scorso ottobre, è una miscela di analisi teorica; i risultati e le esperienze legate alle nuove tecnologie che consentono di nutrire e guidare un velivolo spaziale.

Nel libro sono presenti numerose illustrazioni e disegni, e si cerca di dimostrare la fattibilità del metodo di propulsione e offre una buona base per future ricerche.

Sarg non si accontenta di elaborare una complessa teoria e promettente, ma cerca di smuovere "l'establishment" scientifico:

"Una seria indagine sul soggetto UFO non è all'ordine del giorno nella comunità scientifica nonostante l'ampio database di osservazioni e molti dati fisici registrati".

"Semplicemente non possiamo ignorare le prove, perché il fenomeno sembra contraddire le leggi della fisica. Al contrario, alcuni presupposti adottati devono essere rivisti."

Dobbiamo notare che questo scienziato è uno tra i pochi che hanno il coraggio di sollevare il velo di schermo e disprezzo che caratterizza la maggior parte della comunità scientifica quando si tratta l'argomento UFO.

Pertanto, è interessato a servirsi dall'imponente numero di dati accumulati da oltre sessanta anni, che lo aiuteranno ad elaborare nuove ipotesi, aprire nuovi orizzonti sia in fisica teorica e sperimentale, astronomia, chimica ecc….

Sarg espone le sue teorie e pubblicazioni su di un sito web "http://www.helical-structures.org/", che comprende anche un gruppo di discussione su Yahoo: "The Helical Structure Forum (HSF) il cui credo è: "Discutere promuovere avanzate conoscenze scientifiche sulle strutture fisiche in natura dalla micro alla macro scala. HSF cerca un nuovo approccio allo studio dei fenomeni naturali in diversi settori della fisica. I principi di "oggettività reale", la casualità e la comprensione logica sono molto osservati.



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MessaggioInviato: 26/02/2010, 19:29 





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MessaggioInviato: 27/02/2010, 09:34 
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Ufologo 555 ha scritto:

Per come la vedo io, ormai da anni, se i Governi del Mondo dicessero quello che vorremmo sapere non esisterebbero più TALI GOVERNI (quindi il Potere!), ed i terrestri si unirebbero (anche per paura) in un solo Governo, "stringendoci" e sentendoci di colpo, tutti uniti, tutti uguali, tutti fratelli di fronte ad un Qualcuno che è LA' FUORI...
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Fin tanto che Loro ci osservano e attendono, magari, il momento propizio per un colloquio serio con noi, nessuno parla ... Per me è ... semplice!
Questo è il "perno del "debunking" !

Non è però (forse) uno degli ultimi step del programma del NWO?



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MessaggioInviato: 27/02/2010, 13:19 
Chi lo sa ...?



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MessaggioInviato: 27/02/2010, 14:18 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Chi lo sa ...?

Qualcuno di sicuro ci sarà [8D]



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MessaggioInviato: 28/02/2010, 20:15 
Chihuahua UFO Crash
Chihuahua - Mexico - August 1974



To: All Deneb Team Members
From: JS
Date: 23 Mar 1992
Object: Risultati della ricerca sul crash del disco di Chihuahua


Il 25 Agosto 1974, alle ore 22.07, il radar della Difesa Aerea US rilevò un oggetto sconosciuto che dal Golfo del Messico si avvicinava allo spazio aereo degli Stati Uniti. Originariamente l'oggetto era stato tracciato a 2,200 nodi (2,530 mp/h) su una zona di 325 gradi e ad una altitudine di 75.000 piedi, un percorso che potrebbe intercettare il territorio degli Stati Uniti circa quaranta miglia a sud-ovest di Corpus Christi, Texas. Dopo circa sessanta secondi di osservazione, alla posizione di 155 miglia a sud-est di Corpus Cristi, l'oggetto rallentò a circa 1,700 nodi (1,955 mp/h) nodi, girò a 290 gradi, e iniziò una lenta discesa. Entrò nello spazio aereo Messicano circa quaranta miglia a sud di Brownsville, Texas. Il radar lo tracciava approssimativamente a circa 500 miglia a un punto vicino alla città di Coyame, nello stato di Chihuahua, non lontano dal confine con gli Usa. L'oggetto improvvisamente scomparì dagli schermi radar.
Durante il sorvolo dello spazio aereo Messicano, l'oggetto si livellò a 45.000 piedi, poi scese a 20.000 piedi. La discesa è stata livellata nei passaggi, non fu una curva o una linea retta, e su ciascun livello si è mantenuto per circa cinque minuti.

L'oggetto fu tracciato da due diverse installazioni radar militari. Sarebbe stato entro il raggio del radar civile di Brownsville, ma si presume che nessun radar civile avesse rilevato l'oggetto a causa della mancanza di tali rapporti.

