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Aztlan ha scritto:
Grazie delle puntuali precisazioni FGB.
Ne emerge un sistema contorto come al solito: anzichè semplificare sembra che questo Trattato complichi ancora più le cose.
Ma io mi chiedo: possibile che a trecento anni di distanza dall' esempio americano, e in ossequio a un principio ovvio, in Europa non abbiano ancora capito che se si vuole unire bisogna necessariamente centralizzare, almeno in parte?
Sono il primo a rilevare le enormi differenze tra il sistema americano e quello europeo - per sintetizzare con una battuta, quello americano innanzittutto funziona.
Così come abissali sono le circostanze che in cui sono sorti: l' America pre-unitaria era un insieme di colonie di uno Stato estero, che NON avevano una lunga Storia, non erano soprattutto Nazioni e che non fu quindi troppo difficile unire in un sistema pienamente federale una volta ottenuta l' indipendenza.
L' Europa invece è come si suol dire un' espressione geografica, culturale, ma dal punto di vista politico, linguistico, e così via, è sempre stata costituita da diverse NAZIONI le quali hanno visto la loro formazione identitaria in più di mille anni - dalla caduta dell' Impero Romano d' Occidente e sono state rivali quando non nemiche per SECOLI giungendo a due guerre mondiali.
E' ovvio che sia molto più difficile un processo di unificazione e che questo NON potrà mai funzionare col modello americano o federalista classico.
E' questo il problema: unire l' Europa richiede l' invenzione di un nuovo sistema politico, radicalmente nuovo rispetto a tutti quelli che sono stati visti nel corso della Storia.
Ed essendo nuovo, è difficile trovarne uno che semplicemente unisca garanzie di tenuta, democraticità, relativa sovranità nazionale residua e al contempo unitarietà effettiva ed efficace nel rapportari con le altre potenze.
Insomma: bisognerebbe far studiare la cosa a un esercito di costituzionalisti, politologi, sociologi, filosofi persino.... perchè l' obiettivo è assai ambizioso e difficile, non improvvisabile da dilettanti.
Ma questo è il problema: pur essendosi resi conto, credo, del punto, i leader europei hanno reagito con una mancanza di fegato: piuttosto che tentare e rischiare di fallire, hanno preferito concentrarsi su risultati sicuri, in quanto producevano condizioni convenienti per tutti e migliori dello status precedente: la costituzione di organizzazioni di cooperazione economiche transnazionali prima (CECA), la creazione di un mercato unico europeo dopo (Trattato Shengen), e l' istituzione di una Moneta Unica Europea infine (Euro).
Tutte cose che hanno costituito un grande vantaggio economico per tutti gli Stati Membri - eccetto quelli che non hanno esercitato un adeguato controllo, come l' Italia: noi la vediamo diversamente, perchè detto in soldoni c' è stata speculazione, ma se vai in altri Paesi l' Euro NON ha prodotto i risultati negativi a noi tristemente noti, anzi. Al resto d' Europa il cambio è convenuto eccome.
In sostanza si è realizzata una piena unità economica, pure proficua. Il problema è che a questo ci si è limitati e basta. L' unità politica è ancora molto lacunosa.
Quindi come vedi esquel mi risulta che la componente economica sia L' UNICA ad aver preso piede in Europa: magari avesse avuto altrettanto successo l' unificazione politica!
Non si è ancora capito che nessun soggetto politico, per quanto prestigioso e blasonato, non conta niente se non ha una politica estera e di sicurezza chiara e soprattutto sostenuta effettivamente da un sistema di difesa efficace.
Non importa quanta Storia, Arte e Cultura abbiamo da vendere, se poi ci facciamo prendere a pesci in faccia da chiunque. Se con tutta la nostra superiorità tecnologica dobbiamo scendere a patti con i tiranni arabi perchè non esiste un sistema comune europeo antimissile, tanto per fare un esempio. Vedi alla voce Iran.
E non basta l' economia. Il Giappone era fino a ieri la seconda potenza economica dopo gli Stati Uniti, ma NON era certo la seconda potenza mondiale.
Perchè? Perchè per trattato può usare la sua limitatissima forza militare unicamente se attaccata, quindi non può "fare la voce grossa" con la Cina, perchè non ingannerebbe nessuno. E questo nonostante la sua economia fortissima, la sua industria enorme, la sua tecnologis avanzatissima.
Lo stesso vale per l' Europa: finchè non faremo capire che se aggrediti, e vista la ricerca iraniana dell' atomica è una prospettiva molto vicina, noi ci difenderemo, noi resteremo sempre e solo il Vecchio Continente, pieno di cose antiche e mirabili, e con cui fare buoni affari in euro, E BASTA. Rilevanza geopolitica zero.
Il che ci deve importare, perchè se solo pochi anni fa l' Europa avesse avuto un peso politico, forse ora non ci sarebbe stata la guerra in Iraq.
Se il nostro parere contasse qualcosa avremmo potuto dire: voi americani avete un oceano che bene o male vi separa dalle vostre caxxate. Noi con gli inquieti vicini mediorientali ci dobbiamo convivere spalla a spalla, e se gli americani bombardano a tappeto le prime nazioni occidentali a subire la ritorsione terroristica siamo NOI.
E avremmo potuto far valere le nostre ragioni. Da pari a pari. Ora invece noi non si conta un fico secco, neanche quando si tratta della NOSTRA sicurezza.
Per il nostro stesso interesse dovremmo darci una svegliata. Abbiamo voluto essere un' Unione? Allora dobbiamo dotarci di tutti gli strumenti che un simile soggetto politico comporta.
Altrimenti l' intera Europa a 25 continua paradossalmente a contare meno dei suoi singoli membri, come l' Inghilterra alleato storico degli States o la Francia col veto all' ONU.
Sveglia ragazzi!!
Saluti,
Aztlan
Questo è il grande errore che commettiamo noi Europei ,intendere la politica verso altri stati del sud del mondo,sempre con la forza delle armi,però dobbiamo ricordarci che siamo diventati quello che siamo grazie a loro,senza di loro siamo come un gigante senza gambe e andremo indietro progressivamente,l'America e l'Inghilterra proveranno sempre di "" divorarci ""economicamente!.