Il punto di scomparsa dagli schermi radar era in una zona arida e scarsamente popolata del Messico settentrionale. In un primo momento si pensava che l'oggetto fosse sceso sotto l'orizzonte del radar e un orologio cronometrò il tempo di “riemersione” dell'oggetto. Non si verificò.
All’inizio si pensava che l'oggetto potesse essere una meteora, a causa della velocità elevata e discendente della traiettoria di volo. Ma solitamente le meteore viaggiano a velocità più elevate, e scendono in un arco liscio e non in "passi". E le meteore normalmente non cambiano direzione di 35 gradi. Poco dopo ci fu una segnalazione di rilevamento della difesa aerea. Tuttavia, prima di una qualsiasi forma di intercettazione (scramble), l'oggetto andò sopra una zona che non sarebbe immediatamente sopra il territorio degli Stati Uniti. L'allerta cessò venti minuti dopo la scomparsa dell'oggetto dallo schermo radar.
Cinquantadue minuti dopo la scomparsa, il traffico radio civile indicò che un aereo civile atterrò in quella zona. Ma era chiaro che l'aereo era partito dall’Aeroporto Internazione di El Paso, con destinazione Città del Messico, e non poteva, pertanto, aver visto l’oggetto tracciato sopra il Golfo del Messico.

Fu osservato, tuttavia, che entrambi erano scomparsi nella stessa zona e alla stessa ora.

Il giorno dopo, con la luce del giorno, le autorità messicane iniziarono una ricerca per l'aereo scomparso. Verso le ore 10.35 ci fu un rapporto radio il quale diceva che l’aereo scomparso era stato avvistato in volo. Quasi subito arrivò il rapporto di un secondo aereo a terra a poche miglia dal primo. Circa 5 minuti dopo ci fu un ulteriore rapporto nel quale venne dichiarato che il secondo "aeroplano" era di forma circolare e apparentemente in un unico pezzo, anche se danneggiato. Pochi minuti dopo i militari messicani bloccarono con il silenzio radio tutti gli sforzi di ricerca.

Le intercettazioni radio sono state segnalate alla CIA attraverso i canali. Forse addirittura due ulteriori agenzie governative ricevettero ulteriori rapporti, ma questa notizia non è stata confermata a partire da questa data. La CIA iniziò immediatamente a formare una squadra di recupero. La velocità con cui questa squadra e il suo equipaggiamento furono assemblati, suggerisce che fu un esercitazione ben collaudata, o una ricerca che era stata effettuata prima di questo evento.

Nel frattempo, le richieste furono immediatamente avviate al più alto livello tra gli Stati Uniti ai governi del Messico, chiedevano che la squadra di recupero americana potesse essere ammessa sul territorio messicano per "assistere". Tali richieste furono soddisfatte con l'ignoranza professi e un netto rifiuto di qualsiasi forma di cooperazione.

Alle ore 21.00 del 26 agosto 1974, la squadra di recupero fu assemblata e messa all’opera a Fort Bliss. Diversi elicotteri partirono in volo da un luogo sconosciuto e furono assemblati in una zona protetta. Questi elicotteri furono dipinti con un colore neutro (sabbia) e non avevano alcun contrassegno. Un testimone oculare indicò che vi erano tre piccoli oggetti, molto probabilmente dalla descrizione si trattò di elicotteri Uh1 Hueys.

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Elicottero Uh1

C'era anche un elicottero più grande, forse un Sea Stallion. Il personale di questa squadra rimase con il loro velivolo e non aveva alcun contatto con altri Ft.

Le ricognizioni via satellite e aerea osservarono che il giorno indicato il disco e si schiantò e l'aereo civile fu rimosso dal sito del crash e caricato su camion flat bed. Voli successivi confermarono che il convoglio lasciò l'area in direzione sud.


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Ricostruzione del ritrovamento del disco da parte dei militari del governo Messicano


A quel punto la CIA ha dovuto fare una scelta, sia per consentire a questo velivolo sconosciuto di rimanere nelle mani del governo messicano, o per lanciare le squadre di recupero, integrate da eventuali richieste di sostegno militare, ad intraprendere la missione. Si Verificò, invece, un evento che mise la scelta nelle loro mani. Sorvoli in alta quota indicarono che il convoglio si era fermato prima di raggiungere le zone abitate o le strade principali. Recon non mostrò alcuna attività, e il contatto radio tra il team di recupero messicano e la sua sede era cessato. Fu ordinato un sorvolo ad alta velocità e a bassa quota.

Le foto scattate dagli aerei mostrarono tutti i camion e le jeep fermi, alcune con le porte aperte, e due corpi umani, a terra accanto a due veicoli. Decisero di lanciare immediatamente la squadra di recupero, ma il lancio effettivo fu bloccato per l'arrivo di ulteriori attrezzature e di due membri di personale supplementare. Gli elicotteri non partirono fino alle ore 14.38.

I quattro elicotteri seguirono il confine verso Presido, poi girarono ed entrarono nello spazio aereo messicano a nord di Candelaria. Alle ore 16.53 furono sopra al sito del convoglio. Tutto il personale del convoglio era morto, la maggior parte all'interno dei camion.


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Ricostruzione del ritrovamento dei militari Messicani morti da parte dei militari Americani


Alcuni membri del team di recupero, vestiti con tute anticontaminazione, riconfigurarono le cinghie per assicurare l'oggetto sul camion aperto, quindi le collegarono ad un cavo da carico per lo Sea Stallion (un elicottero da trasporto).


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Elicottero da trasporto CH-53 - Sea Stallion


L’oggetto fu recuperato alle ore 17.14 e si proseguì nel trasporto verso il territorio degli Stati Uniti. Prima di lasciare il sito del convoglio, i membri del team di recupero riunirono i veicoli dell’esercito Messicano e i corpi, poi distrussero tutto con esplosivi ad alto potenziale. Ciò includeva i pezzi dell’aereo civile luce che era stato coinvolto nella collisione a mezz'aria. L’Hueys partì alle ore 17.46.

L’Hueys raggiunse lo Sea Stallion come rientrò dello spazio aereo statunitense. Il team di recupero quindi procedette ad un punto nelle montagne di Davis, a circa venticinque miglia a nord est di Valentine. Sbarcarono e attesero fino alle ore 02.25 del giorno dopo. A quell’orario si riprese il volo e si incontrarono con un piccolo convoglio su una strada tra Van Horn e Kent. Il disco recuperato fu trasferito su un camion abbastanza grande e in grado di essere completamente sigillato. Parte del personale dell’Hueys fu trasferito al convoglio.

Tutti gli elicotteri poi ritornarono alle loro basi originali per le procedure di decontaminazione. Il convoglio continuò il suo viaggio non-stop, utilizzando sentieri e strade minori, e facendo attenzione a stare lontano dalle città. Fu riferito che la destinazione del convoglio è stata Atlanta, Georgia.

Qui la dura evidenza si assottiglia. Secondo un rapporto non confermato, il disco fu poi trasferito a Wright-Patterson AF Base. Un altro rapporto non confermato disse che il disco fu trasferito ad una base senza nome, fu preso direttamente da questa base e trasferito da Atlanta.

La migliore descrizione del disco, era grande sedici piedi, convesso su entrambe le superfici superiore e inferiore allo stesso livello, senza porte o finestre visibili. Lo spessore era leggermente inferiore ai cinque piedi. Il colore era argenteo, molto simile all’acciaio lucido. Non c’erano luci visibili né alcun mezzo di propulsione. Non c’erano marcature. Vi erano due aree del cerchio che mostravano un danno, una che mostrava un buco irregolare di circa dodici pollici di diametro con materiale rientrato intorno ad esso. L’altro danno era stato descritto come una “ammaccatura” larga circa due piedi. Il peso dell'oggetto è stato stimato in circa millecinquecento libbre, basato sull’effetto del peso sull’elicottero da trasportano e coloro che lo hanno trasferito sul camion.
Non c'era alcuna indicazione nella documentazione a disposizione, come se nulla fosse visibile nel “buco”.

Sembra probabile che il danno con il buco sia stato causato dalla collisione con l’aereo civile. La collisione si è verificata mentre l'oggetto era in viaggio a circa 1.700 nodi (1.955 mp/h). Ignorando anche la velocità degli aerei civili, l'impatto sarebbe stato notevole a quella velocità. Ciò concorda con la descrizione degli aeromobili civili come "quasi totalmente distrutto". Quello che veniva prelevato dal luogo dello schianto furono pezzi dell’aereo civile.

I danni secondari possono essere stati causati quando l'oggetto impattò con il suolo. La velocità in quel caso sarebbe stata considerevolmente inferiore a quella del primo impatto.

Non fu fatta menzione degli occupanti del velivolo civile. Non è noto se uno o più corpi furono recuperati. Considerando la distruzione dell’aereo civile a mezz'aria, i corpi potrebbero non essere precipitati vicino ai pezzi più grandi.

Purtroppo non è noto ciò che ha causato la morte della squadra di recupero messicana. Probabilmente ci fu la diffusione aerobica di un agente microbiologico (quindi di una sostanza chimica) rilasciata dal disco a causa del danno. Non vi sono indicazioni di morte o di malattia dalla squadra di recupero. Non sarebbe stato illogico che la squadra di recupero avesse preso uno degli organismi e fosse ritornata con loro per analisi. Ma non vi è alcuna indicazione che ebbero successo. Forse non avevano mezzi di trasporto adeguati per trasportare un corpo biologicamente contaminato.

L’inchiesta della FAA non rivela documenti riguardanti l'incidente dell’aereo civile, probabilmente perché non fu coinvolto un aereo americano, né accadde nello spazio aereo degli Stati Uniti.

Va notato che i fatti di cui sopra non raccontano la storia completa. Non si sa nulla delle analisi dell’oggetto o dei suoi contenuti. Non si sa nulla circa le morti connesse con la squadra messicana di recupero. Né è noto se questo oggetto era presidiato o meno.

Restano altresì altre questioni, come il motivo per cui un disco recuperato sarebbe preso da Atlanta? E da dove viene il disco? E' stato prima individuato approssimativamente a circa 200 miglia dal territorio degli Stati Uniti, ma le difese aeree degli Stati Uniti si estendono ad una distanza molto maggiore di quella. Se l'oggetto entrò nell’atmosfera, forse il monitoraggio spazio del NORAD ha alcuni record dell'oggetto. La possibilità alternativa è che entrò sopra il Golfo del Messico sotto ai limiti dei radar, quindi "saltò" fino a 75.000 piedi. Considerando il comportamento prima esposto da dischi di questa dimensione, è probabile che entrò dall’altitudine orbitale.

I fatti che sono noti furono raccolti da due testimoni oculari, la documentazione fu copiata illegalmente, e un documento fu parzialmente distrutto. Ciò è stato fatto nel 1978 da una persona che ora è morta. Solo nel febbraio di quest'anno le note e i documenti finirono nelle mani del nostro gruppo.



http://www.v-j-enterprises.com/crashmex.html

(Utente, cagliari79)


Ultima modifica di Ufologo 555 il 28/02/2010, 20:24, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/03/2010, 10:59 
???
come mai hai cambiato la foto dell'elicottero da trasporto Sea Stallion? L'ho ridimensionata apposta per l'up sul forum... [:)]

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ahiò [:p]



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MessaggioInviato: 01/03/2010, 12:36 
Perchè qualche "maligno" o sprovveduto può pensare che si scambi un "Harrier" sollevato dall'elicottero (come esempio) per l'Oggetto in questione ... (Sai, sono abituato con i cicappati ...) [:D]



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MessaggioInviato: 01/03/2010, 12:49 
UFO: la Gran Bretagna distruggerà i suoi “X-Files”


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ANSA) – LONDRA, 28 FEB – Il ministero della Difesa britannico distruggera’ tutti gli X files che ricevera’ su avvistamenti di Ufo per evitare di doverli pubblicare. Lo scrive il Sunday Telegraph precisando che la decisione di esaminare i documenti solo per 30 giorni e’ stata presa per evitare che richieste fatte con il Freedom of Information act, la legge che da’ accesso ai documenti dello stato da parte dei cittadini, portino alla pubblicazione degli x files, se questi dovessero finire negli Archivi nazionali.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 10930.html



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MessaggioInviato: 01/03/2010, 13:34 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

UFO: la Gran Bretagna distruggerà i suoi “X-Files”


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ANSA) – LONDRA, 28 FEB – Il ministero della Difesa britannico distruggera’ tutti gli X files che ricevera’ su avvistamenti di Ufo per evitare di doverli pubblicare. Lo scrive il Sunday Telegraph precisando che la decisione di esaminare i documenti solo per 30 giorni e’ stata presa per evitare che richieste fatte con il Freedom of Information act, la legge che da’ accesso ai documenti dello stato da parte dei cittadini, portino alla pubblicazione degli x files, se questi dovessero finire negli Archivi nazionali.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 10930.html

ma tu guarda che razza di gente... e allora a cosa serve segnalarlo ai militari? [:(!]
mah... che roba...



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Infatti non bisogna segnalarlo ai militari! Tempo ... sprecato [;)]



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Infatti non bisogna segnalarlo ai militari! Tempo ... sprecato [;)]


Ehehe...chi è furbo non segnala un bel nulla a nessuno...al più ai giornalisti...per far conoscere la notizia....e si deve andarci molto cauti comunque. [:)]



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UFO over Meridiani Planum or a just an Image-Artifact? - Sol 2167

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L'Oggetto ignoto (già segnalato nell'Image-Mosaic realizzato dal Dr Faccin e propostoVi un paio di giorni fa), nel singolo frame Opportunity n. 1N32064916EFFABJKP1665L0M1 (ottenuto quasi a Mezzogiorno - Ora Locale di Marte - Regione di Meridiani Planum) ci appare assai brillante ed estremamente ben definito.
Ma la sua texture ci lascia perplessi: è troppo "uniforme", "limpida" e "solida".

In altre parole, il dettaglio controverso è troppo nitido (rispetto al resto dell'immagine) per essere un oggetto reale. E se si trattasse di oggetto reale (cosa di cui noi, al momento, dubitiamo), allora esso dovrebbe essere davvero starordinariamente luminoso - come un piccolo Sole - ed incredibilmente vicino ad Opportunity (diremmo - così, ad occhio - che esso, ribadiamo SE REALE, dovrebbe posizionarsi dai 5/600 metri a non più di 1 Km dal Rover).

Purtroppo (dovendo e volendo restare razionali e pragmatici) non si può dire nulla di più.

http://www.lunexit.it/gallery/displayim ... at=0&pos=1


NO COMMENT [:)]



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"ATLANTIDE"


La catastrofe che sconvolse il genere umano.

(Pubblicato da Arthur McPaul mercoledì 3 marzo 2010)

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Come fece l'uomo a raggiungere il Nord America?
Questa è una domanda secondo la quale la scienza ufficiale narra che durante l'ultima Era Glaciale lo Stretto di Bering sorgeva dalle acque come un lembo di terra che collegava i due continenti quello asiatico con quello nord americano e tramite esso, i primi esseri umani giunsero in Nord America diffondendosi verso sud.[1]
Questa non solo è una vera e propria contraddizione per il fatto che durante l'ultima Era Glaciale il Nord America si trovava sotto un enorme coltre di neve e ghiaccio. Allora per dimostrare ulteriormente tale visione fu suggerito che esistesse un largo corridoio privo di ghiaccio, passando tra 2 mura di ghiaccio. Una sorta di Mosè delle nevi.


Facendo così furono in grado di attraversare l'intero continente americano giungendo fino alla Terra del Fuoco,a Tihaunaco ecc. Un impresa a dir poco sorprendente. Tuttavia anziche sostenere una storia che forzatamente stà in piedi ci sono spiegazioni molto più semplici ma che per quanto lo possano essere necessitano di prove e conferme pet essere sostenute. Gli Aztechi non hanno mai narrato di aver attraversato mura di ghiaccio o qualcosa che sostenesse anche solo lontanamente lo Stretto di Bering,ma bensì di provenire da un isola scomparsa immezzo all'oceano di nome Aztlan(o Azlan).


"Il prefisso atl in lingua messicana significa acqua e lo ritroviamo in molti nomi: Quetzalcoatl, Chichèn Iztlan (che in lingua maya significa salvati dalle acque). I toltechi del Messico sostengono a loro volta di venire da Aztlan.", Inoltre "sul fondo del mar dei Caraibi, davanti alla penisola Cubana di Guanahacabibes, nei pressi di un vulcano spento, in un'area di venti chilometri quadrati del pavimento oceanico, immense strutture formano un reticolato urbano, che spicca sulla spianata di sabbia bianca, con i suoi muri ad angolo retto. Le strutture si snodano in un regolare e ordinato groviglio di strade, vicoli, incroci."[2]
Proprio a Cobà,fra le rovine Maya,si trova un lastrone sul quale è rappresentata la fuga da una catastrofe provocata da un terremoto e un maremoto.


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In alto si nota un vulcano in eruzione e il crollo di un tempio a forma di piramide,a destra un Maya dal naso forato che fugge su fi una canoa.[3]
Se poi ci soffermiamo sulla descrizione di Aztlan fatta da Platone troviamo una stranezza,tale terra viene descritta come con una serie di anelli concentrici ebbene sembra che ci sia un ulteriore strana analogia con un simbolo a forma di labirinto.


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Questo simbolo rappresenta un vero e proprio mistero: compare infatti in luoghi e tempi diversissimi tra di loro. Il suo significato è un mistero. Alcuni studiosi ritengono che si tratti di un "percorso rituale", confinandolo così al campo religioso-mistico. Altri vedono in esso la rappresentazione di un cervello umano. Ma nessuno di essi sa fornire una spiegazione accettabile sulla sua così grande diffusione nel mondo e in tempi così distanti tra loro. Vediamo ora una breve lista dei luoghi in cui il labirinto è stato ritrovato:

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Tracciato di pietre sull'isola di Gotland (Svezia)

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Incisione rupestre nella Rocky Valley, a nord di Tintagel in Cornovaglia (Inghilterra)


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Incisione su una moneta di Cnosso (Isola di Creta)

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Simbolo presente nel tempio di Kom Ombo (Egitto)


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Simbolo presente nella "Domus de Jana" di Luzzanas in Sardegna (Italia); è datato 6000 anni circa.

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Incisione ritrovata a Padugula, in India


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Incisione su una roccia a Machu Picchu - Perù


Guardando meglio il labirinto ed avendo presente la descrizione della città di Atlantide fornita da Platone nel Crizia, si può pensare che esso rappresenti nientemeno che la MAPPA della suddetta città! Vediamo come si può giungere alla seguente conclusione. Ricordiamo innanzitutto le parole di Platone in questo brano, estratto dal Crizia: "...Su questa montagna aveva la sua dimora uno degli uomini primordiali di quella terra, nato dal suolo; si chiamava Evenor e aveva una moglie chiamata Leucippe, ed essi avevano un'unica figlia, Cleito. La fanciulla era già donna quando il padre e la madre morirono; Poseidone si innamorò di lei ed ebbe rapporti con lei e, spezzando la terra, circondò la collina, sulla quale ella viveva, creando zone alternate di mare e di terra, le une concentriche alle altre; ve ne erano due di terra e tre d'acqua, circolari come se lavorate al tornio, avendo ciascuna la circonferenza equidistante in ogni punto dal centro, di modo che nessuno potesse giungere all'isola, dato che ancora non esistevano navi e navigazione..."


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Ed ancora:

"...(i sovrani di Atlantide) innanzitutto gettarono ponti sugli anelli di mare che circondavano l'antica metropoli, e fecero una strada che permetteva di entrare ed uscire dal palazzo reale. E fin da principio eressero il palazzo nella dimora del dio e dei loro antenati, e seguitarono ad abbellirlo di generazione in generazione, dato che ciascun re superava, all'apice della gloria, colui che l'aveva preceduto, sino a fare dell'edificio una meraviglia a vedersi, sia in ampiezza che in bellezza. E, partendo dal mare, scavarono un canale largo trecento piedi, profondo cento, lungo cinquanta stadi, che arrivava alla zona più esterna creando un varco dal mare fino a essa che divenne un porto; e il varco era abbastanza ampio da permettere l'entrata alle navi più grandi. Inoltre, a livello dei ponti aprirono gli anelli di terra che separavano gli anelli di mare, creando uno spazio sufficiente al passaggio di una trireme per volta da un anello all'altro e ricoprirono questi canali facendone una via sotterranea per le navi; infatti le rive furono innalzate di parecchio sopra il livello dell'acqua. Ora la più grande delle zone, cui si poteva accedere dal mare tramite questo passaggio, aveva una larghezza di tre stadi e la zona di terra che veniva dopo era altrettanto larga; ma le due zone successive, l'una d'acqua, l'altra di terra, erano larghe due stadi e quella che circondava l'isola centrale era di uno stadio soltanto. L'isola su cui sorgeva il palazzo aveva un diametro di cinque stadi..."


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Ed ora proviamo ad elaborare l'immagine del labirinto. Coloriamo alternativamente le linee del labirinto di azzurro (acqua) e di marrone (terra), operando una piccola modifica al centro:



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Ed ora coloriamo di marrone tutta la figura (espandiamo le striscie di terra), aggiungendo il grande canale citato da Platone che congiungeva gli anelli al mare:


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Coloriamo infine le varie parti, in modo da evidenziare le zone della città, descritte in maniera accurata da Platone nel Crizia:


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A - Anello di terra principale E - Secondo porto
B - Anello di terra minore F - Grande porto
C - Cittadella G - Canale per il mare
D - Porto interno H - Quartiere mercantile


Se invece ora guardiamo dal punto di vista archeologico troviamo ulteriori prove che in passato possa esser esistita un evoluta civiltà che in seguito venne sommersa dalle acque.
A largo di Bimini,vicino la Florida, nel Golfo del Messico troviamo semi sepolte sul fondale troviamo un allineamento di pietre dalla forma rettangolare e che si allunga per centinaia di metri sul fondo dell'oceano "e ricorda una grande strada lastricata, oppure la cima di una muraglia sommersa (da non confondere con alcune rocce naturali della zona che non centrano con queste). Alla fine di questa strada sommersa inizia un'altra strada formata da massi più piccoli, che vanno a formare una strada che curva ad angolo retto verso la costa, e al termine di quest'altra strada sommersa ci sono resti di strutture dalla forma regolare. Proseguendo verso la costa si incontra indica un'altra strada sommersa formata da insiemi di pietre regolarmente distanziate, che si estende in linea retta per oltre 2,4 km, tagliando in diagonale antiche linee costiere. "(...)
" Un'altra struttura individuata nei pressi delle Bahamas è una grande struttura sottomarina a pianta rettangolare (un edificio o un tempio), che è situata in prossimità dell'isola di Andros, nelle Bahamas. Altre strutture sono state avvistate un po' dovunque nell'arcipelago delle Bahamas, e anche altrove nei Caraibi. Molte di queste strutture sono disegni di forma regolare sul fondo del mare e la struttura di questi disegni è costituita da vegetazione marina e sabbia, come a segnalare la presenza di strutture artificiali sepolte dalla sabbia e dai sedimenti."
E' curioso notare che tali ritrovamenti vanno a colloccarsi proprio parallelamente" al di là delle colonne d'Ercole", un'area che Platone indicava per la collocazione di questa misteriosa terra o isola che fosse.


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La storia di questo sorprendente ritrovamento ha inizio nel luglio del 2000 quando i canadesi Paulina Zelitsky, ingegnere russa assegnata allo spionaggio sottomarino durante la guerra fredda, e suo marito Paul Weinzweig, ricercatori della “Advanced Digital Communications” (ADC) che ha sedi in Canada ed a Cuba, a bordo del loro vascello di ricerca “Ulises”, stavano esplorando i fondali al largo di Capo Sant’Antonio a nord ovest di Cuba in cerca di relitti da recuperare, attività che li aveva già resi famosi (e discretamente ricchi). Muniti, come è logico, di sofisticatissimi sistemi di rilevamento e monitoraggio del fondale, incontrarono una strana ed ampia area pressoché piana (pendenza massima = 6 gradi) di circa 20 chilometri di lato, ricoperta da una spessa coltre di pura sabbia bianca, dal centro della quale però qualcosa faceva “impazzire” il sonar; l’esperienza di Zelitsky e Weinzweig sull’analisi di questi tracciati suggerì una conclusione veramente incredibile, soprattutto ad una tale profondità: avevano localizzato strutture megalitiche, apparentemente di pietra, dalle chiare forme geometriche di piramidi o rettangoli, alcune organizzate simmetricamente e perfettamente allineate. E poi strade, muri e costruzioni sviluppate come un centro urbano.[4]

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Alcune delle immagini sonar che hanno rivelato la presenza delle strutture regolari.

Tornando all'argomento di partenza sull'origine delle civiltà nord americane che secondo la scienza ufficiale attraversarono lo Stretto di Bering ma nella quale la testimonianza archeologica e delle stesse civiltà invece mostra l'esatto contrario. A ulteriore prova di tutto ciò gli Hopi,che ora vivono a sud-est degli Stati Uniti, provenivano da Muia (Mu?)un isola nell'Oceano Pacifico. Molte altre tribù delle coste occidentali dell'Oceano Pacifico,compresi gli Haida delle isole Queen Charlotte,del British Columbia,attraversarono l'Oceano Pacifico a bordo di canoe e imbarcazioni.

La tradizione orale di un isola perduta immezzo all'Oceano Pacifico è molto comune nelle foreste pluviali del Centro America e nelle coste occidentali del Sud America. (Watermark,Joseph Cristy)
Ovviamente e giustamente non tutti si accontentano di semplici tradizioni orali,quindi la possibile allocazione di tali isola/e potrebbe trovarsi in 2 luoghi. Il primo di cui ho già parlato si chiama Yonaguni e si tratta di un isola al largo del Giappone (immagine in basso)

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Proprio a Sud di quest'isola troviamo sommerse sotto il livello del mare delle tracce architettoniche megalitiche risalenti a 12.000 anni fa.


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Proprio un particolare di tali strutture sembra ricollegarle alle dell'Isola di Pasqua nella quale si nota una fortissima assomiglianza:

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E' possibile che i costruttori che hanno edificato le statue dell'isola di Pasqua siano in qualche modo collegati con la stessa civiltà che edificò quella sorta di costruzione sottomarina che ora giace a fare compagnia dei pesci sul fondo del mare. Sicuramente chiunque disegnò,progettò,e fece edificare o scolpire tali monumenti doveva possedere un elevata conoscenza architettonica,una conoscenza che può essere stata raggiunta solo da una civiltà molto avanzata ma che per quanto sorgano in continuazione nuove prove la scienza ufficiale continua erroneamente a non credere,o ad ammettere,tale possibiltà.
Ma cosa causò la scomparsa di tali civiltà 12.000 anni fa?
La risposta starebbe nei ritrovamenti fossili,e nei miti comuni di molte culture nella quale si parla di un immane inondazione o un diluvio che sommerge le terre emerse. Oppure nella morte improvvisa di milioni di animali nella tundra siberiani,assiderati in un periodo così breve che tracce di cibo indigerito sono state trovate nel loro stomaco e alcune tracce anche nei loro denti. Il mito del Diluvio è ricordato in moltissimi miti e culture in tutto il mondo,circa 600 miti in tutto il globo.


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Molti lo hanno imputato ad una delle comuni e periodiche inondazioni del fiume Nilo,e in seguito alle migrazioni tale particolare si sarebbe diffuso tramite il contatto con altre culture. Il problema è che tale mito non è solo comune a culture che apparentemente sono entrate in contatto tra loro,ad esempio quello di Noè altri non è che uno di quelli presi in prestito dal mito Sumerico di Utnapishtim, ma anche in civiltà che non hanno mai avuto contatti con altre o sono rimaste isolate per migliaia di anni.

Alcuni miti:

Il MITO GRECO Deucalione e Pirra

Gli uomini si comportavano male, Zeus arrabbiato li punì, Essi si odiarono. Zeus scatenò una tempesta con grandi venti a causa del comportamento degli esseri umani. Gli uomini consapevoli cominciarono a fare riti e preghiere, ma il dio non li ascoltò. A Ftia Deucalione e Pirra, esseri onesti e benvoluti dagli dei, si salvarono riparandosi in un'arca e salvarono coppie di animali. L'alluvione durò 9 giorni e 9 notti, quando si accorsero che la pioggia era cessata i due si affacciarono per vedere il mondo, ma non videro che un'immensa distesa d'acqua.
L'arca toccò terra ed Eucalione e Pirra scesero e si accorsero di essere capitati sul monte Parnaso.
Ermes arrivò e portò loro un messaggio che parlava delle decisioni di Zeus. Loro avrebbero avuto la possibilità di essere sereni. I due decisero che questa benedizione doveva ricadere sull'intero genere umano e chiesero consiglio ad Ermes. Questo rispose loro di gettarsi alle spalle le ossa della grande madre. I due subito non capirono, poi intuirono la soluzione, presero delle pietre e se le scagliarono alle spalle e queste presero l'aspetto di uomini e donne. Da queste persone nacque tutto il genere umano.

MITO INDIANO
Manù, figlio del dio Sole, stava facendo il bagno in riva al fiume.
Si trovò nel palmo della mano un pesciolino di nome Matsya.
Egli provò compassione per lui perché poteva essere mangiato dai più grandi; lo mise in un' anfora di terracotta piena d'acqua. Poi crebbe e gli scavò un fossato. In seguito crebbe maggiormente e lo portò nell'oceano. Matsya disse a Manù che tra qualche anno sarebbe venuto un diluvio.
Suggerì di costruirsi una nave per mettersi in salvo e Matsya promise che sarebbe andato a salvarlo.
Il giorno arrivò e Matsya venne a prendere Manù e lo portò in cima ad una montagna.

MITO AFRICANO
La donna che vive di pioggia (Leo Frobenius)
Kapinga non aveva moglie. Un giorno incontrò una donna e la portò a casa. La donna non voleva mangiare, perché il marito non sapeva il suo nome. Kapinga girando incontrò Kakulutu Kamunto che gli disse il nome della moglie cioè Tumba. Kapinga e Tumba andarono al villaggio del padre della donna. Arrivati, restarono a lungo. Dopo un po' Kapinga volle tornare a casa e il capo del villaggio (il padre di Tumba) gli disse di ritornare a prendere sua moglie in un giorno di pioggia. Kapinga acconsentì e dopo tornò a casa.

Dopo qualche tempo di siccità il marito si diresse al villaggio di sua moglie. Arrivato non trovò nessuno, ma vide dei sassi; ne prese uno e affilò il suo coltello e poi tornò a casa. Quando cominciò a piovere Kapinga tornò al villaggio di Tumba e incontrando gli abitanti chiese di riavere sua moglie, ma il padre gli negò il permesso perché quando era andato al villaggio durante la siccità, affilando il suo coltello su quel sasso aveva fatto una grossa ferita al capo villaggio perché quel sasso era lui. Kapinga tornò a casa senza moglie.

IL DILUVIO DI TAHITI
TAHITI fu una volta sommersa dal mare, nell'isola sopravvissero solamente due persone e gli animali che essi salvarono; il disastro iniziò con grandi piogge e una tempesta furiosa che fini per travolgere l'intera isola. Per salvarsi assieme agli animali i due esseri umani si rifugiarono sul monte più alto PITO-HITI. Finalmente dopo 10 notti cessò di piovere e il mare calò, cosi' la vita, grazie alla coppia, tornò a fiorire nell'isola. Il secondo mito narra il DILUVIO BIBLICO: si dice che il Signore, per la crudeltà degli uomini inondò la terra con un forte temporale che durò 100 giorni. Solamente una famiglia d'animo gentile si salvò, costruendo un'arca spaziosa per rifugiare ogni specie animale. Quando smise di piovere cominciarono ad avvistarsi le prime cime dei monti, fu cosi che la terra ebbe di nuovo la VITA


IL DILUVIO NEL MITO BRASILIANO
Mito Brasiliano (Curt Nimuendajè)
Il serpente Kane-roti fece il rio Tocantins e il rio Araguaia. Piovve per molti giorni, i corsi d'acqua strariparono; le acque del Tocantis raggiunsero quelle dell'Araguaia.
Per 2 giorni il mondo fu sommerso. Le Apinaye fuggirono dalla Sierra Negra.
Una coppia di sposi prese tre zucche giganti e le riempì di cibo, soprattutto di cereali; le chiusero, le legarono e aggrappati, si lasciarono portare alla deriva. Improvvisamente ritornò a piovere, ma i due se la cavarono. Quando l'acqua si abbassò i due coniugi cercarono un posto dove stabilirsi e lì si accinsero a costruire una fattoria. Un giorno un ragazzo sopravvissuto uccise un uccello e lo portò alla madre per cucinarlo.
La madre si accorse che il volatile aveva semi di mais nello stomaco e chiese al figlio dove l'aveva preso saputa la notizia; la gente andò alla ricerca del posto; trovata la fattoria, si fermarono fino all autunno per raccogliere cibo.
Sull'origine del Diluvio vi sono numerose teorie la più probabile è quella di un inversione magnetica che avrebbe causato un incremento dell'attività vulcanica a livello globale accompagnata da improvvisi e devastanti cambiamenti climatici che avrebbero portato ad un vero e proprio olocausto nella tundra siberiana e in diverse parti del globo, sconvolgendone anche la geografia.
Di questo ne parlerò più dettagliatamente nella seconda parte.


A cura di Alex
Link:
[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Stretto_di_Bering
[2] http://misteri2009.blogspot.com/2009/10/atlantide.html
[3] http://expianetadidio.blogspot.com/2009 ... ntide.html
[4] http://www.oopart.it/mega-rovine-sommerse-a-cuba.html

Fonte:
http://expianetadidio.blogspot.com/2010 ... enere.html

(http://nemsisprojectresearch.blogspot.com/)



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